Salve a tutti,
vi chiedo aiuto in merito alla valutazione del rischio chimico nella redazione di un PSC per un fabbricato di civile abitazione.
Vorrei sapere se c'è una impostazione standard o una base da cui partire, in quanto pur essendo il fabbricato piccolo ci sono tutte le fasi e sottofasi tipiche del cantiere edile dallo scavo alle finiture..
Grazie per la disponibilità.
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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valutazione rischio chimico PSC edificio residenziale
base, assicurarsi che non ci sia amianto.
Poi, se c'è da dover tagliare mattoni refrattari o mattonelle, mettere in conto la silice libera cristallina, che è l'altro problema di rischio cancerogeno in edilizia che viene costantemente e bellamente ignorato (specie nelle demolizioni).
Poi, figliolo caro, dipenderà da ciò che intenderete utilizzare e come: come faccio io, qui seduta comoda al mio PC, a immaginare se userete un certo tipo di cemento con proprietà sensibilizzanti o meno? o un certo tipo di stucco che alla levigatura produrrà polveri contententi che?
I cantieri hanno in genere il rischio polveri, ma se non si definisce il tipo di polveri possibili si è costretti a fermarsi lì; c'è la possibilità di inalazione di solventi, ma se non sai in quali prodotti possono esserci non sai nemmeno da quali ti devi difendere. Ci può essere lo storico problema della calce viva, ma può non esserci; ci potrebbero essere fumi di saldatura: si salda? e come si pensa di farlo, cannello, arco, arco immerso, elettrodo... e su cosa e per quanto tempo? Ci potrebbero essere delle polveri di legno: ma di quale tipo di legno e per quanto tempo?
E così via.
L'impostazione standard la trovi all'art. 223, commillo 1 letterille da a) a f), e vale per tutte le valutazioni di RC, non ce n'è, nè ce ne potrebbe essere, una diversa per l'edilizia.
Visto che stai preparando il PSC, sai bene che lavorazioni ci saranno, per ognuna di quelle c'è un possibile RC modulato secondo le linee di massima che ti ho appena indicato (ma non sono certo tutte); ebbene, tu hai la possibilità proprio in sede di elabrazione del PSC di indicare quali tipologie di prodotti dovranno essere utilizzate, scegliendo ovviamente quelle meno pericolose, sia in sede di impiego che successivamente, e per ciascuno di essi di dare indicazioni sulle cautele da prendere nei confronti non solo di chi le userà ma soprattutto di chi ci starà intorno o verrà successivamente. Un esempio, il taglio di mattoni e mattonelle deve essere fatto preferibilmente all'aperto (impossibile avere un impianto di aspirazione e convogliamento in un cantiere) e l'intera zona dovrà essere sottoposta a asportazione delle polvericce rossastre tempestivamente subito dopo averle prodotte ed è bene umidificare abbondantemente la zona (DOPO pulita, se no è lo stesso appena l'acqua si asciuga), e le polveri raccolte a loro volta non vanno messe insieme a tutte le altre ma raccolte separatamente e poi bagnate e chiuse: la farinella rosa con la slc inalabile è leggerissima, non per nulla è proprio quella quota anche di sabbia sahariana che viene trasportata dal vento per l'intero mediterraneo. Ma se parliamo di 4-5 mattoni in tutto può bastare una bella spazzata e un'arracquatella.
Buon lavoro!
Poi, se c'è da dover tagliare mattoni refrattari o mattonelle, mettere in conto la silice libera cristallina, che è l'altro problema di rischio cancerogeno in edilizia che viene costantemente e bellamente ignorato (specie nelle demolizioni).
Poi, figliolo caro, dipenderà da ciò che intenderete utilizzare e come: come faccio io, qui seduta comoda al mio PC, a immaginare se userete un certo tipo di cemento con proprietà sensibilizzanti o meno? o un certo tipo di stucco che alla levigatura produrrà polveri contententi che?
I cantieri hanno in genere il rischio polveri, ma se non si definisce il tipo di polveri possibili si è costretti a fermarsi lì; c'è la possibilità di inalazione di solventi, ma se non sai in quali prodotti possono esserci non sai nemmeno da quali ti devi difendere. Ci può essere lo storico problema della calce viva, ma può non esserci; ci potrebbero essere fumi di saldatura: si salda? e come si pensa di farlo, cannello, arco, arco immerso, elettrodo... e su cosa e per quanto tempo? Ci potrebbero essere delle polveri di legno: ma di quale tipo di legno e per quanto tempo?
E così via.
L'impostazione standard la trovi all'art. 223, commillo 1 letterille da a) a f), e vale per tutte le valutazioni di RC, non ce n'è, nè ce ne potrebbe essere, una diversa per l'edilizia.
Visto che stai preparando il PSC, sai bene che lavorazioni ci saranno, per ognuna di quelle c'è un possibile RC modulato secondo le linee di massima che ti ho appena indicato (ma non sono certo tutte); ebbene, tu hai la possibilità proprio in sede di elabrazione del PSC di indicare quali tipologie di prodotti dovranno essere utilizzate, scegliendo ovviamente quelle meno pericolose, sia in sede di impiego che successivamente, e per ciascuno di essi di dare indicazioni sulle cautele da prendere nei confronti non solo di chi le userà ma soprattutto di chi ci starà intorno o verrà successivamente. Un esempio, il taglio di mattoni e mattonelle deve essere fatto preferibilmente all'aperto (impossibile avere un impianto di aspirazione e convogliamento in un cantiere) e l'intera zona dovrà essere sottoposta a asportazione delle polvericce rossastre tempestivamente subito dopo averle prodotte ed è bene umidificare abbondantemente la zona (DOPO pulita, se no è lo stesso appena l'acqua si asciuga), e le polveri raccolte a loro volta non vanno messe insieme a tutte le altre ma raccolte separatamente e poi bagnate e chiuse: la farinella rosa con la slc inalabile è leggerissima, non per nulla è proprio quella quota anche di sabbia sahariana che viene trasportata dal vento per l'intero mediterraneo. Ma se parliamo di 4-5 mattoni in tutto può bastare una bella spazzata e un'arracquatella.
Buon lavoro!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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E allora non sono riuscita a spiegarmi:Andino ha scritto:Grazie per l'esauriente risposta,
ma il problema è proprio che in questa fase io non so come poi realmente veranno fatte le lavorazioni, posso solo fare una previsione... :smt017
SEI TU CHE DEVI SCEGLIERE PRIMA COSA E COME DOVRANNO FARE LORO POI, ANCHE SE IN LINEA DI MASSIMA.
Non può essere che tu non sappia se impasteranno cemento, malta, calce, intonaco o no o meno, non può essere che tu non sappia se usano travi di ponte in legno o piano in alluminio sui ponteggi, non può essere che tu non sappia che tipi di infissi ci saranno e in che materiale, non può essere che tu non sappia se si deve attintare cosa e quanto, non può essere che tu non sappia se si devono saldare dei plinti o delle blindature, non può essere che tu non sappia che pavimenti e/o rifiniture dei servizi ci saranno, non può essere che tu non sappia se le mura saranno in pietra viva, in mattoni di tufo, in mattoni forati, in mattoni pieni, in clinker o di cartapesta, non può essere che tu non sappia se si devono fare le canale per gli impianti o ci saranno tutti cavedi e/o canaline esterne, se serviranno mezzanelle provvisorie ai vani porta e finestre, se si lavorerà su trabattelli o su scale o cavalletti o tutto al calpestio... perchè per fare un PSC tu devi avere conoscenza almeno del progetto definitivo, e per come la vedo io è in accordo con il PSC che poi si dovrebbe redigere quello esecutivo. Per quello ti avevo scritto
"tu hai la possibilità proprio in sede di elaborazione del PSC di indicare quali tipologie di prodotti dovranno essere utilizzate, scegliendo ovviamente quelle meno pericolose"
Se invece non lo sai e/o non hai nemmeno pensato a interfacciarti con il progettista originario -che puoi anche non essere tu- e ti hanno affidato l'incarico di redigere il PSC pensando sia una delle tante carte/oboli da prevedere insieme al certificato della CCIAA e il DURC, non c'è problema: usa un qualunque SW e tirati fuori i RC.
SE ce li trovi, e se ci trovi anche le controindicazioni possibili per i "gruppi particolari di lavoratori), le mansioni che richiedono idoneità specifica a uno o più rischi etc. etc. Così, anche la quotazione degli appalti e il famigeratissimo costo degli oneri della sicurezza anzichè andare a percentuale forfettaria potrà essere computato in maniera corretta. Perchè gli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso da calcolare per ogni singolo cantiere e per ogni singola tranche lavori riguardano al più le interferenze, al pari del duvri. Quindi, l'elettricista che del suo non fa polvere e può lavorare sempre ad altezza d'uomo avrà diritto a vedersi conteggiate le mascherine (se opereranno contemporaneamente a certe attività di edilizia polverulente) e il trabattello che non sono DPI e DPC inerenti i suoi propri rischi:
Al pari, l'edile-muratore che del suo fa polvere e rumore e lavora per forza in altezza (nella costruzione di un edificio) avrà diritto alle mascherine speciali contro i solventi organici volatili se li metti a fare stucchi e levigature insieme ai falegnami che passano il flatting sulle finestre in legno o - se scegli il trattamento con bicomponenti - dovrai chiedere che siano idonei anche a lavorazioni in presenza di sensibilizzanti, idem dicasi se occorrerà verniciare eventuali inferriate, etc. etc. , mentre il piastrellista che è a rischio polveri compresa la SLC oltre che a rumore, vibrazioni HAV e postura incongrua forzata lo deve sapere del suo ma tu è bene che glielo ricordi per evitare che quello ti si metta a tagliare a smeriglio mattonelle dovunque gli torni comodo e chiunque ci sia intorno e così via.
Devi pare un PSC? Fallo.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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