Salve a tutti,
qualcuno potrebbe gentilmente indicarmi dei riferimenti normativi o delle precauzioni da adottare in merito all'installazione di una bombola di acetilene per l'assorbimento atomico in un laboratorio aziendale?
ho trovato in rete delle interessanti procedure di sicurezza ma volevo conoscere qualche riferimento normativo.
Grazie
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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ACETILENE IN LABORATORIO
Sull'argomento segnalo le due pagine seguenti
http://www.sicurezzaonline.it/links/lin ... spelab.htm
http://www.sicurezzaonline.it/links/lin ... spegas.htm
Cordiali saluti a tutti
Mod
http://www.sicurezzaonline.it/links/lin ... spelab.htm
http://www.sicurezzaonline.it/links/lin ... spegas.htm
Cordiali saluti a tutti
Mod
la migliore prevenzione dai rischi dell'acetilene per uno spettrofotometro ad assorbimento atomico a fiamma è... uno spettrofotometro ad assorbimento atomico ad atomizzazione elettrotermica! (=fornetto di grafite) che lavora in atmosfera di argon.
E se sei capace di far incediare l'argon, ci prendiamo il nobel per la chimica.
Battute a parte, il problema è che in fiamma non si lavora più da anni, e quindi occorre un buon programma (anzi un ottimo programma) di manutenzione periodica preventiva del sistema di fiamma. Può essere utile anche un rivelatore di gas, e so che l'impianto elettrico dev'essere rigorosamente stagno. Non mi chiedere perchè, non lo voglio nemmeno sapere, ma è probabile che qualcun altro ce lo spieghi.
A parte, ovviamente, chiudere sempre tutti i manometri e la chiave della bombola quando si è finito di lavorarci.
Anche il sistema di cappa è bene sia assolutamente conforme a quanto prescritto dalla casa produttrice dello strumento.
E se sei capace di far incediare l'argon, ci prendiamo il nobel per la chimica.
Battute a parte, il problema è che in fiamma non si lavora più da anni, e quindi occorre un buon programma (anzi un ottimo programma) di manutenzione periodica preventiva del sistema di fiamma. Può essere utile anche un rivelatore di gas, e so che l'impianto elettrico dev'essere rigorosamente stagno. Non mi chiedere perchè, non lo voglio nemmeno sapere, ma è probabile che qualcun altro ce lo spieghi.
A parte, ovviamente, chiudere sempre tutti i manometri e la chiave della bombola quando si è finito di lavorarci.
Anche il sistema di cappa è bene sia assolutamente conforme a quanto prescritto dalla casa produttrice dello strumento.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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A proposito di “ottimo programma” mi ricordo le corse all’Università per andare a chiudere la chiave della bombola sul terrazzo mentre la fiamma di acetilene era ancora accesa in laboratorio..
Quel tipo di “procedura” serviva a bruciare anche la minima traccia di acetilene residuo nella linea.
La fiamma si spegneva poi da sola per blocco automatico in assenza di acetilene.
Si istituivano vere e proprie gare a cronometro...
Si correva perché la fiamma rimaneva a quel punto incustodita e soprattutto perché l’acetilene costava...
Quel tipo di “procedura” serviva a bruciare anche la minima traccia di acetilene residuo nella linea.
La fiamma si spegneva poi da sola per blocco automatico in assenza di acetilene.
Si istituivano vere e proprie gare a cronometro...
Si correva perché la fiamma rimaneva a quel punto incustodita e soprattutto perché l’acetilene costava...
Sembra una cosa "grezza", chiudere l'erogazione con la fiamma ancora accesa, ma incontra tutta la mia approvazione: se ti dicessi che quell'unica volta all'anno che chiudo il gas di casa al contatore faccio lo stesso? Idem dicasi per l'idrogeno nel GC-FID in laboratorio;, però al manometro di 2° stadio; ci metto un poco quando riaccendo, ma mi sento più tranquilla che non ci sia idrogeno vagante, neppure poco pochissimo.Alì ha scritto:A proposito di “ottimo programma” mi ricordo le corse all’Università per andare a chiudere la chiave della bombola sul terrazzo mentre la fiamma di acetilene era ancora accesa in laboratorio..
Quel tipo di “procedura” serviva a bruciare anche la minima traccia di acetilene residuo nella linea.
La fiamma si spegneva poi da sola per blocco automatico in assenza di acetilene.
Si istituivano vere e proprie gare a cronometro...
Si correva perché la fiamma rimaneva a quel punto incustodita e soprattutto perché l’acetilene costava...
Il criterio è oggettivamente preventivo, niente gas esplosivo= niente sorgente di bbbooummmmm.
per le corse... ma uno che restava a controllare la fiamma mentre l'altro andava a chiudere, no? non mi dire che vi facevano stare uno soltantoo e pure da solo in lab, che urlo!
Nofer
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Se ti dicessi che avevo le chiavi del Lab e che la prof se ne andava via ad una certa, la prendi come se fossi rimasto solo ???
Comunque, anche se l'ho descritta in modo giocoso, era una procedura in cui credevo.
Per il resto, di sicurezza, ce n'era ben poca...Anche per quanto riguarda la salute: se penso a come si manipolavano toluene e diclorometano o acidi forti come il solforico, il cloridrico o il nitrico. Per fortuna ho sempre avuto un certo feeling con la Sicurezza, per cui operavo al meglio possibile ma se avessi dovuto aspettare le indicazioni di qualcuno "più in alto" ora sarei stato, se mi consenti un po' di cinismo, già in braccio al Signore..
Ma non avveleniamoci oltre il già fatto, è Natale!!
Saluti !!
Comunque, anche se l'ho descritta in modo giocoso, era una procedura in cui credevo.
Per il resto, di sicurezza, ce n'era ben poca...Anche per quanto riguarda la salute: se penso a come si manipolavano toluene e diclorometano o acidi forti come il solforico, il cloridrico o il nitrico. Per fortuna ho sempre avuto un certo feeling con la Sicurezza, per cui operavo al meglio possibile ma se avessi dovuto aspettare le indicazioni di qualcuno "più in alto" ora sarei stato, se mi consenti un po' di cinismo, già in braccio al Signore..
Ma non avveleniamoci oltre il già fatto, è Natale!!
Saluti !!