Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.

Valutazione rischio incendio per un'attività senza CPI

In questo Forum DEVE scrivere chi si e' registrato da poco e non conosce bene le regole scritte e non scritte della nostra community, chi si occupa da poco di sicurezza o chi non e' certo che il suo quesito possa trovare spazio nei Forum principali.
Ricordiamo che nei nostri Forum esistono le REGOLE AUREE che devono essere sempre rispettate da tutti!
Avatar utente
maryG
Messaggi: 26
Iscritto il: 20 nov 2009 10:18
Località: Napoli

Salve, volevo esporre una situazione molto strana: mi hanno chiesto di redigere il documento di valutazione del rischio incendio per un’azienda che è soggetta a controllo da parte dei VVf ma che non ha CPI. Probabilmente il CPI non l’avranno mai perché una parte della struttura è abusiva e perché l’adeguamento non hanno intenzione di farlo, hanno presentato parere di conformità ed ottenuto, ma prima dell’abuso e lì si sono fermati.

Ora, io credo che un documento di valutazione del rischio, per un’attività che proprio non dovrebbe esistere, non abbia senso, ho difficoltà anche ad immaginarne una possibile impostazione. Nonostante ciò i responsabili insistono per avere la valutazione (il resto del documento viene redatto da un altro consulente). Da una parte credo che possa essere utile un documento e l’organizzazione dell’emergenza per migliorare le condizioni dell’azienda, eliminare alcuni pericoli, e organizzargli un registro antincendio, visto che non hanno intenzione di fermare l’attività; dall’altra io non ho intenzione di fare cose che non posso fare, il tutto non ha senso.

Alla fine, pur essendo combattuta, ho deciso di lasciar stare. Però mi chiedevo in merito due cose: qualcuno si è trovato in una situazione simile? Poi: un consulente ha obbligo di denuncia per situazioni simili? La prima domanda è più una conferma per capire se la decisione è giusta. La seconda riguarda un aspetto a cui non sono riuscita a dare risposta.

Grazie a quanti vorrano rispondere
Avatar utente
birdofprey
Messaggi: 833
Iscritto il: 27 apr 2011 11:18

Un libero professionista è obbligato a dire la verità solo se chiamato in qualità di testimone; in tutti gli altri casi, non solo non è tenuto alla denuncia, ma deve attenersi ad uno stretto segreto professionale in merito a ciò che apprende entrando in azienda.

Detto questo... un ambiente può essere abusivo e non presentare criticità e, viceversa, può essere urbanisticamente perfetto ed essere una trappola... secondo me le due problematiche sono scisse... devi semplicemente attenerti allo stato dei luoghi, non omettendo nulla... non è competenza dei VV.FF. contestare irregolarità edilizie di carattere burocratico (e credo non ne abbiano gli strumenti)
Avatar utente
weareblind
Messaggi: 3267
Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

La VRI si fa a tutela dei dipenenti. Punto. Tra l'altro, come fai a dire che è abusiva una parte? A me certo non danno le pratiche edilizie o gli accatastamenti prima di procedere.
We are blind to the worlds within us waiting to be born
Avatar utente
maryG
Messaggi: 26
Iscritto il: 20 nov 2009 10:18
Località: Napoli

Grazie delle risposte. Ok, devo attenermi allo stato dei luoghi e scrivere tutto ciò che non va. E quindi anche mettere in evidenza, nella relazione, che l'attività non ha CPI. (mi sembra strano mettere in evidenza una cosa su cui il datore di lavoro rischia il penale, questo era un altro motivo per cui pensavo di non farla).

Poi, il DM 10.03.1998 (art.3) mi dice che nelle attività soggette a controllo la VRI valuterà solo la probabilità di insorgenza di un incendio, si occuperà dell'efficienza dei sistemi di protezione antincendio e dell'organizzazione dell'emergenza. Naturalmente la legge non contempla la possibilità di attività sprovviste di CPI, non dovendo queste esistere. Ma io credo che invece dovrò scrivere se qualcosa non va nelle vie di esodo o altro, e quindi valutare tutti gli aspetti, giusto?

So dell'abuso perché hanno un consulente architetto, che nelle loro varie sedi si occupa un po' di tutto, ed è stato lui a raccontarmi dell'abuso. Ma poi era evidente perché la planimetria sulla quale avevano ottenuto il parere di conformità (favorevole) era diversa dallo stato attuale.

Forse la domanda era dettata da una situazione anche di panico, non ero abituata più a questo tipo di ansie!

grazie ancora
Avatar utente
ptxR30
Messaggi: 54
Iscritto il: 01 feb 2010 17:17
Località: Treviso

Premesso che non sono un esperto di VRI, io farei una valutazione del rischio seguendo i dettami del DM 98 per le aziende non soggette a CPI. Fatto ciò, scriverei nel documento (informando e concordando ciò col ddl) che "il ddl, a breve, provvederà all'espletamento di tutte le pratiche necessarie per il rilascio del C.P.I." (indicandone i tempi concordati col ddl).
E' sempre meglio una VRI (se fatta con criterio, come mi sembra sia il tuo caso) che nulla...
C'è chi vive per lavorare, magari scordandosi di vivere, chi lavora per vivere e chi solo per sopravvivere....e c'è chi al proprio lavoro non sopravvive...
Avatar utente
maryG
Messaggi: 26
Iscritto il: 20 nov 2009 10:18
Località: Napoli

Mi sembra molto sensato anche il consiglio di ptxR30. Seguirei quanto mi dice il DM 98 alla lettera, e forse è anche giusto che certi aspetti vengano poi visti attraverso parere di conformità e CPI (si tratta di una categoria C). Solo che accrescendo il volume della planimetria, la lunghezza delle vie di esodo è diventata fuori norma. E, allora, forse, nel valutare il rischio dovrei comunque fare riferimento a questi aspetti e prevedere misure aggiuntive, compensative, finché l'attività non ottenga il CPI.

Scusatemi, sto facendo troppe domande. Ma visto i preziosi consigli e la difficoltà di doversi regolare in casi che vanno al di là della prassi "normale" mi è venuto spontaneo. Ci ragionerò pesantemente, di solito il week end porta consiglio.

grazie.
Avatar utente
weareblind
Messaggi: 3267
Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

Io non farei mai così. Ti pagano non per mettere una pezza, ma per dare tutte le necessaire informazioni. Non solo; davanti a manchevolezze che determinino un danno, magari umano, la committenza farà sventolare la tua VRI dicendo: io ho preso un valido tecnico, colpa sua. Io scrivo TUTTO quel che c'è da fare.
Inoltre, chi l'ha detto che le vie di fuga sono fuori norma? Quale norma?
We are blind to the worlds within us waiting to be born
Avatar utente
maryG
Messaggi: 26
Iscritto il: 20 nov 2009 10:18
Località: Napoli

Non ho alcuna intenzione di metterci una pezza. Sto ragionando su come è meglio fare. Dicevo delle vie di esodo, per dire che, forse, dovrei andare oltre quello che mi dice di valutare il DM 10.03.1998, era per dire che in quel caso c'è qualcosa che non va: i tempi di esodo sarebbero lunghi e quindi devo trovare una soluzione. Se seguissi quanto mi dice l'art.3 del DM 98, allora le vie di esodo non dovrei valutarle e lascerei una condizione che non va.

Quando dicevo che le vie di esodo sono fuori norma, mi riferivo alla regola tecnica per le attività commerciali: il DM 27 luglio 2010. Il quale dice che i percorsi di esodo non devono superare i 50m.
Avatar utente
El Sander
Messaggi: 1473
Iscritto il: 11 ago 2010 15:25
Località: Solaro - MI

Ciao maryG, ti hanno chiesto di redigere la valutazione ma la firmi tu ?
Non credo, per cui non capisco i tuoi problemi.
Tu falla come credi sia opportuno, la sottoponi all'azienda che ti dirà cosa modificare, tu fai le modifiche, non firmi niente e punto.
:smt006
Avatar utente
maryG
Messaggi: 26
Iscritto il: 20 nov 2009 10:18
Località: Napoli

Ciao El Sander. So che non ho obbligo di firmare. Io comunque nelle mie precedenti VRI (poche) ho firmato il documento: i datori di lavoro erano collaborativi, ho valutato necessarie delle modifiche, che i committenti hanno trovato giuste, ed ho firmato, come secondo me è giusto.
Questo caso è diverso ed io non voglio firmare, la qualità dei datori di lavoro è molto diversa, sono pessimi. Solo che dal momento in cui sono obbligata al mandato dettagliato e faccio fattura, penso che non ci sia differenza se firmo o no il documento. Ecco perché mi faccio questi problemi.. poi mettici un po' di inesperienza..
Grazie dell'intervento.
:smt006
Rispondi

Torna a “FORUM FILTRO”