Geppus ha scritto: Se il genio della finanza...
Non è la mia materia... non lo conosco sotto questo aspetto per cui non posso esprimermi.
Constato solo che gli unici a non considerarlo tale sono gli italiani di un certo schieramento...
avranno i loro motivi.
L'Europa, alla quale anche loro fanno riferimento nei momenti di comodo, lo riconosce invece come tale...
anche loro avranno i loro motivi.
Geppus ha scritto:... avesse detto "La burocrazia della legge 626 è un lusso che non possiamo permetterci", saremmo stati tutti d'accordo ...
Questa è sacrosanta verità, amico mio.
Non per niente, infatti, ho parlato di "gaffe".
Le parole hanno un peso ed è importante saperle misurare; un'attenzione alla quale un Ministro della Repubblica ha l'obbligo di attenersi più di ogni altro cittadino.
Geppus ha scritto: Ma la frase riportata ("la legge 626 è un lusso che non possiamo permetterci") vuole dire - e nemmeno troppo implicitamente - che la sicurezza sul lavoro è qualcosa che oggi, nel momento attuale, globalizzazione e cinesi e serbi che ci soffiano il lavoro, potremmo anche accettare di trascurare un po', perchè è meglio lavorare con qualche piccolo rischio in più che non lavorare affatto. Questo è il senso, fingere di non capirlo è ipocrita.
Vista in quest'ottica, non fa una piega.
Ti propongo un'ottica diversa.
C'è un legge: la 626 (grossa gaff... oggi 81 modificato) in vigore dal 1994 (quasi 15 anni fa).
a) I compiti in capo alle figure che fanno parte del processo costruttivo aziendale o di un opera cantieristica sono aumentati rispetto al 547, 303, 164... sia in termini di nuove figure responsabili che in termini di richieste, domande, autorizzazioni preventive... per favorire la sicurezza dei lavoratori.
b) Questi aumenti incidono inevitabilmente sui costi di gestione delle aziende. Aumenti condivisibili per garantire coloro che giornalmente lavorano.
c) Il penale è stato più volte inasprito nei confronti delle figure di cui sopra (tranne nei confronti di una... guarda caso)
Obbiettivo della legge:
a) I DdL affiancati dalle nuove figure a cui sono state poste in capo importanti e giuste responsabilità organizzeranno le attività in modo da valutare i rischi ed eliminarli per evitare eventi infortunistici.
b) a questo punto i lavoratori lavoreranno, finalmente, in sicurezza;
15 anni dopo l'entrata in vigore della Legge:
a) Il numero di morti sul lavoro sono (quantomeno) diminuiti? NO.
b) Il numero di infortuni che hanno causato grandi invalidi sono (quantomeno) diminuiti? NO
c) Il numero di infortuni normali (pensa che bestemmia deve dire: normali...) sono diminuiti? NO.
d) gli operatori hanno la certezza che quel che fanno è rispettoso della legge? NO (nell'italica penisola potremmo contare almeno una cinquantina di linee guida, circolari interpretative, sentenze di cassazione, riscontrando molte volte incongruenze e contraddizioni... ogni Ente sembra diventato una Repubblica a se stante)
e) i corsi di aggiornamenti, perfezionamento ... sono corsi seri? Vediamo chi dice di sì (Basta navigare in internet per ottenere attestati on-line con la possibilità di utilizzare alla tastiera persone diverse dalle interessate)
f) I docenti sono figure preparate in modo specialistico e con capacità pedagocica sufficiente per il tipo di discenti che si trovano di fronte? Anche quì vediamo chi dice di sì.
g) non vado oltre.
E allora?
Questa legge che ha portato maggiori costi per le aziende (e va bene che le aziende considerino i costi per la sicurezza come costi facenti parte dell'organizzazione aziendale) ma che NON HA portato ai risultati che si era prefissata, non è una Legge efficiente.
Allora (io la penso così) se un legge crea maggiori costi senza produrre risultati a favore dei beneficiari (lavoratori dipendenti) non si può definire "Legge
Ha ragione Tremonti (sbagliando il modo di dirlo): è un lusso.
E i lussi, in questo momento non possiamo permetterci di pagarli.
Sai bene, caro Geppus, che il mio intervento non intende abrogare la sicurezza dei lavoratori (siano essi italiani che cinesi o papuani) ma questo non m'impedisce di criticare (al di là dei colori di partito -ho passato da un pezzo l'età del "bambosismo" quando bevevo tutto quello che l'onorevole di turno del mio partito mi rifilava) le cose che, secondo me, non vanno.
Parlando delle norme sulla sicurezza sul lavoro, mi sembra che negli interventi precedenti si siano scordate le volte in cui Catanga ribadiva che non era questa la strada da seguire per ottenere gli obbiettivi che il Legislatore Europeo si prefiggeva (provate un po' a cercare nel forum i suoi numerosi interventi che, sempre apprezzati, ho sempre condiviso).
Chi ha contribuito a scrivere queste norme?
Qualcuno di noi, su questo forum, ha avuto una diretta esperienza in questo campo tanto che può essere legittimato a sottolineare la fondamentale differenza tra il "costruire" una Legge in Italia rispetto al modo di "costruirla" negli altri Stati Europei.
Negli altri Stati si comportano diversamente: le commissioni sono composte da persone con qualifiche specialistiche riconosciute; la legge viene emanata per un tempo prefissato trascorso il quale è sottoposta all'analisi dei risultati.
Se i risultati ci sono, la Legge prosegue (anche con miglioramenti) se non ce ne sono viene immediatamente abrogata.
Non è difficile capire che in Italia la Legge si "costruisce" in modo emotivamente politico (Vedi l'81 dopo la Tyssen e sotto le elezioni)... negli altri Stati si "costruisce" tecnicamente.
Ovvio che i risultati sono diversi.
Da noi un lusso... dagli altri una lungimirante strategia.
Ma, tornando alla "gaff" di Tremonti, a me è sorto un dubbio:
che Castelli (a Ballarò) sia uscito dicendo "la 626 del 96 (invece che 94) a cui anch'io ho contribuito..."
e, ancora,
che lo stesso Castelli e Violante (ad Anno Zero, così come richiamato da catanga) avessero portato le sciocchezza al ruolo di protagoniste del loro verbale duello, posso anche pensare che parlavano, a sproposito, di cose che non conoscevano, ma che un Tremonti (così misurato e tagliente con le parole) commetta una "gaff" così plateale mi fa sorgere il dubbio che la "boutad" sia "voluta".
Non so perchè ho questa sensazione ma nella sua dichiarazione di "rettifica" (e anche queste cose il più delle volte mi danno fastidio) che ANSA del 26-08 ha pubblicato on-line, trovo una frase che condivido appieno e che mi aumentano il dubbio: "L'eccesso occhiuto di burocrazia e' un derivato della stupidita" senza trovare alcun riferimento al fatto che aveva accennato ad una 626 in realtà già abrogata dall'81.
Nofer ha scritto: LinoE, non è per contraddirti: ma io non riesco assolutamente a vedere l'aspetto delle parole di tremonti che tu rilevi come condivisibile, e condivisibile di fatto sarebbe.
Dico sarebbe, e non è, per diversi motivi, uno dei quali -per me il principale- è che il solo fatto di parlare di 626, morto e sepolto da parecchio,
Amorevole, vulcanica, sincera, guai se mancassi, amica partenopea... non mi contraddici. Concordo con te che, soprattutto, un Ministro quando parla dovrebbe misurare le parole.
Nofer ha scritto: ...sta a denotare che se non sa nemmeno come si chiama è ragionevole non ne conosca il testo, e quindi è automaticamente escluso che si possa essere riferito alle farraginosità ed alle antinomie oppure solo alle (più volgarmente parlando) enormi stron@ate che l'81 prevede.
Anche per te.
Vista in quest'ottica non fa una piega.
Cosa ne pensi dell'ottica con cui io l'avrei letta?
Nofer ha scritto: Mi rendete atto tutti, credo, che il fatto stesso che la definizione di coso 81 l'ho coniata io, e quindi questa mia non è nè vuole esserna la difesa ad oltranza o per partito preso; fosse solo perché tuttora così lo chiamo, perchè non ho mica cambiato idea: è una norma pessima,
Altra cosa in cui abbiamo sempre concordato.
Nofer ha scritto: qualunque cosa di buono cerchi di vederci ursinodolce, che per come è scritta non tutela i lavoratori e non persegue il fine che dice di volersi dare.
Su questo, amica mia, lasciami difendere l'amico romano non di Roma.
Ti assicuro che l'impegno, la cocciutaggine contro i muri di gomma, le nottate passate sulle proposte all'ultimo minuto, lasciatelo dire da Catanga e me... "ursino" meriterebbe si baciasse il terreno dove poggia i piedi.
In certe stanze non c'è il "tutto per uno, uno per tutti".
Li c'era lui contro tutti.
E il fatto che sia assente da un po' di tempo, secondo me, vuol dire che le ingiuste e gratuite pedate nei denti che s'è preso non ha ancora lenito il dolore inflitto alla sua passione, convinzione e dignità.
Nofer ha scritto: Da questo a dire che le aziende non si possono permettere economicamente le leggi sulla sicurezza
Noferuccia... :smt055 abbiamo appena finito di condividere che la norma è pessima.
Le aziende
devono e sottolineo "devono" sopportare i costi per ottemperare alle norme di sicurezza ma quando pagano costi per norme "pessime" che non riducono il numero di morti, non riducono il numero dei grandi invalidi, non riducono gli eventi infortunistici lasciandoci alle statistiche del "medio evo", sono sicuro che anche a te girerebbero gli assegni familiari femminili.
Nofer ha scritto: ... e che l'Europa e l'Italia si devono adattare al mondo (quale? i coreani, i cinesi, gli indiani?), perdonami ma ce ne passa, e parecchio.
Di questa frase non ne sono al corrente.
Se l'avesse detta in relazione alla sicurezza sul lavoro, avrebbe detto una sonora sciocchezza.
Nofer ha scritto: Io parto dal principio che la prevenzione sui luoghi di lavoro è qualcosa che è estremamente premiante anche economicamente a medio-lungo termine
Perchè parli con cognizione di causa.
Concordo in pieno.
Nofer ha scritto: Inoltre, per ormai più che palesi motivi "politici" in senso lato, io sono dell'avviso che è, invece, il mondo che deve adeguarsi all'Europa/Italia, beninteso non con i formalismi del piffero come richiesti dal coso 81 ma con una seria e fattiva attività di identificazione dei problemi
... e come non darti ragione?
Non sono, forse, i "formalismi del piffero" che rendono pessime le leggi?
E se le leggi sono pessime non è possibile che i costi per attuarle siano costi "lussuosi"
Se così fosse... se questa fosse la convinzione di Tremonti (ma potrebbe essere anche Bersani, Bertinotti, Pannella, Damiano... no Damiano non credo) gli daresti torto per quello che ha detto?
Certo.
Se così fosse, Tremonti non dovrebbe fermarsi lì.
Dovrebbe fare in modo che il "coso 81" avesse a diventare un remoto ricordo rintracciabile solo dai cosiddetti "topi di biblioteca"
Gli esempi degli altri Stati li abbiamo. Ergo...
Nofer ha scritto: Se devo affossare le condizioni di operatività economiche di un'impresa per abbattere un presunto rischio di una virgolina, secondo me l'imprenditore ha il dovere civile di "posporre" la soluzione antieconomica.
Mi sembra talmente logico...
Nofer ha scritto: E visto che mi ci trovo, approfitto per sparare a zero sul c.d. rischio da stress LC. Certo, è vero che ci sono dei posti dove si campa-lavora una sacrosanta fetenzia, ma sono dell'avviso che in quei casi i primi a saperlo sono proprio i DdL che non hanno minimamente intenzione di ridurre questo "stress", perchè appartengono alla genia di persone (direi tutti clienti di tremonti e gente come lui) che pensano che la produzione migliori se il lavoratore è sotto angoscia.
Birbante... :smt00_01 lo sai anche tu che non è vero.
Nofer ha scritto: Se no, come me lo spiegheresti di quelli che dicono "o accetti così o io chiudo la fabbrica" ?
Io che sono un povero suburbicano e un rozzo discendente dei Celti, per di più montanaro, molte cose non le conosco.
Ti posso, però, dire che non sono mai venuto a conoscenza di una fabbrica chiusa dopo che il DdL aveva dichiarato "o accetti così o io chiudo la fabbrica".
Se qualcuno è a conoscenza di qualche fatto causato dalla frase faccia cortesemente i nomi escludendo la Fiat di Melfi che ancora non è chiusa nonostante quest'industria sia in perdita solo in Italia (
http://www.economiafinanza.net/marchion ... in-italia/ )
Personalmente conosco aziende che hanno chiuso senza che il DdL avesse pronunciato frasi del genere.
Nofer ha scritto: C'è, da fare; e c'è di certo da snellire e da andare al sodo, e non alle menate di carta... e c'è da farlo ripensando anche le tutele giuridiche dei lavoratori in modo che alcuni di essi non ne profittino squallidamente, e di questo mi sento profonda propugnatrice. Ma per farlo c'è bisogno di gente che conosce il mondo del lavoro, che nelle fabbriche/uffici/cantieri ci vive, di gente moralmente onesta e di sindacati che difendano davvero i lavoratori, cioè coloro che rispettano il contratto sottoscritto. Non come accade nella pratica -e più nelle medio-piccole che nelle grandissime- dove il DdL non ha possibilità di applicare davvero l'art. 18 benedetto, perchè come cominci a non dico a licenziare ma anche solo a impiantare un procedimento disciplinare nei confronti di uno sfaticato o peggio di un imbroglione, la prima cosa che ottieni è che quello "si mette in malattia", complici i MMG, ma anche i medici fiscali che quasi mai contestano una prognosi (specie sulle gravidanze a presunto rischio), e subito dopo ti parte l'azione legale che per principio sostiene che il lavoratore è buono e il DdL è cattivo, e spesso questa posizione la trovi anche nel magistrato. Il risultato? Il risultato qua da noi è che di assunzioni a tempo indetterminato non si parla proprio più (e ditemi voi come fa a non stressarsi uno che non sa se il mese prossimo lavorerà o meno...), che la disoccupazione femminile è alle stelle perchè una corretta tutela della maternità è stata trasformata di fatto in un enorme costo aziendale, che si profitta delle condizioni di necessità dei giovani per sottopagarli etc. etc.
Hai detto tutto tu con l'onestà che ti contraddistingue.
Nofer ha scritto: Intanto che il ministro ad interim si fa le sue brave trattative industriali private sulla pelle di chiunque: quello sì, che è davvero uno scornacchiato.
Ma checchè se ne dica e lui ne pensi, non vivrà in eterno nemmeno lui. E se la portasse sotto la sua piramide, villa certosa.
Prendo in prestito il dialetto del mio amico Igor.
"ma sei proprio de coccio".
Quand'è che ti metterai in testa che attaccare solamente il "ministro ad interim" è, per te e per chi la pensa come te, la strada sbagliata se l'obbiettivo è quello di non vederlo più in quel ruolo?
Fai in modo, invece, che quello che hai detto sopra, i tuoi referenti politici lo mettano in atto (se mi vuoi, ti do una mano anch'io. Purche' si faccia sul serio) e ti accorgerai (finalmente
) che gli Italiani non hanno le fette di salame sugli occhi.
Sanno valutare... sanno giudicare... e sanno votare.
Non votano i migliori.
Votano i meno peggio.
Un abbraccio carissima.
... sulle capacità dei singoli Ministri non entro nel merito.
Non ne sono capace.
Mi limito umilmente al campo dove per 35 ho infangato e continuo ad infangare le mie scarpe antinfortunistiche.