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Formazione dei lavoratori

Archivio Figure della sicurezza (DL/RSPP/Addetti SPP/Emergenza e Pronto Soccorso/RLS).
Discussioni relative alle varie figure coinvolte nel mondo della sicurezza sul lavoro quali Datori di Lavoro (DL), Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), Emergenze e Pronto Soccorso, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) (Riservato agli abbonati)
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ingmang
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Iscritto il: 18 ott 2004 17:41

Si fa un gran parlare dell'importanza della formazione dei lavoratori.
Ma se ai lavoratori non interessa essere formati, coma la mettiamo.
Es. corsi apprendistato da 120 ore, sono presenti diversi moduli di sicurezza.
Al 95% di questi ragazzi (la percentuale può variare dal 85% al 100% secondo i corsi), che sono fuggiti chi da scuola, chi dal riformatorio, ecc. rifugiandosi in cantiere, l'aula e l'insegnamento non interessano e fanno di tutto per rompere al docente e a quelli interessati. Non è che gli interessa la sicurezza, ma proprio non gli interessa niente.  Gli enti formativi se li devono tenere comunque e non possono spedirli da dove sono venuti.
Si è provato ad agire sulle imprese, scoprendo che questi sono per la quasi totalità: figli, nipoti o fratelli degli imprenditori e che a questi imprenditori gli interessa ancora meno, non tanto della formazione, ma del risultato della formazione. Ad esempio un genitore: io l'ho mandato a scuola, ma è una zucca vuota, crede che non sarei stato contento se avesse studiato da geometra come sta facendo suo fratello, è per questo che gli ho messo la cazzuola in mano, per me è senza speranze, ma visto che tu lo vuoi formare arrangiati.
La mia esperienza con questi soggetti è tale che mi rifiuto di partecipare a qualsiasi esperienza formativa in merito e come me anche altri docenti hanno fatto lo stesso, con gravi difficoltà per l'ente formativo di erogare la lezione.
Abbiamo provato di tutto, tranne che la violenza fisica, ma non c'è modalità formativa che tenga, che li riesca a coinvolgere.
Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi è meglio restare a letto.
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weareblind
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Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

Straquoto e sottolineo tutto quello che dice il collega.
Qua sembra che l'orco è il DdL (e spesso è vero), ma altrettanto spesso c'è menefreghismo totale nei dipendenti. Con gli effetti di azzerare la propensione del DdL alla spesa ulteriore in formazione e comunque con sua colpevolezza perché egli risponde anche di negligenza ed imperizia del lavoratore.
L'ultima ieri: una ragazza si è rifiutata di lavorare venerdì pomeriggio perché casualmente nel fare i turni era capitata con 3 ragazzi e non c'erano altre donne in reparto. Adducendo oscure motivazioni religiose.
Fossi stato il DdL avrei verificato se potevo licenziarla in tronco.
L'atteggiamento nei confronti della formazione è talmente pessimo da parte del lavoratore che porta a risultati analoghi; desiderio di fregarsene altamente della sua sicurezza.
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Mindy
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Iscritto il: 15 apr 2005 09:58
Località: Sardegna

Ho una discreta esperienza nella formazione in materia di sicurezza, sia in corsi aziendali ex 626/94 destinati a lavoratori sia in corsi di formazione professionale.
Devo dire che nel mio caso il bilancio è molto positivo, i contesti in cui ho operato sono molto vari e vanno dai corsi destinati alla formazione di ragazzi reduci da qualche "problemino" con la polizia, agli interventi svolti in cantieri edili (il livello di attenzione più alto, con mia grande sorpresa, l'ho riscontrato in una occasione in cui le mie lezioni si svolgevano alle ultime due ore delle giornate di lavoro) o destinati a laureati.
Credo che nei contesti lavorativi sia più facile proporre certi contenuti e sono però fondamentali le capacità di comunicazione per abbattere la diffidenza iniziale pressochè generalizzata.
Però ti capisco bene ingmang, io non ho mai accettato nè cercato docenze in corsi del tipo obbligo formativo (che purtroppo spesso in pratica nella mia regione, nonostante la buona idea di fondo e a causa della errata strutturazione, diventano dei semplici parcheggi per ragazzi difficili) perchè quando entro in un aula di formazione mi piace essere messa in condizione di dare qualcosa a chi mi ascolta e di anche di ricevere qualcosa (oltre all'onorario.... ed escludendo palline di carta e oggetti contundenti  :smt021 ).
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weareblind
Messaggi: 3201
Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

Mindy ha scritto:ed escludendo palline di carta e oggetti contundenti
Io tendo a menarli quelli, in genere stanno più attenti poi...  :smt027
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Max DP
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Iscritto il: 08 ott 2004 10:03
Località: Cordenons (PN)

Vi porto la mia esperienza:

ho svolto alcuni corsi presso un istituto professionale a ragazzi di indirizzi diversi (meccanici, elettronici, segretarie d'azienda...) tutti di breve durata (da 12 a 24 ore massimo).

Il riscontro che ho avuto e' stato molto positivo, e ancora oggi ricevo mail per chiarimenti e consigli da parte degli studenti che approcciano al mondo del lavoro.

L'obbligatorieta' di questi corsi e' un po' come leggere la Divina Commedia o I Promessi Sposi alle superiori, toglie ogni gusto.

Per quanto possibile ho cercato di svolgere le lezioni evitando la classica lezione frontale con io che parlo ai banchi ma dando degli spunti molto pratici e casalinghi perche' fossero proprio i ragazzi a fare le domande.

Poi alle risposte aggiungevo anche cio' che non chiedevano  :smt003 , ovvio!
Se non avete un amico che vi corregga i difetti
pagate un nemico perché vi renda questo servizio.
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Lupomik
Messaggi: 214
Iscritto il: 10 dic 2004 16:34
Località: PARMA

voglio dare la mia testimonianza in materia.
nel corso del 2005 ho tenuto la docenza di circa 20 seminari e ho constatato una percentuale di assenteismo che. sebbene in diminuzione, si attesta pur sempre al 30% quasi.
i lavoratori, specialmente quelli più anziani e purtroppo a prescindere del ruolo che occupano, spesso vedono la partecipazione come una cosa obbligatoria e priva di ricadute pratiche. sta a noi fargli cambiare idea !!! innanzitutto ricordandogli che questa è una delle grandi conquiste che hanno ottenuto i nostri padri e nonni e poi, perchè no, adottando qualche provvedimento disciplinare.
La differenza fra  un genio e uno stupido  è che il genio ha dei limiti.
Ospite

martedì scorso presso un centro professionale, alle 15,15 ho interrotto il mio impegno nei confronti di apprendisti muratori "obbligati" a frequentare questo corso di 120 ore.

Dovevo utilizzare un modulo di 18 ore per parlare con loro di sicurezza cantieri e avrei dovuto finire domani.

Erano circa una decina ma sembravano più ad un branco di bulletti strafottenti il cui impegno maggiore era quello di cercare di umiliare i docenti.

Non hanno sortito effetti nè le "prediche" della direttrice nè le comunicazioni che questa signora faceva alle varie aziende interessate sul comportamento dei loro dipendenti.

Le ho provate tutte... dalla comprensione alla durezza delle decisioni.

Durante la penultima lezione che doveva durare dalle 13,30 alle 17,30 discutendo su DPI e protezioni di cantiere con la proiezione di fotografie reali, durante l'intervallo delle 15,30, se ne sono andati tutti e sono rimasto lì come un pirla a chiedermi (insieme con la direttrice) se questo poteva dipendere da qualche mia incapacità.

Martedì scorso è stato fatto il test sulla sicurezza cantieri richiesto dall'ente... erano circa una cinquantina di domande.

Anzichè entrare alle 13,30 sono entrati alle 14,00 dopo che l'assistente della direttrice ha sudato 7 camicie per rincorrerli fuori e farli entrare.

L'ultimo ha consegnato alle 14,40... qualcuno nel giro di 4-5 minuti ha consegnato segnando a caso i quadratini delle risposte.

Dopo che, nuovamente l'assistente della direttrice, ha ri-sudato altre 7 camicie, sono riuscito ad averli in classe alle 15,00 per iniziare con loro la verifica del test e ragionando insieme sulle risposte date.

Alle 15,15 uno si alza e mi dice che va via... gli dico che per me va bene ma che avrei verbalizzato l'uscita.

Mi risponde "faccia quel che vuole tanto l'impresario è mio padre"

A questo punto si alzano in 3 o 4 e mi dicono "noi usciamo a fumare una sigaretta"
Mi sono alzato dalla sedia e da quì in avanti ciò che ho urlato, bestemmiato e insultato non posso scriverlo.

Ho verbalizzato sul registro l'impossibilità di continuare... l'ho portato alla direttrice e gli ho detto che il mio impegno finiva lì.

Non avrei permesso a quattro sbarbatelli di prendermi per i fondelli.

La mattina dopo mi ha telefonato per chiedermi di darle una mano perchè si trovava in difficoltà dopo la mia rinuncia... che, purtroppo, non poteva allontanare nessuno per timore di vertenze sindacali... che i ragazzi si trovavano lì a fare 120 ore solo perchè apprendisti e, come tali, i DdL erano costretti a mandarli per poter usufruire delle appetitose agevolazioni fiscali.

Io so d'averla lasciata in difficoltà ( e la cosa mi dispiace ) ma non ci sono più andato.

Non era l'unico corso per apprendisti muratori a cui ho partecipato ma questo "branco" aveva davvero passato il segno.
Negli altri corsi ho potuto contare sull'attenzione di 2-3 elementi su 10-15 partecipanti.

Li ho portati in un cantiere per vedere sul posto quanto le immagini illustravano in aula... ho utilizzato il tempo a correre loro dietro perchè se ne andavano a spasso nel cantiere come fossero i capicantiere con la loro aria di superiorità nei confronti dei muratori presenti i quali mi guardavano... squotevano la testa e tornavano a fare quel che stavano facendo.

Venivano con me a vantarsi di esser riusciti a lasciare il collega del mattino da solo con un unico apprendista mentre gli altri erano fuori a fare gli stupidi con le ragazzine e qualcuno al bar.

Le minacce della direttrice di proporre ai rispettivi DdL di non pagare le ore non fatte otteneva una risatina e risposte del tipo "il mio DdL me le paga lo stesso... è mio padre... mio zio... mio cugino. Non vedono l'ora che il corso finisca per averci in cantiere a lavorare"

Ho solamente provato a chiedere "ma... i sindacati ? ... le Scuole Edili ?..." Non ho fatto in tempo a finire la domanda... l'espressione sul viso della direttrice mi aveva
già risposto.

Caro amico Onesto quanti soldi buttati via... quante risorse sprecate...
quanta strada abbiamo ancora da fare.

... e io comincio a perdere le staffe sempre più spesso e sempre prima.
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Giuliano
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Iscritto il: 22 ott 2004 16:31

Linoemilio hai tutta la mia comprensione. Anch'io collaboro con una scuola edile per i corsi, ma non mi è mai capitato quello che tu ci hai illustrato. Mi incavolo per molto di meno!! Ora so che tutto sommato sono stato fortunato.
Ciao a Bologna!
Giuliano
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

In allegato invio il procollo formativo per apprendisti elaborato dagli SPISAL della Regione Veneto.

Io l'ho utilizzato e devo dire che, con gli opportuni aggiustamenti, funziona. Devo tuttavia notare che da un'anno a questa parte ho avuto una crisi di rigetto molto simile a quella magistralmente descritta da Linoemilio; ricordo che erano 12 ore di formazione alla sicurezza per apprendisti acconciatori e parrucchieri. Da quel trauma, oltre a non fare più formazione per l'apprendistato (che a mio avviso resta una "c......a pazzesca - cfr. Ugo Fantozzi) mi taglio pure i capelli da solo.... :smt044

Ciao

Marzio
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"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

mi è successa una sola volta qualcosa di simile un anno e mezzo fa, in un corso (non sulla sicurezza, ma di formazione comunque) di ben 600 ore (di cui 60 a me) frequentato da ex LSU di età dai 28 ai 54 anni,  che si dovevano formare come addetti alla raccolta differenziata.
Su 20 iscritti, frequentavano sì e no in 7-8, + 4 che venivano alle 16 e 30 e se ne andavano alle 16 e 35 (la firma e via). Dei 7-8, uno rompeva che aveva letto sui giornali che..., due seguivano e gli altri stavano con il giornale in mano. Con mia grande umiliazione, uno alle 15 e 30 al massimo si addormentava russando in maniera mortificante.
E ho giurato a me stessa "mai più LSU, nemmeno se mi pagano a peso d'oro!".
Quello che mi fa male, a leggere, è che questi sono giovanissimi, e già pensano di poter fare il comodo che gli pare con la prevalenza del numero.
Da noi, molto più linearmente, non vanno nè a scuola nè sui cantieri e diventano manovalanza della malavita più o meno organizzata. Pure, io non sono convinta che sia tutta colpa dei ragazzi, sapete.
Ciò nonostante, sono cuccioli di slavoratore, e come tali nocivi. Non è un errore di battuta, ho scritto proprio slavoratore. il mondo del Lavoro si divide in lavoratori, disoccupati e slavoratori. I primi, lavorano, più o meno bene, più o meno in sicurezza. I secondi non lavorano, a volte per scelta e a volte no. I terzi sono quelli che seppure lavorassero, un giorno, farebbero sproduzione, cioè danni.
 :smt009 TRISTE!
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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