_jacopo_ ha scritto:...
nel caso specifico in cui il committente affida il lavoro all'impresa affidataria (la chiameremo impresa A), la quale affida parte delle lavorazioni all'impresa B che è inquadrata come Srl senza dipendenti (2 soci marito e moglie), l'impresa B affida tutte le lavorazioni x le quali è stata chiamata ad altre ditte
Da quello che si è detto l'impresa B non può fare questa cosa perchè si parla di intermediazione però potrebbe fare un ATI corretto?
Nel caso in cui l'impresa B formasse un ati con due imprese individuali (quindi senza dipendneti) è necessario fare un POS unico ?
Ai fini della sicurezza l'impresa B diventa responsabile delle due imprese indiivduali ?
C'è una grande confusione sulle ATI (Associazione Temporanea di Imprese), questo tipo di associazione è prevista soltanto per i
lavori pubblici (DLgs 163/2006),
in ambito privato non esiste la possibilità di costituire ATI.
Se un committente privato appalta lavori edili ad una impresa che non ha forza lavoro, attrezzature e organizzazione sufficienti a portarli a termine, viola l'art. 90, comma 9, del TU.
Come già precisato nelle discussioni precedenti, il subappalto è vietato salvo autorizzazione, quindi il committente decide chi entra in cantiere e chi no e si assume le relative responsabilità se affida lavori ad imprese prive dei requisiti tecnico-professionali sopra menzionati.
Lo stesso vale per le imprese che subappaltano, anche per il DL dell'impresa affidataria deve controllare i requisiti tecnico-professionali delle imprese a cui affida parte dei lavori; sempre che abbia l'autorizzazione al subappalto, altrimenti viola i termini contrattuali, con le relative conseguenze.
saluti
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