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la "fu " 818/84

In questo Forum verranno aperte discussioni su questioni eminentemente tecniche relative a impianti, macchine, rumore, vibrazioni, ATEX, prevenzione incendi, ecc...
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Nofer
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... che poi a me personalmente non mi sfiora neppure di striscio, e tuttavia se voglio/devo continuare a fare questo mestiere per 18/72 mesi mi devo comunque tenere informata su un po' tutto, ma insomma parlo del decreto 5 agosto 2011.
Ecco, giusto per farvi capire quanto io ne sia a digiuno, io non so nemmeno secome i programmi dei corsi abilitanti siano stati eventualmente modificati, ma senza offesa per nessun perito agrario, men che mai per i periti agrari ed agrotecnici laureati ai quali nulla voglio togliere e nemmen nulla me ne verrebbe, ma tuttavia io so che sono competenze dei periti agrari:
Art. 2.
1. L'articolo 2 della legge 28 marzo 1968, n. 434, è sostituito dal seguente:
-Art. 2 (Attività professionale). - 1. Formano oggetto della professione di perito agrario:
  • a) la direzione, l'amministrazione e la gestione di aziende agrarie e zootecniche e di aziendedi lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agrari e zootecnici limitatamente alle piccole e medie aziende, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all'amministrazione del personale dipendente dalle medesime aziende;
    b) la progettazione, la direzione ed il collaudo di opere di miglioramento fondiario e di trasformazione di prodotti agrari e relative costruzioni, limitatamente alle medie aziende, il tutto in struttura ordinaria, secondo la tecnologia del momento, anche se ubicate fuori dei fondi;
    c) la misura, la stima, la divisione dei fondi rustici, delle costruzioni e delle aziende agrarie e zootecniche, anche ai fini di mutui fondiari;
    d) i lavori catastali, topografici, cartografici e tipi di frazionamento, inerenti le piccole e medie aziende e relativi sia al catasto terreni sia al catasto urbano;
    e) la stima dei tabacchi e lavori nelle tecniche dei tabacchi;
    f) la stima delle colture erbacee ed arboree e loro prodotti e la valutazione degli interventi fitosanitari;
    g) la valutazione dei danni alle colture, la stima di scorte e dei miglioramenti fondiari agrari e zootecnici, nonché le operazioni di consegna e di riconsegna dei beni rurali e relativi bilanci e liquidazioni;
    h) la direzione e manutenzione di parchi e la progettazione, la direzione e la manutenzione dei giardini, anche localizzati, gli uni e gli altri, in aree urbane;
    i) le rotazioni agrarie;
    l) la curatela di aziende agrarie e zootecniche;
    m) la consulenza, le stime di consegna e riconsegna, i controlli analitici per i settori di specializzazione enotecnici, caseari, elaiotecnici ed altri;
    n) le funzioni di perito e di arbitratore in ordine alle attribuzioni sopra menzionate;
    o) la progettazione e la direzione di piani aziendali ed interaziendali di sviluppo agricolo limitatamente alle medie aziende;
    p) le attività tecniche connesse agli accertamenti, alla valutazione ed alla liquidazione degli usi civici;
    q) l'assistenza tecnica ai produttori agricoli singoli ed associati;
    r) le attribuzioni derivanti da altre leggi;
    s) l'esercizio delle competenze connesse al titolo di specializzazione ottenuto a seguito di regolare corso istituito dallo Stato o dalle regioni

Mi pare evidente che di anticendio non se ne parli.
Ora, non è che sta cosa io me la sia sognata stanotte, è la L.54/91 che riordinò le competenze rispetto a quelle sancite nel 1934, che in 60 anni ne passa di acqua sotto i ponti.
Nè il decreto 328/01 ci aiuta molto, atteso che - a parte coloro in possesso dei vari diplomi di geometra, agrotecnico, perito agrario e perito industriale iscritti ai relativi albi professionali, possono accedere alla professione di "tutti-quelli-sopra- menzionati) laureati anche (e dico anche) coloro che in possesso di una laurea di certe specie, diverse per le varie professionalità, si cuccano e superano il relativo esame di stato.
Bene.
Ora, i nuovi corsi "abilitanti", sempre il solito forfait d 120 ore, potranno essere tenuti dai rispettivi Ordini e Collegi professionali vari, oltre che dalle Univ.
Ri-bene.

Quesito: atteso che un laureato in biotecnologie alimentari se si è fatto i sei mesi di tirocinio in un caseificio può sostenere l'esame per perito agrario laureato, qualcuno di lor signori -che di anticendio campano- è in grado di dirmi che approccio culturale, ad esempio, alle attività a rischio di incidente rilevante potrà mai possedere uno che ha fatto mozzarelle, assaggiandole magari come controllo di qualità?

Ve lo chiedo perchè io con l'anticendio non è che ci ho litigato: non ci conosciamo proprio, andiamo ciascuno per la propria strada e non ci interferiamo mai a vicenda, almeno non io a lui. E dunque mi viene il sospetto che forse ho saltato qualcosa in qualche fondamentale. Eppure, vengo dallo scientifico di 40 anni fa, e scusate se è poco, mi sono fatta un esame di fisica tostissimo (che ho assai odiato), 11 esami di chimica, e la combustione fino a prova contraria è una reazione chimica con corposo sviluppo energetico, ma io nonostante le lezioncelle velocissime del corso RSPP mi so rendere conto "a gghì a gghì" (N.d.t.= sì e no, a malapena, forse, superficialmente) se gli estintori sono adatti al tipo di fuoco sviluppabile, se sono sufficienti o è meglio mettercene qualcun altro, se ho la tabella appresso pure se c'è bisogno di CPI o no, e insomma non molto più di tanto.  Però, mi sono detta, se lo può fare un tecnologo alimentare, 3 anni giusto su come va a male la roba da mangiare, perchè io che almeno sono conscia delle reattività esotermiche di moltissime fetenzie chimiche no? Io, almeno, so vedere se le scale antincendio sono alle distanze opportune e se i moduli delle porte da evacuazione sono in numero e larghezza corretti per gli occupanti.
Non lo farei mai, tutti sanno che sto ancora a chiedermi se schifo più l'anticendio, le atex o i batteri e le zanzare: però, ne faccio una questione di gestibilità del sociale, io continuo a pensare che ognuno debba fare il proprio mestiere; e anche farlo al meglio, che facendo tutto alla sanfasò (N.d.T.: francesismo partenoeo da sans façon, senza attenzione, senza modo) è evidente che si distrugge un'intera nazione.
E se bastano 120 ore di corso, dico, che sono alla fine un anno di insegnamento universitario a 3 lezioni di un'ora settimana, perchè non le mettiamo in tutte le facoltà tecnico-scientifiche che sempre torna comodo sapere certi fatti nella vita? Perchè magari un giornalista, uno scrittore, un professore di latino o di inglese, uno scultore etc. non è detto si trovino mai a dover fornire un parere su questo, ma in generale un architetto (fosse solo per la scelta dei materiali), un ingegnere (tuttologi DOC), un medico (anche loro tuttologi DOCG) ma anche un chimico, un biologo, un fisico (pocologi, a detta dei tuttologi) etc. - agronomi compresi per la scelta di essenze di riforestazione e per le relative distanze dei corridoi fermafuoco - può sempre capitare che si trovino in una condizione in cui i rischi ci sono ma non si riconoscono... e nemmanco è giusto massacrare i cabbasisi a consulenti o RSPP ad ogni dubbio che ci si fa sorgere funzionalemente a crear rogne al DdL.
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Ronin
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la 818 limita le competenze del perito agrario all'antincendio per le attività agricole (il che probabilmente ha anche senso).
dopodichè, nel solito lassismo degli enti di controllo, i mastri cartai prosperano e si allargano
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Ronin ha scritto:la 818 limita le competenze del perito agrario all'antincendio per le attività agricole (il che probabilmente ha anche senso).
dopodichè, nel solito lassismo degli enti di controllo, i mastri cartai prosperano e si allargano
limitava. Leggi la fine del decreto del 5 agosto...
E comunque, qui non è un problema di lassismo di enti di controllo: è assoluta incapacità dell'organo legiferatore.
Direi che in effetti "organo" è -in senso lato- il termine più consono.
Impotentia legiferandi, la chiamerei.  
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Ronin
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approfitto per segnalare un errata corrige del decreto stesso:
http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/ ... 5295737410

(che non c'entra con il tema).
per il resto, io sono sempre favorevole alle operazioni di trasparenza: scrivere che è permesso è comunque meglio di scrivere che è vietato e poi lasciarlo fare tranquillamente, insomma.
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Nofer
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ti risponderei volentieri con un'espressione coloritissima che comincia con stica e finisce con zzi, ma non lo faccio se no Mod mi banna.
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