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Nafta Leggera CAS: 64742-95-6 è cancerogena?

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Rober56

Nofer ha scritto:è evidente che, a parità di qualità del componente, 47% vale in un modo e 1% vale in ben altro modo.
Anche rispetto alla nota P, se per esempio la sostanza "nafta leggera"  impiegata contiene lo 0,5% di benzene, quindi è in sé autonomamente classificabile come cancerogena perchè benzene > 0,1%, quando la usi al 47% in soluzione nel prodotto miscela finale il tenore di benzene matematicamente è 0,5% di 47%, cioè 2,35%, maggiore di 0,1, quindi la miscela è classificata come cancerogena.
Se invece la miscela finale contiene solo l'1% della sostanza nafta leggera, il tenore di benzene nella miscela è 0,05% ossia < 0,1% e pertanto la miscela non è classificabile cancerogena.

Ti è più chiaro, adesso, l'arcano di come si predispone una SdS!?
Sono fatte bene entrambi, le SdS di cui hai chiesto.

Ciao Nofer e grazie per le tue risposte, ma vorrei porre l'attenzione sul fatto che entrambe le nafte hanno la nota P quindi hanno meno dello 0,1% di benzene e dunque come mai una presenta la frase H350, H340 (quella contenuta al 47%) e l'altra no (quella contenuta al 1%)? Altra cosa non chiara: ho comunque un cancerogeno perchè il benzene non è assente e di conseguenza se ho un processo in cui si generano vapori come la metto? devo comunque aprire un registro degli esposti?
Rober56

volevo aggiungere che i fornitori delle due SDS sono diversi
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Nofer
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Rober56 ha scritto:
Ciao Nofer e grazie per le tue risposte, ma vorrei porre l'attenzione sul fatto che entrambe le nafte hanno la nota P quindi hanno meno dello 0,1% di benzene ...
non mi devo essere spiegata bene con l'esempio dello 0,5%, allora: ci riprovo.
premettiamo che la nota P c'è alla sostanza,  ossia se la sostanza nafta leggera specifica del prodotto ha più dello 0,1% di benzene è H350, altrimenti no, è "solo" H340.
il tuo "quindi", pertanto, è del tutto privo di senso.

Infatti, io ho concluso il mio ragionamento dicendoti che in presenza di un H350 per sostanza con nota P devi fare dei campionamenti: ed è proprio il benzene che devi campionare, non ha senso cercare anche gli altri componenti della sostanza, perchè in caso di nota P alla sostanza quell'H350 è dato dal tenore di benzene di quella sostanza.
Poi, può anche essere che la nafta leggera del prodotto all'1% sia di suo H340, lo sarebbe comunque anche se fosse allo 0,5 che fino a prova contraria è maggiore di 0,1, e la miscela che la contiene sarebbe sempre e solo H340 addirittura persino se il tenore di benzene nella sua nafta leggera fosse del 10%, quindi altro che H350 come componente della miscela, perchè l'1% dell'10% è lo 0,001% del totale.

meglio o anche solo più chiaro di così, per web non la so dire: sforzati di capirmi, ti prego.
Nofer
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Rober56

allora forse non mi è chiara la nota P:
Nota P:
La classificazione "cancerogeno'' non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1 % di peso/peso (Einecs n. 200-753-7).

Se c'è la nota P non stiamo dicendo automaticamente che il contenuto di benzene è inferiore allo 0,1% e non è un controsenso mettere la nota P affiancata dalla frase H350 o 340?
Rober56

L'esempio l'avevo capito e anche io sono d'accordo che la miscela è canc se  il contenuto della sostanza canc è maggiore dello 0,1 %...
il dubbio mi è nato quando ho trovato in alcune SDS questa classificazione per la nafta leggera:
Carc 1b H350, Muta 1B H340, Asp Tox 1 H304, EU066, Nota P
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Nofer
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Rober56 ha scritto:allora forse non mi è chiara la nota P:
Nota P:
La classificazione "cancerogeno'' non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1 % di peso/peso (Einecs n. 200-753-7).

1) Se c'è la nota P non stiamo dicendo automaticamente che il contenuto di benzene è inferiore allo 0,1%
2) e non è un controsenso mettere la nota P affiancata dalla frase H350 o 340?
Assolutamente no ! la nota P appunto ti dice "guarda che sta cosa può essere o meno cancerogena, e lo è se e quando il suo tenore di benzene superasse lo 0,1% in peso". E sei tu produttore della cosa -che ha certe caratteristiche produttive per cui può uscire con più o meno benzene- che sai dal tuo specifico ciclo di distillazione con quei determinati petroli se il benzene che ce ne esce è più o meno dello 0,1%.
Se hai fatto prove e prove e hai una produzione standardizzata (e di solito è così', dipende molto dal brent usato) sai bene che cosa ti esce. Per cui, se il benzene ti supera lo 0,1% in peso sul fusto ci schiaffi sopra H350, se non lo supera ci schiaffi un "sano e rassicurante" (...) H340.
Il signore che fa i prodotti in miscela ed usa la tua nafta leggera, in questo caso, sa bene che nafta ha comperato, perchè magari appunto l'ha scelta tra altri tipi perchè gli dà una miglior performance del suo prodotto, e a seconda della classificazione CLP-GHS con cui l'ha ricevuta magari si dà pure una regolata per come deve etichettare lui il suo prodotto.

Come vedi, la Nota P è essenziale, perchè se sta vicino a H340 sai che non c'è benzene > 0,1% nella materia prima che ha acquistato da te, mentre se c'è benzene > 0,1% tanto per cominciare ci dev'essere scritto quant'è nella composizione originale, e se - come di solito accade con le SdS - indicano un range, i fatti non sono molti: o il signore che fa il prodotto commerciale si analizza lotto per lotto nella materia prima che gli arriva quanto ce n'è, oppure in base alla formulazione che si fa lui e la conosce proprio perchè se la fa lui,  si rende conto nell'ambito di quel range il prodotto formulato e venduto in miscela in che fascia si colloca.
ci vuole proprio una sfortuna nera ad avere predisposto una ricetta di formula per cui possa essere necessario analizzare volta per vola i tuoi lotti. Di solito, in quei casi, si sceglie se metterne meno, e rientrare con i calcoli entro l'H340, oppure decidere di metterne quel pochino di più per cui puoi segnarci sopra un H350 in ragionevole approssimazione ed in principio di cautela. Ma sempre con la nota P, che appunto dice all'utilizzatore finale "ciccio, attento che se è classificato H350 sto coso, tu hai benzene in aria: e cerca di monitorarlo, invece di fare sfiacchire le povere nonnette indifese di notte tardi con un gran caldo di quel fetente di flegetonte..."

:smt050
Nofer
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Rober56

Grazie mille....in realtà dovrei acquistare un prodotto con nafta leggera classificata non cancerogena perché c' è la nota p presente 1% in mix e la utilizzero' in un processo che genera vapori perché le t sono molto alte...quindi non sto tranquillo e sicuramente farò dei monitoraggi ma quello che mi preoccupa è la classificazione come cancerogena o  meno della nafta a monte di una valutazione del rischio.

Puoi darmi qualche consiglio? Sono fuori dal rischio cancerogeni con questa nafta? Mi fido molto del tuo parere
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Nofer
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oh, bene, scendiamo quindi in una fattispecie reale.

ipotesi di partenza: prodotto in miscela contenente circa 1% di nafta leggera, classificato ed etichettato H340.
la nota P ci dice che il benzene (che renderebbe cancerogeno detto prodotto miscela) nell'intero prodotto miscela finale che tu andrai ad acquistare non raggiunge lo 0,1%.
Non ti dice altro, credimi.
Allora, tu hai 2 modi di affrontare la scelta: ti fai mandare un campione e ti fai analizzare il contenuto in benzene, una volta conosciuto il risultato anche in ppm peso/peso di fai il calcolo di quanto ne può finire in aria ambiente in 8 ore di lavoro, visto che il benzene è di quelli che evaporano praticamente mentre li guardi, oppure prendi quel prodotto e visto che puoi sapere quanto NON raggiungi ma non quanto raggiungi , intanto lo comperi e lo usi, ma programmando una seria campagna di monitoraggio sia in postazioni fisse che con campionatori personali sia degli addetti diretti che di quelli indiretti per capire se ci si sta "bene/larghi" o se c'è bisogno di qualcosa.

ti  passo un esempio di pre-valutazione, con prova e controprova

Esempio: si consumano 50 lt di quel prodotto miscela al giorno, prodotto miscela che ha un P.S. di 0,979; supponi che il tenore di benzene nella miscela H340 che hai comprato sia dello 0,098%, cioè meno dell'1% in peso nella miscela ma sia quasi il 10% della nafta diluita nella miscela. Ciò significa che in aria avrai liberato teoricamente 50*0,979*0,00098 =0,047971 kg di benzene, pari a 47.971 mg. Ci sei? a questo punto, ti restano altri due calcoli da fare, ossia il n° di ricambi d'aria/ora assicurati nel locale e, ovviamente, la volumetria utile del locale.
Mi raccomando, tieni ben presente che qui stiamo ancora parlando di pure stime preliminari!
ipotizziamo (per postulato) due differenti condizioni operative, per farti capire il criterio di stima, che nella UNI 689 sarebbe il paragafo 5.1.4.1, ma fatto in maniera anche più empirica, per quanto calzante.

la condizione operativa A è un capannone con volumetria utile di circa 1600 mc, con ricambi d'aria naturale da progetto di 3,5 vol/h e 4 punti di captazione forzata per complessivi (nominali...) 18.000 mc/h.

la condizione operativa B è un capannone con volumetria utile di circa 1000 mc, con ricambi d'aria da progetto di 10 vol/h, complessivo

Dire 3,5 ricambi d'aria ora significa che in un'ora quell'aria è tutta uscita ed è stata sostituita da altrettanta (teoricamente pulita) per 3,5 volte. quindi noi avremo a disposizione come volume finale di "spandimento" del benzene (3,5*8*1600) + (18000*8) = 188800 mc, dal che otteniamo una stima di concentrazione di 47.971mg/188800mc = 0,25 mg/mc di benzene previsti nel capannone A

nella condizione operativa B, invece, avremo (10*8*1000)=80.000 mc utili, da cui 0,6 mg/mc di benzene previsti.

Atteso che il VL per il benzene è di 3,25 mg/mc (cfr. all. XLIII di coso 81), per starci dentro ci stiamo in entrambi i casi, e - in teoria - nel capannone A meglio che non nel B.
Ma che deve fare un DdL comunque se ha a che fare con un cancerogeno ? comunque ridurre l'esposizione per principio al meglio possibile, e limitare il numero di addetti potenzialmente esposti!
E come fai a sapere se implementando le potenzialità di captazione o delimitando il volume di utilizzo finalizzando il potenziamento a quella certa sola volumetria (quando possibile, ovvio) da progettare migliori la cosa? Puoi solo misurare nella realtà quanto ce n'è.
infatti, i calcoli che ti ho appena fatto vedere sono in realtà molto empirici, perchè ci sono programmi gensionali/previsionali appositi che tengono conto del numero ed estensione delle fonti quanto del numero e capacità dei punti e geometrie dei ricambi d'aria etc. etc.

Adesso, (controprova si dice nelle votazioni per alzata di mano) cerchiamo di capire che succede se invece la nafta leggera che è l'1% della tua miscela è H340 perchè del suo da pura non arriva allo 0,1% di benzene... innanzi tutto, va rifatto il calcolo ma con un fattore di cautela 10, ovvero se pure ci fosse benzene nella nafta originaria sarebbe non superiore a 0,99% e di per esso a 0,00099% nel tuo prodotto miscela. Prendiamo questa nuova "stima" del tenore di benze e mettiamola nel calcolo di quanto ne può evaporare da 50 lt di prodotto: e sapremo che se ne vanno in aria "solo" 4.846 mg, che equivale e stimare 0,025 mg/mc per la condizione operativa A e 0,06 mg per la condizione operativa B. Nel primo caso siamo a un OEL stimato < 1/100 VL, quindi non lo chiamiamo irrilevante perchè per i cancerogeni non esiste proprio il concetto, nel secondo siamo a < 1/50, siamo lì, grosso modo.
ma potrebbe anche non esserci proprio benzene, in quella nasta leggera, per cui ci stiamo ponendo un problema assolutamente superfluo !

Adesso, fai un po' quello che vuoi, ma tieni presente che la valutazione del rischio non si fa sui "componenti della miscela", ma sul prodotto che usi. Se si usano più prodotti contenenti nafta leggera con nota P MA frase di pericolo H340 resta sempre l'incognita di "ma se poi è poco poco sì ma in più parti, in aria quanto ce ne va?"
Ipotesi dannata che, in piena sincerità, io affianco al perenne (per me) mistero di come si ricambia l'aria d'inverno che si tende a chiudere tutte le porte e finestre, al sempre possibile intasamento dei filtri a valle degli aspiratori, al fatto che i vapori di ste cose sono più pesanti dell'aria e quindi stratificano a salire ma se c'è ricicolo si smuovono in direzioni imprevedibili anche coni SW di cui dicevo etc. etc.
Se le quantità e condizioni teoriche mi lasciano la CERTEZZA che sono sempre al di sotto di almeno 1/20 del VL,  ok, altrimenti il monitoraggio è d'obbligo.


Nofer
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Rober56

Sei grande  :smt003 , grazie!!

se anche pochissimo c'è il benzene devo aprire il registro degli esposti?
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Nofer
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se c'è "pochissimo benzene", siccome pochissimo non è un numero, si va fuori alla fabbrica, sopravento alla stessa, e si misura quanto sia il benzene outdoor cui sono esposti tutti i "non professionalmente esposti", e questo in particolare se siete in un perimetro urbano ad alta densità di traffico veicolare, e ti regoli. Di solito, tra 1/20 e 1/50 dei TLV - se esistente - si ritengono concentrazioni di sicurezza per soggetti adulti ed in complessive buone condizioni fisiche; sappiamo però poco per l'eventuale incremento di rischio per valori compresi tra 1/10 e 1/20, ma so che alcuni appassionati si fanno i relativi calcoli di incremento di rischio... non io. Per me, e so di andare anche un po' troppo in principio di precauzione ma preferisco così, a fronte di un TLV di 3,25 mg/mc, sotto 0,32 e fino a 0,16 consiglio l'istituzione, ma occorre sempre sentire anche il MC che ne pensa: è lui che sa che gente c'è in azienda, e come stanno.  

Altrimenti, poichè la concentrazione ritenuta, a livello internazionale, di sicurezza per la salute umana è di 5 mcg/mc cioè 0,005 mg/mc, e per di più per 24h e anche per i soggetti ipersuscettibili, se stai al di sotto di questo davvero non ha alcun senso di parlare di registro perchè non c'è esposizione che possa indurre danno alla salute.

Nofer
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