Sono qui a chiedervi un consiglio, non dico una soluzione, ad una questione che mi frulla per la testa da una settimana, cioè da quando ne sono venuto a conoscenza.
Una azienda ha iniziato lavori di sabbiatura su grossi manufatti metallici, all'interno di un grosso gazebo (30x20 mt.) montato sul piazzale, i cui lati minori vengono chiusi o aperti in base alle esigenze dai lavoratori (1 addetto e 2 aiutanti): in pratica una sabbiatura all'aperto. La sabbia di fiume è un quarzo, cioè silice cristallina quasi pura. Durante la sabbiatura, l'addetto è immerso in una nuvola di polvere e, ovviamente, protetto con tuta in tyvek e maschera intera (anche se andrebbe "imposto" l'elettrorespiratore con adduzione di aria esterna).
Il problema è, visto che stiamo parlando di un agente cancerogeno impiegato con modalità che espongono costantemente a valori superiori al TLV (0,025 mg/m3), l'utilizzazione in un sistema chiuso, al fine di tutelare gli altri lavoratori non addetti alla sabbiatura; inoltre, per tutelare gli addetti, che lavorano all'interno del "sistema chiuso", andrebbe installato un sistema di aspirazione per ridurre l'esposizione, la cui efficacia - cioè la capacità di ridurre l'esposizione a valori inferiori a 0,5 mg/m3, visto che 1/10 di 0,025 non sono determinabili per limiti tecnico-analitici delle apparecchiature di laboratorio - sarebbe tutta da verificare. In pratica si dovrebbe costruire un reparto vero e proprio e non un gazebo da piazzale: non credo proprio l'azienda lo farebbe mai.
L'alternativa sarebbe sostituire la sabbia di fiume con un prodotto non siliceo (di più difficile approvvigionamento e dal costo quadruplo) anche se poi comunque, secondo me, avrei il problema di rispettare i 10 mg/m3 di TLV delle polveri totali per gli addetti.
Come la vedete?
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Sabbiatura industriale
Io? come la vedo io?
La vedo che ai fini dell'esposizione a cancerogeni quest'azienda si sta comportando come se stesse scoibentando kilometri di tubazioni coperte di amianto, in quel gazebo.
E non dico una sola parola sul fatto che il "trattamento superficiale dei metalli", ivi comprese la sabbiature, non sono soggetti ad autorizzazioni alle emissioni "in deroga", che essendo contaminazioni convogliabili devono essere convogliate etc. etc etc.
Fai loro i complimenti da parte mia: con una sola attività riescono a contravvenire a ben due diverse normative.
P.S.: a puro titolo informativo, si riesce ad arrivare anche a 0,0025 mg/mc come sensibilità, purchè si facciamo prelievi di circa 2500-3000 litri e si leggano in FTIR. .
La vedo che ai fini dell'esposizione a cancerogeni quest'azienda si sta comportando come se stesse scoibentando kilometri di tubazioni coperte di amianto, in quel gazebo.
E non dico una sola parola sul fatto che il "trattamento superficiale dei metalli", ivi comprese la sabbiature, non sono soggetti ad autorizzazioni alle emissioni "in deroga", che essendo contaminazioni convogliabili devono essere convogliate etc. etc etc.
Fai loro i complimenti da parte mia: con una sola attività riescono a contravvenire a ben due diverse normative.
P.S.: a puro titolo informativo, si riesce ad arrivare anche a 0,0025 mg/mc come sensibilità, purchè si facciamo prelievi di circa 2500-3000 litri e si leggano in FTIR. .
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Ho preso visione del DVR e della valutazione del rischio chimico: non c'è traccia dei rischi connessi all'attività di sabbiatura che è stata comunque svolta anche in passato. Il MC non ne è stata informata (ma ha mai fatto un sopralluogo?).
Dunque Nofer, la sabbiatura va svolta unicamente in un ambiente confinato e non all'aperto che determina anche una emissione diffusa delle polveri di silice. Mi rimane però il dubbio sul rispetto del valore limite che, per quanto potente e ben dimensionato possa essere l'impianto di aspirazione, mai potrebbe assicurare concentrazioni ambientali al di sotto delle soglie massime, siano esse i 0,025 mg/m3 per la silice così come i 10 mg/m3 nel caso dovessero sostituire la sabbia silicea con una non silicea. Stamattina il titolare di un laboratorio di igiene industriale mi diceva che in quel caso il monitoraggio personale dovrebbe essere fatto all'interno del dpi ventilato....
A parte che dovranno (dovrebbero) anche assicurare all'INAIL i lavoratori per il rischio silicotigeno......
Sempre per Nofer, per campionare 2500-3000 lt, ipotizzando di campionare per le intere 8 ore, la pompa dovrebbe andare a oltre 3 lt./minuto. Non conosco la metodica e i relativi parametri di campionamento della silice....
Dunque Nofer, la sabbiatura va svolta unicamente in un ambiente confinato e non all'aperto che determina anche una emissione diffusa delle polveri di silice. Mi rimane però il dubbio sul rispetto del valore limite che, per quanto potente e ben dimensionato possa essere l'impianto di aspirazione, mai potrebbe assicurare concentrazioni ambientali al di sotto delle soglie massime, siano esse i 0,025 mg/m3 per la silice così come i 10 mg/m3 nel caso dovessero sostituire la sabbia silicea con una non silicea. Stamattina il titolare di un laboratorio di igiene industriale mi diceva che in quel caso il monitoraggio personale dovrebbe essere fatto all'interno del dpi ventilato....
![:smt104](./images/smilies/104.gif)
A parte che dovranno (dovrebbero) anche assicurare all'INAIL i lavoratori per il rischio silicotigeno......
Sempre per Nofer, per campionare 2500-3000 lt, ipotizzando di campionare per le intere 8 ore, la pompa dovrebbe andare a oltre 3 lt./minuto. Non conosco la metodica e i relativi parametri di campionamento della silice....
Essere saggio e amare eccede le capacità dell'uomo. (W. Shakespeare)
@artù: per la pompa, l'unica che viaggia a 10 lt/min anche con selettore è la francese CIP, per informazioni chiedi a Cavariani dell'ASL (NIS) di viterbo o a Sciarra dell'ASL di Siena che le hanno.
Se lavori con un campionatore normale, con normale selettore Dorr Oliver che campiona la sola frazione respirabile a 1,7- 1,8 lt min, dalle 24 alle 30 ore di campionamento sulla stessa membrana, ogni 6-8 ore si cambia la pompa sotto.Se non lavorano su 3 turni, a fine di ogni giornata di risistema il tappino a vite sulla testa di campionamento, e ilo giorno dopo si toglie e si riaccende. Certo, se sforano per un occasione/incidente/guasto in un momento dei 3 giorni (almeno) di monitoraggio, non lo saprai mai. In compenso saprai sulla media di ben 3 giorni quant'è l'esposizione, quindi comunque assai rappresentativa.
C'è a dire: se sospetti che sia un disastro, anche un campionamento di 8 ore ti può dire a che livello di disastro stai.
I sabbiatori devono avere lo scafandro a tenuta con l'aria presa da fuori, proprio come quelli che scoibentano amianto friabile brutto-brutto-brutto, perchè è tecnicamente impossibile mettere la corretta testa di campionamento all'interno dello scafandro. Se si fa una buona aspirazione nel locale di sabbiatura(dal basso, la silice pesa un botto) e si innestano congrui sistemi di abbattimento, di cui l'ultimissimo ad acqua, fuori non esce praticamente nulla.
Le soluzioni per un contaminante fisicamente solido, e per di più inerte, ci sono, sempre. Basta volerle applicare.
Se lavori con un campionatore normale, con normale selettore Dorr Oliver che campiona la sola frazione respirabile a 1,7- 1,8 lt min, dalle 24 alle 30 ore di campionamento sulla stessa membrana, ogni 6-8 ore si cambia la pompa sotto.Se non lavorano su 3 turni, a fine di ogni giornata di risistema il tappino a vite sulla testa di campionamento, e ilo giorno dopo si toglie e si riaccende. Certo, se sforano per un occasione/incidente/guasto in un momento dei 3 giorni (almeno) di monitoraggio, non lo saprai mai. In compenso saprai sulla media di ben 3 giorni quant'è l'esposizione, quindi comunque assai rappresentativa.
C'è a dire: se sospetti che sia un disastro, anche un campionamento di 8 ore ti può dire a che livello di disastro stai.
I sabbiatori devono avere lo scafandro a tenuta con l'aria presa da fuori, proprio come quelli che scoibentano amianto friabile brutto-brutto-brutto, perchè è tecnicamente impossibile mettere la corretta testa di campionamento all'interno dello scafandro. Se si fa una buona aspirazione nel locale di sabbiatura(dal basso, la silice pesa un botto) e si innestano congrui sistemi di abbattimento, di cui l'ultimissimo ad acqua, fuori non esce praticamente nulla.
Le soluzioni per un contaminante fisicamente solido, e per di più inerte, ci sono, sempre. Basta volerle applicare.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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