Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.

Rischio esplosione in ristorante

In questo Forum verranno aperte discussioni su questioni eminentemente tecniche relative a impianti, macchine, rumore, vibrazioni, ATEX, prevenzione incendi, ecc...
Rispondi
Avatar utente
Helyx1984
Messaggi: 13
Iscritto il: 27 apr 2011 19:50

Salve a tutti.

Innanzitutto ben tornati dopo le ferie e buone vacanze a chi ha ancora un po di giorni!
Mi scuso se l'argomento che sto per proporre fosse stato già trattato, ma non ho trovato nulla nel forum sull'argomento.

Devo effettuare una valutazione dei rischi di un ristorante, e ho delle difficoltà a capire come fare la valutazione del rischio esplosione. Sono andata a leggermi le varie normative, D.Lvo 233/03, che esclude dalla sua applicazione gli apparecchi per la cottura, il riscaldamento e la produzione di acqua calda di cui al DPR 661/96.
Ora...come prevedibile, data anche la scarsa esperienza in materia di ATEX, mi sorge un dubbio: vengono escluse dall'applicazione della norma tutte quelle apparecchiature che avrei nel mio ristorante ossia, cucina con fuochi a gas, caldaia per l'acqua calda e sistema di riscaldamento, ma nelle linee guida INAIL che sono andata a vedermi, i rischi incendio ed esplosione sono contemplati come propri dell'attività in questione e quindi da valutare.
Come fare...classificazione delle aree e valutazione dei rischi, oppure potrei utilizzare questa guida http://www.lex.unict.it/eurolabor/docum ... 3)-515.pdf che ho trovato su internet, che comunque esclude l'applicazione per le apparecchiature citate in precedenza, oppure giustificare, citando le normative, la mancata valutazione...qualcuno ha già affrontato questa situazione e ne è uscito vincitore?!

Ho chiesto anche a colleghi (prima di disturbare il forum), ma le risposte sono state un bel po discordanti, e vorrei trovare una soluzione univoca (per quanto ogni attività sia a se stante) per affrontare la questione di attività così piccole e con rischi abbastanza ridotti a cui sicuramente non posso fa fare da un esperto ATEX una valutazione specifica, anche se comprendo benissimo la delicatezza con cui vanno trattati certi argomenti.

Grazie anticipatamente a tutti.
Avatar utente
Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

calma e gesso: fai un bel respiro, chiudi gli occhi e ragiona.
I fuochi hanno la valvola chiusura dell'erogazione in caso di spegnimento dela fiamma? il tubo di alimentazione è conforme alle più recenti norme di sicurezza e periodicamente sostituito a "scadenza" ?  il contatore è immediatamente successivo all'ingresso della condotta portante nei locali o meglio ancora esterno ai locali stessi ? l'impianto è stato eseguito a regola d'arte e certificato in tal senso? la sera quando se ne vanno chiudono il contatore? c'è un rilevatore di gas (optional ma comodo) ?
Se le risposte sono tutti sì, mi spieghi come mai potrebbe esserci un'esplosione in cucina o alla caldaia?

E adesso, un passo indietro, riapri gli occhi e fai un altro bel respiro: visto che si cucina con il gas, in genere, e che le caldaie a gas vanno appunto a gas, ed il gas è esplosivo per definizione, secondo te com'è che la normativa di prevenzione delle atmosfere esplosive esclude proprio cucine e caldaie? perchè le regole di prevenzione delle relative atex sono insite nelle norme di installazione, semplice!

Non lasciarti inviluppare dalle regole, regoline e regolette che ogni tanto qualcuno si inventa, nè dalle duplicazioni inutili e men che mai dalla farraginosità della legislazione: ricordati sempre di usare il tuo software personale (il mitico cervellum) e di chiederti sempre "perché?" quando qualcosa ti suona storto o strano. Ci stiamo così accartocciando pelosi sulle procedure che può capitare a chiunque, e pure di frequente, di perdere di vista il vero obiettivo di quello che facciamo.
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Avatar utente
Ronin
Messaggi: 1229
Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

Nofer ha scritto:il vero obiettivo di quello che facciamo
e cioè diventare ricchi!
le so tutte  :smt005

:smt050 nofer
_____________________________
Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
Avatar utente
Helyx1984
Messaggi: 13
Iscritto il: 27 apr 2011 19:50

A Ronin..:"magari!"

e ora seriamente a Nofer: grazie come sempre per la risposta.
Mi accerterò di tutto quello che mi hai detto e poi, se mi rimarranno dubbi, tornerò sull'argomento.

Grazie
Avatar utente
Nofer
Messaggi: 7386
Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

@ ronin e helyx: qualora non l'abbiate già capito da soli, vi informo ufficialmente che nel mondo postindustriale globalizzato non si può tecnicamente diventare "ricchi", nel senso quello veterocapitalista, se non lo si è già del proprio e/o non ci si fa strada con metodi poco onesti. A meno di non imbroccare quei malefici 6 numeri di fila, o di avere comunque un Qlo analogo con una incredibile serie di colpi di fortuna.  
Si può arrivare a vivere bene, nell'agiatezza persino: ma ricchi "ricchi"senza imbrogliare qualcuno o qualcosa francamente mi sentirei di escluderlo. Al momento, poi vedremo.
Ottimo motivo, a mio avviso, per lasciare agli attuali ricchi il giusto per vivere, ma anche in confortevole agiatezza: così, cominciamo ad abituare le loro prossime generazioni che per campare bisogna lavorare.
:smt026
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Avatar utente
Ronin
Messaggi: 1229
Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

Nofer ha scritto:Si può arrivare a vivere bene, nell'agiatezza persino
a me che m'hai dato del veterocomunista, come definizione di ricco va più che bene questa  :smt008
_____________________________
Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
Rispondi

Torna a “Prevenzione incendi, rumore, impianti tecnici, macchine, ATEX, ADR, ...”