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Incidente Barberino 2008

In questo Forum verranno discusse tutte le problematiche introdotte dal titolo IV del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) inerenti i cantieri temporanei o mobili ma anche relative all'edilizia in genere ed alle attivita' estrattive.
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Marco
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Ciao Prosic

Presupposto di base è che l’articolo 22 del Decreto Legislativo 81 del 09.04.2008 prevede: “I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia”.

In particolare, oltre all’obbligo della valutazione di tutti i rischi, tra “i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro” che devono obbligatoriamente essere presi in considerazione “al momento delle scelte progettuali e tecniche” vi sono anche quelli previsti all’articolo 15, comma 1, del medesimo Decreto, ovvero:
b)  la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro;
c)  l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
d)  il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e)  la riduzione dei rischi alla fonte;
f)  la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso.

Per cui potevano essere individuate delle importanti responsabilità proprio in merito al progetto.

Secondo la Direttiva 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti (recepita con il Decreto Legislativo n. 172 del 21.05.2004), si definisce “prodotto” qualsiasi prodotto destinato, anche nel quadro di una prestazione di servizi, ai consumatori o suscettibile, in condizioni ragionevolmente prevedibili, di essere utilizzato dai consumatori, anche se non loro destinato, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell’ambito di un’attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo.
Pertanto la Ditta che ha fornito le attrezzature “Casseforme a ripresa” avrebbe potuto essere considerata responsabile per il fatto che, il “prodotto” fornito, era costituito sì dalle attrezzature “Casseforme a ripresa”, ma anche dalle rappresentazioni grafiche di montaggio e di configurazione.

Per meglio chiarire la Ditta, pur in assenza di specifiche tecniche predisposte dal Datore di Lavoro, poteva aver comunque configurato una soluzione tecnica e poi fornito un “pacchetto” comprendente le attrezzature, la configurazione in opera e la procedura per il montaggio.
La scelta di utilizzare tre passerelle sullo stesso piano, ciascuna con due profilati per l’ancoraggio a parete, non può essere considerata l’unica realizzabile, in quanto era possibile prospettare quantomeno la configurazione molto più stabile composta da un’unica passerella con quattro o più profilati per l’ancoraggio a parete; oppure una soluzione in grado di configurare una struttura comunque iperstatica (con più vincoli che gradi di libertà).

Se fosse stata effettivamente fatta questa scelta, chi ha ceduto le attrezzature avrebbe fornito un “prodotto” non rispondente al Decreto Legislativo n. 172 del 21.05.2004, appunto intendendo per “prodotto” l’intera fornitura di materiale e conoscenze. Ma chi ha ceduto le attrezzature non ha mai fatto un progetto per la realizzazione di quella pila, quindi non poteva essere chiamato a rispondere di come erano state utilizzate le Casseforme a ripresa. Questo con buona pace della presunta imparzialità di chi ha fatto le indagini che io conosco e difendo con decisione.

Svelato il mistero Prosic ti posso confessare che ragazze propriamente austriache no, ma anni fa, sulla costa adriatica, c’erano tantissime ragazze e donne svizzere che apprezzavano la dolcezza e la capacità di seduzione dei ragazzi italiani. Per non parlare delle svedesi …

Saluti

Marco
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prosic
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La battuta sulle spiagge nasce dal fatto che sto leggendo sull' IPAD ed è tutto molto piccolo. Nel tuo esempio del viaggio avevo letto che Austria al posto di Australia, da li la battuta delle belle ragazze incontrate sulle spiagge austriache.

Naturalmente è una battuta.

Per evitare gli incidenti sul quel tipo di attrezzatura, chi le progetta oggi che fa in piu rispetto ad allora?

Ma la ditta peroduttrice che in passato avrà certamente fatto in passato progetti su attrezzature simili.... Cosa prescriveva nei progetti passati?
Secondo me ben poco di diverso da quel che è stato fatto! Allora anche il produttore non potrebbe essere chiamato a rispondere per l'aplicazione degli obblighidi produttore? Ti risulta che i tuoi colleghi siao andati ad analizzare i metodi analoghi progettati dal produttore ed abbiano preso provvedimenti in wmerito? Non mi sembra che questa cosa sia stata fatta dagli impeccabili colleghi.... Allora dobbiamo aspettare il prossimo morto per dire al produttore quarda che ti sbagli!
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catanga
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Come ho detto prima, lo schema di montaggio era sulla sommità della pila dentro una cassetta attrezzi.
Lo stesso sistema era stato usato altre N volte su tutta la variante di valico e le stesse persone avevano già eseguito su altre pile analoghe lavorazioni.
Nel resto del mondo, e non solo nel Mugello, il sistema è ampiamente utilizzato sempre in schemi modulari con due ancoraggi (si vada a vedere sui siti web dei produttori).
Il progetto c'era ed era quello di realizzazione delle pile del viadotto completo dei sistemi di ripresa con parapetti integrati e con l'ascensore per salire e scendere dalla sommità.

Ora se vogliamo disquisire se il sistema modulare a due ancoraggi sia o no il meglio che si potesse fare, possiamo pure farlo.

La cosa che però non mi va bene è che queste disquisizioni vengano fatte solo dopo che succede qualcosa quando, invece, c'erano tutte le possibilità per farlo prima.
Perchè, si è autorizzata l'immissione sul mercato?
Perchè nel resto del mondo nessuno ha nulla da ridire su questo sistema?
Perchè, vista la pericolosità del sistema immesso sul mercato, non si è intervenuti sul fabbricante?
Perchè se il sistema è così insicuro,nessuno si è accorto, in Italia, di tale situazione in corso d'opera negli anni passati?
Perchè quando il sistema era utilizzato nei lotti precedenti, nessuno ha detto niente?
Perchè, dopo l'evento, non si è andati a prendere per il collo il fabbricante?

Forse non ci sono gli strumenti per intervenire? Non mi pare!

Ecco, questo è il tipico vizietto italiano che non si riesce a togliere e cioè quello d'intervenire sugli effetti e non sulle cause primarie.
Probabilmente perchè è più comodo fare così che andare realmente alla fonte del problema dove, invece, per farlo realmente, sono necessari gli attributi.


Tanto per buttare benzina sul fuoco su un altro argomento.
Tra qualche anno verrà fuori il problema dei tubi in vetroresina utilizzati, a partire dai primi anni '90, per il preconsolidamento dei fronti di scavo delle gallerie (a meno che qualcuno non faccia prima una denuncia di malattia professionale da qualche parte e farà scoppiare anticipatamente il problema).
Dopo la loro infissione, quando s'inizia a scavare, essi vengono rotti con il ripper dell'escavatore liberando nell'ambiente circoscritto del fronte un'infinità di aghi di vetroresina che per le loro dimensioni vengono inspirati e si depositano nei polmoni del personale presente in quell'area con il più che probabile rischio di una futura fibrosi polmonare.
Qualcuno s'è posto questo specifico problema (sono 20 anni che si usano) oppure si aspetta che "nasca" il caso per fare interviste sui giornali, in TV, chiedere sanzioni esemplari, fare processi epocali, fare cortei con sventolio di bandiere, ecc. e continuare ad intervenire sugli effetti?
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Marco
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Ciao Catanga, anche non ammettendo che il CSE ha patteggiato la pena anziché difendere le sue (presunte) ragioni, a me vieni a dire che non ho il coraggio delle mie azioni?
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prosic
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Questa si chè è un prova della responsabilità del CSE!
Scusa Marco ma quante condanni si è già beccato quel CSE?
E quante volte è stato ingiustamente condannato diventando il capro espiatorio dl cantiere?
Non conosco il caso specifico ma mi viene in mente che potesse avere una serie di "problemi" per i quali l'avvocato gli ha consigliato di patteggiare per non rischiare di peggio: quindi il minore dei mali visto che orgai "Sparare" sul CSE è diventato Sport Nazionale!
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prosic
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Caspita! scusate tutti gli errori di battitura ma questo strumento è bestiale!
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catanga
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Marco,
premesso che il CSE non ha patteggiato ma ha difeso le sue ragioni con il rito abbreviato dove è stato condannato ed ha fatto già ricorso in appello, ma chi se la sta prendendo con Te?

Ripeto quanto ho scritto prima:

Perchè, si è autorizzata l'immissione sul mercato? Marco, Tu autorizzi l'immissione sul mercato?
Perchè nel resto del mondo nessuno ha nulla da ridire su questo sistema? Marco, Tu operi nel resto del mondo?
Perchè, vista la pericolosità del sistema immesso sul mercato, non si è intervenuti sul fabbricante? Marco, Tu sei deputato ad intervenire per impedire l'immissione sul mercato di un prodotto difettoso?
Perchè se il sistema è così insicuro,nessuno si è accorto, in Italia, di tale situazione in corso d'opera negli anni passati? Marco, Tu sei deputato a fare i controlli dei prodotti immessi sul mercato?
Perchè quando il sistema era utilizzato nei lotti precedenti, nessuno ha detto niente? Marco, Tu facevi vigilanza nei lotti precedenti?
Perchè, dopo l'evento, non si è andati a prendere per il collo il fabbricante? Marco, Tu sei deputato ad andare a prendere per il collo il fabbricante?


Poi ho scritto
Ecco, questo è il tipico vizietto italiano che non si riesce a togliere e cioè quello d'intervenire sugli effetti e non sulle cause primarie.
Probabilmente perchè è più comodo fare così che andare realmente alla fonte del problema dove, invece, per farlo realmente, sono necessari gli attributi.


Gli attributi sono richiesti a tutti coloro che non hanno fatto quanto sopra se erano così sicuri che il sistema fosse pericoloso.
Forse non hanno avuto il coraggio di prendersela con i 4 o 5 giganti del settore che fatturano nel mondo diversi miliardi di euro e sono in grado di mettere in campo uno stuolo di avvocati specializzati in normativa da prodotto in grado di creare un mucchio di problemi a chi volesse mettere in dubbio il loro prodotto in Italia, visto che nel resto del mondo nessuno ha detto alcunché, con conseguenti richieste di danni per milioni di euro per i mancati introiti legati alla sospensione della commercializzazione.

Oppure vogliamo chiedere conto di tutto questo al CSE?

Allora, cerchiamo di rimanere sul problema e non andiamo a parare sul personale, per cortesia!
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fabrizio
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Ciao Cat ...secondo me il problerma nasce da questo inciso........
Marco dixit
"Non ho fatto né sopralluoghi né le indagini ma conosco le persone che hanno preparato la relazione per il Pubblico Ministero e di loro ho una grande stima."
....perchè, caro stimato Marco,  di fronte ai dati oggettivi che Catanga ti ha proposto ..solamente in una banana's republic qualcuno potrebbe pensare di andare a rompere gli zebedei al cse, ..come è altrettanto sacrosanto notare come sia molto più semplice impalare il caprone espiatorio del cantiere ..invece che raccogliere gli attributi ..e andare a fare guerra a chi commercializza il prodotto in questione.
..ultima nota cinico-morale : "un" colpevole l'ho trovato ...il popolo è contento.....chi mo' fa fà e scassà o' ...azz a o' gigante
(..liberamente tratto da "gli aforismi di Nofer " :smt050 ).
Saluti
Io e i miei 5 figli siamo con D. Mauro. Punto
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catanga
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La ASL fa il lavoro che gli è stato detto di fare.

La questione è datata, perché il sistema è utilizzato da almeno 15 anni senza che nessuno abbia mai avuto nulla da dire.

Quindi, le cose sono due:
- il rischio di due soli ancoraggi è stato giudicato ovunque come accettabile e quindi il prodotto, nella sua configurazione modulare, può liberamente circolare in tutto il mondo, oppure,
- nessuno si era mai accorto di questa "falla" prima di Barberino ed allora è necessario intervenire nei modi e nelle forme rese possibili dalle norme di legge e regolamentari vigenti (e ciò non è stato fatto e questi sistemi continuano ad essere usati).

In entrambi i casi, continuo a domandarmi cosa c'entri il CSE e cioè quale sia il nesso di causalità efficiente tra la sua condotta e l'evento avvenuto perchè, onestamente, mi sembra molto strumentale l'avergli attribuito la colpa di non aver verificato l'adeguatezza della formazione delle persone coinvolte (farlo post evento è semplice), visto che non ci sono standard disponibili e che c'era solo quanto indicato nei registri delle formazione del personale chiesti e visionati dal CSE all'impresa dove era messo nero su bianco che le persone operanti erano state addestrate in funzione delle mansioni che dovevano espletare (ricordo, ancora una volta, che le persone coinvolte avevano già realizzato centinaia di ancoraggi simili per gli stessi sistemi modulari e quel che conta per questi lavori non è certo la formazione d'aula ma l'addestramento sul campo).
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Marco
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… sono restato per un po’ indeciso se scrivere oppure no questo ulteriore intervento. Sono convinto di aver ben illustrato le mie idee su quanto accaduto, quindi avrei potuto anche non replicare ma il fatto di aver trasformato un intervento basato sulla comunicazione autentica in una vera disputa dialettica non può non essere evidenziato.

Allora:
I Tecnici della prevenzione che operano per conto di una ASL non fanno quello che gli viene detto di fare. Il ruolo professionale è regolamentato dalla Legge. In particolare le indagini non vengono svolte contro qualcuno lasciando in disparte le colpe di qualcun altro, bensì per accertare i fatti. Nel caso dell’incidente di Barberino accaduto nel 2008 i fatti risultano accertati. Non ho letto di carenze in questo senso ma di erronee attribuzioni di colpe. E qui mi fermo perché non intendo commentare come le colpe vengono attribuite e da chi, ma deve essere chiaro che ci sono Magistrati che scrivono i capi di imputazione e Giudici e valutano il loro operato.

Se  qualcuno afferma che “La cosa che però non mi va bene è che queste disquisizioni vengano fatte solo dopo che succede qualcosa quando, invece, c'erano tutte le possibilità per farlo prima” non posso che evidenziare una incoerenza di fondo. Tutti gli interventi che vengono fatti “prima” per eliminare un pericolo necessariamente non conducono ad un “dopo” tragico. Non potrebbe essere altrimenti, dato l’ordine naturale delle cose. Aggiungo che, al pari, diverse attrezzature di lavoro (macchine) sono state segnalate dal 2009 in poi al Ministero Sviluppo Economico perché non rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza. Non lo avete saputo perché l’intervento è stato fatto appunto “prima” che succedesse qualcosa, e non “solo dopo”.

Perché dopo l’evento non è stato accusato il Fabbricante penso di averlo illustrato al meglio con i dati che io ho a disposizione. Mi riservo di correggere le mie affermazioni se durante il dibattimento emergeranno fatti nuovi o diversi.

Scrivere “Probabilmente perché è più comodo fare così che andare realmente alla fonte del problema dove, invece, per farlo realmente, sono necessari gli attributi” lascia intendere che qualcuno del personale di vigilanza ha volutamente commesso delle parzialità per codardia. Io ho parlato personalmente con un funzionario della ditta che produce tali attrezzature, in più riconosco a chi ha fatto le indagini una grande professionalità, non c’è stata alcuna omissione né per negligenza né per parzialità.
Io non mi sono mai tirato indietro nel fare il mio lavoro ed una frase simile lascia intendere diversamente, pertanto ribadisco di non utilizzare questo tipo di comunicazione perché è intrinsecamente aggressiva oltre ad essere ingiusta. Queste affermazioni vanno fatte in un’aula di giustizia se uno ritiene che i fatti si siano svolti in questo modo.

Personalmente avevo capito che il CSE avesse patteggiato. Ammetto di aver sbagliato. Ha patteggiato qualcun altro. Il CSE ha chiesto ed ottenuto il rito abbreviato. Il mio intervento, fin dall’inizio, non era rivolto ad una persona, ma aveva lo scopo di sottolineare che non ci dimentichiamo dei fatti accaduti e le indagini le portiamo a termine.

Detto questo mio malgrado non posso anche non far notare di come non ci sia stato nessuno che abbia voluto spendere una parola a favore del lavoro svolto, ma solo difendere ad oltranza ciò che lo riguardava direttamente.

Non c’è stato nessun capro espiatorio ed è grave affermare il contrario.

Ora sono convinto che, di quello che ho scritto, nemmeno il 2% verrà preso in considerazione, perché questo non è mai stato un confronto costruttivo, ma solo una disputa dialettica. Non serve a nulla dare la colpa all’iPad.

Saluti

Marco
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