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dichiarazione emissione in atmosfera

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pes
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Iscritto il: 19 mag 2008 17:47

Secondo voi, si è espressa bene la ASl chiedendo la dichiarazione di emissione in atmosfera per un impianto di evacuazione fumi di una motofficina??

Ma la dichiarazione sarebbe che devo dichiarare quello che è scritto sulle caratteristiche dell'impianto di evacuazione che mi ha rilasciato l'installatore?

Bhooo!!!
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pes
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Iscritto il: 19 mag 2008 17:47

ho risolto:

X la denuncia di emissioni in atmosfera, ex artt. 269 e 272 del D.L.vo  n. 152/2006, si tratta di un’autocertificazione da fare c/o gli uffici della Provincia - Servizio Tutela Aria

viene fatta dai laboratori orafi, officine, stirerie, autorimesse ed autolavaggi.

Se può esservi utile.

BYe :smt035
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

In questo caso, il minimo che si possa dire è che si sono espressi con i piedi.
Il coso 152, secondo solo all'81, dice che anche per queste attività che prima erano dichiarate come a "Inquinamento Atmosferico Poco Significativo" e per le quali bastava una comunicazione al comune adesso, art. 272 1° comma, devono a loro volta essere regolarmente autorizzate. Poi, se la Regione ha legiferato che basta la comunicazione in regime di autocertificazione, non ti so dire perchè qua in campania tutto dorme, tutto tace e niente si capisce. DEduco, se parlano di art. 269, che comunque si tratti di una richiesta autorizzativa: la differenza rispetto anche agli adempimenti ex art. 272 2° comma è che forse lì dove stai tu si può evitare la perizia redatta da "tecnico abilitato".
Nofer
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Carlodg
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Iscritto il: 18 gen 2007 11:16
Località: Vittorio Veneto - Treviso

Ciao

E' possibile che se io, per tutelare i miei lavoratori metto un tubo fisso che porta i fumi dell'autocarro oltre il tetto devo richiedere autorizzazione emissione in atmosfera, mentre se lo stesso fumo lo faccio in piazzale no?

Ciao
Carlo
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

Sì, è possibile.

coso 152, apposta lo dico.

Ma pure c'è una ratio: nel cortile, l'autocarro è un mezzo di trasporto e guai a chi tocca i mezzi di trasporto.
Un condotto di collettamento fumi è un'emissione da attività produttiva: e tutti sanno che le attività produttive sono pericolose per la salute umana, infatti stanno chiudendo le fabbriche, mentre i mezzi di trasporto sono comodi e quindi fanno bene.

io sono acida, evvabbè non è una novità, ma diciamo che non è che poi facciano tanto per evitarsi il mio sarcasmo.
Sarcasmo che quando però gli prende uguale alla Commissione Europea automaticamente si traduce in procedura d'infrazione.
Nofer
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patty1962
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Iscritto il: 08 feb 2009 23:25

scusate ma per le emissioni in atmosfera non ci vuole parere preventivo dell'Arpa?
patrizia
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artù
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Iscritto il: 13 mar 2008 08:19
Località: umbria

per le emissioni in atmosfera ci vuole l'autorizzazione (rilasciata dalla provincia). dunque va fatta richiesta, con allegata documentazione tecnica, alla provincia. poi, la provincia, nel corso dell'istruttoria per il rilascio dell'autorizzazione, consulterà l'arpa quale organo tecnico.
è un pò la stesso iter per i pareri rilasciati dai comuni per le nuove attività in cui la asl rilascia il parere igienico-sanitario
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Nofer
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

patty1962 ha scritto:scusate ma per le emissioni in atmosfera non ci vuole parere preventivo dell'Arpa?
no, il procedimento funziona così:
1) io ditta intendo fare una certa cosa per la quale ho uno o più punti che mi sperciano qualcosa in atmosfera, e quindi presento la domanda di autorizzazione a fare ciò alla Regione, nonchè contestualmente a Comune, Provincia, ARPA e ASL, impegnandomi -nella domanda- a non iniziare prima di avere avuto questa autorizzazione (N.B.: la domanda deve essere corredata di documentazione relativa a queste cose); nei posti meno squisitamente cartacei della Campania, può capitare che il fortunato imprenditore abbia a che fare solo con lo Sportello Unico del Comune di Insediamento.
2) teoricamente, gli enti sopracitati si riuniscono, invitando anche l'interessato a partecipare, e verificano tutta una serie di cose, dalla compatibilità urbanistica dell'insediamento sino alla congruità della stima qualiquantitativa delle emissioni da immettere; sempre nei posti meno cartacei della campania, può capitare appunto che qualche ente deleghi alla bisogna uno degi altri, ad esempio il comune delega l'asl, la regine o la provincia o netrambi delgano l'arpa e simile.
3) se non ci sono motivi ostativi di sorta, l'autorizzazione viene concessa sic et simpliciter; se invece per un qualche motivo uno degli enti trova che la domanda non sia accettabile, indica il motivo del diniego ed eventualmente dà le relative prescrizioni se la cosa può essere in qualche modo sistemata.

Faccio un esempio semplice: io sono un elettrauto, sono in pieno centro storico e siccome mi limito a sistemare gli impianti elettrici delle macchine e/o  montare antifurto, autoradio etc. non ho alcun tipo di emissione, quindi non devo dire niente a nessuno nel merito. Siccome mi sono reso conto che c'è mercato anche per fare il carrozziere, e ho lo spazio, decido che voglio comperarmi anche una cabina di verniciatura e cercare di incrementare i guadagni; presento la mia brava domanda alla quale allego progetto e caratteristiche della cabina nonchè debita perizia (almeno qui in campania) di professionista abilitato che indica come sarà l'impianto, cosa depura e come, cosa sarà emesso in atmofera e dove sbuca questo camino, l'eventuale  assenso del condominio a portare su il condotto di evacuazione etc. etc. etc.

a questo punto, può succedere che:
a) il comune mi dice che il camino assolutamente non deve essere sulla facciata esterna dell'edificio che gli sturcio tutto l'aspetto della stradina in cui sta la bottega
b) l'ARPA mi dice che devo potenziare l'impianto di abbattimento e devo cambiare i filtri al massimo ogni 2 settimane
c) la Provincia mi dice che nel mio quartiere ci sono già altri carrozzieri e non si possono avere ulteriori apporti di SOV
d) l'ASL mi dice che l'impianto di estrazione può fare troppo rumore per la classe di zonizzazione acustica in cui mi ritrovo.

Quindi, se voglio proprio, che ci tengo assai , devo far passare il condotto di evacuazione sul retro, mi devo sobbarcare una cifra blu di sostituzione carboni, devo utilizzare prodotti vernicianti a ridottissimo tenore di SOV preferibilmente di quelli ad acqua, e devo insonorizzare il motore di estrazione che per di più deve essere più potente se no non ce la fa a farmi il giro del palazzo, oppure in alternativa me ne vado da lì e cerco un locale in un'altra zona oppure ancora resto a fare solo l'elettrauto. Se sono stata stupidina -o meglio ancora mal consigliata- e ho già comperato la cabina e già fatto montare il camino, ho preso un terrificante bagno economico, perchè per rifare tutto comunque ho buttato dei soldi, aggiustare/adattare degli impianti costa più che non farli dall'inizio come si deve, ed infine non posso mettere in funzione la cabina ovvero iniziare a produrre perchè sarebbe un'attività non autorizzata quindi abusiva quindi mi chiudono tutto.  

Questa è la teoria, che in linea giustappunto teorica mi trova anche concorde.

Per quanto riguarda la fattispecie del tubo per i gas di scarico, la normativa previgente (DPR 203/88+ DM 25/07/91) riteneva che questi fatti fossero solo ed esclusivamente "sfiati e ricambi d'aria esclusivamente adibiti alla protezione e sicurezza degi ambienti di lavoro", per i quali non occorreva autorizzazione ma ne era indispensabile la comunicazione al Comune (IAPS). Al momento, questa figura emissiva potrebbe essere assimilabile a "impianti di emergenza e di sicurezza" di cui all'art. 269 commillo 14 letterilla i), per cui si dice "non sottoposti ad autorizzazione, ma questa esenzione dall'autorizzazione comunque nn è applicabile per la presenza di sostanze cancerogene. Orbene, poche cose come le marmitte delle automobili espellono sostanze cancerogene, dal benzene incatalizzato delle benzine agli IPA dei diesel, solo che di questo ci se ne ricorda per le emissioni da punto fisso ad eccezione degli impianti di riscaldamento -che li fanno rientrare tra quelli di combustione tout-court dove si parla di limiti di polveri ma non di IPA- e ci se ne dimentica per le emissioni mobili.

Poi, ognuno è libero di interpretare come gli pare tutto ciò.
Io dico che se è esente da autorizzazione un gruppo elettrogeno a gasolio con potenza termica inferiore a 1 MW (art. 269, commillo 14 letterilla a)) , che fino a prova contraria è molto meno potente anche di un 3000 diesel, lo deve essere anche un tubo di sfiato dove si fanno convergere i fumi di 5-6 macchine diesel, figuriamoci di una sola per volta...

Mi sono esibita in: "Noferpensiero e criticità del coso 152/06".
Ne faccio una questione di coerenza tecnico-scientifica...  
Nofer
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fanny

e secondo voi, se ho una macchina saldatrice che, a seguito della rilevazione dei fumi, non risulta emettere concentrazioni di composti organici importanti e ci metto su una cappa aspiratrice che porta tali fumi fuori, è necessario che il datore di lavoro richieda l'autorizzazione ex art. 272 del Dlgs 152/06? :smt017 grazie
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Nofer
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se c'è cappa, aspirazione e convogliamento all'esterno, sì.
Peraltro, non ci sono misure da fare perchè non ci sono limiti, nè in concentrazione nè in flusso di massa.
Ma la P.A. , se non sa che lì ci sei pure tu, si sturba assai.
Nofer
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