Buona sera
sto svolgendo delle misure fonometriche in uno stabilimento costituito da vari reparti.
In un reparto ben definito e compartimentato ci sono 4 postazioni identiche (stesse macchine e stessa età) su ognuna delle quali opera un lavoratore; tutti i lavoratori eseguono gli stessi compiti.
Svolgendo le misurazioni basandomi sui compiti, essendo sempre lo stesso compito per le 4 postazioni diverse, ho fatto tre misurazioni, in diversi momenti della giornata (e su diversi lavoratori) scegliendo 3 postazioni.
Cosi ho fatto in un primo momento.
In un secondo momento per provare, ho effettuato 3 misurazioni per ogni postazione (3 misure da 5 min per ogni postazione).
I risultati sono molto contrastanti tra loro, perche nel 1 caso ho rispettato la differenza tra 3 dba e nel secondo (12 misure) no, ossia la condizione di cui sopra è stata rispettata solo su 2 postazioni (su 4 = 50%).
A questo punto, dati i risultati, io prenderei come buone la prima sessione di misure, in modo da evitare di "perdere" tempo per i reparti successivi. Non so fino a che punto conviene provare in questi casi... (tempo=denaro); però penso che sia interessante vedere come la norma sia complicata da attuare...a meno che non c'è qualcosa che mi sfugga..
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
9612 - interpretazioni
Non so se ho capito bene, ma alle 4 postazioni lavorano sempre le stesse persone o girano?
Io ho fatto dei rilievi ultimamente in caso simile, ho considerato rumore fluttuante (ma solo per maggiore sicurezza, sebbene si trattava di rumore ciclico) quindi 3 misure da 5 min per ogni compito, optando in questo modo:
Macchina A -> 3 misure 5min -> L*Aeq
Macchina B -> c.s.
Macchina C -> c.s.
Macchina D -> c.s.
L*Aeq = LAeq + incertezze
Ho misurato ogni macchina perchè:
- è giusto che sia così a prescindere
- perchè in ogni macchina, sebbene uguale all'altra e di uguale età, è influenzata in termini acustici da diversi fattori imprevedibili, tra cui le interferenze stesse delle varie sorgenti in funzione del layout aziendale di tutte le attrezzature che sono in condizione "ON" durante il lavoro. Come potresti tenere in considerazione queste "tolleranze" senza fare misure? Più che "macchina" pensa alla postazione di lavoro del lavoratore, in osservanza alla definizione di "compito".
Poi, visto che i lavoratori si muovevano sugli stessi strumenti, alla fine il gioco è semplice
TIZIO -> Te = 8ore di cui 20min di pausa fisiologica
Te = TeA + TeB + TeC + TeD
ove Tei, dichiarato rigorosamente dal DDL, può essere 25% del totale giornaliero se non c'è distinzione o avere percentuali diverse se esistono peculiari organizzazioni di lavoro minimamente prevedibili (ricorda che puoi sempre usare il Temin ed il Temax, con leggera incertezza suppletiva).
Se poi l'organizzazione è su base settimanale, allora valuterai i Lex8h per 5 giorni e calcoli poi il LexW... se varia su base > mensile, usi il massimo ricorrente.
Ovviamente, se il TIZIO si sposta pure su altri reparti, allora vediti pure la discussione
http://www.forumsicurezza.com/forum/vie ... hp?t=15366
Giosmile
Io ho fatto dei rilievi ultimamente in caso simile, ho considerato rumore fluttuante (ma solo per maggiore sicurezza, sebbene si trattava di rumore ciclico) quindi 3 misure da 5 min per ogni compito, optando in questo modo:
Macchina A -> 3 misure 5min -> L*Aeq
Macchina B -> c.s.
Macchina C -> c.s.
Macchina D -> c.s.
L*Aeq = LAeq + incertezze
Ho misurato ogni macchina perchè:
- è giusto che sia così a prescindere
- perchè in ogni macchina, sebbene uguale all'altra e di uguale età, è influenzata in termini acustici da diversi fattori imprevedibili, tra cui le interferenze stesse delle varie sorgenti in funzione del layout aziendale di tutte le attrezzature che sono in condizione "ON" durante il lavoro. Come potresti tenere in considerazione queste "tolleranze" senza fare misure? Più che "macchina" pensa alla postazione di lavoro del lavoratore, in osservanza alla definizione di "compito".
Poi, visto che i lavoratori si muovevano sugli stessi strumenti, alla fine il gioco è semplice
TIZIO -> Te = 8ore di cui 20min di pausa fisiologica
Te = TeA + TeB + TeC + TeD
ove Tei, dichiarato rigorosamente dal DDL, può essere 25% del totale giornaliero se non c'è distinzione o avere percentuali diverse se esistono peculiari organizzazioni di lavoro minimamente prevedibili (ricorda che puoi sempre usare il Temin ed il Temax, con leggera incertezza suppletiva).
Se poi l'organizzazione è su base settimanale, allora valuterai i Lex8h per 5 giorni e calcoli poi il LexW... se varia su base > mensile, usi il massimo ricorrente.
Ovviamente, se il TIZIO si sposta pure su altri reparti, allora vediti pure la discussione
http://www.forumsicurezza.com/forum/vie ... hp?t=15366
Giosmile
ok, grazie del confronto.
Però mi resta il dubbio. La mansione è la stessa, il compito è lo stesso, i lavoratori sono gli stessi (magari si turnano sulle diverse 4 macchine settimanalmente, a seconda delle necessità produttive), le macchine sono identiche.
Rifarò nuovamente le 3 misure su ogni postazione sperando che venga rispettata la condizione dei 3 dba..cosa difficile visti i risultati precedenti, e corro il rischio di dover ripetere le misure per tempi indefiniti.
Nel tuo caso i risultati ottenuti rispettavano la condizione di cui sopra o hai dovuto eseguire ulteriori misure o spezzetare il compito ..
Ciao
Però mi resta il dubbio. La mansione è la stessa, il compito è lo stesso, i lavoratori sono gli stessi (magari si turnano sulle diverse 4 macchine settimanalmente, a seconda delle necessità produttive), le macchine sono identiche.
Rifarò nuovamente le 3 misure su ogni postazione sperando che venga rispettata la condizione dei 3 dba..cosa difficile visti i risultati precedenti, e corro il rischio di dover ripetere le misure per tempi indefiniti.
Nel tuo caso i risultati ottenuti rispettavano la condizione di cui sopra o hai dovuto eseguire ulteriori misure o spezzetare il compito ..
Ciao
non mi dai sufficienti indicazioni di dettaglio, ma un motivo ci deve essere: potrebbe darsi che quelle macchine nel secondo giro di fonometrie stessero operando su substrati diversi, per esempio se usi il taglio a smeriglio per uno scatolato di ferro il rumore sarà per forza diverso dal taglio di una lamiera di alluminio- Parimenti, se usi lo stesso trapano con lo stesso operatore su un muro di c.a. ti darà livelli sonori ben diversi che se lo usi su un muro di mattoni forati, di refrattari pieni, di clinker, di tufo o di pietra viva.
Poi, altra cosa da tener presente è il regime delle macchine in gpm, ad esempio una alesatrice o una lappatrice cambia livello sonoro in funzione del numero di giri alla quale viene usata, e quello dipende dal tipo di produzione in atto e dalla commessa specifica ricevuta: ti sei fatto per caso dare il dettaglio di cosa stavano facendo le due volte?
Altra cosa verosimile è che, se sono macchine utensili con lavorazione ciclica, basta che in corso di misura alla macchina 3, faccio un numero a caso, la 1 e la 4 sono in "campio pezzo" e il rumore mi crolla, poi rimisuro con tutte in funzione ed ecco che mi sballa il differenziale.
A volte si è in condizione di poter fare tutte queste diverse misure, e quindi parliamo di tipizzare le singole lavorazioni, altre volte no. I motivi del no possono essere diversi, dalla manella cionca del committente alla variabilità imprevedibile delle diverse lavorazioni sino alla impossibilità di simulazione di tutte le combinazioni: che oltre tutto renderebbe alquanto astruso il calcolo finale dell'esposizione.
In ogni caso, a me è capitato di fare rilievi in un reparto dove le macchine tutte uguali erano 20, in 4 file da 5, tutte funzionanti assieme, non troppo vicine ma nemmeno abbastanza distanti da non interferirsi l'un l'altra. Avendo potuto prendere il rumore di una singola macchina (arrivata intenzionalmente di buon mattino, ho pregato che me ne accendessero una sola per provare se era vero che "facesse" solo 79 dB(A) come dichiarato dal produttore, ed era anche vero), in teoria, in una simile situazione uno si aspetta di trovare il livello sonoro più alto nelle fasce centrali. Il che era vero alla prima fila ma non alla quarta, strumentalmente parlando, a orecchio non si sarebbe detto. Guarda, riguarda e ricontrolla, niente da fare lì era più alto. Per amor del cielo si intenda che, data la rumorosità contnuta delle singole macchine, stavamo comunque entro i 3 dB(A), ma la cosa "non mi suonava" giusta : non avevo pareti riflettenti diverse, le distanze erano tutte belle uguali da qua e da là, soffitto tutto alla stessa altezza, insomma proprio non riuscivo a farmi capace. Fino a che non mi prende l'uzzolo di andare a visualizzare a display con la terza di banda d'ottava di quelle misure, sia in scala A che in Scala C: erano tutte vibrazioni, sotto i 400 Hz, ma alte. Ritorno alla zona "incoerente" e scopro che all'angolo tra il soffitto e la parte c'era a vista la condotta di lamiera, però pittata bianca come il resto di muro e soffitto, dell'estrazione forzata dell'aria del reparto contiguo. Mi ci avvicino mano mano con il display sulle bande di ottava e scopro che il "rumore anomalo" era quello. Contro prova, spegnete per cortesia quell'estrattore una decina di minuti, ripeto le misure e anche la fine della quarta fila era omogenea con il resto. Ripeto che la variabilità era contenuta entro i 3 dB, ma solo perchè oggettivamente le macchine singolarmente davvero non erano rumorose e il materiale lavorato non farebbe rumore nemmeno a picchiarlo (robe vegetali). Se si fosse trattato di macchine utensili con lavorazioni meccaniche cicliche, magari non mi sarei mai accorta di quel maledetto tubo dell'aria, che mi fece perdere più di un'ora, ma avrei avuto altri problemi, magari come quelli che hai avuto tu.
Certo che, a rifletterci, in un'officinetta con 10 macchine ma solo 6 addetti (e ce ne sono!) fare una fonometria può richiedere un numero di misure da mal di pancia e una elaborazione dell'esposizione da conati di vomito; e come glielo spieghi a quello che ti sta costando più tempo, misure e fatica di una bella catena di montaggio con 200 persone?
Poi, altra cosa da tener presente è il regime delle macchine in gpm, ad esempio una alesatrice o una lappatrice cambia livello sonoro in funzione del numero di giri alla quale viene usata, e quello dipende dal tipo di produzione in atto e dalla commessa specifica ricevuta: ti sei fatto per caso dare il dettaglio di cosa stavano facendo le due volte?
Altra cosa verosimile è che, se sono macchine utensili con lavorazione ciclica, basta che in corso di misura alla macchina 3, faccio un numero a caso, la 1 e la 4 sono in "campio pezzo" e il rumore mi crolla, poi rimisuro con tutte in funzione ed ecco che mi sballa il differenziale.
A volte si è in condizione di poter fare tutte queste diverse misure, e quindi parliamo di tipizzare le singole lavorazioni, altre volte no. I motivi del no possono essere diversi, dalla manella cionca del committente alla variabilità imprevedibile delle diverse lavorazioni sino alla impossibilità di simulazione di tutte le combinazioni: che oltre tutto renderebbe alquanto astruso il calcolo finale dell'esposizione.
In ogni caso, a me è capitato di fare rilievi in un reparto dove le macchine tutte uguali erano 20, in 4 file da 5, tutte funzionanti assieme, non troppo vicine ma nemmeno abbastanza distanti da non interferirsi l'un l'altra. Avendo potuto prendere il rumore di una singola macchina (arrivata intenzionalmente di buon mattino, ho pregato che me ne accendessero una sola per provare se era vero che "facesse" solo 79 dB(A) come dichiarato dal produttore, ed era anche vero), in teoria, in una simile situazione uno si aspetta di trovare il livello sonoro più alto nelle fasce centrali. Il che era vero alla prima fila ma non alla quarta, strumentalmente parlando, a orecchio non si sarebbe detto. Guarda, riguarda e ricontrolla, niente da fare lì era più alto. Per amor del cielo si intenda che, data la rumorosità contnuta delle singole macchine, stavamo comunque entro i 3 dB(A), ma la cosa "non mi suonava" giusta : non avevo pareti riflettenti diverse, le distanze erano tutte belle uguali da qua e da là, soffitto tutto alla stessa altezza, insomma proprio non riuscivo a farmi capace. Fino a che non mi prende l'uzzolo di andare a visualizzare a display con la terza di banda d'ottava di quelle misure, sia in scala A che in Scala C: erano tutte vibrazioni, sotto i 400 Hz, ma alte. Ritorno alla zona "incoerente" e scopro che all'angolo tra il soffitto e la parte c'era a vista la condotta di lamiera, però pittata bianca come il resto di muro e soffitto, dell'estrazione forzata dell'aria del reparto contiguo. Mi ci avvicino mano mano con il display sulle bande di ottava e scopro che il "rumore anomalo" era quello. Contro prova, spegnete per cortesia quell'estrattore una decina di minuti, ripeto le misure e anche la fine della quarta fila era omogenea con il resto. Ripeto che la variabilità era contenuta entro i 3 dB, ma solo perchè oggettivamente le macchine singolarmente davvero non erano rumorose e il materiale lavorato non farebbe rumore nemmeno a picchiarlo (robe vegetali). Se si fosse trattato di macchine utensili con lavorazioni meccaniche cicliche, magari non mi sarei mai accorta di quel maledetto tubo dell'aria, che mi fece perdere più di un'ora, ma avrei avuto altri problemi, magari come quelli che hai avuto tu.
Certo che, a rifletterci, in un'officinetta con 10 macchine ma solo 6 addetti (e ce ne sono!) fare una fonometria può richiedere un numero di misure da mal di pancia e una elaborazione dell'esposizione da conati di vomito; e come glielo spieghi a quello che ti sta costando più tempo, misure e fatica di una bella catena di montaggio con 200 persone?
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Cara Nofer,
se capitano 3 misure che differiscono di più di 3 dB, sinceramente io opterei per due soluzioni in funzione delle condizioni a contorno:
1) se non sussistono problemi particolari (come nel caso che esponevi a riguardo delle vibrazioni), tenderei a dividere "il compito" in "più compiti", individuando la zona di franchigia che determina la variazione oltre i 3dB... se non si riesce in nessun caso, in teoria converrebbe passare al metodo "giornata intera" con dosimetro...
2) se invece esistono problemi tecnici, io sinceramente eviterei di "misurare" in condizioni ideali... riporterei tal quale quello che è la realtà, fermo restando inserire nelle misure l'eliminazione del problema... OVE INDIVIDUATO!
Poi non ho capito Nofer, quando dici le misure erano nei 3dB, voglio sperare che intendevi rispetto allo stesso punto di misura. Perchè che due punti di misura diversi ma di cui ci si aspetta più o meno lo stesso livello, proprio perchè distinti non deve fregarcene nulla, ai fini del numero di misure, che ci siano più di 3dB di differenza.
In ogni caso, quando ci si trova ad operare all'interno di un ambiente ove esistono più macchinari uguali con stessa età, bisogna fare molta attenzione a rispettare le stesse condizioni a contorno per ogni misura, proprio perchè uniformi le differenze si notano subito... come dice Nofer, basta poco, magari in quei 15min ti sei spostato per pochi istanti e non ti sei accorto di qualche variazione... non dimentichiamo inoltre che esistono interferenze costruttive e distruttive, dovute a riflessioni e rifrazioni di ogni tipo, per presenza di diversi materiali nell'ambiente... pertanto anche se sono 4 macchine uguali e dovrei aspettarmi una distribuzione uniforme del segnale sulle 4 postazioni, potrei trovarmi 83dB su una macchina (stabilizzato con le 3 misure) e 86dB su un'altra, non per forza per chissà quali misteri. La misura si fa proprio perchè "la misura" differisce parecchio dalla "teoria".
Non dimentichiamo inoltre che la norma ci viene in contro per tipi di rumore per es. ciclico, ove potresti fare una sola misura... è vero che per definirlo cicliclo o hai una grande esperienza uditiva o alla fine ti metti a misurare per vedere se sei nella definizione... ma ricordiamoci sempre che la realtà è sempre diversa, cioè un rumore ciclico lo sarà pure per definizione, ma in pratica capiteranno sempre dei momenti nelle 8 ore ove questa definizione non è applicabile, o per un cambio turno o per inceppatura macchina o per avviamento o per manovra prolungata di un muletto in retromarcia o altro.
comunque di solito, se posso, tendo sempre a fare le 3 misure, per maggiore tranquillità... e di solito, se è capitato un più 3dB di differenza, è stato sempre per eventi particolari o perchè si rendeva necessario spezzettare il compito...
Se ci pensate, la norma dice di fare 3 misure x rumori ritenuti fluttuanti, ma non dice come distribuirle nell'arco temporale, quindi in teoria io potrei anche solo essere fortunato o sfortunato :smt016
Giosmile
se capitano 3 misure che differiscono di più di 3 dB, sinceramente io opterei per due soluzioni in funzione delle condizioni a contorno:
1) se non sussistono problemi particolari (come nel caso che esponevi a riguardo delle vibrazioni), tenderei a dividere "il compito" in "più compiti", individuando la zona di franchigia che determina la variazione oltre i 3dB... se non si riesce in nessun caso, in teoria converrebbe passare al metodo "giornata intera" con dosimetro...
2) se invece esistono problemi tecnici, io sinceramente eviterei di "misurare" in condizioni ideali... riporterei tal quale quello che è la realtà, fermo restando inserire nelle misure l'eliminazione del problema... OVE INDIVIDUATO!
Poi non ho capito Nofer, quando dici le misure erano nei 3dB, voglio sperare che intendevi rispetto allo stesso punto di misura. Perchè che due punti di misura diversi ma di cui ci si aspetta più o meno lo stesso livello, proprio perchè distinti non deve fregarcene nulla, ai fini del numero di misure, che ci siano più di 3dB di differenza.
In ogni caso, quando ci si trova ad operare all'interno di un ambiente ove esistono più macchinari uguali con stessa età, bisogna fare molta attenzione a rispettare le stesse condizioni a contorno per ogni misura, proprio perchè uniformi le differenze si notano subito... come dice Nofer, basta poco, magari in quei 15min ti sei spostato per pochi istanti e non ti sei accorto di qualche variazione... non dimentichiamo inoltre che esistono interferenze costruttive e distruttive, dovute a riflessioni e rifrazioni di ogni tipo, per presenza di diversi materiali nell'ambiente... pertanto anche se sono 4 macchine uguali e dovrei aspettarmi una distribuzione uniforme del segnale sulle 4 postazioni, potrei trovarmi 83dB su una macchina (stabilizzato con le 3 misure) e 86dB su un'altra, non per forza per chissà quali misteri. La misura si fa proprio perchè "la misura" differisce parecchio dalla "teoria".
Non dimentichiamo inoltre che la norma ci viene in contro per tipi di rumore per es. ciclico, ove potresti fare una sola misura... è vero che per definirlo cicliclo o hai una grande esperienza uditiva o alla fine ti metti a misurare per vedere se sei nella definizione... ma ricordiamoci sempre che la realtà è sempre diversa, cioè un rumore ciclico lo sarà pure per definizione, ma in pratica capiteranno sempre dei momenti nelle 8 ore ove questa definizione non è applicabile, o per un cambio turno o per inceppatura macchina o per avviamento o per manovra prolungata di un muletto in retromarcia o altro.
comunque di solito, se posso, tendo sempre a fare le 3 misure, per maggiore tranquillità... e di solito, se è capitato un più 3dB di differenza, è stato sempre per eventi particolari o perchè si rendeva necessario spezzettare il compito...
Se ci pensate, la norma dice di fare 3 misure x rumori ritenuti fluttuanti, ma non dice come distribuirle nell'arco temporale, quindi in teoria io potrei anche solo essere fortunato o sfortunato :smt016
Giosmile
Praticamente il tuo scopo è misurare fin quando non esce quello che dici tu, ovvero finchè non "pieghi" la realtà del fenomeno alla tua volontà...Anonymous ha scritto: Rifarò nuovamente le 3 misure su ogni postazione sperando che venga rispettata la condizione dei 3 dba..cosa difficile visti i risultati precedenti, e corro il rischio di dover ripetere le misure per tempi indefiniti.
Se non ti riesce di suddividere il compito in sottocompiti, in questo caso devi usare il metodo per mansioni, non tentare finchè casualmente la differenza non risulta inferiore a 3db(A) (a parte che raccogliendo un ulteriore campione di oltre tre misurazioni puoi sbattertene della differenza di 3dB(A))
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
Poi non ho capito Nofer, quando dici le misure erano nei 3dB, voglio sperare che intendevi rispetto allo stesso punto di misura.
esatto, non solo era più alto degli altri ma mi cambiava di continuo, cosa che nelle altre postazioni (appunto, rumore ciclico, sempre quello tutto il giorno: una noia...) non mi era successa. Infatti, non so se avete presente come funzionano le estrazioni forzate: specie con condotta a sezione quadra ti combinano di tutto, sia come flussi (provate voi a misurare la velocità dell'aria in un camino a sezione quadra in orizzontale, va'...) che conseguentmente come rumore; perchè non ci pare tenendola sempre intorno, ma l'aria fa rumore :smt002 .
Francamente, io tanto mi tranquillizzo quando il LAeq mi è stabile-stabile. E su macchine utensili con cicli lunghi mi è capitato anche di stare tutti e 20-25 minuti di lavoro della macchina lì come una turza affianco all'omino che controllava dalla finestrella se tutto andava come doveva. Immaginate che gioia quando dopo 2 o 3 misure di questo genere, che se n'è gia andata un'ora e mezza facile, ti arriva il capo reparto e ti dice "dottoressa, tra due carichi alla n. 6 cambiamo produzione!" ma che bella notizia, ricominciamo tutto e poi andiamoci a prendere i dati produttivi medi annui di queste cose diverse... E una volta scoperto che si fa circa 60% del prodotto A, il 30 di B e solo il 10 di C chiedi con che cadenza capitano e ti senti dire "ah, ma a noi le commesse arrivano mese per mese, mica lo sappiamo prima nè è possibile programmare perchè non possiamo tenere a terra più di tot pezzi; e poi, dipende dall'urgenza, può anche capitare che il C si fa 15 giorni di seguito e poi per 6 mesi o anche 8 mai più...".
Insomma, per precisini e pignolini che si possa essere e per quanto si cerchi di seguire "la norma tecnica", si dà il caso che la Signora Norma Tecnica dà delle indicazioni che sono di certo valide tecnicamente ma che non tengono per nulla conto delle variabili praticamente infinite di una lavorazione complessa.
Donde il suggerimento di ursino di scomporre in fasi "semplici" e poi ricomporre l'esposizione alla quale ovviamente ci sarà un fattore di approssimazione che, per quanto ampio sia, dimostrerà non solo che la misura è stata fatta ma anche che è stata fatta bene.
D'altra parte, a prescindere dalla c.d. approssimazione matematica, con i vari eta che girano dovunque, la norma ma soprattutto la legge chiedono di indicare l'approssimazione "vera". E allora, cari i miei perfettini, vedete come si comincia a sballare di decibel sani sani anche con le 3 misure che variano di 0.2 o 0.3 dB, basta che una settimana il lavoro sia magari di soli pezzi C a ritmi serrati che ti fa i tuoi bravi 84.2, mettiamo, e la successiva un po' di pezzi A e un po' di pezzi B ma tranquilla che scarso vedi gli 82. E peraltro la settimana di quella produzione comincia a volte di lunedì ma tante altre in mezzo alla settimana... Qual'è l'esposizione reale dei lavoratori in questo caso?
è compresa tra 82 e 84.2, che matematicamente farebbe (a napoli il condizionale lo chiamiamo modo sgarrupativo, è intraducibile) 83.1 +/- 1.1, ma 84.2 va espresso con il suo eta e 82 anche, e poi la media non è quella matematica, e nemmeno quella logaritmica, ma è quella normalizzata al 100% della produzione: 58% a Xv, + 24 a Yv, + 6 a Zv+ .... a Wv = TOT, laddove con v intendo esprimere con l'approssimazione della formuletta.
In una parola? andassero a cag... !
dice legge 1)= sotto soglia inferiore di azione, 2) tra soglia inferiore di azione e soglia superiore di azione, 3) tra soglia superiore di azione e valore limite 4) oltre valore limite però tieni conto dei DPI. E io così ti definisco l'esposizione, ciccia bellissima di una UNI che non sei altro!
Il che significa che quando si è nei pressi di quei famosi 84.8 di Lex(8h)che pare siano il sogno nel cassetto di buona parte dei fonometristi ma soprattutto di Ddl e RSPP, l'indicazione è "ok, ci stiamo, ma basta uno sputo e li superiamo, per cui audiometria annuale a tutti e dite al MC di farla non a riposo acustico, che se qualcuno manifesta un STS (spostamente transitorio di soglia uditiva) su qualche frequenza tra i 2000 e i 4000 Hz si torna a misurare e si vede che c'è in quella postazione/mansione". Naturalmente, un ragionamento del genere non si porrà minimamente se stiamo al di sotto di 82-83 sempre e comunque, già intorno agli 84 occorre cominciare a vedere a quali frequenze (in terza di banda d'ottava, non in banda di ottava semplice) dobbiamo imputare quel numero: se sono soto i 2000 Hx, già c'è di che star un po' più tranquilli, ma se ho il tipico rumore indutriale con la campana che mi va dai 1000 ai 6000 con il colmo a 3150 e/o a 4000, e allora il discorso si fa più serio.
Qualcuno magari ti odia per averlo scritto e pure sottoscritto, ma il nostro mestiere è fare prevenzione, per cui, proprio dovendo giocare con i numeri, almeno tiriamone fuori uno che serva davvero.
Sulle STS presenti in audiometrie non a riposo acustico spero intervenga qualcuno dei miei amichetti MC così vi spiega perchè la prevenzione delle otopatie professionali si fa in fabbrica e non di prima mattina del lunedì, anche se portano tappilli o cuffiettille.
Non dimenticate mai che eseguire una fonometria e relativa valutazione del rischio di esposizione a rumore non serve solo al DdL per non avere sanzioni, ai venditori di DPI per campare e all'Ufficio personale per fare carte varie, ma serve al MC per sapere cosa deve fare e come per prevenire che l'operaio si insordisca. La signora Inail, che è amica della signora Norma Tecnica, non saprà mai che siamo stati noi ad evitarle di dover spendere soldini di indennizzo (che peraltro poi si riprenderà dal DdL) così come il DdL non si renderà mai conto che se non gli sale il premio un po' del merito è nostro e l'altro po' del MC, se è C e non solo M, e quindi non si vince niente e nessuno ci ringrazierà: ma noi sapremo di aver fatto il nostro dovere sino in fondo in "scienza e coscienza", e come sosteneva la mia prof di filosofia "nulla appaga un degno cittadino quanto il senso del dovere compiuto".
![:smt040](./images/smilies/040.gif)
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
- giulio_pro
- Messaggi: 28
- Iscritto il: 28 ott 2009 10:25
- Località: Umbria
Forse mi sono espresso male: il compito è lo stesso per ogni postazione (può capitare che i lavoratori una settimana stiano sulla A e poi la settimana successiva sulla B). Sicuramente le caratteristiche al contorno influenzano i livelli in modo diverso su ogni postazione, però le operazioni sono sempre le stesse; ci sono le altre macchine che operano e i carrelli elevatori che portano ogni 5 minuti circa i cassoni con il materiale da lavorare sulla macchina.
Penso che il fenomeno che ho rilevato sia dovuto a un evento singolo che accade su ogni macchina circa ogni 5 minuti (scarico pezzi-95 dba) la cui durata è regolata dall'operatore (dai 5 ai 30 secondi); in una misura di 5 minuti la durata di tale evento influenza notevolmente il livello equivalente: forse allungando i tempi di misura?
Più che piegare il fenomeno alla mia volontà vorrei capire, in questa fase iniziale di applicazione della norma, con quali modalità eseguire le misure in base alla tipologia di attività/macchina/pezzo, in modo da poter migliorare le misure future.
Una cosa che non mi è ancora chiara, e che non riesco a trovare nelle norme, è che se in una situazione come quella esposta (stesso compito su n-macchine uguali) quante misure fare e quali selezionare per la determinazione dei livelli richiesti.
Grazie di nuovo per il confronto.
Penso che il fenomeno che ho rilevato sia dovuto a un evento singolo che accade su ogni macchina circa ogni 5 minuti (scarico pezzi-95 dba) la cui durata è regolata dall'operatore (dai 5 ai 30 secondi); in una misura di 5 minuti la durata di tale evento influenza notevolmente il livello equivalente: forse allungando i tempi di misura?
Più che piegare il fenomeno alla mia volontà vorrei capire, in questa fase iniziale di applicazione della norma, con quali modalità eseguire le misure in base alla tipologia di attività/macchina/pezzo, in modo da poter migliorare le misure future.
Una cosa che non mi è ancora chiara, e che non riesco a trovare nelle norme, è che se in una situazione come quella esposta (stesso compito su n-macchine uguali) quante misure fare e quali selezionare per la determinazione dei livelli richiesti.
Grazie di nuovo per il confronto.