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Valutazione rischio chimico (istruzioni per l'uso)

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erx
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Iscritto il: 19 feb 2008 18:27
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io lo uso abbastanza regolarmente. mi piace perchè considera la presenza di tutti gli agenti contemporaneamente e valuta anche il rischio per la sicurezza e l'ambiente.
secondo me un suo grande difetto è che devo per forza scrivere che è, per esempio, Xi, anche quando non ha nè frasi di rischio né simboli di pericolo.

mi piacerebbe poter avere il metodo di calcolo così da scriverlo nella relazione e far capire da dove escono fuori quei numeretti.

grande ursa. :smt044
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Se non ha frasi di rischio e simbolo, non è classificato come pericoloso.
In genere questi prodotti generano un rischio irrilevante, tuttavia devono essere valutati.
Io faccio così. Per queste sostanze la valutazione non la faccio con l'algoritmo ma uso il normale buon senso, ovvero cerco di capire se un prodotto di questo tipo può effettivamente generare un rischio per la salute e siscurezza del lavoratore per come viene usato, per il tempo di utilizzo, ecc.
Raramente il buon senso mi dice che questo è possibile....
Tuttavi in alcuni casi succede....
Il passaggio successivo è capire com'è possibile che un prodotto non classificato possa generare un rischio per la salute e sicurezza?
La risposta è: a causa dei componenti presenti nella sezione 2 della SdS.
Allora vado ad inserire quelle caratteristiche di pericolosità ivi riportate come se fossero dell'intero prodotto.
ATTENZIONE: per l'appunto, come dai relativi decreti di classificazione, ovviamente non è così!!!
Il prodotto resta comunque non classificato -> l'assunzione che sto facendo è eccessiva e darà luogo ad un risultato troppo sbilanciato dalla parte della prudenza
Per questo motivo adotto tutta una serie di considerazioni prudenziali per valutare questi prodotti (es: la sez. 02 mi dà anche le concentrazioni di queste componenti, per cui considero quelle concentrazioni, non l'intero prodotto).
E' quasi inutile ripeterlo: gli algoritmi sono degli ausilii, la valutazione la fa il manico....
Bisogna sempre usare un approccio critico nel fare le valutazioni.
Gli algoritmi non fanno altro che dare evidenza di ciò che il valutatore già sa, ovvero se una sostanza può presentare un rischio o meno per una persona.
Raramente un algoritmo del rischio chimico, qualunque esso fosse, mi ha sorpreso con i suoi risultati: erano sempre conferme a quello che immaginavo e strumenti fondamentlai per non aver rogne dall'ASL che preferisce credere ad un algoritmo piuttoste che ad un cervello pensante.
E quando non era così, ed ero sorpreso dal risultato, nel 90% dei casi avevo sbagliato ad inserire dei dati.
Ditemi se non è vero anche per voi....
La comodità enorme di anarchim è quella di creare una gerarchia.
Una volta che si escludono le sostanze irrilevanti a livello di rischio (e che tanto avresti escluse anche ad occhio), lui ti dice su quali è fondamentale concentrare maggiormente la propria attenzione (che comunque è una cosa che fa anche il movarisk, ma il vantaggio di anarchim è che lo fa valutando le sostanze preenti sul luogo di lavoro nel loro complesso).
La metodologia è nelle slides che ti hanno dato a terni (ed ovviamente nella spiegazione veloce che ne ho dato) e nel file dell'INRS che si trova a questo indirizzo:

http://www.inrs.fr/inrs-pub/inrs01.nsf/ ... nd2233.pdf

è in francese, purtroppo, ma non dovresti avere difficoltà a carpirne il senso.
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artù
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Iscritto il: 13 mar 2008 08:19
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Questa è la metodologia INRS tradotta e che io allego alle valutazioni che faccio con ANARCHIM.

Per ora l'ho usata 2 volte.

Dalle mie parti la ASL sostiene, per me a ragione, che è inutile fare delle valutazioni algoritmiche in condizioni e situazioni in cui non sono state adottate misure tecniche di prevenzione collettiva: in questi casi si pretende il monitoraggio (aggiungo io,  con tutti i limiti che presenta se effettuato a spot e non applicando la UNI per la sua pianificazione).

però anarchim lo vedo come uno strumento ottimo per "gerarchizzare" i rischi, ossia per definire una priorità di interventi, cioè qual'è la bestia (sostanza/preparato) da affrontare per prima.

ancora grazie ursa!

Ringrazio artu' per il prezioso lavoro di traduzione che ha messo a disposizione di tutti i registrati nel Forum qua sotto (ricordo che la registrazione e' gratuita).
A questo punto, visto il riscontro avuto, non resta che fare un prossimo seminario con un modulo di approfondimento anche su Anarchim.
Di questo ne ho gia' parlato con ursamaior e ci stiamo muovendo in tal senso.
Vi faremo sapere al piu' presto qualcosa.
Un cordiale saluto e sempre infinite grazie a tutti.

Mod :smt039
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GERARCHIZZAZIONE.doc
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

artù ha scritto: Dalle mie parti la ASL sostiene, per me a ragione, che è inutile fare delle valutazioni algoritmiche in condizioni e situazioni in cui non sono state adottate misure tecniche di prevenzione collettiva: in questi casi si pretende il monitoraggio (aggiungo io,  con tutti i limiti che presenta se effettuato a spot e non applicando la UNI per la sua pianificazione).
Condivido assolutamente questa affermazione e, a maggior ragione, condivido quello che segue:
artù ha scritto:però anarchim lo vedo come uno strumento ottimo per "gerarchizzare" i rischi, ossia per definire una priorità di interventi, cioè qual'è la bestia (sostanza/preparato) da affrontare per prima.
Questo, per me è il vero senso della normativa, anche perchè se diamo alle parole il senso che hanno, il rischio "irrilevante" è una chimera per il 90% dei preparati pericolosi. Una volta ottenuto questo risultato che saprebbe anche dare un bambino di 5 anni, che vogliamo farci con queste 9 sostanze pericolose su 10? Non avrete pensato davvero che il tutto si sarebbe ridotto a dare il risultato?
artù ha scritto:ancora grazie ursa!
Grazie a te.
Con un pò di tempo e voglia da parte di tutti, mettendo insieme le reciproche esperienze potremo migliorare moltissimo il tutto.
Adesso leggerò con molta attenzione quello che hai scritto e poi condividerò con te e gli altri eventuali riflessioni in merito
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erx
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Località: Ascoli Piceno - Teramo

artù, complimenti per il lavoro.  :smt038

credo proprio che sarò costretto a sfruttarlo :smt003
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Bond
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ursamaior ha scritto:Con un pò di tempo e voglia da parte di tutti, mettendo insieme le reciproche esperienze potremo migliorare moltissimo il tutto.
Io ho già provato l'Anarchim ed ho già messo al corrente Ursa sulle mie considerazioni che rigurdano più che altro l'impostazione e l'impaginazione del foglio di calcolo.
Ancora non lo uso perchè non saprei quali criteri "precisi" inserire nel DVR e rimango in attesa da parte del suo creatore ben sapendo che, in questo periodo, siamo tutti con l'acqua alla gola... quindi aspetto con pazienza.
ursamaior ha scritto:E' quasi inutile ripeterlo: gli algoritmi sono degli ausilii, la valutazione la fa il manico...

E proprio con Ursa in chat discutevo su questo passaggio perchè, a mio avviso, tutti gli algoritmi che conosco, non tengono in cosiderazione due aspetti:
- le Frasi S che possono rivelarsi utili ai fini della sicurezza sia umana che ambientale
- un particolare stato della materia ossia il pastoso o cremoso che non so mai come definirlo nell'algoritmo

Nella relazione, un buon manico, dovrebbe considerare anche questi aspetti e molti altri che ora ignoro non avendo un esperienza di lungo corso come Nofer

Ciaaa
Bond
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giannidelia

Non riesco a vedere la metodologia INRS tradotta.
Mi dite come fare per averla a disposizione.
Grazie
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Mod
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Cordiali saluti

Mod :smt039
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erx
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io ho appena ottenuto un risultato che mi lascia un po' perplesso.

una ditta che fa impanti idraulici e che, tra le altre cose, usa circa 75Kg anno di ossigeno e acetilene, ha un rischio per la sicurezza pari a 1, cioè il massimo che dà anarchim.

inoltre, ho rischio 2 per olio per filiera, un po' di vernice spray, poliuretano.

è vero che sono tutti prodotti infiammabili, ma un rischio così alto mi sembra esagerato. come ursa diceva sopra, io mi aspettavo un rischio minore.
di conseguenza si ha rischio incendio medio?
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artù
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Località: umbria

sul rischio incendio ho avuto le tue stesse perplessità: un marmista che usa, tra l'altro, un lubrificante per funi (F+, 20 Kg/anno) e 5 kg/anno di un prodotto F+ in fase di stuccatura e finitura ha una priorità 1 nella valutazione del rischio incendio.  Il problema è che, indipendentemente dalla quantità, il metodo gli dà il rischio d'innesco massimo.

Ok vedremo se ci sono prodotti F anzichè F+; forse però i quantitativi dovrebbero avere un peso maggiore, dato che la priorità di rischio di quel prodotto non cambierebbe anche con detenzione o utilizzo di quantitativi di ordine superiore.

saluti
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