Vorrei un chiarimento se vi è possibile.
Se ricevo una relazione tecnica da un professionista e nel progetto si fa riferimento alla esecuzione dei lavori rispettando delle normative UNI di riferimento significa che il professionista ha pagato i diritti di copyright per averle citate nella relazione?
Se si, come posso verificare che le abbia effettivamente acquisite?
Esistono delle licenze da pagare?
Se la norma UNI fa parte di una applicazione obbligatoria di una legge ordinaria, il professionista è tenuto a pagarne i diritti comunque oppure in questo caso è lo stato che ne ha acquisito i diritti di diffusione e quindi si è liberi di citarla perchè obbligatoria per l'applicazione della legge?
Grazie
Gianni
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Norme UNI e diritti di copyright
1 le norme uni non sono obbligatorie, sono volontarie
2 la norma è sotto copyright, ma citarne il titolo non significa infrangerlo
3 citare una norma in relazione significa conoscerla, non possederla (se il professionista la ha letta nella biblioteca dell'ordine, e si è fatto degli appunti su carta da formaggio, vale lo stesso)
2 la norma è sotto copyright, ma citarne il titolo non significa infrangerlo
3 citare una norma in relazione significa conoscerla, non possederla (se il professionista la ha letta nella biblioteca dell'ordine, e si è fatto degli appunti su carta da formaggio, vale lo stesso)
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Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
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Temo tu stia facendo un po' di confusione: citare una norma UNI è comunque libero, è diffonderne il testo (anche parziale) che è soggetto alla proprietà intellettuale esclusiva dell'UNI.
Se tu avessi mai acquistato norme UNI, sapresti prima di tutto che non c'è una licenza ma appunto solo un acquisto, come per qualunque libro/giornale/rivista, e che quando ne comperi una (peraltro, se sei socio spendi la metà) te la mandano di carta, oppure in PDF blindatissimo, dove sopra ogni pagina c'è stampato il nome dell'acquirente e la prima pagina riporta integralmente i termini di uso e obbligo di non diffusione della stessa, che concludendo il contratto di acquisto ci si impegna a rispettare, come da diritto d'autore previsto. Questo vale anche per le norme ISO, per inciso; solo che le UNI al massimo per un non socio viaggiano intorno ai 50-60 euro, mentre per le ISO con meno di un centinaio è difficile che te la cavi.
Ritengo che nessuno -tranne l'UNI e comunque tramite l'Autorità Giudziaria- sia legittimato a chiedere a una persona se ha una copia originale o "pirata". Esattamente come un professore all'esame non ha il diritto di chiederti se hai studiato sul suo testo originale, e costosissimo, o sulle fotocopie pirata che ti sei passato con i colleghi.
Da tener presente che l'UNI ha sportelli un po' in tutti o quasi i capoluoghi di provincia, e che acquistare una copia di una norma UNI è una cosa di una semplicità estrema e, ripeto, decisamente accessibile ad un qualunque professionista. Per anni, io sono stata abbonata ad una banca dati specialistica che ogni anno inviava anche un CD di raccolta delle norme UNI citate o comunque riferibili all'argomento, dove il PDF in intestazione di pagina riportava la proprietà dell'editore e la licenza di diffusione agli utenti di quel certo suo prodotto. Ed anche per avere quel CD si doveva sottoscrivere l'impegno di non diffusione del contenuto.
Ma poi, scusa, a parte la legittimazione giuridica, a te cosa mai importa se un tizio la possiede legittimamente o fraudolentemente? Se ritieni che la norma cui si fa riferimento nella relazione/rapporto di prove etc.non sia rispettata, te ne comperi tu una copia e poi fai le pulci.
Che è esattamente quello che faccio io quando, in occasione di controperizie, trovo dei riferimenti a norme che non possiedo (mica me le compero tutte, solo quelle che mi servono, ovviamente) e mi voglio accertare se dall'altra parte c'è chi mette riferimenti a casaccio o meno. Come si dovrebbe fare con le bibiografie delle relazioni, peraltro.
Se tu avessi mai acquistato norme UNI, sapresti prima di tutto che non c'è una licenza ma appunto solo un acquisto, come per qualunque libro/giornale/rivista, e che quando ne comperi una (peraltro, se sei socio spendi la metà) te la mandano di carta, oppure in PDF blindatissimo, dove sopra ogni pagina c'è stampato il nome dell'acquirente e la prima pagina riporta integralmente i termini di uso e obbligo di non diffusione della stessa, che concludendo il contratto di acquisto ci si impegna a rispettare, come da diritto d'autore previsto. Questo vale anche per le norme ISO, per inciso; solo che le UNI al massimo per un non socio viaggiano intorno ai 50-60 euro, mentre per le ISO con meno di un centinaio è difficile che te la cavi.
Ritengo che nessuno -tranne l'UNI e comunque tramite l'Autorità Giudziaria- sia legittimato a chiedere a una persona se ha una copia originale o "pirata". Esattamente come un professore all'esame non ha il diritto di chiederti se hai studiato sul suo testo originale, e costosissimo, o sulle fotocopie pirata che ti sei passato con i colleghi.
Da tener presente che l'UNI ha sportelli un po' in tutti o quasi i capoluoghi di provincia, e che acquistare una copia di una norma UNI è una cosa di una semplicità estrema e, ripeto, decisamente accessibile ad un qualunque professionista. Per anni, io sono stata abbonata ad una banca dati specialistica che ogni anno inviava anche un CD di raccolta delle norme UNI citate o comunque riferibili all'argomento, dove il PDF in intestazione di pagina riportava la proprietà dell'editore e la licenza di diffusione agli utenti di quel certo suo prodotto. Ed anche per avere quel CD si doveva sottoscrivere l'impegno di non diffusione del contenuto.
Ma poi, scusa, a parte la legittimazione giuridica, a te cosa mai importa se un tizio la possiede legittimamente o fraudolentemente? Se ritieni che la norma cui si fa riferimento nella relazione/rapporto di prove etc.non sia rispettata, te ne comperi tu una copia e poi fai le pulci.
Che è esattamente quello che faccio io quando, in occasione di controperizie, trovo dei riferimenti a norme che non possiedo (mica me le compero tutte, solo quelle che mi servono, ovviamente) e mi voglio accertare se dall'altra parte c'è chi mette riferimenti a casaccio o meno. Come si dovrebbe fare con le bibiografie delle relazioni, peraltro.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Quoto Nofer...che ti frega scusa eh!Nofer ha scritto:Ma poi, scusa, a parte la legittimazione giuridica, a te cosa mai importa se un tizio la possiede legittimamente o fraudolentemente? Se ritieni che la norma cui si fa riferimento nella relazione/rapporto di prove etc.non sia rispettata, te ne comperi tu una copia e poi fai le pulci.
Per far crollare un palazzo di 15 piani servono 4 secondi e 30 anni di esperienza
Le norme sono consultabili gratuitamente nei centri UNI.
pertanto io me la posso leggere, studiare, prendere appunti su quello che ho letto.
Citare una norma non significa averla per forza comperata.
Concordo con Nofer.
ciao
pertanto io me la posso leggere, studiare, prendere appunti su quello che ho letto.
Citare una norma non significa averla per forza comperata.
Concordo con Nofer.
ciao
"La progettazione è un'alchimia di esperienze, prove, calcoli ed errori. E' fondere insieme problemi di ingombri, resistenza, costi, efficienza, sicurezza e funzionalità in un'unica soluzione"