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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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OFFICINA Documenti sicurezza
- Dott.ssa Simona
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- Iscritto il: 24 mar 2010 09:05
- Località: Brescia
no non condivido le autocertificazioni....
simona
- igno_ranza
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Non è una questione di preferenze o condivisioni, è un diritto di cui dispone il datore di lavoro e di cui, se non è a conoscenza (scommetto una pizza che non lo è), deve essere informato.
- Dott.ssa Simona
- Messaggi: 29
- Iscritto il: 24 mar 2010 09:05
- Località: Brescia
l'autovertificazione la puoi fare solo per le ditte con meno di 10 dioendenti e con rischi limitati. L'officina con cui ho a che fare non mi pare in questa categoria. Poi c'è da aggiungere che se non erro dall'anno prossimo le autocertificazioni non saranno più valide, quindi dovranno tutti fare il dvr. Però non sono molto informata sui futuri cambiamenti. Valuterò ma non credo sia il caso...
simona
- igno_ranza
- Messaggi: 572
- Iscritto il: 25 mar 2010 19:44
Se vuoi prenderti prerogative che non sono tue, libera di farlo
In attesa dei futuri cambiamenti, calendario maya permettendo, dai un'occhiata al d.lgs. 81/08, art.29, c.5.
In attesa dei futuri cambiamenti, calendario maya permettendo, dai un'occhiata al d.lgs. 81/08, art.29, c.5.
che sia documentata o in autocertificazione la valutazione dei rischi va comunque fatta,a vibrazioni e rumore come stiamo messi? misure?valutazione rischio incendio? quante macchina ha dentro?
ogni minuto che passa è un'occasione per rivoluzionare tutto completamente
mah, non credo sia una questione di pre-rogative.igno_ranza ha scritto:Se vuoi prenderti prerogative che non sono tue, libera di farlo
In attesa dei futuri cambiamenti, calendario maya permettendo, dai un'occhiata al d.lgs. 81/08, art.29, c.5.
anzi...un'officina con rischio medio/basso tra incendio, infortunio, MMC, attività d'ufficio, chimico e compagnia bella (vedi il post precedente), "forse" sarebbe meglio non autocertificasse, anche perchè la fomula prevede COMUNQUE che tu effettui il l'analisi per la valutazione rischi.
inoltre principio vuole che non sia lei ad emettere i documenti, ma che faccia consulenza alla loro redazione, è poi onere e "onore" del DDL di mettere in pratica non solo le disposizioni di legge (data certa, DPI, estintori, ecc), ma anche quanto descritto nelle diverse attività ed al rischio ed esse connesso. (ke bella lingua l'italiano)
credo che per rispondere inoltre anche all'altro postante, si possa definire un rischio medio:
l'incendio,
e l'infortunistico
(così a spanne)
ed il basso per quanto riguarda il resto...
l'unico problema sono le nomine...
capire se ha senso trovare RSPP e RLS interni (e fargli fare il corso)
oppure esterni e "spendere" i soldi della consulenza esterna....
sempre che non siano "troppo" onerosi/generanti anche in termini di procedure/buorocrazia
ciao a tutti...
- igno_ranza
- Messaggi: 572
- Iscritto il: 25 mar 2010 19:44
Mi sa che qui stiamo uscendo dal seminato.
1) Le prerogative sono quelle di un datore di lavoro che è consapevole di ciò che deve e ciò che può fare: il consulente che decide al posto del DDL (a meno che non abbia ricevuto mandato specifico) senza nemmeno averlo informato, si prende appunto delle prerogative che non sono sue. Sul fatto che il consulente non sappia nemmeno su cosa deve informare ci sarebbe anche da discutere,ma soprassediamo.
2)L'autocertificazione non è materia organica di animale da compagnia: è una semplificazione che per fortuna viene concessa alla stragrande maggioranza dei datori di lavoro italiani e dev'essere la giusta via di mezzo fra l'enciclopedia 3cani della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (molto spesso frutto di mostruosi copia e incolla, generiche procedure buone dal calzolaio alla centrale nucleare ed elenchi insensati di norme e leggi) e il tovagliolino di carta con su scritto "Ho fatto la valutazione dei rischi". Capisco benissimo che è più facile giustificare una bella 6-700 euro per 200 pagine di aria fritta e capisco altrettanto che al pensiero del tovagliolino, qualsiasi professionista con un minimo di coscienza, un po' si risente.
Valutare in maniera precisa ma estremamente sintetica ogni fattore di rischio, giustificando le proprie affermazioni ed eventualmente rimandando a misurazioni ove sensatamente si ritiene di doverlo fare, programmare, in base a quanto in precedenza, una serie di azioni tese al miglioramento della situazione di partenza e sopratutto mettere in opera quanto programmato e controllarlo periodicamente, credo che sia cosa buona e giusta. Ed è questo ciò che io intendo per autocertificazione (con tutti gli annessi e connessi di formazione,informazione, SS se necessaria, consegna di DPI se necessari e bla e bla e bla e bla).
3) Forse mi sono perso qualcosa, ma non ho ben chiaro cos'è il "rischio infortunistico medio" più altre cose che continuano a sfuggirmi tipo "la formula che prevede che effettui l'analisi della valutazione dei rischi", ma vabè, è domenica.
PS per dottoressa Simona: art.28, c.3-bis. Di tempo per fare un sopralluogo sulla sede futura della tua "officina che fa pezzi per macchine da lavoro", farti spiegare che macchinari metteranno e dove li metteranno (il famoso lay-out del luogo di lavoro), farsi dare i libretti d'uso e manutenzione di queste benedette macchine anche per annusare rumori e vibrazioni, chiedere al futuro ddl che prodotti chimici utilizzerà,come dove e quando e farsi quindi dare le sds, capire se la snc è da DM 16/2/82 (forse) o da DPR 689/59 (non credo proprio), vedere se ci sono attrezzature di cui al DM329/04, scoprire e fare scoprire al ddl la potenza dirompente del d.lgs. 37/2008 (a me piace da matti l'art.13), cercare di capire chi è il ddl e chi no, insomma di tempo per fare tutte queste cose (e altre che non ti dico sennò devo inviarti la fattura) ne hai. E ti assicuo che le puoi far rientrare nella tua tanto temuta autocertificazione.
1) Le prerogative sono quelle di un datore di lavoro che è consapevole di ciò che deve e ciò che può fare: il consulente che decide al posto del DDL (a meno che non abbia ricevuto mandato specifico) senza nemmeno averlo informato, si prende appunto delle prerogative che non sono sue. Sul fatto che il consulente non sappia nemmeno su cosa deve informare ci sarebbe anche da discutere,ma soprassediamo.
2)L'autocertificazione non è materia organica di animale da compagnia: è una semplificazione che per fortuna viene concessa alla stragrande maggioranza dei datori di lavoro italiani e dev'essere la giusta via di mezzo fra l'enciclopedia 3cani della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (molto spesso frutto di mostruosi copia e incolla, generiche procedure buone dal calzolaio alla centrale nucleare ed elenchi insensati di norme e leggi) e il tovagliolino di carta con su scritto "Ho fatto la valutazione dei rischi". Capisco benissimo che è più facile giustificare una bella 6-700 euro per 200 pagine di aria fritta e capisco altrettanto che al pensiero del tovagliolino, qualsiasi professionista con un minimo di coscienza, un po' si risente.
Valutare in maniera precisa ma estremamente sintetica ogni fattore di rischio, giustificando le proprie affermazioni ed eventualmente rimandando a misurazioni ove sensatamente si ritiene di doverlo fare, programmare, in base a quanto in precedenza, una serie di azioni tese al miglioramento della situazione di partenza e sopratutto mettere in opera quanto programmato e controllarlo periodicamente, credo che sia cosa buona e giusta. Ed è questo ciò che io intendo per autocertificazione (con tutti gli annessi e connessi di formazione,informazione, SS se necessaria, consegna di DPI se necessari e bla e bla e bla e bla).
3) Forse mi sono perso qualcosa, ma non ho ben chiaro cos'è il "rischio infortunistico medio" più altre cose che continuano a sfuggirmi tipo "la formula che prevede che effettui l'analisi della valutazione dei rischi", ma vabè, è domenica.
PS per dottoressa Simona: art.28, c.3-bis. Di tempo per fare un sopralluogo sulla sede futura della tua "officina che fa pezzi per macchine da lavoro", farti spiegare che macchinari metteranno e dove li metteranno (il famoso lay-out del luogo di lavoro), farsi dare i libretti d'uso e manutenzione di queste benedette macchine anche per annusare rumori e vibrazioni, chiedere al futuro ddl che prodotti chimici utilizzerà,come dove e quando e farsi quindi dare le sds, capire se la snc è da DM 16/2/82 (forse) o da DPR 689/59 (non credo proprio), vedere se ci sono attrezzature di cui al DM329/04, scoprire e fare scoprire al ddl la potenza dirompente del d.lgs. 37/2008 (a me piace da matti l'art.13), cercare di capire chi è il ddl e chi no, insomma di tempo per fare tutte queste cose (e altre che non ti dico sennò devo inviarti la fattura) ne hai. E ti assicuo che le puoi far rientrare nella tua tanto temuta autocertificazione.
- Dott.ssa Simona
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- Iscritto il: 24 mar 2010 09:05
- Località: Brescia
Mi spiace per le incomprensioni... prima di tutto voglio precisare che io la fattura nemmeno la vedo!!!sono una semplice dipendente che non guadagna niente da tutto questo.
L'autocertificazione non l'ho presa in considerazione non per vantaggi economici ma perchè ritengo che la ditta abbia dei fattori di rischio che necessitano di una valutazione dei rischi più accurata. Poi è ovvio che valuterò quando avrò avuto la possibilità di effettuare un sopralluogo e di sapere che macchianri utilizzano che sostanze ecc.
Per ora non posso dare risposte più dettagliate perchè non ho ancora visto la ditta e non mi ha ancora risposto alle domande che ho posto. Appena so qualcosa condivido con voi e se avete voglia ne discutiamo.
Grazie ancora
L'autocertificazione non l'ho presa in considerazione non per vantaggi economici ma perchè ritengo che la ditta abbia dei fattori di rischio che necessitano di una valutazione dei rischi più accurata. Poi è ovvio che valuterò quando avrò avuto la possibilità di effettuare un sopralluogo e di sapere che macchianri utilizzano che sostanze ecc.
Per ora non posso dare risposte più dettagliate perchè non ho ancora visto la ditta e non mi ha ancora risposto alle domande che ho posto. Appena so qualcosa condivido con voi e se avete voglia ne discutiamo.
Grazie ancora
simona
tono a parte, credo sia condivisibile.igno_ranza ha scritto: 2) [.. ]Valutare in maniera precisa ma estremamente sintetica ogni fattore di rischio giustificando le proprie affermazioni ed eventualmente rimandando a misurazioni ove sensatamente si ritiene di doverlo fare, programmare, in base a quanto in precedenza, una serie di azioni tese al miglioramento della situazione di partenza e sopratutto mettere in opera quanto programmato e controllarlo periodicamente, credo che sia cosa buona e giusta. Ed è questo ciò che io intendo per autocertificazione (con tutti gli annessi e connessi di formazione,informazione, SS se necessaria, consegna di DPI se necessari e bla e bla e bla e bla).
posto che quando si parla di rimandi non si intenda un "si farà" ma un "è già stato fatto, in allegato ci sono i numeri"
pure a me le autocertificazioni non piacciono. ma forse perchè, essendo anche io un consulente, la maggior parte delle volte mi trovo a fronteggiare il discorso di autocertificazione solo per dover spiegare per la centomillesima volta che non si può fare sempre e comunque, malgrado quello che è stato detto dal com******lista.
carini i moduli che ad esempio mi sono appena arrivati:
"dichiaro di aver valutato il rischio rumore"
"dichiaro di aver valutato il rischio vibrazioni".
PUNTO
"When a finger points at the sky, the imbeciles look at the finger"
:smt010 :smt010 :smt010
smt sta per smontato...e un po' smonato...???? vero??? (sono le lettere della faccina)
comunque...
si il tono nn è stato dei più amichevoli...comunque...
chiedo a voi del forum che ne sapete un po' più di me sicuramente...
il problema che mi pongo è legato solo alle nomine...
perchè nominare persone (per forza esterne dato che l'officina è e rimmarrà sotto i 10 dipendenti) e ruoli per la sicurezza esterni mi sembra un po' strano...anzi non lo capisco proprio...
sono proprietario, sono l'unico dipendente, ho scelto una sas come forma societaria per avere meno problemi, mi faccio il corso datore di lavoro/rspp rischio medio, faccio il dvr e le varie documentazioni accessorie (rischio incendio, elettrico, chimico, infortunistico, rumore, ecc e ne rilevo il livello di pericolosità e dispondo DPI e materiale, nonchè cartellonistica ecc ecc secondo i termini di legge)
(è un mio amico ovviamente...parlo in prima persona perchè la domanda finale me la sono posta io)
posso nominare il mio medico della mutua come medico del lavoro??? (dato che sono IO l'unico dipendente)
l'RLS lo devo nominare per forza (in questo caso sarà esterno)???
alla funzione di officina poi unirò quella di vendita con area espositiva...oltre a quanto abbiamo detto prima (tipo 3/4 post sopra)...ci sarà altro da allegare???
ciao e grazie per la pazienza...
smt sta per smontato...e un po' smonato...???? vero??? (sono le lettere della faccina)
comunque...
si il tono nn è stato dei più amichevoli...comunque...
chiedo a voi del forum che ne sapete un po' più di me sicuramente...
il problema che mi pongo è legato solo alle nomine...
perchè nominare persone (per forza esterne dato che l'officina è e rimmarrà sotto i 10 dipendenti) e ruoli per la sicurezza esterni mi sembra un po' strano...anzi non lo capisco proprio...
sono proprietario, sono l'unico dipendente, ho scelto una sas come forma societaria per avere meno problemi, mi faccio il corso datore di lavoro/rspp rischio medio, faccio il dvr e le varie documentazioni accessorie (rischio incendio, elettrico, chimico, infortunistico, rumore, ecc e ne rilevo il livello di pericolosità e dispondo DPI e materiale, nonchè cartellonistica ecc ecc secondo i termini di legge)
(è un mio amico ovviamente...parlo in prima persona perchè la domanda finale me la sono posta io)
posso nominare il mio medico della mutua come medico del lavoro??? (dato che sono IO l'unico dipendente)
l'RLS lo devo nominare per forza (in questo caso sarà esterno)???
alla funzione di officina poi unirò quella di vendita con area espositiva...oltre a quanto abbiamo detto prima (tipo 3/4 post sopra)...ci sarà altro da allegare???
ciao e grazie per la pazienza...