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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Qualifica per rilasciare pareri sul rischio chimico
Buonasera a tutti, vi chiedo anticipatamente scusa per la banalità e/o stupidità della domanda ma sono un neofita dell'argomento. La mia domanda é: quale qualifica professionale é necessaria per rilasciare pareri sul richio chimico, cioé...la laurea triennale in ingegneria é sufficiente? La laurea in Chimica? Io sono uno studente di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche...é sufficiente la mia laurea?....o comunque ...quale strada dovrei intraprendere? Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio....!
non c'è nessuna "qualifica necessaria".
Come per fare il primo ministro: uno si presenta e dice "vi assicuro che esprimerei uno splendido ruolo, se mi assegnate questo incarico", trova chi lo incarica et voilà il gioco è fatto.
Poi, ci sarebbe da discutere che conoscenze e capacità ci vorrebbero, ma è evidente che fin qui non ci ha pensato nessuno.
Altrove, ci sono gli igienisti industriali/occupazionali, ma in italia è una qualificazione a carattere volontario che non ha alcun valore giuridico: però, fa "tanta figura" sulla carta intestata.
Per quanto riguarda i titoli di studio, certo un laurea in filosofia non è il massimo ma dopo aver letto negli anni numerose relazioni e perizie di soggetti laureati ed anche abilitati a certe professioni a volte penso che persino un teologo saprebbe esprimersi con maggiore compiutezza di merito.
Se ti piace l'argomento, tanto per cominciare non pensare che aver superato un certo esame ti abbia reso padrone della materia, ricorda che se qualcuno in un libro con un certo titolo ci scrive 25 capitoli non sarà leggendone 10 o 15 che potrai immaginare il contenuto degli altri capitoli. E ricorda anche che da un solo testo avrai per forza la visione "riflessa" di quell'unico autore: a suo modo, anche la scienza richiede lo stesso spirito critico che è indispensabile ad uno storico, un filosofo, un critico letterario: con la non lieve differenza che mentre nessuno può contestare una tua convinzione filosofica, se non hai una procedura mentale scientifica ineccepibile chiunque con un briciolo di preparazione specifica potrà farti a pezzi.
In bocca al lupo.
Come per fare il primo ministro: uno si presenta e dice "vi assicuro che esprimerei uno splendido ruolo, se mi assegnate questo incarico", trova chi lo incarica et voilà il gioco è fatto.
Poi, ci sarebbe da discutere che conoscenze e capacità ci vorrebbero, ma è evidente che fin qui non ci ha pensato nessuno.
Altrove, ci sono gli igienisti industriali/occupazionali, ma in italia è una qualificazione a carattere volontario che non ha alcun valore giuridico: però, fa "tanta figura" sulla carta intestata.
Per quanto riguarda i titoli di studio, certo un laurea in filosofia non è il massimo ma dopo aver letto negli anni numerose relazioni e perizie di soggetti laureati ed anche abilitati a certe professioni a volte penso che persino un teologo saprebbe esprimersi con maggiore compiutezza di merito.
Se ti piace l'argomento, tanto per cominciare non pensare che aver superato un certo esame ti abbia reso padrone della materia, ricorda che se qualcuno in un libro con un certo titolo ci scrive 25 capitoli non sarà leggendone 10 o 15 che potrai immaginare il contenuto degli altri capitoli. E ricorda anche che da un solo testo avrai per forza la visione "riflessa" di quell'unico autore: a suo modo, anche la scienza richiede lo stesso spirito critico che è indispensabile ad uno storico, un filosofo, un critico letterario: con la non lieve differenza che mentre nessuno può contestare una tua convinzione filosofica, se non hai una procedura mentale scientifica ineccepibile chiunque con un briciolo di preparazione specifica potrà farti a pezzi.
In bocca al lupo.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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