Pagina 1 di 1
smaltimento acido cromico
Inviato: 17 nov 2009 10:08
da Tech-win
buongiorno a tutti.
Vi pongo un quesito sull'acido cromico. è necessaria un'autorizzazione da parte dell'albo gestori ambientali o provincia ( o ASL ) per la manipolazione e lo stoccaggio.. oppure qualsiasi impresa di pulizia può gestirlo ?
mi spiego, per il trasporto su strada, siamo in art. 212 del D.Lgs. 152/06, e va bene. Ma per la raccolta di acido cromico dalle vasche, e il suo stoccaggio in contenitori ( per la successiva consegna a terzi autorizzati ) è fattibile da un'impresa senza il possesso di particolari requisiti ?
:smt017
grazie a tutti quelli che mi risponderanno
Inviato: 17 nov 2009 20:57
da Nofer
di' la verità... io adesso inizio a scrivere e prima che io abbia finito tu hai già inserito un altro post che dice "RIDI, SEI SU SCHERZI A PARTE!"
...
non è successo niente. Allora, io scrivo, eh?
L'acido cromico "delle vasche" di cui tu parli è una soluzione chimica liquida formato da idrogeno, ossigeno e cromo, fortemente corrosivo . Formula teorica, H2CrO4, in quanto alla fine è una soluzione di CrO3 in H2O, dalla quale sapendo che l'Ossigeno è bivalente negativo e l'idrogeno monovalente positivo si deduce in via squisitamente aritmetica che il cromo in questo composto ha valenza +6 esattamente come nell'ossido di cromo VI, ossia è cromo esavalente comunemente indicato come Cr VI e pertanto cancerogeno.
... ancora non c'è comparso niente... dalle 10 di stamattina stai ancora lì ad aspettare la risposta... ma il "tech" del tuo nick, da che technicità viene, di preciso?
Tu che dici, lo vogliamo fare maneggiare a chi si trova ?
Ma sì, tanto le donne delle pulizie magari sono anche extracomunitarie oltre che donne...
Inviato: 18 nov 2009 18:33
da Tech-win
non capisco assolutamente la vena polemica della tua risposta, tantopiù che ti sei permessa di criticare la mia professionalità senza neanche conoscermi.. il che mi lascia un po' perplesso... ma vabhe! lasciamo perdere...
hai perfettamente ragione sulla natura cancerogena dell'acido cromico e il ripasso di chimica inorganica fa sempre piacere ( anche se molto poco spiritoso ) ma io non ho assolutamente detto che sia donne che uomini o trans, italiani , portoghesi o turkmeni possono andare a farci il bagno.. ho solo chiesto se esisteva una precisa autorizzazione per il maneggio dell'acido cromico .. e non per la protezione da agenti cancerogeni...( infatti ho esplicitato enti come Provincia o albo gestori ambientali che solitamente non hanno niente a che fare con la sicurezza... ).
comunque .. aspettavo la risposta.. si! e quella che ho avuto, oltre che completamente inutile è anche lesiva nei miei confronti .. senza alcun motivo ! io scrivo poco in questo forum, ma leggo molto.. e sono convinto che un messaggio cosi polemico da altri utenti.. sarebbe stato defenestrato all'istante...
comunque si sa.. i forum sono cosi... no nvoglio rispondere a polemica con altra polemica!
ciao
Re: smaltimento acido cromico
Inviato: 18 nov 2009 18:56
da Bohr
Tech-win ha scritto:mi spiego, per il trasporto su strada, siamo in art. 212 del D.Lgs. 152/06, e va bene. Ma per la raccolta di acido cromico dalle vasche, e il suo stoccaggio in contenitori ( per la successiva consegna a terzi autorizzati )
è fattibile da un'impresa senza il possesso di particolari requisiti ?
:smt017
Fattibilissimo, non hai bisogno di nulla. Vai, lo raccogli, lo infusti e gli e lo dai.
Inviato: 18 nov 2009 21:49
da Tech-win
nel frattempo abbiamo affidato tutto ad un'azienda specializzata in bonifiche di siti contaminati, perchè abbiamo riscontrato una contaminazione, seppur minima, nell'area esterna.
Bohr : grazie lo stesso per l'informazione, e mi si consenta a questo punto, per l'educazione! :smt052
Inviato: 19 nov 2009 00:02
da Nofer
Tech-win, mi rendo conto che per monitor non si senta il tono però era secondo me evidente l'ambito scherzoso, ma -se la cosa può contribuire a smussare gli spigoli- sappi che tutte le intenzioni avevo tranne che di offenderti, per nulla, apposta ho usato un fare a mio avviso scherzoso ed ho concluso con una battuta che, chiarisco e ribadisco, non era da intendersi come rivolta a te bensì all'andazzo che si sta prendendo a far fare lavori particolarmente pericolosi a persone che non hanno grandi poteri contrattuali nell'ambito di attività a volte troppo generiche. Salvo poi piangere e strepitare quando ci scappa l'incidente, e per le pulizie diri non passa mese senza che se ne senta qualuno.
Mi ha molto ma molto meravigliato che si chiedesse se un'impresa senza particolari requisiti potesse in qualche modo manipolare dell'acido cromico, per di più a quanto ho capito pure nella veste di "rifiuto".
Infatti, proprio perchè il concetto di cromo esavalente è piuttosto diffusamente abbinato alla sua carcinogenicità, una domanda in questi termini ha destato tutte le mie perplessità.
Nella educata risposta di Bohr, peraltro, ma forse sbaglio perchè magari ho anche io la tendenza a vedere solo la pagliuzza nell'occhio altrui, io leggo una malcelata ironia quando dice che è fattibilissimo, perchè di fatto lo è, ma non si slancia a ricordare come avrei fatto io tutte le debite cautele da adottarsi per "raccogliere, infustare e consegnare" l'acido cromico.
Ritengo che aver affidato queste incombenze ad impresa specializzata in bonifiche sia comunque stata una mossa saggia, anche se non obbligatoria ex lege.Assicurarsi delle capacità tecniche di chi farà un certo qualcosa in fase di appalto è peraltro un obbligo, come lo è affidare all'interno della propria forza lavoro mansioni a personale che sappia come disimpegnarle e sia adeguatamente formato ed informato nel merito.
Inviato: 19 nov 2009 20:05
da Tech-win
mah.. scusami ma la infelicissima battuta sul tech del mio nick. .era rivolta a me e non alle aziende di pulizia italiane... comunque, io leggo molto questo forum, come ho sepcificato prima, e so che una risposta data da Nofer è più che attendibile, anzi.. affidabile quasi al 100%, ad occhi chiusi... . Tuttavia ci sono modi e modi di approcciarsi alle persone, anche e soprattutto per web visto che non mi conosci, e visto che il tuo messaggio trasudava un provocatoria ironia che non poteva passare per scherzosa.
polemica chiusa, per quanto mi riguarda !! ad ogni modo, io per " azienda senza particolari requisiti" non intendo un azienda che mandi i propri lavoratori allo sbaraglio.. ma intendo un'azienda che sappia quantomento che se manda i propri lavoratori a maneggiare il cromo 6, si assicuri la massima protezione tecnicamente possibile dei propri lavoratori, anche perchè come giustamente hai ribadito tu, non stiamo parlando di un chimico ordinario ma di un cancerogeno, e quindi tutto l'iter che ne consegue ( DPI, sorv.sanit, formazione,... ) mi sembra la regola. Quello che intendevo dal 1° messaggio è puramente un requisito burocratico, e non funzionale alla salute dei lavoratori, che ovviamente non manderei mai a nuotare nel cromo 6......
Non penso di avere tantissima esperienza, anche perche faccio questo lavoro da 4 anni e ho 26 anni.. ma non mi sognerei mai di chiedere : scusate, ma posso mandare i lavoratori a sradicare lastre di amianto con i guanti in crosta come unico DPI ??
Ad ogni modo, ho scoperto che la Regione Lombardia prevede un iter ben specifico per la rimozione di questo agente ( non in quanto tale, ma in quanto rientrante in una specifica cerchia di contaminanti ) e quindi, alla fine rispondendomi da solo dopo essere andato in regione e all'ARPA a chiedere, abbiamo optato per la ditta specializzata che, oltre a dare ai propri lavoratori la massima protezione, saprà gestire burocraticamente la cosa.. ( serie di campionamenti sulle pareti bonificate, verifiche degli imballaggi per il contenimento. .etc. )
piccolo O.T. ... ma Nofer non capisco una cosa : tu dici : Salvo poi piangere e strepitare quando ci scappa l'incidente, e per le
pulizie diri non passa mese senza che se ne senta qualuno .. io invece noto che le aziende di pulizie stanno molto migliorando in questa ottica, anche perchè entrano in contatto con diverse realtà produttive e quindi i DL sono sempre piu esigenti e rispettosi ( giustamente ) riguardo alla protezione dei propri lavoratori. Per intenderci, sono tra i pochi DL che quando fanno il DUVRI si dimostrano interessati e coinvolti nelle decisioni fondamentali....
io chiedo scusa al MOd se ho inquinato il post con battibecchi vari, ma sentendomi attaccato in maniera non motivata, insomma.. mi è sembrato normale rispondere.
Ciao :smt039
Inviato: 19 nov 2009 23:57
da Nofer
nessun problema, :smt007 direi che si è sgombrato il campo da equivoci non voluti da entrambi.
Quanto alla regolamentazione della regione lombardia, ebbene non ne avevo notizia e se tu potessi postarne almeno gli estremi ti sarei grata, perchè vedere che ogni tanto qualcuno fa qualcosa di buono mi conforta sempre, anche se ciò accade a nord del Garigliano ... No, per dirle tutte mi ci inca@@erei parecchio, ma del tutto privatamente, perchè purtroppo qua nel sud più o meno profondo sto assistendo ad una morte lenta di imprese che eseguivano deteminate manutenzioni, tipo quella da te citata, anche straordinarie con professionalità e competenza invidiabili, morte lenta dovuta sia a situazioni di mercato e di illiquidità -che non sono solo ns. prerogative (il che rende più grave e preoccupante la cosa) - sia alla concorrenza economicamente sleale di quelli che tanta professionalità ed esperienza (con relative cautele) non ce l'hanno. E nessuno verifica questa "abilità" prima di iscriverli alla CCIAA, come non si verifica per le imprese edili nè per gli agenzie immobiliari nè per nessuno, alla fine.
In compenso, c'è un floridissimo fiorire, sfiorire e rinascere con nomi simili (una F al posto di una E nel logo) oppure con nomi puntati tipo da Nofer sas si passa a N.O.F.E.R. snc, ma anche con nomi giudiricamente assai diversi (...) tipo Eurocarozzeria di pinco pallo a carrozzeriaeuropea di pallo pinco, dove l'impresina morta licenzia tutti -appunto prevalentemente extracomunitari/e- fallendo e lasciando i poverini con un palmo di naso e a rischio espulsione, e la nuova impresina assume al più 1 dei migliori dei precedenti e si fa portare altri/e poveracci alla fame, ai quali vien fatto firmare statino da 800-900 euro/mese ed in realtà gli se ne dà forse 600, nel migliore di casi.
Mi fu detto nel 2007 che in un'altra regione italiana, sull'adriatico e non nel sud (generico ma non troppo) questa usanza -da schiaffi a due mani- era la normalità nel comparto calzaturiero.
In quello stesso comparto, sempre ai fini di puro risparmio economico, si è ripreso ad utilizzare mastici e collanti (detti mastici leggeri o mastici veloci) e prodotti di finitura (rimozione dei residui di collante) con solvente-base il n-esano, che negli anni tra il 66 e il 74 qua da noi diedero origine ad una strage di giovani ragazze che si ammalarono di "polineuropatia da collanti". Per di più, spesso questi mastici e quei prodotti di finitura sono n-esano "commerciale" da recupero (e non da distillazione) e quindi con tenori anche significativi di contminati anche clorurati assai più tossici. Nessun italiano "del ramo", i non più giovanissimi in particolare, userebbe più l'esano, perchè quando ti va bene resti semiparalizzato, nel peggiore dei casi ... lasciamo stare. Io ne ho viste tante, claudicare con fatica , con i padri padroni che le accompagnavano alle visite in USL per dire al medico di farle idonee, che erano l'unico sostegno economico familiare. Alcune, poi, non le ho viste più: capirai che certe cose ti lasciano nell'anima dei lividi che non smettono mai di dolerti, anche se solo appena sfiorati.
E quelli che non possono fare qui queste cose, perchè magari sono conosciuti e già diffidati, hanno delocalizzato nei paesi dell'est europeo o in bangladesh, india, cina, taiwan etc. etc. etc.; mi risulta altresì che per il pellettiero- borse stanno colonizzando la tunisia, la siria, e stanno sbarcando in marocco dove hanno un po' meno presa perchè lì la cultura del cuoio cucito è molto ben radicata (vi ricordo che il "marocchino" era un conciato pregiatissimo che si prestava alla creazione persino di capi di abbibliamento). E io ho ricominciato a comprare solo borse cucite, magari dai cinesini a 0,10 € al pezzo, ma cucite.
Adesso ti puoi spiegare in dettaglio i miei timori, e il perchè di ciò che ne è derivato.
N.B. Ho profittato di questo post per ricordare notizie da me già riportate in passato, e per riportare alla mente delle nuovissime generazioni patologie professionali che sembravano talmente superate dalle positive innovazioni tecnologiche da finire rimosse persino nlle scuole di specializzazione in medicina del lavoro: perchè c'è stato e c'è in giro qualche ignorante sublime che quando adotta il nuovo lo fa senza capirne i motivi e rimuove il vecchio con il rischio che il vecchio (e pericoloso) torni.
Inviato: 27 nov 2009 19:35
da sal56
Per Tech-win
credo di aver capito che tutto è stato risolto con l’affidamento ad una ditta specializzata. Ma per curiosità:
- la ditta è iscritta all’Albo Gestori Ambientali nella categoria 9?
- avete stabilito chi è il produttore del rifiuto e di conseguenza a chi spetta la nomina del Consulente ADR (D.G.S.A.)?
- visto che l’acido cromico in soluzione e di conseguenza i rifiuti contenenti tale materia sono rubricati nella tabella A cap. 3.2 ADR con il numero UN 1755, è stato attribuito l’esatto gruppo di imballaggio (II oppure III) con le corrispondenti istruzioni di imballaggio?
- sono state predisposte le etichette per ogni collo e i marchi (R per rifiuto, CER, n. ONU, etichetta modello 8 e le frecce di orientamento)?
Se vuoi rispondermi ti ringrazio, ripeto la mia è solo curiosità
Sal