Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
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Retribuzione

Questo Forum, aperto in occasione dell'uscita del Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro, ospitera' qualsiasi tipo di discussione che non sia relativa a cantieri e ad argomenti di carattere prettamente tecnico (che dovranno essere riportate negli altri due forum).

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pepitas
Messaggi: 12
Iscritto il: 02 mar 2010 15:11

un Rspp c'è. è il mio capo.
Grazie per gli auguri, per dirti la verità non so' nemmeno io qual'è la mia responsabilità..visto che il mio rspp non fa quasi nulla, e devo sbrigare io parte del suo lavoro e pensare che sono solo all'inizio, tu immagina cosa sarà quando ne saprò un tantino di più.
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

pepitas... non voglio fare la madre severa, tuttavia da come parli ti sei appena laureata. Ebbene, ti comunico che fino a 3 anni fa i medici già medici ed iscritti all'ordine che si volevano specializzare erano obbligati a non svolgere alcun tipo di attività personale sanitaria, erano obbligati ad essere presenti presso la clinica univ o l'istituto di specializzazione, assenze consentite in misura non superiore al 10 % delle ore (leggi ferie kaputt) di "pratica obbliogatoria", obbligati a seguire anche le lezioni teoriche delle varie materia per ciascun anno di specializzazione, dovevano pagarsi la frequenza all'anno di specializzazione, e in tutto questo si potevano ritenere contenti di 833 euro lordi al mese per 12 mesi l'anno.
Adesso, il compenso per il lavoro comunque istituzionale e comunque svolto con i pazienti è un po' salito, veramente raddoppiato ma è ancora inferiore di circa il 40% di quanto percepito dagli altri specializzandi europei, ma comunque ancora  niente assenze per malattia  nè per maternità (abominiooooo!!!! ) o ti salta l'intero anno di corso, e quando hai finito ti tocca anche pagarti la contribuzione volontaria di tasca tua per i 6 anni di università più i 5 (nel migliore dei casi 4) anni di specializzazione, che nemmeno per la specializzazione -e pur avendo oggettivamente lavorato- hai copertura previdenziale.
Orbene, ci sono giovani aspiranti medici che si possono permettere di sopportare fino ai 30 anni di stare "a spese da papà e mammà", ma tanti altri egualmente capaci non possono, e iniziano a buttarsi nelle più precarie condizioni di schiavizzazione.
Tu, qui, chiedi ora a noi quanto tu ti devi aspettare come compenso economico per un contratto che tu hai stipulato; bene, ci sono dei minimi contrattuali ex lege per i lavoratori dipendenti, che di solito sono (ehm, dovrebbero essere...) commisurati alle capacità ed esperienze acquisite, e comunque quella è la minestra se non ti garba c'è sempre la finestra. Poi, ci sono le condizioni in cui tutto sommato si va ancora ad imparare, a far pratica, in una parola a sgamarsi.
Io non dico che si debba fare come nel medioevo o anche sino al secolo scorso, che i padri pagavano i padroni di bottega perchè insegnassero un'arte o un mestiere ai loro figlioli, mettendoli quindi in condizioni di lavorare e guadagnare per campare, ma ormai è sempre più difficile che un giovane neolaureato sia già padrone delle competenze cui per "titolo" è abilitato; io ritengo che in questo caso, e soprattutto in momenti come questi che il lavoro specie per igiovani sembra un fantasma bianco in una mattina di nebbia, tu debba valutare non tanto ciò che stai facendo tu per il tuo DdL o meglio per la sua azienda, ma quanto valutare quanta esperienza tu porti davvero: dici tu stessa che sei all'inizio,  e che poi ... dici che il tuo capo che è il RSPP non fa quasi nulla e sei tu a disbrigare il suo lavoro...
non rispondere a me, rispondi a te stessa a questa domanda: tu sei certa di saper già fare bene e con proprietà tutto ciò che deve saper fare un buon RSPP? Perchè, se non ne sei certa, non credo tu possa permetterti di criticare e tutto sommato sbugiardare così pubblicamente questa persona, anche perchè ciò che imparerai lo imparerai da lui, ragionevolmente, anche se da lui dovesse capitarti solo di imparare che devi riprendere tanti ma tanti ma tanti libri in mano.
Al pari, non credo che  all'indomani del nascere di un rapporto lavorativo di cui non sai definire nè mansioni nè resposabilità (che pure dovrebbero essere oggetto di conmtratto) tu possa sostenere che essere d'interfaccia con il MC o poter predisporre un DUVRI sia una c.d. "mansione superiore".
Fai vedere cosa sai, di cosa sei capace, e dopo puoi andare a discutere dei compensi: non credere anche tu come moltissimi giovani che l'aver conseguito una laurea ti esìma, nel tuo campo, dal saper fare, e bene!, il lavoro che c'è prima di te e/o gerarchicamente più in basso di te. Io sono biologa, e non ho mai pensato che essendo biologa non mi toccasse sapere come si lava la vetreria perchè è un lavoro da tecnico. Io biologo devo saper fare tutto ciò che sa fare il tecnico PIU' quello che è mia specifica competenza, visto che ci ho appizzato gli anni di università e il tecnico no. Nessuno può pretendere di partire dal grado di colonnello, ti pare? anche gli ufficiali partono da tenente, mi pare, nonj tutti i tenenti diventeranno colonnelli e non tutti i colonnelli diventeranno generali.  
Anche perchè i posti con buoni stipendi davvero, tipo presidente della fiat, papa, presidente di mediaset o di telecom o della banca d'italia sono già tutti presi. Non solo: non li mollano nemmeno!
P.S. apprezzate la mia par condicio persistente...
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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SIC1945
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Iscritto il: 21 giu 2009 10:21
Località: Milano

Come al solito, Nofer ha centrato la risposta!
Ma ha fatto un piccolo errore: non è vero che TUTTI i posti buoni sono preclusi ai giovani! In questi giorni, nella mia regione, un ragazzo di 21 anni, dopo aver lottato strenuamente contro stupidi professori che non volevano farlo passare alla maturità, ha conquistato col sudore della fronte il posto di consigliere regionale!
Nofer, non ti lamentare della Campania!
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Pompa
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Iscritto il: 16 feb 2010 16:34

...eh già quando si dice la bravura, la dedizione e la caparbietà!! Immagine
Errare è umano, perseverare è umano
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Guerra
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Iscritto il: 25 feb 2009 14:25
Località: Bosco Atro

Volevo scrivere qualcosa sul sudore della fronte del ragazzo di 21 anni che è diventato consigliere regionale (lo sapete lo stipendio dei consiglieri regionali vero?!) e sulle sue significative esperienze politiche che sicuramente saprà mettere a frutto in regione, ma sarei radiato dal Mod.

Pienamente d'accordo invece su quanto detto da Nofer.
I frutti della laurea sono a lunga scadenza e non immediati; i suoi semi vanno bagnati e coltivati con il "sudore" dell'esperienza e della pratica.
"Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte lo sono a volte" Per qualche dollaro in più
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pat
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Iscritto il: 25 ago 2008 16:48
Località: Torino

....sentiamo sempre parlare di laureati, beh ne ho conosciuti tanti che pur essendo usciti con votazioni medio-alte fanno eclatanti errori di grammatica.   Vorrei spezzare una lancia in favore di tanti periti industriali che non hanno scladato i banchi di scuola e poi hanno con caparbietà, dedizione ed aggiornamento quotidiano saputo costruirsi competenze di alto livello e, a mio avviso, non hanno nulla da invidiare alle orde di neolaureati che oggi escono dalle università.

.... forse perchè mi sento parte della categoria ?     :smt025
Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare, la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre
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Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

caro pat, in considerazione della mia non più verdissima età e quasi vetusta anzianità professionale, ho avuto modo di godere della preparazione tecnica di periti di vario genere, compresi degli eccezionali geometri che si fumano moltissimi degli ingegneri della generazione successiva, e parlo di quelli che si erano fatti gli esami di stato di tutte le materie con i programmi del triennio... se lo vai a dire oggi agli studenti delle superiori gli prende un infarto secco.  
Bene, non ringrazierò mai abbastanza il Grande Igienista Industriale di avermeli fatti incontrare: ho potuto bere dalla loro conoscenza gocce di sapienza tecnica che ancora mi tornano comode.
D'altronde, mi pare ovvio che io stessa 30 anni fa, per quanto accettabilmente bravina, non avevo certo la preparazione di dettaglio ma soprattutto non avevo l'esperienza che ho oggi, atteso che non mi sono mai seduta sui miei allori, fosse solo perchè quando seccano diventano spuntuti e a sedercisi sopra si sta scomodi; ancora adesso, alla fine del lavoro quello per la pappa quotidiana, mi metto a imparare qualche altra cosa, privilegiando ovviamente i temi che più mi sono confacenti e che più mi interessano.  Peraltro, se date un'occhiata agli orari prevalenti delle mie risposte ve ne rendete certo conto...
Da questo punto di vista, io adoro il web, anche se spesso becco delle pubblicazioni che mi interessano ma a pagamento, in alcune banche dati, e quando prendo l'infilata sono capace di spenderci anche 2-300 euro per volta.
 :smt003 adesso, è un'eccezione, ma dovevo staccare per un pochetto: ritorno al travaglio usato di leopardiana memoria...
Nofer
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pepitas
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Iscritto il: 02 mar 2010 15:11

Volevo cominciare a risponderti Nofer, ringraziandoti.. perchè riconosco in quello che scrivi parole di insegnamento, che come già fatto.. in tutte quelle volte dove si poteva, ho sempre preso cari tutti i suggerimenti che mi hanno dato, perchè capendo di non saper ancora nulla o comunque poco del mio lavoro, tutto quello che posso imparare ha valore doppio.
Mi spiace quindi se posso sembrare la solita ragazzetta appena uscita dall'uni, inesperiente e pure superba, ciò anche dovuto al fatto che voi poco mi conoscete e che di me non ho scritto granchè.
Consapevole della mia poca esperienza ancora in fase pre-laurea sono stata la prima a chiedere se potevo lavorare in qualche ufficio di consulenza o simili per poter fare qualche piccola esperienza e scrivere la tesi, che poi mi ha permesso di vincere la borsa di ricerca.
In questi mesi ho cercato di lavorare tanto più possibile, per mettermi alla prova, per crescere ecc... ecc, sono cosciente di essere all'inizio quindi non mi aspetto di questo grandi cifre, ma per il lavoro che sempre più mi chiedoni di svolgere e per i compiti che mi affidano e per lo studio continuo che cerco di fare (richiesta di corsi di formazione) per completarmi ciò fa' intendere  che ho voglia di imparare.

Ammetto di non sapere le mie responsabilità, e tutto quello che concerne la mia attività lavorativa, non credo nemmeno che lo sappia bene il mio RSPP per essere sincera, ciò comunque non esclude che questi punti non debbano essere chiariti in fase di contratto.

"tu sei certa di saper già fare bene e con proprietà tutto ciò che deve saper fare un buon RSPP? Perchè, se non ne sei certa, non credo tu possa permetterti di criticare e tutto sommato sbugiardare così pubblicamente questa persona, anche perchè ciò che imparerai lo imparerai da lui, ragionevolmente, anche se da lui dovesse capitarti solo di imparare che devi riprendere tanti ma tanti ma tanti libri in mano."

Volevo assolutamente risponderti a riguardo: No io non sono in grado al momento di poter assumere il ruolo di SRPP, ma non mi sembra nemmeno di aver espresso di volerlo fare al momento, anzi di poterlo fare, di esserne in grado.
Volevo anche aggiungere che non mi pare proprio di avere sbugiardato nessuno e messo nessuno in pubblica gogna.. ho volutamente omesso nomi cognomi riferimenti all'azienda visto che siamo pure importanti in scala nazionale, o altri riferimenti, ho solo scritto la verità, che molte delle sue cose le sbrigo io, che la sua nomina è perchè ha fatto danni in altri ambiti e quindi lo hanno nominato come tale per toglierselo dalle balle, che sì potrei imparare da lui, ma anche lui sta imparando e di certo non è sempre stato il suo mestiere ma da poco tempo.E posso garantirti che studiare non mi fa per nulla paura anzi ho intenzione di continuare la specialità non appena il percorso formativo è disponibile anche nella mia città.
Ecco tutto.
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soluzione
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Iscritto il: 19 gen 2007 22:17
Località: Lombardia

Bene bene.

Ma quante belle parole leggo nelle vostre riflessioni, anche se oggi 1100 euro al mese per 8 ore giornaliere sono un "tozzo di pane", ma sempre pane è...........

Lasciamo però da parte le cariche politiche, perchè in quegli Alti Luoghi i "tozzi di pane" sono ben retribuiti.

Un sincero in bocca al lupo a Pepitas e un consiglio.
Iscriviti a Sicurezza On Line e leggilo costantemente, è una miniera d'oro!
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

pepitas, piccina... vedo da ciò che continui a scrivere che non sei riuscita a captare il messaggio "occulto" che pure ti ho lanciato  :smt002
Ricorda, ed è un DOGMA del mondo del lavoro quello che ti sto svelando: dalle tue parole, agli altri chiunque (escludiamo giusto ragazzo, genitori forse e nemmeno gli amici stretti), il tuo posto di lavoro è sempre il migliore in cui potessi sperare, il tuo datore di lavoro è sempre il più desiderabile per un dipendente, e il tuo capo diretto è di défaut delizioso e insostituibile. Naturalmente, guai a te se poi ci credi quando non è più che vero, ma chiunque si trovi a parlare con chiunque altro di te deve poter riferire del tuo entusiamo e della tua contentezza.

Ora ti spiego anche il perchè.
1° motivo, per codice civile tu sei tenuta -senza se e senza ma- all'obbligo di fedeltà di cui all'art. 2105, che tra l'altro (in secondo comma) prevede che " Il prestatore di lavoro non deve....  divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio." La violazione di questo comandamento civile, che tale di fatto è, può essere sanzionata anche pesantemente, specie se si tratta di comportamento reiterato. E se al tuo diretto superiore o per puro caso al tuo DdL arriva -per quello strano gioco del telegrafo senza fili- voce di una tua qualche lamentela sei fregata per sempre. Dire la verità è un obbligo in un giudizio o in una relazione tecnica, non è obbligatorio se la domanda è di pura curiosità; se dire una bugia anche pietosa è violazione di ben più importante comandamento, cavatela sorridendo e tacendo, oppure sorridendo sempre e rispondendo con una frase neutra del tipo "credo che mi ambienterò in breve" oppure "è stata una bellissima occasione e sto facendo di tutto per dimostrare la mia volontà di dare del mio meglio". Sono delle verità, e nel contempo non hai risposto.
2° motivo: se come dici si tratta di una realtà medio-grande che in una posizione di così grande rilevanza e responsabilità, morale ma anche materiale, ci hanno messo uno a caso solo per evitare che faccia danni altrove, mi pare evidente che qualora ciò risponda al vero (e non ho motivi di dubitare delle tue parole) l'azienda stessa ai suoi vertici non ha per nulla afferrato che valenza FONDAMENTALE abbia la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori nell'economia complessiva della gestione aziendale, per cui in un'ottica così miope la rappresaglia per aver danneggiato "l'immagine aziendale" senza andarsi a chiedere i tuoi perchè (e non se li chiederanno, giuraci) è praticamente certa.
Oltre tutto, tu chiedi "corsi di formazione". Vero, come tutti i lavoratori anche tu ne hai il diritto: ma mi sembra di averti delucidato che probabiente l'azienda non ha un approccio pragmatico alla questione.
Logica deduzione conseguenziale in una simile situazione è del tipo "questa pepitas si lagna di tutto, non le sta bene niente, va trovando formazione che noi tanto l'abbiamo presa perchè pensavamo ce l'avesse già, magari vuole solo prendersi qualche giorno di assenza dal lavoro per  comodi suoi; poi, è pure femmina e giovane magari come niente prima o poi ci scodella un figlio, meglio prendere qualcun altro, tanto basta che stanno sistemate le carte..."
E tu il probema della retribuzione non te lo devi più porre sul "quanto " bensì sul "se".
Se vuoi essere efficace, devi sempre dare qualcosina in più o anche solo in meglio senza che ti sia chiesto ma sempre senza scavalcare nessuno, devi cominciare a considerare quello non come una fonte di sussistenza ma come "la tua azienda", devi chiederti ogni volta "se questa baracca fosse mia, che farei?". Ciò che rende importante e semi-insostitubile una persona nellambito lavorativo è diventare un uomo-azienda, che non si ottiene mica solo con la piaggeria verso i superiori, anzi, bensì piuttosto dimostrando conoscenza delle problematiche ed attivarsi a ridurne gli impatti nell'ottica globale di gestione.
Ti faccio un esempio: scopri che la presa della fotocopiatrice ha i pertugi di contatto un po' anneriti; questo significa che il filo si surriscalda e la presa sta per avere un collasso, con potenziale conseguente coto circuito. Se tu sai -e tu devi sapere, che la fotocopiatrice assorbe anche più di 1000W, il sospetto è che la presa non sia correttamente dimensionata, o addirittura che non lo sia la derivazione. In un caso del genere, non te ne andrai strillando che l'impianto è una chiavica e bisogna rifarlo tutto prima di morire tutti fulminati... ti vai a recuperare il progetto e verifichi prima in via documentale che quella presa sia idonea per quella potenza. Se non lo è, cerchi quale sia la presa giusta e senza stare a fare troppe discussioni predisponi la disposizione scritta e motivata di ripristinare la posizione idonea della fotocopiatrice, e poi la fai firmare al tuo capo. Lui ti sarà grato e tu non ti appiccichi con le segretarie. Non è infrequente , infatti, che le persone si sentano libere di spostare le alimentazioni alla più o meno, mentre nelle realtà lavorative o comunque di livello serio, case comprese, in qualche modo gli impianti elettrici hanno tutti una loro calibratura, e dev'essere rispettata. Solo dopo, potrai chiedere una eventuale verifica da parte degli elettricisti se vedi che anche la presa presunta giusta si annerisce... Si diventa "uomo-azienda" quando ci si comporta con lo spirito del "buon padre di famiglia"; io dico della "padrona di casa", ma c'è chi sostiene che io sia di parte, nel merito.

Dunque, il suggerimento che mi sento di darti è di farti la tua formazione da sola se non hanno risposto tempestivamente alla tua richiesta, anche se questo significa fuori orario di lavoro: tanto a te rimane la tua conoscenza e a te servirà.
Infine, se ti capitasse qualche altra occasione di offerta di lavoro, ricorda di dire sempre che dove sei stai molto bene e ti dispiacerebbe lasciare, anche per gli ottimi rapporti personali instaurati, e tuttavia desideri amplificare la tua professionalità ma l'attuale assetto aziendale non ti consente al momento tale prospettiva. Se dici che stai di schifo, il tuo interlocutore profitterà subito per giocare economicamente al ribasso, e poi non perderà occasione per rinfacciarti che stavi nella cacca e loro te ne hanno liberato.
Ricorda soprattutto, sempre, che quando si è lavoratori dipendenti prima si ubbidisce agli ordini e solo dopo aver ottemperato a ciò che è stato chiesto si può proporre un'alternativa, che va sempre presentata con chiarezza e logica stringenti. Contravvenire ad una disposizione di servizio o manifestare segni di insofferenza nell'adempiere è insubordinazione, sotto le armi si va in cella di rigore, sul lavoro ci sono le sanzioni; analogamente, hai anche dei diritti. Entro 45 giorni dall'entrata in servizio ti deve essere consegnata doppia copia del contratto, di cui una copia dovrai restituirla firmata. Lì ci deve stare scritto in che posizione sei inquadrata, che CCNL è applicato e che qualifica ricopri se è un tempo determinato, indeterminato parziale etc.. Tu te ne vieni tanti bello su google, ti scarichi il contratto con il mansionario e mandi assolutamente a memoria quali sono le tue attribuzioni riferite alla qualifica: ricorda di verificare le gerarchie, e ricorda di lasciare sempre una traccia documentale delle tue azioni: una letterina interna dove relazioni su ciò che hai fatto e/o rilevato, al cui temrine ti dichiarerai a disposizione per l'eventuale approfondimento della questione ma MAI segnalare mancanze e portare anche le soluzioni se non ti compete o non ti è stato chiesto esplicitamente, anche questo secondo alcuni è insubordinazione, specie nelle grandi realtà dove i compiti devono avere sempre dei confini definiti.. Avrai molto garbo nel descrivere i guai, e se ti mollano l'osso (ossia il tuo capo ti dice vabbè pensaci tu e fammi sapere) quando relazioni la volta successiva esordirai con "in esito alla richiesta impartita verbalmente dalla S.V. in data xx, si riferisce che ....".

Dài, ti ho tenuto uno dei miei corsi accelerati, ragionaci sopra e cerca di capire quanto, anche stavolta, mi è rimasto nella tastiera...
Nofer
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