Credo che Carlo ce l'avesse con gli innumerevoli sforzi che non solo è necessario effettuare per fronteggiare il problema rumore, ma complessivamente per prevenire e ridurre i rischi. Probailmente facendo un paragone con ditte concorrenti che, perché in altri paesi, possono permettersi di non spendere questi soldi in difesa dei propri lavoratori.
Tutti i giorni sento analoghi commenti: se dobbiamo spendere (tempo e denaro) per fare tutto questo, facciamo prima a chiudere.
Rispondo direttamente a Carlo: non sempre per migliorare una situazione di rischio occorre spendere una fortuna, in termici di soldi e tempo. Ma riconosco che a volte è oneroso. C'è da chiedersi: ne vale la pena? Probabilmente non abbiamo, come italiani, ancora la mentalità di preservare i nostri lavoratori prima del nostro portafoglio. Altra questione se la spesa è insostenibile o il beneficio derivante è minimo
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Esposizione al rumore: obblighi del DDL
- alessiotst
- Messaggi: 60
- Iscritto il: 08 apr 2008 10:09
Così facendo si va contro all'art. 15 c.1 lettera g "riduzione al minimo dei lavoratori esposti al rischio". In altre parole esporre al rumore 8 persone diverse, un'ora ciascuno, invece di una persona sola per 8 ore, non è consentito.Carlodg ha scritto: Ciao,
che ne dite?
E se ho un solo dipendente e lavora in una sala di 8 telai che faccio? Non ci riuscirò mai.
Ma si parla di obbligo di misure organizzative: assumo 3 dipendenti e col quarto li facciolavorare due ore a testa?
ciao
Carlo
la via delle soluzioni tecniche come l'insonorizzazione o lo stazionamento in cabine separate, è l'unica soluzione praticabile.
ma, rileggendo il 106 non trovo sanzioni per superare i liv.superiori di azione, anzi il commino 3, a mio avviso, considera il superamento uno scenario ipotizzabile, non da sanare.
"art.192
2. Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 190 risulta che i valori superiori di azione sono superati, il datore di lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore, considerando in particolare (quindi non esclusibamente)le misure di cui al comma 1.
(arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.000 a 4.000 euro il datore di lavoro e il dirigente)
3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati (quindi sono previsti dalla normativa) da appositi segnali (arresto da due a quattro mesi o ammenda da 750 a 4.000 euro il datore di lavoro e il dirigente). Dette aree sono inoltre delimitate e l’accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione.
(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 750 a 4.000 euro il datore di lavoro e il dirigente)
secondo me quindi un upg non avrebbe molti appigli non sindacabili per sanzionare se supero il livello superiore di azione ma ho provveduto con DPI.
e se anche ci fossero, stiracchiati, credo che il principio della ragionevolezza faccia legge.
"art.192
2. Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 190 risulta che i valori superiori di azione sono superati, il datore di lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore, considerando in particolare (quindi non esclusibamente)le misure di cui al comma 1.
(arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.000 a 4.000 euro il datore di lavoro e il dirigente)
3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati (quindi sono previsti dalla normativa) da appositi segnali (arresto da due a quattro mesi o ammenda da 750 a 4.000 euro il datore di lavoro e il dirigente). Dette aree sono inoltre delimitate e l’accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione.
(arresto da due a quattro mesi o ammenda da 750 a 4.000 euro il datore di lavoro e il dirigente)
secondo me quindi un upg non avrebbe molti appigli non sindacabili per sanzionare se supero il livello superiore di azione ma ho provveduto con DPI.
e se anche ci fossero, stiracchiati, credo che il principio della ragionevolezza faccia legge.
"ma, rileggendo il 106 non trovo sanzioni per superare i liv.superiori di azione, anzi il commino 3, a mio avviso, considera il superamento uno scenario ipotizzabile, non da sanare. "
intendevi da sanare e riportare sotto il limite obbligatoriamente, ovviamente
intendevi da sanare e riportare sotto il limite obbligatoriamente, ovviamente
Ma proprio per il principio della ragionevolezza se è possibile intervenire per ridurre l'esposizione sotto il livello superiore di azione, si DEVE fare!
Secondo me se anche il TU prevede la possibilità di aree con forte rumore, e pretende che queste siano delimitate e segnalate opportunamente, questo non contrasta con l'obbligo di ridurre il livello di esposizione. Ma semplicemente occorre avvertire tutti del rischio, fintanto ci si sta operando per ridurlo secondo quanto previsto nel PARE
Secondo me se anche il TU prevede la possibilità di aree con forte rumore, e pretende che queste siano delimitate e segnalate opportunamente, questo non contrasta con l'obbligo di ridurre il livello di esposizione. Ma semplicemente occorre avvertire tutti del rischio, fintanto ci si sta operando per ridurlo secondo quanto previsto nel PARE
There's a new man in town
Come non trovi sanzioni?emipi ha scritto:"ma, rileggendo il 106 non trovo sanzioni per superare i liv.superiori di azione
Leggiti meglio l'art. 219, c. 2, lett. a): 2000-4000 euro.
Si parla di misure tecniche ed organizzative quindi di PARE e quindi i DPI vengono dopo.
Ciaaa
Bond
Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. È bene che una volta ogni tanto si brucino le dita.
Indice affidabilità: ° (è un asteroide, non una stella)
Indice affidabilità: ° (è un asteroide, non una stella)
il TU dice che in caso di superamento dei valori limite di esposizione, devono essere adottate misure per la riduzione.
i DPI sono misura di protezione o no?
se lo sono, io ho adempiuto.
se non lo sono e per misure si intendono solo le collettive, allora ok.
nel secondo caso però andiamo a dire a tutti i fabbri-carpentieri di non martellare sull'incudine visto che facilmente si arriva oltre i 135dB e visto che io DL non posso dire di aver sanato la situazione usando delle cuffie che mi tutelano il lavoratore ma non risoolvono la mia "illegalità".
i DPI sono misura di protezione o no?
se lo sono, io ho adempiuto.
se non lo sono e per misure si intendono solo le collettive, allora ok.
nel secondo caso però andiamo a dire a tutti i fabbri-carpentieri di non martellare sull'incudine visto che facilmente si arriva oltre i 135dB e visto che io DL non posso dire di aver sanato la situazione usando delle cuffie che mi tutelano il lavoratore ma non risoolvono la mia "illegalità".
Ricordo le risate durante il corso di formazione quando un corsista, dopo che fu spiegato cos'era il PARE, disse con un napoletanismo comico da cabaret:
"A me, me PARE na strunzat!"
Tralasciando il lato ironico di quanto sopra, sinceramente nella mia regione (Campania) trovo veramente difficile e complicato già far capire ad un DDL perchè sia importante (oltre che obbligatorio) eseguire la valutazione di esposizione al rumore per i lavoratori, figuriamoci riuscire a fargli comprendere, nel caso di superamento dei famosissimi 85, che deve comunque spendere, pochi o molti che siano, ulteriori eurini per un progetto di risanamento acustico che comprende oltre al progetto stesso anche la messa in opera di interventi tecnici ed organizzativi, un collaudo acustico ecc.....
...ma io mi domando, "dove viviamo?"
Quì ci si trova a combattere con imprese* che sono sull'orlo del fallimento, che adottano sortilegi, stratagemmi e makumbe varie per riuscire a gestire la CIG, imprese per le quali la voce "spese di consulenza" per pura necessità di sopravvivenza vengono slittate sempre più sotto ai bilanci aziendali, si arriva a contrattare il 100 euro per un corso di formazione, ti chiedono pagamenti dilazionati a 6 mesi per una luxmetria da 500 euro (se ti è andata bene!)... insomma il PARE mi sembra veramente l'ultimo appiglio a cui un DL può ancorarsi per mandare tutti a cag*are senza troppi complimenti, RSPP e consulenti inclusi.
Mi rendo conto che lo spirito della sicurezza è quello di migliorare e tendere ad una vivibilità lavorativa di un certo livello e che gli altri paesi sono sicuramente già più in avanti rispetto a noi, ma purtroppo, e sottolineo purtroppo, bisogna fare i conti con la realtà e spezzare, una tantum, una lancia a favore di quei DL che, pur di consentire ai propri lavoratori di portare lo stipendio a casa, si trovano costretti a rinunciare ad alcuni adempimenti perchè materialmente "non se li possono permettere". E credo che a tutti voi, in tali casi, non possiate che biasimarli...
Questo è il quadro che trovo nel mio territorio, forse sarò sfortunato (a questo punto lo spero!), ma non saprei proprio come comportarmi nei confronti di un DL che 5min prima mi dice che ha messo in mobilità 10 lavoratori per mancanza di lavoro per poi spiegargli che per esempio deve pagare una ditta specializzata in fonoisolamento per farsi fare un buon progetto PARE... (perchè sia inteso, io il PARE non lo faccio personalmente e non lo farei, ritengo che occorrano alte competenze ed esperienza nel settore, strumenti di un certo livello come software previsionali di acustica, per scongiurare l'ipotesi che ti trovi a collaudare un progetto che non rispecchia precisamente i dibbi che ti eri preposto... prespecialmente se parliamo di contesti industriali con diverse variabili in gioco)
O meglio, alla fine glielo dico pure, glielo scrivo alla fine della valutazione di esposizione, gli faccio firmare la "carta", ma con quella grande solidarietà emotiva che si sintetizza in poche parole "...lo so che non lo farai mai perchè non hai manco i soldi per pagarmi questa fonometria..."
Io spero che tutti voi siate molto più fortunati di me, che facciate fare PARE a volontà, ma io al momento, tra colleghi e clienti, escluse le realtà di un certo livello e quindi di un certo spessore "economico", non ne ho visto commissionato uno di PARE e tutti con lo stesso epilogo (e sorriso sulle labbra).
Domani ho l'ennesimo sopralluogo per preventivo da un cliente per l'aggiornamento della fonometria. Una settimana fa, lo stesso cliente ci contatta per "vendere disperatamente" metà del suo capannone industriale (e non è quel disperatamente come per quella trasmissione del cacchio su Real Time!), perchè ha debiti fino al collo, le commesse scarseggiano, i suoi clienti gli hanno dimezzato il lavoro, ma gli stipendi li deve pur pagare...
...e io gli dovrò parlare del PARE!!!
Giosmile
*da questo punto in poi parlo solo ed esclusivamente di quelle imprese che conosco bene e che so che realmente sono in difficoltà economica (per alcune addirittura il DL non prende una lira da mesi), quindi escludo tutti i DL furboni che pensano solo ad intascare soldi a sfavore della sicurezza e per i quali non ho pietà!
"A me, me PARE na strunzat!"
Tralasciando il lato ironico di quanto sopra, sinceramente nella mia regione (Campania) trovo veramente difficile e complicato già far capire ad un DDL perchè sia importante (oltre che obbligatorio) eseguire la valutazione di esposizione al rumore per i lavoratori, figuriamoci riuscire a fargli comprendere, nel caso di superamento dei famosissimi 85, che deve comunque spendere, pochi o molti che siano, ulteriori eurini per un progetto di risanamento acustico che comprende oltre al progetto stesso anche la messa in opera di interventi tecnici ed organizzativi, un collaudo acustico ecc.....
...ma io mi domando, "dove viviamo?"
Quì ci si trova a combattere con imprese* che sono sull'orlo del fallimento, che adottano sortilegi, stratagemmi e makumbe varie per riuscire a gestire la CIG, imprese per le quali la voce "spese di consulenza" per pura necessità di sopravvivenza vengono slittate sempre più sotto ai bilanci aziendali, si arriva a contrattare il 100 euro per un corso di formazione, ti chiedono pagamenti dilazionati a 6 mesi per una luxmetria da 500 euro (se ti è andata bene!)... insomma il PARE mi sembra veramente l'ultimo appiglio a cui un DL può ancorarsi per mandare tutti a cag*are senza troppi complimenti, RSPP e consulenti inclusi.
Mi rendo conto che lo spirito della sicurezza è quello di migliorare e tendere ad una vivibilità lavorativa di un certo livello e che gli altri paesi sono sicuramente già più in avanti rispetto a noi, ma purtroppo, e sottolineo purtroppo, bisogna fare i conti con la realtà e spezzare, una tantum, una lancia a favore di quei DL che, pur di consentire ai propri lavoratori di portare lo stipendio a casa, si trovano costretti a rinunciare ad alcuni adempimenti perchè materialmente "non se li possono permettere". E credo che a tutti voi, in tali casi, non possiate che biasimarli...
Questo è il quadro che trovo nel mio territorio, forse sarò sfortunato (a questo punto lo spero!), ma non saprei proprio come comportarmi nei confronti di un DL che 5min prima mi dice che ha messo in mobilità 10 lavoratori per mancanza di lavoro per poi spiegargli che per esempio deve pagare una ditta specializzata in fonoisolamento per farsi fare un buon progetto PARE... (perchè sia inteso, io il PARE non lo faccio personalmente e non lo farei, ritengo che occorrano alte competenze ed esperienza nel settore, strumenti di un certo livello come software previsionali di acustica, per scongiurare l'ipotesi che ti trovi a collaudare un progetto che non rispecchia precisamente i dibbi che ti eri preposto... prespecialmente se parliamo di contesti industriali con diverse variabili in gioco)
O meglio, alla fine glielo dico pure, glielo scrivo alla fine della valutazione di esposizione, gli faccio firmare la "carta", ma con quella grande solidarietà emotiva che si sintetizza in poche parole "...lo so che non lo farai mai perchè non hai manco i soldi per pagarmi questa fonometria..."
Io spero che tutti voi siate molto più fortunati di me, che facciate fare PARE a volontà, ma io al momento, tra colleghi e clienti, escluse le realtà di un certo livello e quindi di un certo spessore "economico", non ne ho visto commissionato uno di PARE e tutti con lo stesso epilogo (e sorriso sulle labbra).
Domani ho l'ennesimo sopralluogo per preventivo da un cliente per l'aggiornamento della fonometria. Una settimana fa, lo stesso cliente ci contatta per "vendere disperatamente" metà del suo capannone industriale (e non è quel disperatamente come per quella trasmissione del cacchio su Real Time!), perchè ha debiti fino al collo, le commesse scarseggiano, i suoi clienti gli hanno dimezzato il lavoro, ma gli stipendi li deve pur pagare...
...e io gli dovrò parlare del PARE!!!
Giosmile
*da questo punto in poi parlo solo ed esclusivamente di quelle imprese che conosco bene e che so che realmente sono in difficoltà economica (per alcune addirittura il DL non prende una lira da mesi), quindi escludo tutti i DL furboni che pensano solo ad intascare soldi a sfavore della sicurezza e per i quali non ho pietà!
Oh bischero... che me voi pijà pe' grullo?emipi ha scritto:il TU dice che in caso di superamento dei valori limite di esposizione, devono essere adottate misure per la riduzione.
L'art. 192 cita (e l'ho riportato qualce post più in su):
2. Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all'articolo 190 risulta che i valori superiori di azione valori superiori di azione valori superiori di azione sono superati, il datore di lavoro elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative misure tecniche e organizzative misure tecniche e organizzative volte a ridurre l'esposizione al rumore, considerando in particolare le misure di cui al comma 1.
Ora messere me poi dì ove tu l'ha letto sto tanto che nun l'ho miha trovato, sa?
Valori limiti di esposizione e misure per la riduzione?
Valore superiore d'azione = 85
Misure tecniche ossia (passo al romanesco):
- getta na munnezza er catorcio de macchina e pijatene una nova
- cambia er motore che me pare quello della lambretta de mi nonno
- metti er preservativo ad isolamento acustico al motore
- sposta la macchina 'ndo te pare ma lì nun ce po' stà
- costrusciti nà gabbia acustica per quei poveri lavoratori
Misure organizzative
- separa le postazioni più rumorose da quelle che lo sono meno
- aumenta il persnale ed aumenta la rotazione sulle macchine
- assumi solo non-udenti con agevolazioni per lavoratori portatori di handicap per quel reparto :smt047
Fa quaccosa, fa quer che te pare ma quarcosa ner PARE mo devi scrive.
Dopo me scrivi che cuffiette o che tappi je voi dà ai tuoi lavoratori.
Non so più come dirtelo
Ciaaa
Bond
Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. È bene che una volta ogni tanto si brucino le dita.
Indice affidabilità: ° (è un asteroide, non una stella)
Indice affidabilità: ° (è un asteroide, non una stella)
ahahah scusa
ma si quello l'ho letto, la mia obiezione, mal espressa evidentemente, visto che ci sono lavori con picchi superiori al livello superiore di azione, se i dpi non li posso considerare come misura che mi fa rientrare l'esposizione, allora che faccio, vieto l'attività?
ma si quello l'ho letto, la mia obiezione, mal espressa evidentemente, visto che ci sono lavori con picchi superiori al livello superiore di azione, se i dpi non li posso considerare come misura che mi fa rientrare l'esposizione, allora che faccio, vieto l'attività?