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Virtuosismo di un appaltatore?

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gibbo39
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Salve a tutti,
ho recentemente incontrato degli imprenditori che mi hanno esposto alcuni dei problemi legati ad aspetti di SSl incontrati durante il loro lavoro.
La situazione è la seguente.

Esiste una impresa affidataria di un contratto di manutenzione con una grossa committente.
L'impresa affidataria, come immaginate è di fatto una scatola vuota che rivolge il suo contratto di appalto verso diverse subappaltatrici che con le loro specializzazioni coprono l'intero oggetto del contratto di appalto con la committente.

A seguito di recenti infortuni, diciamo che il ddl dell'impresa affidataria, ha deciso di voler essere a tutti i costi virtuoso e chiede collaborazione in ambito di SSL a professionisti esterni, al fine di migliorare l'intero sistema così come strutturato.

Qui scatta la cosa anomala, o meglio che mi risulta essere un po' strana.

Spiego.

La committente in sede di riunione di coordinamento (che si svolge solitamente il venerdì), alla presenza dei responsabili tecnici delle parti di impianto da manutenere ed alla presenza dei responsabili tecnici delle ditte subappaltate dall'affidataria, consegna un Ordine di Lavoro (O.L.).

Il documento è strutturato come segue:

1) parte del documento nella quale si mappa dettagliatamente il punto in cui la sub-appaltatrice dovrà andare a svolgere il proprio intervento (si parla di mappatura al metro...molto precisa).

2) parte del documento nella quale la committente identifica i pericoli presenti nella zona di intervento della sub appaltatrice.

Ebbene la loro operazione virtuosa soprattutto si deve risolvere nella seconda parte del documento.

Quella parte del loro ordine di lavoro, sostengono che sia fatta in modo superficiale.

Faccio un esempio citando per filo e per segno il ddl dell'affidataria.

Lui dice che quando la committente nella sezione 2) dell'ordine di lavoro mi indica la presenza di prodotti infiammabili come uno dei pericoli esistenti in quella parte di impianto dove l'esecutrice eseguirà il lavoro, la committente non svolge in modo adeguato i suoi adempimenti in materia di ssl.

Ora per chiarezza riporto di seguito del comma 3) dell'art.26

fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sonodestinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Il ddl di lavoro dell'impresa affidataria infatti afferma che la committente anziché dirgli che nella parte di reparto ci sono prodotti infiammabili, dovrebbe indicargli direttamente le misure (prescrizioni), ad esempio non usare fiamme libere.

Ed in questo senso lui ha intenzione di adoperarsi affinché vengano CORRETTI dall'appaltatore questi O.L. del committente !!!! :smt017

La cosa francamente mi pare davvero anomala, anche se si potrebbe configurare in effetti come adempimento di quanto scritto al comma 2) del medesimo art.26.

Mi suona strano perchè comunque vai a modificare un documento (fatto male quanto si vuole) del committente... e questo a mio avviso in caso di accadimento potrebbe suscitare un bel pandemonio.

Che ne pensate di questa situazione?

grazie a tutti

gibbosky
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Bohr
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Gibbo la realtà è una. O fai le cose fatte bene o non farle proprio (con riferimento al Committente). Gli Ordini di Lavoro o meglio i Permessi di Lavoro sono uno strumento "potentissimo" utilizzato da 70 anni nei petrolchimici e raffineri. Le aziende che hanno sollevato la questione, molto probabilmente sono di quell'estrazione ergo direi che hanno perfettamente ragione ma non devono modificare qualcosa le cui competenze ricadonosul padrone di casa.

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gibbo39
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Ciao Bohr,
grazie come sempre per la tua preziosa opinione.
Le aziende che hanno sollevato la questione, molto probabilmente sono di quell'estrazione ergo direi che hanno perfettamente ragione ma non devono modificare qualcosa le cui competenze ricadono sul padrone di casa.
Il punto è proprio questo.
Cioè a dire che è loro intenzione, documentare in una eventuale sede processuale, che loro si sono adoperati per migliorare le condizioni di SSL addirittura correggendo ed integrando pericoli/rischi indicati negli ordini di lavoro forniti dalla committente.

Quindi chiarito ciò mi sorgono dei dubbi in questa posizione presa dall'affidataria.
Inoltre a mio avviso potrebbe esserci una ricaduta negativa a livello di rapporti, in sostanza si va a dire alla committente che sta sbagliando o è superficiale nell'adempiere al comma 3) del 26, vale a dire che non è esaustiva nel definire i rischi specifici che l'appaltatore può trovare nella parte di impianto che dovrà manutenere.

P.S.

Altra grave mancanza (a mio avviso) che ho notato durante il soprallugo e la chiacchierata con il ddl dell'affidataria è la mancanza di un DUVRI in allegato al contratto.

Giustificano tale mancanza col fatto che la committenza fa sempre e solo in modo, con una procedura di accesso alla parte di impianto, che non esistono mai interferenze né con lavoratori del committente e né con altri appaltatori.

Questo a mio avviso non sta né in cielo né in terra in quanto tu committente mi fai un DUVRI e dici che non esistono interferenze, ma il DUVRI me lo fai.

Inoltre la cosa che a me pare altrettanto grave è che l'appaltatore non fornisce i rischi che porta lui stesso nella parte di reparto che va a manutenere.

ciao e grazie

gibbosky
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Nofer
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a me, me pare 'na .....nzata. E anche grossa.
Non mi addentro ora su cosa penso dei caporali che si spacciano per "imprenditori", perchè ne parlo sempre ma comunque non risolvo nulla. Anche per questo confiderei nel nuovo incaricato presidente del consiglio, ma mi rendo conto che non può fare miracoli su tutto.

Tu stesso hai riportato la dicitura di art. 26, commillo 1 letterilla b) (non il 3, che viene dopo) che parla di informazione sui rischi specifici nonchè di misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Il che secondo me -ma basta leggere senza interpretare ad usum delphini- significa:
Io Committente ti dico QUALI rischi ci sono in quel/i determinato/i posto/i e ti dico anche come IO ho apparato quei certi rischi nella MIA attività.
Punto, stop.
Poi, sarai TU affidatario a dirmi come pensi di ridurli, annullarli, prevenirli nella TUA attività, ci sederemo a tavolino e ne parleremo, fino a trovare un buon punto di accordo tra le TUE esigenze operative e di sicurezza in relazione alle MIE esigenze operative e di sicurezza.
Nella fattispecie, visto che 'sto genio dell'imprenditoria lavora solo per subappalto, tutti i DdL, sia il committente che l'affidatario che i subappaltatori si siedono intorno a un tavolo e si scambiano opinioni sul da farsi al meglio, cercando di non intralciarsi a vicenda e di non crearsi ulteriori problemi aggiuntivi, che il legislatore da quel gran fighetto che è chiama "rischi interferenziali"

Quindi, commillo 3 di art. 26 e solo dopo che tutto questo è avvenuto, il DdL committente adegua il DUVRI inizialmente allegato al contratto di appalto ma sempre senza entrare MAI nei rischi specifici della ttività così cooperanti e coordinate.

Pertanto, se il DdL committente si limitasse a dire "non usare fiamme libere" farebbe solo in parte il suo dovere, in quanto la presenza di materiali infiammabili presenta dei rischi che non possono essere tutti prevenuti con la sola disposizione di divieto di fiamme libere. Per esempio, ci può essere la necessità di impiego di utensili in bronzo del tipo antiscintilla: ma questo dovrebbe essere proprio l'affidatario a saperlo e a disporlo per i subappaltatori, perchè vero è che magari nella sua propria attività non è previsto il rischio di incendio ma se di mestiere vuole fare il manutentore di impianti DEVE sapere cosa si usa dove, come, quando e pure perchè. Direi soprattutto il perchè, è tenuto a conoscere di preciso.
E se non lo sa, a mio avviso, non è idoneo tecnicamente ad aggiudicarsi quel lavoro.

Potrei continuare con altri esempi di rischi "particolari", tipo la presenza di sostanze sensibilizzanti ma anche solo la presenza di piombo inorganico in aria, ma ritengo che il discorso sia di tipo generale e quindi ritengo sufficiente ed esaustivo quanto sin qui spiegato.
Nofer
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gibbo39
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Ciao Nofer,
grazie anche a te per la risposta.

In sostanza, cerco di essere più chiaro, il ddl dell'affidataria (quello che appelli come genio dell'imprenditoria :smt003 ) pretende che dei professionisti da lui pagati facciano:

1) presenza coniguntamente con con i ddl dei subappaltatori e con i RT della committente alle riunioni di coordinamento.

2) integrazione della valutazione dei rischi specifici della committente (quelli che questa deve fornire ai sensi della letterilla b) del commillo 1))

Questa situazione è diciamo quella che francamente trovo anomala.
Cioè il fatto che si assuma l'onere l'appaltatore di migliorare una VDR a suo parere incompleta o non soddisfacente.

Sono un po' perplesso... mi perdonerai  :smt005

Grazie ancora

gibbosky
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Nofer
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Gibbo, amico mio, sei finito in una banda di matti: o li fai rinsavire o te ne chiami fuori; io tifo per la prima ipotesi, perchè non è sfilandoci singolarmente dalle peste che risolveremo mai alcunchè. Figurarsi lo spread...

Il Committente che non redige uno straccetto di DUVRI preliminare parte male: ciò non implica che l'affidatario parta meglio, visto che non segnala quali "interferenze" lui posso aggiungere o anche non aggiungere; e mi è sin troppo facile sarcasmo il sottolineare che verosimilmente non potrebbe perchè non ha proprio idea del come si fanno qui lavori a lui affidati.  Grandioso.

Mi chiedo sempre di più perchè si continua a permettere a gente senza un briciolo di cultura d'impresa generale di uscire di casa un bel mattino e inventarsi un lavoro di cui non conosce nemmeno l'aliquota IVA.
La mia intolleranza ormai aumenta con i giorni, non più con gli anni e nemmeno con i mesi.
Nofer
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gibbo39
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Ciao Nofer,
permettimi di spezzare una lancia in favore almeno dei sub-appaltatori (ma anche dell'impresario  :smt003) sono persone che in effetti possono contare su personale molto esperto in ambito di manutenzione, che hanno quei contratti da anni ormai indefiniti e conoscono vita, morte e miracoli degli impianti su cui vanno ad operare.

Ora senza voler far nomi, tu sai la mia città di origine... e saprai anche quale colosso committente ha ivi sede...e quante cose sono successe in questi tre/quattro anni sia nella mia città che in altro capoluogo di regione ben più noto ed importante... non faccio nomi, ma ritengo tu abbia capito di quale committente si parla.

Chiaramente in virtù dell'ultimo lavoratore di appaltatore morto seppellito sotto dei fanghi mentre li scaricava... dio solo sa come, diciamo che si stanno stringendo un po' i di dietro di tutti e vogliono (in particolar modo gli appaltatori) essere tutti splendenti quanto più possibile agli occhi di un eventuale magistrato.

Torno a ripetere che comunque quello che ci si chiede, cioè perfezionare la VDR del committente è una cosa alquanto strana, anche in virtù di come si possa regolare la questione a seguito di accadimento pericoloso.

Non so proprio cosa dire e soprattutto fare.

grazie come sempre

gibbosky
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avevo la dimensione già abbastanza chiara... non è che chissà quante grosse aziende siano rimaste in giro da avere bisogno di più tipologie manutentive sugli impianti!
E tuttavia proprio non si può dire "fai meglio la VdR e soprattutto il DVR", non da fuori almeno. Se lo meriterebbero anche, almeno alcuni, ma non è un potere dell'affidatario nè è eccepibile giuridicamente, salvo a morto avvenuto.  
Credo anche di aver capito tanti perchè, che tu mi confermi tra le righe, e però l'unica è bypassare il problema, ossia fare richieste legittime che costringano il committente almeno a dire qualcosa di preciso.
Faccio sempre l'esempio delle sostanze infiammabili: sono infiammabili sia la benzina che il pentano, ma a parità di pressione il pentano fa un bel BOUMM perchè raggiunge in niente la concentrazione esplosiva di suoi vapori.
Quindi, dovrebbero dire ho tot fusti/barili/cisternette da 1 mc con dentro l'acetone che ha punto di infiammabilità a -18°C, poi affianco ci ho stoccato anche N fusti/barili/cisternette da 1 mc di toluene che si infiamma a +4°C, poi c'è anche un vascone grosso pieno di solvente nafta che viene preso con pompa idraulica e che ha punto di infiammabilità a 45°C, e tutto l'ambaradan è provvisto di sistemi di evacuazione dei vapori per ripresa d'aria dall'alto...
Allora sì che uno gli può dire ma brutto cogl...zzo, come sarebbe a dire con ripresa dall'alto? ma che non ce lo sai che i vapori di tutte 'ste cose sono più pesanti dell'aria e se vuoi evitare la sacca di esplosività l'evacuazione potenziali vapori deve avvenire dal basso? E una volta messa a verbale una evidenza simile se non correggono sia l'impianto di estrazione (in primis) che successivamente il DVR sulle misure adottate sono davvero idioti. Peraltro, l'affidatario -e di per lui il subappaltatore che esegue- una volta che hanno avuto questi chiarimenti potranno compiutamente attuare le strategie più opportune per mettere in sicurezza almeno i propri lavoratori, ivi compresa l'installazione di un sistema di captazione aria in basso e successiva emissione all'esterno in luogo sicuro: e vuol dire che il costo dell'impianto mobile sarà a carico del committente, che non consegna luoghi in condisioni di normale sicurezza...

Ti ho segnato cose che non dovrebbero entrare tutte nei sistemi produttivi di quel tipo di attività, ma anche sostanze infiammabili a basso costo che spessissimo sono utilizzate come "sgrassanti" organici poderosi, straimpipandosi sia delle tossicità (il meno nocivo è l'acetone che però è il più facilmente infiammabile di tutti) che dei rischi indiretti per la sicurezza derivanti dall'uso e persino da stoccaggio improprio.
Poi, la cosa principale non è apparire splendenti agli occhi del magistrato, ma mettersi in condizioni che mai debba intervenire un magistrato, ritengo tu concordi.
Quindi, non posizione di forza ma...  cazzimma partenopea applicata.
Nofer
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Ciao Nofer,
perfettamente chiaro ogni cosa... come sempre del resto.

grazie mille

gibbosky
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