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Anarchim 2014

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saxtenore
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Iscritto il: 10 ago 2007 09:46

Ho letto con molto interesse tutti gli interventi ed il materiale messo a disposizione,  e in primo luogo un grazie sentito a Ursamaior.

Condividendo la logica di abbinare algoritmi e neuroni sto provando ad applicare anarchim al settore agricolo ed in particolare ai trattamenti fitosanitari ed all concimazione per colture estensive frumento, mais, barbabietole. Usando i dati di una azienda agricola che conosco.

Di seguito riporto le prime considerazioni/osservazioni che mi sono venute sperando che possano essere utili.

nel caso dei trattamenti fitosanitari si possono distinguere due fasi

- prima fase: preparazione del trattamento: miscelazione del prodotto con acqua (es. 1 litro in 300 litri di acqua), o pesatura del prodotto in polvere (in genere granulare) e quando va bene ci sono i sacchetti idrosolubili che si cacciano direttamente nel serbatoio

- seconda fase: applicazione del trattamento: irrorazione della coltura con atomizzatore/irrorratrice trainato da trattore

Ho compilato la scheda inventario inserendo i prodotti tal quali, e qui nascono le prime considerazioni:

- il prodotto tal quale ha senso solo nella prima fase,

- nella seconda fase si potrebbe considerare come un agente chimico di processo (diluizione in acqua)
          quindi nella analisi dovrei fare due schede inventario una per la prima fase ed una per la seconda
          così ragionando nella tendina "agente chimico" non trovo una voce applicabile

- quando le quantità in gioco sono molto diverse: fertilizzanti 19 ton/anno, diserbante 60 kg/anno, se ho capito bene la classe di quantità può falsare l’ analisi generale? I fertilizzanti (a base di nitrato d’ ammonio) hanno solo dei TLV mentre gli erbicidi hanno frasi R (un antiparassitario è R40)

Scheda valutazione salute:
- prima fase frequenza utilizzo: sono 4/5 volte all' anno si preparano 5 miscele per volta. Il tempo di preparazione è di circa 10/15 minuti

- seconda fase sono 4/5 volte all' anno per un totale di 25 ore all' anno

- come frequenza di utilizzo ho messo “meno di un giorno al mese”

Scheda valutazione inalazione:
- Prima fase: dato che verso da un flacone dentro una cisterna lo considero come un processo semi aperto e privo di protezione collettiva
- Seconda fase: avviene con macchina irroratrice trainata da trattore agricolo con cabina dotata di filtro polveri e vapori organici p.e. > 65 °C. In questo caso lo considero sempre come un processo semi aperto e con protezione collettiva “aspirazione integrata della macchina”


…per ora sono arrivato fin qui, grazie ancora a Ursamaior e a chi ha avuto la pazienza di leggere.
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

quello che devi considerare in più, per l'agricoltura, è anche l'eventuale tempo di permanenza nell'aria del prodotto nebulizzato per poter riaccedere senza cabina isolata alla zona di irrorazione specie se in serra, la potenziale esposizione per via cutanea anche da contatto con le foglie irrorate, e le eventuali procedure operative per la preparazione della "miscela pronta all'uso".
So di agricoltori che usano controllare la completa dissoluzione dei granulari infilando il braccio nudo nel contenitore e rimescolando a mano...
Poi ancora, c'è la fase di pulizia del serbatoio e quella di gestione dei rifiuti/residui di queste operazioni. L'esposizione a fitofarmaci è una brutta gatta da pelare, secondo me.
Sempre ricordando che ci sono quelle famose frasette di rischio per le quali il rischio non sarà mai irrilevante per la salute (tutti gli ex R60 e 61) oppure mai basso per la sicurezza (quando c'è un TLV-STEL, per esempio...)
Nofer
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saxtenore
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grazie Nofer
da quando ho a che fare con le aziende agricole per fortuna ho incontrato solo una volta un agricoltore modello San Tommaso.
Sono d' accordo sull' importanza di quelle fasi che hai menzionato e queste fanno parte della valutazione a cui un algoritmo non può arrivare.
Per fortuna le cose stanno cambiando e sopratutto le macchine e la normativa e volendo essere ottimisti anche gli agricoltori....oddio forse più le macchine.
I rischi realtivi al rientro in campo dopo il trattamento credo che sia più un problema per le coltivazioni in serra che per quelle in pieno campo dove è più facile rispettare i tempi di carenza.
Come pure spero che la qualità delle schede di sicurezza migliori, anche nella azienda con cui sto testando anarchim ho trovato schede che al punto 2 dchiarano che il prodotto non è classificato pericoloso e poi al punto 9 risulta avere un pH molto acido, e questa non l' ho mai capita
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

saxtenore ha scritto: Come pure spero che la qualità delle schede di sicurezza migliori, anche nella azienda con cui sto testando anarchim ho trovato schede che al punto 2 dchiarano che il prodotto non è classificato pericoloso e poi al punto 9 risulta avere un pH molto acido, e questa non l' ho mai capita
Ah, no? E si vede che non tratti spesso "robe" di origine e produzione statunitense o comunque extra UE.
Ci sono un mare di prodotti registrati ReACh, che non sono mai stati classificati perchè magari di recentissima introduzione...  :smt002
In ogni caso, le caratteristiche di corrosività sono sì legate al pH, ma spesso al pH in soluzione e comunque legate al tempo di contatto: puoi prendere anche una pasticchetta di NaOH puro in mano, se hai le dita (o il palmo...) perfettamente asciutti non ti corrode mica, idem la cenere di legno, che è KOH quasi puro.
Anche la Coca Cola ha un pH di circa 2, infatti toglie le macchie di ruggine ed anche il calcare che è una bellezza, ma ce la devi lasciare ammollo, la roba da smacchiare/disincrostare. Idem dicasi per l'aceto, che ha "solo " pH di circa 3 (infatti, si fa prima con la coca :smt040 )  
Se e quando avrai voglia, vatti a leggere sul Reg. CE 1272/08 che prove occorra fare, e quando, per dichiarare "corrosivo" qualcosa...
Nofer
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saxtenore
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Iscritto il: 10 ago 2007 09:46

no in effetti non ho molto a che fare con l' estero, o meglio il mio cervello si ma io sono rimasto qui.

vado subito a leggermi il Regolamento

grazie
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fabiom
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Iscritto il: 12 set 2007 12:20

Mi sono imbattuto in questo programma per la valutazione del rischio chimico e, siccome è un'incombenza che tocca a me sono qui a stressarvi. Sto inserendo delle schede di sicurezza di prodotti utilizzati in verniciatura, quindi vernici.
All'interno della scheda di sicurezza trovo tutti componenti con il relativo TLV. Quale devo inserire sul programma? Devo fare una media di tutti visto che all'interno della scheda ne ho circa una decina espressi in mg/mc e sul programma posso inserire solo un valore?
Relativamente alla scheda di sicurezza devo inserire i singoli componenti del prodotto che lo compongono?

Grazie per la sicura risposta
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Inserisci il TLV del componente più pericoloso, ma a prescindere, puoi evitare di inserire il TLV se hai le indicazioni di pericolo del composto (sarebbe necessario leggessi le istruzioni di ANARCHIM prima di usarlo, sennò combini disastri).
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
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fabiom
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Iscritto il: 12 set 2007 12:20

Le istruzioni sono queste? Sono quelle aggiornate?

Istruzioni ANARCHIM 1.0 o esiste una versione più recente?
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ursamaior
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Iscritto il: 16 dic 2004 14:01
Località: L'isola che non c'è

Sono quelle riportate qui.
Comunque quello che ti serviva è anche scritto nella guida riportata nel foglio di calcolo stesso
Lo Stato è come la religione: vale se la gente ci crede (Errico Malatesta)
gibbo39.

Buongiorno a tutti,
sempre navigando nell'algoritmo in questione, mi rimangono delle perplessità in merito alla Valutazione Salute.
Se non interpreto male la metodologia gerarchizzare le criticità degli agenti chimici, relativa all'impatto sulla SALUTE dei lavoratori, l'algoritmo tiene conto sia della esposizione per inalazione (Val Ina), che di quella cutanea (Val Cut).
Fino a qua nulla di strano, in quanto è noto come sostanze e miscele possono entrare nel nostro organismo e far danno in diversi modi (inalazione, ingestione e assorbimento cutaneo).

Mi pare chiaro quindi che la gerarchizzazione delle priorità (finale) mediante l'utilizzo dell'algoritmo sia appunto quella espressa nel foglio di calcolo Val Sal e quindi Bil Sal dove si da un peso agli agenti per il loro impatto sulla salute del lavoratore.

Le mie perplessità però, si manifestano quando ad esempio tiro in ballo un agente come il seguente:

IDROSSIDO DI POTASSIO

Prendo pari pari dal sito Arpa Emilia Romagna:

INALAZIONE

Tosse. Mal di gola. Sensazione di bruciore. Respiro affannoso

Aspirazione localizzata o protezione delle vie respiratorie.

Aria fresca, riposo. Sottoporre all'attenzione del medico.



CUTE

Arrossamento. Dolore. Grave Ustioni cutanee. Vesciche.

Guanti protettivi. Vestiario protettivo.

Rimuovere i vestiti contaminati. Sciacquare la cute con abbondante acqua o con una doccia. Sottoporre immediatamente all'attenzione del medico .



Mi pare palese, come il contatto cutaneo non implichi alcun rischio per la SALUTE del lavoratore, bensì introduca rischi esclusivamente riconducibili alla SICUREZZA del lavoratore.

Ebbene l'algoritmo, malgrado questa considerazione, per la quale ritengo ci sia un vizio (dovuto da ignoranza) da parte mia, restituisce per l'idrossido di sodio un grado di priorità pari ad 1 per quanto concerne la Valutazione del rischio salute per contatto cutaneo !!  :smt009

Chiaramente questa sua interpretazione va ad impattare sulla Val Sal finale.

Questa cosa la trovo anomala, mi piacerebbe confrontarmi su questo aspetto, che francamente mi genera abbastanza confusione.

Lo stesso dicasi ad esempio per il solforico, rispetto al quale per il contatto cutaneo non dovrò certo preoccuparmi del rischio per la salute, dato che (ammesso che questi siano presenti) prima che si manifestino probabilmente del povero lavoratore non rimarrebbe nulla.

Qualcuno (chiedo aiuto in particolare ad Ursa e Nofer che meglio di tutti conoscono l'algoritmo) potrebbe schiarirmi le idee in su queste mie amletiche perplessità?

Grazie a tutti

Gibbosky
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