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nomina MC in asilo nido

Archivio Scuole di ogni ordine e grado/Asili nido.
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mirko
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A mio avviso non è cosi generica la questione, provo a spiegare perchè;
un asilo nido è un ambiente con presenza di bambinidi età fino a 3-4 anni e lavoratrici donne giovani (almeno nei casi che ho affrontato sin ora).
Tale combinazione non rende applicabile la definizione di nesso casuale alle condizioni ambientali. Di casuale c'è poco. Li ci sono bambini potenzialmente affetti da malattie diffusive trasmissibili per via aerea alle lavoratrici donne in età fertile magari non immuni da rosolia.....
Insomma un rischio specifico (potenziale biologico) per il quale giustifico la nomina del MC.
Insomma quando sto medico si vuole nominare in fondo ci si riece......o magari già c'era e nn possiamo, noi consulenti esterni, dirgli che è licenziato anche perchè di solito è amico amico del DL....

Approposito ieri ho sentito l'ultimo scandalo sanitario.....
Trattasi di un ente ministeriale con annessa autofficina. I meccanici sino a 2 anni fà avevano un protocollo sanitario da brivido:
1- analisi del sangue di vario genere;
2 - esame vista;
3 - spirometria;
4 - audiometria;
5 - rx torace!!!!!!

Il tutto ogni 6 mesi!!!

Scandaloso per loro poveri ormai radioattivi (dopo 10-20 anni cosi) e per noi contribuenti!!!
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Nofer
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io non ho detto nesso casuale, bensì nesso causale, che è un'espressione tipicamente da legulei per dire che c'è un nesso di causalità, ovvero alla causa (che sarebbero i bimbetti con delle malattie infettive ancora non diagnosticate ma già potenzialmente in fase di contagiosità) segue un effetto (che sarebbe che si ammalano anche le puericultrici), diretto e conseguenziale.
Il danno biologico insorgente per nesso causale (e non casuale, che invece vuol dire a caso, ed è un'altra cosa) con l'ambiente di lavoro è tutt'altro fatto, scientificamente e legalmente parlando, che non il rischio professionale. Infatti, il rischio professionale rientra nelle assicurazioni obbligatorie (leggi INAIL), mentre il danno biologico è risarcibile solo a richiesta di parte previa dimostrazione del nesso causale: appunto.
Cerco di fare un esempio, augurandomi chiarisca.
Io faccio l'impiegato di banca, lavoro alla mazzettatura banconote nel caveau. Il rischio di malattia professionale della mia mansione è il rumore prodotto dalle mazzettatrici, l'esposizione alle polveri (di carta) delle tranciabanconote, al limite la rottura di scatole del capoufficio ma quella ancora non è tabellata. Non ho disagio microclimatico, perchè il caveau è l'unico posto della banca che ha un impianto di climatizzazione ultradedicato, non ho disagio posturale perchè c'è un signor consulente che ha fatto rifare tutti gli arredi ergonomicamente personalizzati, non ho disagio visivo perchè l'illuminazione è stata studiata e posizionata con i controfiocchi, non ho esposizione ad argon perchè l'impianto di estrazione assicura i necessari deflussi, e via dicendo. Però, succede che la mia collega di stanza si becca, per esempio, la parotite epidemica (sarebbero gli orecchioni) dal figlio piccolo. Succede altresì che prima di accorgersi di avere gli orecchioni passano i tradizionali tre giorni di mal di gola, con poca febbre, e la mia collega non vuol fare assenze, in quei tre giorni che non si è assentata mi contagia e io (nell'ipotesi sono un maschietto) mi becco una di quelle orchiti con la O maiuscola. Sono sfigato assai, e resto anche infecondo.
La mia sopraggiunta sterilità non è una malattia professionale, ma è un evento morbigeno in nesso causale ( e non casuale) con un ambiente di lavoro dove l'agente etiologico scatenante, in pratica, è il capoufficio che tiene "sotto il pacchero" la mia collega che per paura di rimbrotti e rappresaglie (dicesi eccesso di timore reverenziale) non se ne è stata a casa. Facciamone un altro, meno drammatico: io sono sempre l'impiegato di banca di prima, tutto uguale, ma anzichè nel caveau lavoro allo sportello (quindi, rischio solo per postura e VDT) e soffro di rinite allergica. Il particolato sedimentato nelle condutture dell'aria forzata mi provoca lacrimazione via via crescente, sino a che non mi fa sviluppare, a me che di mio sono già un soggetto atopico (=potenzialmente allergico), un asma allergico. Non è una malattia professionale, ma di certo è in nesso causale con l'ambiente di lavoro.
Nofer
P.S.: per inciso: nel primo caso, il danno biologico, per quanto grave, non è risarcibile in quanto l'evento è sì verificato nell'ambiente di lavoro, ma la causa scatenante (gli orecchioni del figlio della collega) non rientra  nelle sfere di pertinenza del DdL. Nel secondo caso, invece, per quanto assai meno invalidante, il danno biologico è risarcibile dal DdL che non ha provveduto alla adeguata manutenzione degli impianti di distribuzione dell'aria. Nel primo caso, non era attuabile alcuna prevenzione nè tecnica nè sanitaria: nel secondo caso il MC avrebbe dovuto, alla luce dell'anamnesi personale remota e prossima, sollecitare gli idonei interventi tecnici ovvero emettere giudizio di idoneità con limitazioni ("da non adibire a lavorazioni in ambienti con aereazione forzata") che risultasse cautelativo per il singolo lavoratore .
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mirko
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:smt010  mi scuso innanzitutto per l'erronea interpretazione data (ho fatto confusione tra causale e casuale per errore di lettura e nn di interpretazione ovviamente)  :smt040
Concordo e pienamente allora ma, se ipoteticamente dovessi escludere il fattore di rischio mmc, allora voi nominereste o no il MC per il solo potenziale rischio biologico di cui abbiamo parlato???  :smt011
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Max DP
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Ciao a tutti,

un'enorme dubbio:

le malattie tipiche dell'infanzia come varicella, morbillo, rosolia ecc. che colpiscono la maestra, perche' in gioventu' non l'aveva beccata, e' configurabile come infortunio se si dimostra (epidemia di varicella in classe ad esempio) di averla contratta in aula durante il lavoro?

lo stesso vale anche il mal di schiena tipico delle insegnanti delle scuole materne, quindi?

Io sono convinto che almeno le malattie infettive potrebbero diventare malattia professionale se il MC nominato, durante la prima visita non ha ritenuto necessario fare gli accertamenti e almeno consigliare il vaccino.

Cosa ne dite? Grazie mille per gli interventi.
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Nofer
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Max piccino, una malattia non diventa professionale: o lo è o non lo è. Nel senso che esiste una tabella delle malattie professionali, e una certa patologia c'è, oppure non c'è.
Le malattie infettive c.d. "dell'infanzia" sono malattie infettive, e basta. Se il MC non se ne rende conto... e alla maestra-puericultrice gli piglia l'infezione, a mio acidissimo avviso si potrebbe ipotizzare un danno biologico per imperizia professionale nei confronti del MC, nonchè nei confronti del DdL che ha incaricato uno zoticone (sia come MC che come RSPP) senza accertarsi di una corretta Valutazione dei Rischi.
Ben diverso è invece il "mal di schiena": trattasi tecnicamente di "disturbi muscolo-scheletrici" dovuti a sovraccarico biomeccanico della CV e del cingolo scapolo-omerale ovvero a movimentazione di carichi non stabili (provate voi a far star buono e fermo un bimbo di 12-18 mesi!).
Ora, che il MC se ne renda conto o meno, questa è a tutti gli effetti una "malattia professionale". SE, e dico SE, non ci sono ancora implicazioni di tipo cronico-degenerativo (artrosi, fenomeni di rotazione, riduzione degli spazi intediscali etc.) la dolenzia non è per questo meno "malattia". Mi permetto di ricordare, in questa sede, che la definizione che l'OMS dà di "malattia" è "la perdita dello stato di benessere psico-fisico".
Insomma, a parte che stanotte ho avuto un febbrone che non ve lo racconto, anche saltando questo particolare, il fatto di dover stare chiusa nella mia stanza per colpa di sirchia ha distrutto il mio benessere psico-fisico.
E meno male che di mestiere farebbe il ministro della salute!
Nofuriosa
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Max DP
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Cara Nofer,

provo a spiegarti cio' che ho dedotto dal tuo post:

Malattia infettiva: la cara maestrina se la piglia perche' non l'ha contratta prima e perche' il MC (ammesso che ci sia) non ha accertato e nel caso fatto fare il vaccino... se la "piega" come dici tu o comincia una lunghissima azione contro DDL e MC.

"mal di schiena": la sempre cara maestrina con il tempo, ossia dopo le varie assenza per malattia dovuto a "mal di schiena", apre una azione per accertare la malattia professionale dovuta a MMC... ci sono speranze? ... se la piega anche questa?

... e' cosi'?

grazie!
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Nofer
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Max DP ha scritto:Malattia infettiva: la cara maestrina se la piglia perche' non l'ha contratta prima e perche' il MC (ammesso che ci sia) non ha accertato e nel caso fatto fare il vaccino... se la "piega" come dici tu o comincia una lunghissima azione contro DDL e MC.
Vero. Azione legale che però dev'essere ben impostata; mi sentirei di sconsigliare di iniziare subito con un "danno biologico", piuttosto proporrei una lesione da imperizia professionale nei confronti del MC, e poi da lì ...
Max DP ha scritto:"mal di schiena": la sempre cara maestrina con il tempo, ossia dopo le varie assenza per malattia dovuto a "mal di schiena", apre una azione per accertare la malattia professionale dovuta a MMC... ci sono speranze? ... se la piega anche questa?
Secondo me, ci sono speranze. Veramente, ci dovrebbero essere certezze, ma ormai hai capito come si va...
Per pregresse esperienze in altri contesti, ma del tutto similari, la prima cosa da fare è munirsi di certificazione sanitaria specialistica da presentare -tramite patronato semmai...- all'INAIL in uno a richiesta di riconoscimento di Malattia Professionale, ovvero di infortunio se trattasi di episodio acuto (preferibile referto ospedaliero..).
Da tener presente che le malattie per cui è obbligatoria  la denuncia sono quelle ricomprese nel D.M. 27 aprile 2004. Perchè la pratica abbia una corretta lettura, occorre riportare in dettaglio lo svolgimento delle mansioni: quindi, numero di piccini assegnato, range di età e di peso, numero medio di "movimentazioni" con motivazioni (preso bimbo da culla, messo su fasciatoio, rimesso bimbo in culla, ripreso perchè piange ancora, messo nel box, ripreso dal box e messo su seggiolone, ripreso dal seggiolone...etc. ).
Una volta ottenuto il riconoscimento dell'etiologia lavorativa, si va giù duri.
Nofer
P.S. Io non dico che fare la puericultrice sia faticoso e pericoloso come pulire gli impianti di cloruro di vinile. Dico che se c'è un rischio, e non si può fare che poco o nulla per eliminarlo (mica possiamo abolire gli asili nido!) che almeno si diano agli addetti le informazioni minime per ridurli e i mezzi tecnici per prevenirli (quando ci sono...) e, mal che vada, gli si riconosca che non sono "debolucci di costituzione", o lavativi per principio.
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Marco
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... solo per aggiungere che:
"In base alla Sentenza n. 179/1988 che ha integrato l'articolo 3 del T.U. ed ha introdotto il c.d. "sistema misto" nell'ambito dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, è stata estesa la tutela a tutte le malattie di cui sia dimostrata, con onere della prova a carico del lavoratore, la causa di lavoro".

Per cui le famose tabelle già citate da Nofer non sono più da intendersi un insieme chiuso.

Saluti

Marco
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Nofer
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ai fini del riconoscimento dell'etiologia lavorativa, no.
Ma per fare un solenne lavata di capo a MC (per imperizia professionale e omessa denuncia), sì.
Resta comunque in piedi la responsabilità civile del DdL (per incompleta valutazione dei Rischi). Nofer
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Max DP
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Ovviamente un GRAZIE SPECIALE!

sono contento di aver capito bene, ora! Nofer saresti una delle insegnanti migliori!

Buon Lavoro :smt002
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