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ditta edile e documento di valutazione dei rischi

Archivio Cantieri temporanei o mobili/Cave/Edilizia.
Non sempre le procedure sono chiare e semplici. Per questo lo Staff di Sicurezzaonline ha attivato questa sezione per raccogliere tutte le problematiche relative alla sicurezza nei Cantiere Edili, nelle Cave e alla normativa tecnica in Edilizia (Riservato agli abbonati)
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ingmang
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Iscritto il: 18 ott 2004 17:41

Probabilmente il RLST per la sua richiesta fa riferimento al fatto che l'art. 4 comma 11 dice che le imprese che svolgono attività soggette a particolari rischi anche se hanno meno di 10 dipendenti sono soggette al DVR e non possono fare l'autocertificazione.
Però queste attività rischiose devono ancora essere individuate tramite decreti dai ministeri competenti.
Alcuni organi di vigilanza ed in particolare alcuni del DPL sostengono che il fatto che in edilizia ci siano rischi particolari è stato esplicitato con il decreto che ha riammesso gli ispettori del DPL alla vigilanza sui cantieri. Infatti questo decreto li autorizzava alla vigilanza sulle attività a maggior rischio tra cui anche l'edilizia.
Io sono del parere che questo decreto non sia quello previsto dalla 626/94.
Sono altresì dell'idea per l'edilizia il DVR non sia necessario, ma sia invece necessaria una accurata analisi delle situazioni rischiose.
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manfro
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Iscritto il: 15 ott 2004 20:19
Località: Ascoli Piceno

ciao a tutti,
ritengo che il Noferpensiero sia ancora una volta ineccepibile, tant'è che tutti nel nostro quotidiano ne abbiamo a che fare.
Vi racconto un mio metodo di "sensibilizzazione" contro le autocertificazioni.
A volte mi capita di tenere quelche lezione in corsi per datori di lavoro - RSPP (art.10) per un'associazione datoriale in cui i partecipanti al 80% hanno meno di 10 addetti, e dico sempre:
"è vero che, legge alla mano, vi basterebbe un'autocertificazione ma poi il problema potrebbe essere questo: ispezione ASL, richiesta di esibizione del DVR, il DL esibisce l'autocertificazione... "Bene", dice l'ispettore, "lei ha dichiarato di aver valutato i rischi e di averne informato i lavoratori giusto?" poi si avvicina ad una macchina qualsiasi e chiede di nuovo: "ora mi dica in dettaglio quali sono i rischi di questa macchina dato che lei ha dichiarato di averli individuato, valutati, e nel possibile eliminati o ridotti, adesso me li elenchi quantomeno"
"mah, ingegnè che ti devo dì..."; "veramente da qualche parte c'ho scritto qualcosa"; "ma dottò l'ho fatto sei anni fa" ecc...
Sarà una sorta di "terrorismo subliminale" ma almeno il 50% dei partecipanti dopo il corso affronta la "626" come il Signore comanda.
Sono bastardo? non credo dato che penso che l'ipotesi che ho fatto possa in realtà verificarsi.
Buon lavoro gente :smt027
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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ingmang
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Iscritto il: 18 ott 2004 17:41

Per Manfro, ritengo che quanto dici ai corsi non sia corretto, in quanto induce a pensare alle aziende che con il DVR si acquista anche una immunità pseudoparlamentare.
Infatti, se un'impresa ha l'autocertificazione, e durante una eventuale ispezione,  un ispettore chiedesse al datore di lavoro di elencargli i rischi di una macchina questi gli rispondesse che i rischi della macchina non li conosce o addirittura non gli rispondesse , lui che cosa mi può fare? Se la macchina è conforme alla legge, il personale informato, formato e addestrato, ssolutamente niente!
Se la macchina non è conforme alla legge e/o il personale non è adeguatamente informato, formato e addestrato, il datore di lavoro all'ispettore gli potrebbe dare anche 300 pagine di VDR, ma la sanzione non gliela dovrebbe togliere nessuno.
Io invece la vedo in modo diverso, cerco di convincere l'impresa a fare esattamente quello che dice la legge, quindi per arrivare a redigere l'autocertificazione occorre seguire un percorso di analisi e di verifica ben preciso:
valutiamo le sostanze e le attività e se serve si nomina il Medico Competente
verifichiamo gli ambienti di lavoro e le attrezzature e mettiamo subito a posto le cose che non vanno
introduciamo i DPi necessari e sostituiamo quelli che non vanno bene o non sono conformi
verifichiamo le condizioni di movimentazione manuale dei carichi
facciamo, l'informazione, formazione e addestramento dei lavoratori
facciamo delle procedure per alcune situazioni particolari
ecc.
Alla fine saremo in regola e se riuniamo tutti i documenti che abbiamo realizzato per arrivare alla fine avremo al 90% la valutazione dei rischi già fatta. A questo punto al datore di lavoro la domanda, ti sistemo il materiale sotto forma di DVR o vuoi l'autocertificazione?
Chi ha fatto il percorso di cui sopra sceglie senza dubbio il VDR.
Il problema sono invece gli altri quelli che vogliono solo la sicurezza burocratica, chi vuol  spendere poco sceglie l'autocerticazione, chi vuole spendere di più sceglie il DVR. A tal proposito vi racconto un caso a me accaduto alcuni anni fa in un cantiere. Si stanno svolgendo delle demolizioni di vecchi intonaci con grande sviluppo di polvere, l'operatore non ha protezione respiratoria, chiedo che questi sia dotato di maschera antipolvere usa e getta tipo FFP2. Quando torno in cantiere lo vedo con una supermaschera con filtro ABEK, chiedo spiegazioni al datore di lavoro (artigiano) che mi dice che lui per la sicurezza non bada a spese!!!
Ospite

Metodo ineccepibilmente corretto quello di ingmang... alla fine quel che conta è raggiungere la sicurezza reale e non burocratica.

ps: dì un po'... mi fai conoscere quel DdL così "grande" che gli chiedo se mi fa fare un giro con quella maschera?... io non ne ho mai messe di cos' vistose e mi piacerebbe un sacco rimanere aqquattato dentro la recinzione in attesa del passaggio di qualche "fuffi con il paltoncino"... per uscire all'improvviso e spaventare la sua padrona (che di solito è una babbiona).
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manfro
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ing guarda che io intendo la stessa cosa, ho solo sintetizzato.
Cioè se un DDL fa il DVR e non una fotocopiata autocertificazione, è ovvio che questo è stato preceduto dallo studio che dicevi tu (sacrosanto) e che poi è stato oggetto di formazione, sorveglianza sanitaria, DPI ecc...
Resto del parere che comunque questo lavoro preliminare poi è meglio concretizzarlo col DVR anche per formazione e informazione di eventuale nuovo personale, per procedere ad aggiornamenti sensati, per pianificare gli interventi migliorativi e quant'altro.
Il mio è solo un "trucchetto" piuttosto scaltro per far drizzare le orecchie e non cadere in quella che giustamente chiami "sicurezza burocratica".
Ciao a tutti
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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weareblind
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In linea di massima concordo con manfro.
In tutta onesta infatti, la categoria artigiana e della piccola industria (all'interno della quale ricade la massima parte di attività con meno di 10 addetti) è refrattaria al discorso, serissimo e condivisibile appieno, di ingmang.
Quindi un po' di strizza in genere serve.
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Marzio
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In realtà io credo che, al di là della giuste considerazione sul DVR, la parte più difficoltosa e strategica da realizzare nelle piccola aziende, è la fondamentale informazione e formazione dei lavoratori. Come pianificarla, come realizzarla e come verificare i risultati sono domande che sempre mi pongo e per le quali molte volte non esiste una risposta definitiva. :smt017

Ciao

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
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manfro
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Iscritto il: 15 ott 2004 20:19
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rispondendo in primo luogo a Marzio, racconto come si è svolto il mio ultimo giovedì pomeriggio .
Sono stato nell'ufficetto di un'impresa edile (5 addetti). Dopo il lavoro ho portato pizza al taglio e birra fresca di ottima qualità.
Tutti sereni e attenti a quello che dicevo (almeno mi auguro). Abbiamo preso l'ultimo POS redatto e scheda per scheda abbiamo discusso su quello che andava o non andava.
Ho consegnato loro una copia dello stesso e gli ho detto di leggerlo attentamente perchè nella prossima riunione avremo di nuovo affrontato l'argomento per integrare questo documento con le loro opinioni e suggerimenti nonchè per vedere quali sono i contrasti fra la legge e quello che succede in cantiere (insomma la classica frase " e si, se uno fa come dice la legge, non si lavora più" in modo da smontare le loro pur giuste osservazioni una ad una).
Insomma da parte mia cerco sempre di passare dalla parte di quello che ascolta i consigli, è lì per discutere ma che, ovviamente ha in ultimo fine una discussione costruttica su rischi, salute e sicurezza e DPI.
Devo dire che quando ci riesco, per fortuna quasi sempre, sono molto appagato da quello che faccio soprattutto alla fine quando qualcuno dice finalmente la frase giusta: "oh ingegnè, ma tanto facciamo quello che dici tu mica per le multe ma perchè ci stiamo noi in cantiere mica tu, "io mi casco dal ponteggio mica tu", quindi stai tranquillo). Mitico!
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
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