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Nuova direttiva macchine

In questo Forum verranno aperte discussioni su questioni eminentemente tecniche relative a impianti, macchine, rumore, vibrazioni, ATEX, prevenzione incendi, ecc...
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Mod
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Iscritto il: 04 ott 2004 11:29
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Riporto di seguito la nota che era stata messa piu' sopra in calce ad un precedente post nel caso fosse sfuggita a qualcuno.

Prima di spulciare il nostro archivio del sabato alla ricerca delle norme armonizzate intanto potete dare un'occhiata  qua e  qua
Cordiali saluti a tutti

Mod :smt039
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maxvannu
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Iscritto il: 17 mar 2006 12:36
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Salve a tutti,
ci sono novità in merito al decreto di recepimento della nuova direttiva macchine?

Saluti
Massimiliano
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Mod
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Iscritto il: 04 ott 2004 11:29
Località: Treviso

Vista l'importanza segnalo a tutti coloro che si occupano di macchine che qualche minuto fa nel Forum Novita' in Tempo Reale e' stata data la news relativa alla freschissima pubblicazione nella GURI di questa notte (19.02.2010) del decreto di recepimento della nuova direttiva macchine:
DECRETO LEGISLATIVO  27 gennaio 2010, n. 17
Attuazione della direttiva 2006/42/CE, relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori
.
(10G0031) (GU n. 41 del 19-2-2010  - Suppl. Ordinario n.36)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 06/03/2010

N.B.: PRESUMENDO UN GRANDE NUMERO DI DOWNLOADS DEL DECRETO CONSIGLIAMO DI EFFETTUALE LO SCARICO NELLE ORE CON MINOR TRAFFICO WEB (OVVERO PRIMA DELLE 8.00, TRA LE 13.00 E LE 14.30 E DOPO LE 20.00) ALLO SCOPO DI EVITARE BLOCCHI TEMPORANEI NELL'ACCESSIBILITA' AL SITO

Il D.Lgs. 27.01.2010 n. 17 in unico documento pdf (6.7 MB), da noi predisposto, lo trovate al seguente link
http://www.sicurezzaonline.it/leggi/leg ... 012717.pdf

Cordiali saluti e buon w.e. a tutti!

Mod :smt039
Ultima modifica di Mod il 22 feb 2010 03:02, modificato 1 volta in totale.
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Marzio
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Grazie al Mod. ed a Sicurezzaonline.it.

L'aggiornamento continuo di tutte le figure coinvolte nel processo della sicurezza non può che passare attraverso ad una tempestiva informazione.
Tempestività sempre garantita da SOL, dai servizi di SOL e dal ForumSicurezza.

Thanks a lot

Marzio Marigo
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
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Renato
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Qualcuno ha notato differenze tra la Direttiva Europea ed il Decreto Italiano, come fu per la "vecchia" Direttiva ?

ciao
Renato
" - internet  + cabernet "
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
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A me, quei 150.000 Euro di sanzione fanno un certo effetto. Ce n'era davvero la necessità?
Proprio in un periodo nel quale il comparto della meccatronica vicentina e delle macchine della pedemontana lombarda stanno segnando il passo, a cosa servono sanzioni così elevate?

Ipotizziamo una competizione tra un'azienda italiana ed una, butto lì, tedesca che esportino in terzo paese, butto lì, Francia.
Siamo sicuri che in caso si configuri l'applicabilità delle sanzioni, le medesime saranno uguali in Italia e Germania?
Non so come gira, ma nell'ipotesi in cui i tedeschi prevedano sanzioni irrisorie nel loro recepimento nazionale, non si provoca una distorsione del mercato?

E, aggiungo, non c'erano già le sanzioni previste dal TUsic per la violazione degli artt. 22, 23, e 24? D'accordo, non si applicano alle macchine installate nei luoghi di lavoro, ma per quelle esiste sempre e comunque la clausola di salvaguardia.

Non so. Mi sembra tutto un pò troppo punitivo.

Ciao

Marzio
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serafino
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La documentazione che viene richiesta è davvero minimale e, se uno lavoro CDC la predispone in corso di progettazione della macchina al 75-80 % (sperimentato sulla mia pelle direttamente).
Se ti inventi inventore ed invece di seguire una progettazione organica e metodica scrivi 4 pezzi di carta messi in croce (e sei già nella fascia medio alta!) e speriamo che vada bene, effettivamente più è bassa la sanzione più sono tentato di fare le cose al meno....
In alcuni Paesi Europei inoltre sono in voga i controlli di parte terza in quanto correlati ad aspetti assicurativi oltre che di legge: in Germani a ad esempio i controlli sulle macchine in servizio che qui sono demandati all'ISPESL possono venir fatti in talune circostanza da enti privati (che poi sono sempre gli stessi che le certificano ste macchine) e quindi aumenta il rischo di essere "beccati" pertanto è verosimile una certa tendenza chiedere un intervento esterno (anche volontario) da parte di un ente certificatore che ti obbliga a fare un fascicolo tecnico
Per esperienza ti dico che due grosse aziende austriache mi cadono dalle nuvole quando spiegai loro che erano palesemente inadempianti alla Direttiva Macchine pur avendo 5-6 dita di rapporti e fascicoli emanati da prestigiosi enti....
Conclusione : i tedeschi scrivono la carta(magari male) mentre i nostri, per mia esperienza e tranne alcuni casi, attendono che:

1- te la chiedano i committenti o peggio....
2- ti sanzionino o minaccino di farlo
3- arrivi l'ispettore iso 9001 che ti da la NC....

aprroccio differente, sanzione differente all'insegna della conservazioni di tradizioni, usi e costumi locali

:smt002
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Serafino, per alcuni aspetti hai molto più che ragione.

Mi chiedo tuttavia se passare attraverso la bastonata di 150.000 Euro (dicasi centocinquantamila euro) non sia l'implicita ammissione che, visto che non si sorveglia il mercato, almeno lo si spaventa. E poi, a chi tocca, tocca.

Distorsione per distorsione, faccio la seguente considerazione.

Viviamo in un paese dove per fare l'RSPP non datore di lavoro di una rivendita di verdure sei obbligato a farti 76 ore di corso di formazione (28+24+24).
E dove per rilasciare un dichiarazione di conformità di un impiantino elettrico l'installatore deve possedere una figura di responsabile tecnico che assicuri un livello minimo di competenza (laurea, diploma con almeno due anni di esperienza, ecc.). Che, in questo caso, condivido.

Se invece pinco e pallino domattina decidono di costruire presse da 10000 tonnellate (dico per dire, eh? :-) non è richiesto alcun tipo di profilo di formazione e di competenza. Basta che trovino un cliente al quale vendere (e in questo periodo mica è facile).

Io dico, distorsione per distorsione, obbligherei piuttosto i fabbricanti italiani di macchine, soprattutto in allegato IV, alla partecipazione a corsi di formazione con verifica (vera) di apprendimento. E obbligherei alla frequenza il direttore tecnico.

Vabbé.

Ciao

Marzio
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serafino
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Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
Località: BO-UD

A come sarei d'accordo con te!
E farebbero giocoforza una documentazione tecnica piuttosto buona.
Ora il problema risiede nel fatto che il cabubi del caso che manco ci pensa a fare i corsi e se può non scrive nemmeno il manuale, ma se lo minacci di taglieggiarlo con un cifrone, forse lo spaventi...
E sono d'accordo che di fatto è una resa incondizionata ad una situazione francamente grottesca.
Hai detto benissimo una cosa semplice semplice: se per fare un impianto elettrico hai bisogno di un responsabile tecnico con delle qualifiche, allora a maggior ragione ne hai bisogno per una macchina.
Ma non uno, bensi uno per ogni aspetto che celi dei rischi (elettrico, idraulico, meccanico) e ti sorprenderò dicendoti che i nostri bravi costruttori hanno imparato il trucco di avvalersi di aziende esterne che mettono a disposizione le loro competenze al fine di eseguire una parte di ogni macchina: lo strutturista la struttura, l'elettricista l'elettricità ecc
Sembrerebbe perfetto, se non fosse che:

1- mancano sempre i progetti e derivando dal malcostume prima si fa poi si aggiusta e poi forse si progetta. Poi fai delle osservazioni e la colpa è sempre di tutti e di nessuna ma soprattutto tua che cerchi il pelo nell'uovo, mentre invece la colpa è tanto di chi non dice quanto di chi non chiede!
2- il pezzo di carta che rilascia ad esempio l'elettricista (leggi Dichiarazione di Conformità alla EN 60204-1) serve meno di niente di fronte ad un giudice, ma vallo a spiegare... Non perchè la norma non sia buona, ma perchè per fare bene un equipaggiamento elettrico devi stare li a capire anche la parte meccanica e non solo mettere su 4 relè in croce....
3- i bravi tecnici che sanno lavorare bene ci sono e sanno tradurre in specifiche di loro competenza le esigenze del costruttore, tutelandolo contro eventuali problemi, sia applicando le norme che massacrandolo di domande. Capirai che costano e rompono, due qualità non proprio accettate!

Quindi, più che un corso per i tecnici, io farei un gran bel corso per il titolare, per il firmatario della DdC e per il commerciale, esplicando loro a cosa vanno incontro se non fanno bene le cose e come si fanno bene le cose, scegliendo opportunamente i collaboratori ecc
Ed il corso ha cadenza annuale di 150 ore! E lo paghi salato!

In questo modo credo si possa dire che si è messo in chiaro l'onere e quindi puoi decurtare la sanzione a fronte del fatto che, parte degli introiti derivanti dai corsi siano poi investiti in "simulazioni" per richiedere i fascicoli tecnici di una certa macchina pubblicizzata sul catalogo aziendale (condizione sufficiente).

Io cosi sarei tranquillo che un pò di cabubi sparirebbero

Purtroppo spariranno anche gli inventori praticoni, ma forse questo è il male minore...
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Marcox
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Iscritto il: 17 set 2007 14:59

Salve

A proposito di Nord europei e nuova Direttiva, una ditta scandinava che produce "attrezzature di azionamento" (tipo "bobcat" per intenderci) alle quali applica (anche) macchine prodotte da un mio cliente (macchine tutte intere, non semi-macchine o parti di macchine) ha chiesto (al mio cliente) l'analisi dei rischi delle macchine secondo la 2006/42/CE. A me 'sta richiesta non torna (a meno che non abbiano delle Leggi "intra-nazionali" che richiedano tale documentazione; io rimango che siano le pubbliche autorità (di qualsiasi Stato Comunitario) ad esigere tale verifica documentale :smt011 ; cosa ne pensate? per me ci sta che vogliano solo "sondare", la serietà dell'azienda,...  

Saluti

Marco
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