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In questo Forum verranno aperte discussioni su questioni eminentemente tecniche relative a impianti, macchine, rumore, vibrazioni, ATEX, prevenzione incendi, ecc...
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Nofer
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Ronin ha scritto:
Nofer ha scritto:La PA non può avere una gestione equiparabile ad un'azienda? perchè mai, Ronin?
perchè lo dice la legge.
premettendo che ahimè non mi hai raccontato nulla che non conoscessi (e contro cui io non combatta tenacemente- e pure a spese di me- da 40 anni almeno, anche se non con risultati visibili),  ti dò una notizia grandiosa, la risoluzione del rebus, la chiave di volta delle nostre esistenze:
LA LEGGE SI CAMBIA QUANDO SI VUOLE, IN UNA DEMOCRAZIA. Perchè così detta la ns. Costituzione.
Dobbiamo solo attendere quell'altro po' che ci invitino ad acquistare le brioches quando non ci sarà più pane...
Ma chi c...zo me lo diceva, a me, che mi sarei rimpianta addirittura fanfani!
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Ronin
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no, nofer, in democrazia la legge si cambia quando vuole la maggioranza; e non solo: la maggioranza deve pure volerlo fortemente (cioè ritenerlo necessario più di molte altre cose, su cui invece normalmente in politica si divide in tante piccole minoranze).
oggi come oggi, questa maggioranza (di persone, intendo, non di parlamentari in parlamento) nemmeno identifica il problema, figuriamoci esser compatta sulla soluzione.
perciò l'idea di starcene qui ad aspettare che ne esploda la rabbia, con la consapevolezza che l'obiettivo su cui dirigerla non è affatto chiaro ai futuri arrabbiati (rabbiosi?), non mi tranquillizza per niente.
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

:smt009 accipicch-azzo... (o cazzipicchia, fa' tu) tu dici che nemmeno lo identificano ?
Ok, samurai senza padrone, un momento; ricominciamo dall'inizio degli inizi: cosa è, la "maggioranza? qual è, la maggioranza efficace? in poche semplici parole, come cazzipicchia ne usciamo? Eh no, dài, io sono anziana oramai;: prima di morire vorrei intravvedere un futuro meno assurdo, non dico per le mie figlie (già andato) ma almeno per l'augusto nofernipote ! Non sarà per niente bello lasciarmi passar a senz'altro meno peggior vita con la sgradevole sensazione di non averne imbroccata una vincente.  
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Ronin
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eh, come no, se sapessi come uscirne starei a postarlo qui sul forum, suvvia...  :smt037
ma poichè dobbiamo passare dal voto, una cosa è sicura: se ne esce soltanto creando negli elettori (=tutti i cittadini, visto che i tempi ovviamente saranno lunghi, quindi avremo il tempo di educare anche gli elettori di domani) la giusta consapevolezza: siamo noi che il problema lo vediamo che dobbiamo fare opera di divulgazione (convincimento?). e nel frattempo resistere, per quello dove arriviamo personalmente, si capisce (visto che anche l'esempio personale ha il suo peso).
compito arduo e ingrato, e con scarse chance di successo (perchè la cosa più difficile per ognuno di noi è abbandonare quei pregiudizi cui siamo tanto affezionati, e la grancassa del pubblico brutto e cattivo da sostituire coi privati buoni e belli ci assorda oramai da decenni): ma scarse è pur sempre meglio che nessuna.
:smt024
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

messaggio recepito (ma io vi sono predisposta...), sintesi:
1) resistere, resistere, resistere
2) poco è molto meglio di niente
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weareblind
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Resistere è un atto contronatura. L'acqua, quando deve scorrere, sceglei i percorsi a minor perdita di carico. La corrente elettrica a minor resistenza. Il calore a maggior trasmittanza.
Ergo, ognuno si cerca il suo alveo più comodo. Conviene? A quel  gruppo che CREA la resistenza, per farla subire ad altri, si. Agli altri che la subiscono, no.
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Nofer
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:smt008 L'acqua, la corrente, il calore sono realtà squisitamente fisiche e non viventi. Il loro "comportamento" è legato quindi alle sole leggi della fisica e della chimica.
Io continuo a credere che gli esseri viventi, e l'Uomo in particolare, non siano delle entità squisitamente ed esclusivamente fisiche ma -per il fatto stesso di avere sensazioni, sentimenti e, i più fortunati, anche dei pensieri- sono entità anche spirituali.
E la Resistenza ha un valore spirituale, almeno quanto ne può avere la passività o l'indifferenza o l'acquiescenza o l'aggiramento dei problemi per non doversi schierare, tutte con una propria dignità e tutte criticabili ma nessuna condannabile; esistono, una cosa che esiste c'è e non può essere mai nè tutto male nè tutto bene, che sono concetti relativi al più ad altre cose, simili o diverse ma comunque "altre".
Ogni essere vivente sceglie ('nzomma magari non sempre..) il proprio modo di vivere, a volte mediato-correlato ai fattori ambientali specifici del contesto in cui vive (appunto) ma sempre in funzione di qualcosa di strettamente individuale.
Non per nulla gli animali in genere si definiscono mansueti oppure selvaggi, sociali o solitari, e le loro specie riproduttivamente compatibili o non compatibili, così come i vegetali si definiscono adattabili o inadattabili, incrociabili o non incrociabili, autoctoni o alloctoni rispetto al sito di attecchimento etc. etc. etc.
C'è differenza tra la materia vivente e quella non vivente: io ritengo di appartenere a quella vivente perchè sono nata, poi sono cresciuta, poi mi sono anche riprodotta e prima o poi morirò (senza fretta, come sempre beninteso).
Dunque, poichè per indole personale son poco portata all'acquiescenza, mi irrita la passività già negli altri figurati la mia, non mi è mai riuscito di essere indifferente a ciò che mi circonda ed aggirare le cose non mi viene sempre congeniale, per esclusione delle altre possibilità di essere io tendo a resistere.
Nofer
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Ronin
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weareblind ha scritto:L'acqua, quando deve scorrere, sceglei i percorsi a minor perdita di carico. La corrente elettrica a minor resistenza. Il calore a maggior trasmittanza.
è giustappunto nell'opporci a questo, che giustifichiamo la nostra esistenza di professionisti: giacchè se fosse sempre conveniente far accadere ciò che accade "naturalmente", i tecnici non servirebbero a nulla, neanche esisterebbero proprio.
è invece proprio nell'opporci a questa acquiescenza (e garantire il caldo d'inverno, il fresco d'estate, l'acqua più in alto del livello del mare, la corrente elettrica dove serve, niente infiltrazioni dove deve restare asciutto) che il nostro ruolo di professionisti ha un significato.
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weareblind
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Vuol dire che ti aspetterò alla fine del cammino. Cerca solo di non metterci troppo! Chi va piano va sano e va lontano, ma chi non parte non arriva.
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Nofer
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Ronin ha scritto:
weareblind ha scritto:L'acqua, quando deve scorrere, sceglei i percorsi a minor perdita di carico. La corrente elettrica a minor resistenza. Il calore a maggior trasmittanza.
è giustappunto nell'opporci a questo, che giustifichiamo la nostra esistenza di professionisti: giacchè se fosse sempre conveniente far accadere ciò che accade "naturalmente", i tecnici non servirebbero a nulla, neanche esisterebbero proprio.
è invece proprio nell'opporci a questa acquiescenza (e garantire il caldo d'inverno, il fresco d'estate, l'acqua più in alto del livello del mare, la corrente elettrica dove serve, niente infiltrazioni dove deve restare asciutto) che il nostro ruolo di professionisti ha un significato.
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