Gentilissimi,
come si coglie dalle prima battute non ho mai scritto prima e vi ringrazio delle risposte.
Abbiamo un ufficio di 300 mq con attività informatica ed editoria.
Una stanza è adibita esclusivamente a server e deposito volumi.
Abbiamo normali esitintori distribuiti nelle stanze ma mi è venuto in mente che sarebbe opportuno dotarsi di qualcosa di automatico per la stanza server.
Esiste la possibilità di fare uno sprinkler semplice connesso con la rete idrica o esistono esintori automatici?
Sono forse domande banali, per ora vi ringrazio.
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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locale con server e deposito libri
visto che devi proteggere una server farm, un impianto di spegnimento automatico ad acqua non credo proprio faccia al caso tuo...la sua attivazione comporterebbe il dover perdere dati e attrezzature. Non credi?
Da me viene utilizzato un impianto ad Inergen (un gas inerte) che ti può evitare i gravi danni di cui sopra. Ovviamente sono installati anche rilevatori di fumo e la temperatura del locale viene controllata da apposito impianto di condizionamento .
ciao
Shawanda
Da me viene utilizzato un impianto ad Inergen (un gas inerte) che ti può evitare i gravi danni di cui sopra. Ovviamente sono installati anche rilevatori di fumo e la temperatura del locale viene controllata da apposito impianto di condizionamento .
ciao
Shawanda
Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore (B.Brecht)
- weareblind
- Messaggi: 3268
- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
Assolutamente niente sprinkler, è pieno di apparecchiature elettriche / elettroniche!
http://www.forumsicurezza.com/forum/vie ... hlight=ced
Concordo con Shawanda che mi precede sul click! :smt006
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We are blind to the worlds within us waiting to be born
Per quanto riguarda l'impianto di spegnimento da installare in una sala server con annessi dei libri, la o le soluzioni più adatte sono quelle in cui il materiale estinguente del sistema di spegnimento automatico antincendio sia un gas liquefatto oppure un gas non liquefatto!!
l'importante è considerare l'ingombro in volume delle bombole di stoccaggio, le presenza o no di personale all'interno, i costi, l'impatto ambientale, il riutilizzo della sala server dopo un eventuale incendio, ecc.......
Ma non è detto che l'acqua è da escludere!! l'importante che un eventuale impianto ad acqua, sia un impianto ad acqua frazionata! (il riferimento è la norma NFPA 750 impianti water mist).
l'importante è considerare l'ingombro in volume delle bombole di stoccaggio, le presenza o no di personale all'interno, i costi, l'impatto ambientale, il riutilizzo della sala server dopo un eventuale incendio, ecc.......
Ma non è detto che l'acqua è da escludere!! l'importante che un eventuale impianto ad acqua, sia un impianto ad acqua frazionata! (il riferimento è la norma NFPA 750 impianti water mist).
- skipper1971
- Messaggi: 51
- Iscritto il: 26 gen 2005 10:51
- Località: Milano
Nonostante si trovino ancora in giro parecchi impianti automatici a gas nei CED, la loro applicazione a mio avviso è diventata spesso superflua.
Non tanto per il rischio incendio, che è rimasto, soprattutto nei sottopavimenti con passaggio cavi, ma per il fatto che il problema dei CED oggi non è più la perdita delle macchine quanto la perdita del sistema e dei dati.
Infatti molte aziende stipulano coi fornitori delle apparecchiature contratti "disaster recovery" coi quali in 24-36 ore il fornitore si impegna a riattrezzare il CED. Anche senza tali contratti non è particolarmente difficile trovare un AS400 e/o altre macchine standard, il problema sono appunto software e dati.
Frequenti operazioni di backup sistema e dati con opportuno stoccaggio dei supporti (idealmente una copia in loco e una in altro edificio separato, oppure in locale compartimentato o al massimo in armadio ignifugo) sono in genere sufficienti a limitare l'esposizione per l'interruzione di attività.
Se unito a impianti di rivelazione incendi (in ambiente e nel sottopavimento con allarme riportato in luogo sempre presidiato) può dare ottimi risultati in termini di tempi di intervento, riduzione dei danni materiali e fermo.
Ovviamente un impianto a gas ben fatto può ridurre ulteriormente i danni ed tempi di fermo, ma è una valutazione costo/beneficio che non si può fare senza sapere se ci sono parti difficilmente rimpiazzabili in tempi brevi e quanto sia strategico il CED per l'azienda.
Allo stesso modo non posso sapere se il CED costituisce un rischio tale per i locali adiacenti da essere necessaria la protezione (es nella stanza a fianco c'è un Van Gogh)
Per quel che riguarda l'acqua cerchiamo di non alimentare l'equivoco che fa più danni del fuoco ..... perchè l'alternativa è lasciar bruciare tutto, mentre uno sprinkler serve a controllare l'incendio;
certo quel che bagna si danneggia, ma senza di lui l'incendio si estenderebbe probabilmente a TUTTO l'edificio, e ciò vale anche per il materiale elettronico, l'abbigliamento ecc...
Nel caso CED comunque lo sprinkler non è utilizzabile perchè l'area operativa è generalmente più ampia dell'area del locale protetto (a meno che non sia un CED da più di 140 m2), che poi dovrebbe pure essere compartimentato rispetto agli altri locali non protetti.
Esiste un sistema ad acqua utilizzabile, il water mist citato da ben ma in Italia non ne ho visti, anche perchè i sistemi a gas sono molto conosciuti e comunque efficaci.
Ciao.
Non tanto per il rischio incendio, che è rimasto, soprattutto nei sottopavimenti con passaggio cavi, ma per il fatto che il problema dei CED oggi non è più la perdita delle macchine quanto la perdita del sistema e dei dati.
Infatti molte aziende stipulano coi fornitori delle apparecchiature contratti "disaster recovery" coi quali in 24-36 ore il fornitore si impegna a riattrezzare il CED. Anche senza tali contratti non è particolarmente difficile trovare un AS400 e/o altre macchine standard, il problema sono appunto software e dati.
Frequenti operazioni di backup sistema e dati con opportuno stoccaggio dei supporti (idealmente una copia in loco e una in altro edificio separato, oppure in locale compartimentato o al massimo in armadio ignifugo) sono in genere sufficienti a limitare l'esposizione per l'interruzione di attività.
Se unito a impianti di rivelazione incendi (in ambiente e nel sottopavimento con allarme riportato in luogo sempre presidiato) può dare ottimi risultati in termini di tempi di intervento, riduzione dei danni materiali e fermo.
Ovviamente un impianto a gas ben fatto può ridurre ulteriormente i danni ed tempi di fermo, ma è una valutazione costo/beneficio che non si può fare senza sapere se ci sono parti difficilmente rimpiazzabili in tempi brevi e quanto sia strategico il CED per l'azienda.
Allo stesso modo non posso sapere se il CED costituisce un rischio tale per i locali adiacenti da essere necessaria la protezione (es nella stanza a fianco c'è un Van Gogh)
Per quel che riguarda l'acqua cerchiamo di non alimentare l'equivoco che fa più danni del fuoco ..... perchè l'alternativa è lasciar bruciare tutto, mentre uno sprinkler serve a controllare l'incendio;
certo quel che bagna si danneggia, ma senza di lui l'incendio si estenderebbe probabilmente a TUTTO l'edificio, e ciò vale anche per il materiale elettronico, l'abbigliamento ecc...
Nel caso CED comunque lo sprinkler non è utilizzabile perchè l'area operativa è generalmente più ampia dell'area del locale protetto (a meno che non sia un CED da più di 140 m2), che poi dovrebbe pure essere compartimentato rispetto agli altri locali non protetti.
Esiste un sistema ad acqua utilizzabile, il water mist citato da ben ma in Italia non ne ho visti, anche perchè i sistemi a gas sono molto conosciuti e comunque efficaci.
Ciao.
Accidere ex una scintilla incendia passim.
A volte da una sola scintilla scoppia un incendio.
Lucrezio
A volte da una sola scintilla scoppia un incendio.
Lucrezio