Ciao a tutti e tutte...è il mio primo post così ne approfitto per salutare moderatori e utenti del forum.
Avrei una domanda da porre per limitare un mio dubbio..
In una parte della mia azienda, sono stati fatti i test per i conduttori di carrelli frontali e di movimentazione merci, come da recente legge si dispone in materia di sicurezza sul lavoro...
Come ben sapete ci sono dei "cut-off" di riferimento...cioè dei valori fissati per ciascuna sostanza presa in esame nel test...
Ora, mettiamo che il cut-off della cannabis, che è di 50ng....se trovo un valore pari a 15ng....si dichiara cosa? la positività? ...la non idonietà a svolgere la mansione? la presenza di Thc nelle urine, ma al di sotto di una soglia?
Aiuto please!
Un cordiale saluto e benvenuto nella community.
Mod
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Positività al test antidroga
- erressepippì
- Messaggi: 50
- Iscritto il: 16 set 2009 18:22
Anche se sono uno degli ultimi di questa grande famiglia forùmica, ti do il benvenuto e provo a darti una risposta. Anzi, una non-risposta: non lo so.
Il mio intervento apparentemente inutile, l'ho fatto solo per dirti che un RSPP o ASPP o preposto o RLS o tecnico della sicurezza o quello che sei tu (magari sei pure un datore di lavoro, chi lo sa?) fa parte o può far riferimento ad un insieme di persone le quali formano il Servizio Prevenzione e Protezione. All'interno di questo SPP, ove nominato, c'è una figura che sovente viene sottovalutata (purtroppo, molto spesso, con la "complicità" della figura stessa) e che funge, quasi sempre da strumento burocratico-tecnico, quando invece, come con tutti gli altri "omini della sicurezza" dovrebbe essere una figura coinvolta, stimolata, interrogata e professionalmente "spremuta": il medico competente. Il consiglio che ti do (tenuto comunque conto del fatto che quasi sicuramente delle risposte vere e proprie ti arriveranno, magari proprio da qualche MC che -purtroppo per me perchè non ci posso avere a che fare sul lavoro :smt009 - sarà la sperata eccezione) è quello di fare queste domande al tuo MC e di "spremerlo" professionalmente :smt003 .
Auguri e buon lavoro
Il mio intervento apparentemente inutile, l'ho fatto solo per dirti che un RSPP o ASPP o preposto o RLS o tecnico della sicurezza o quello che sei tu (magari sei pure un datore di lavoro, chi lo sa?) fa parte o può far riferimento ad un insieme di persone le quali formano il Servizio Prevenzione e Protezione. All'interno di questo SPP, ove nominato, c'è una figura che sovente viene sottovalutata (purtroppo, molto spesso, con la "complicità" della figura stessa) e che funge, quasi sempre da strumento burocratico-tecnico, quando invece, come con tutti gli altri "omini della sicurezza" dovrebbe essere una figura coinvolta, stimolata, interrogata e professionalmente "spremuta": il medico competente. Il consiglio che ti do (tenuto comunque conto del fatto che quasi sicuramente delle risposte vere e proprie ti arriveranno, magari proprio da qualche MC che -purtroppo per me perchè non ci posso avere a che fare sul lavoro :smt009 - sarà la sperata eccezione) è quello di fare queste domande al tuo MC e di "spremerlo" professionalmente :smt003 .
Auguri e buon lavoro
Cerchiamo di fare ordine.
Il test droga in prima istanza è un test di screening eseguito con metodo immunochimico. Tale metodo è qualitativo e non quantitativo. Si intende cioè che valuta semplicemente se il cut off (limite di soglia) è stato o meno superato.
In soldoni se il mio limite, come giustamente detto, è 50ug per la cannabis non mi dice quanto metabolita trova, quanti ug, ma solo se il limite è stato superato.
Potrei quindi avere un valore pari a 45 ma, essendo il cut off 50, il tets risulta negativo.
Diverso discorso è per il test di secondo livello, quello da eseguire con tecnica gascromatografica. Tale indagine è sia qualitativa che quantitativa, viene cioè definita anche la quantità di metaboliti presenti.
Questo test deve avere una sensibilità pari ad un decimo rispetto a quella del test di screening. Nel caso specifico non più 50 ug ma 5.
Per rispondere alla domanda. Il primo test da eseguire è un test di sceening quindi un test che non mi quantifica gli eventuali metaboliti. Quindi non saprò mai se avrò 49 o zero, ma solo se ho o meno superato i 50 ug.
:smt039 Ciao
Il test droga in prima istanza è un test di screening eseguito con metodo immunochimico. Tale metodo è qualitativo e non quantitativo. Si intende cioè che valuta semplicemente se il cut off (limite di soglia) è stato o meno superato.
In soldoni se il mio limite, come giustamente detto, è 50ug per la cannabis non mi dice quanto metabolita trova, quanti ug, ma solo se il limite è stato superato.
Potrei quindi avere un valore pari a 45 ma, essendo il cut off 50, il tets risulta negativo.
Diverso discorso è per il test di secondo livello, quello da eseguire con tecnica gascromatografica. Tale indagine è sia qualitativa che quantitativa, viene cioè definita anche la quantità di metaboliti presenti.
Questo test deve avere una sensibilità pari ad un decimo rispetto a quella del test di screening. Nel caso specifico non più 50 ug ma 5.
Per rispondere alla domanda. Il primo test da eseguire è un test di sceening quindi un test che non mi quantifica gli eventuali metaboliti. Quindi non saprò mai se avrò 49 o zero, ma solo se ho o meno superato i 50 ug.
:smt039 Ciao
QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIENT ALBAS COLUMBAS TUNC VOCABERIS SAPIENS
(Quando nella tua casa i neri corvi partoriranno bianche colombe allora sarai chiamato
sapiente)
(Quando nella tua casa i neri corvi partoriranno bianche colombe allora sarai chiamato
sapiente)
NO.
nel senso, i NO sono 2.
il primo, fa riferimento ai dati di cut off per lo screening, che è una cavolata suprema, e ciò per due ottimi motivi: il test immunochimico non è nemmeno qualitativo, perchè la tecnica adottata non prevede l'uso di reattivi monomolecolari (non per niente si chiama di screening) e può andare bene sì e no per quando uno arriva strafatto in pronto soccorso di un ospedale e, premesso che si vede che è strafatto tanto che ce lo hanno portato sino a lì, spesso incosciente, serve ai sanitari di PS per avere un'idea di che tipo di miscuglio abbia ingurgitato per sapere che tipo di "antidoti" somministrare e che trattamento terapeutico per cercare di non farlo morire. Inoltre, oltre ad essere del tutto aspecifici, tanto che nei fatti si esce "positivi" alla canapa se si è in terapia con qualunque antidolorifico base di ibuprofene, (così come si esce positivi ai metaboliti della coca se si fa terapia tirosinica e gli antiallergici a base di pseudoefedrina ti fanno uscire positivo all'ecstasy o come cacchio si scrivono quelle pasticche del diavolo) è una tecnica talmente grezza che non garantisce alcunchè; in ogni caso, se esce negativo, ossia al di sotto del cut off, il risultato è negativo, punto e basta.
L'altro NO è relativo alla sensibilità, appunto: ovviamente se si sta usando uno stick con sensibilità pari per esempio a 30 ng/ml per la canapa o a 80 per la coca si sta turlupinando il lavoratore perchè uso un rivelatore con soglia più bassa di quelle che quella pifferona della signora CU ha deciso possa ritenersi segno di assunzione di sostanze psicotrope; e se se ne accorge il lavoratore o il suo legale, con il test di conferma che darà la negatività, sono ca... amarissimi per tutti: per il MC, per il DdL, per la Casa produttrice... Io, sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi perchè mai la soglia per la canapa, che mi hanno assicurato se ne fuma a grammi al giorno, sia di 50 e quello della coca, che se ne assumono decigrammi, sia di 150: forse, la coca è più accettabile ?
Comunque sia, il MC in caso di sos. positività deve sospendere l'idoneità alla mansione, in attesa dell'esito del test di conferma. Diciamoci le cose in faccia e non nascondiamoci dietro un dito: il lavoratore sarà erroneamente sputtanato per sempre, perchè anche se il test di conferma dirà che in realtà era pieno di antidolorifici per il mal di schiena (magari dovuto proprio al muletto...) o infarcito di antistaminici efedrinici perchè il magazzino è pieno zeppo di muffe, si porterà tutta la vita, in quella fabbrica, la nomea di "drogato", e magari le MP di cui in realtà soffre non saranno mai più prese in considerazione da nessuno, o peggio vissute come rivalsa/vendetta del lavoratore falsamente incriminato con conseguenti rischi seri per la salute degli altri. Sempre che il ddl non ne profitti per farlo fuori, dati i tempi.
Ora che ci penso, i NO passano a 3: no ad uno Stato che abdica ai suoi doveri, che si è dato da solo (L.833/78, DPR 309/90 e L.125/01), e li demanda a figure improprie (i DdL + i MC) fingendo in maniera ignobile di tutelare i terzi, che saremmo noi. Lasciando perdere il carrellista, ma voi ci pensate ai proprietari di un solo TIR, ma grande, che non sono dipendenti da nessuno e si possono strisciare quintali di coca e andare a fari spenti nella notte per vedere se è così difficile far morire?
Ma voi vi siete resi conto che per i medici e il personale ospedaliero in generale si deve verificare se bevono (lasciamo perdere quest'altra cavolata addirittura sublime, non ci sono test scientificamente univoci per diagnosticare l'alcool dipendenza!) ma anche loro possono entare in sala operatoria tutti belli pimpanti di coca o di pasticche varie? Idem dicasi per insegnanti di ogni ordine e grado.
Un ultimo pensiero ai nostri esimi governanti/parlamentari/amministratori... Le Iene insegnano...
A volte, ascoltando i telegiornali, viene seriamente il pensiero che dovrebbero almeno cambiare spacciatore e assumere robe meno psicotrope.
nel senso, i NO sono 2.
il primo, fa riferimento ai dati di cut off per lo screening, che è una cavolata suprema, e ciò per due ottimi motivi: il test immunochimico non è nemmeno qualitativo, perchè la tecnica adottata non prevede l'uso di reattivi monomolecolari (non per niente si chiama di screening) e può andare bene sì e no per quando uno arriva strafatto in pronto soccorso di un ospedale e, premesso che si vede che è strafatto tanto che ce lo hanno portato sino a lì, spesso incosciente, serve ai sanitari di PS per avere un'idea di che tipo di miscuglio abbia ingurgitato per sapere che tipo di "antidoti" somministrare e che trattamento terapeutico per cercare di non farlo morire. Inoltre, oltre ad essere del tutto aspecifici, tanto che nei fatti si esce "positivi" alla canapa se si è in terapia con qualunque antidolorifico base di ibuprofene, (così come si esce positivi ai metaboliti della coca se si fa terapia tirosinica e gli antiallergici a base di pseudoefedrina ti fanno uscire positivo all'ecstasy o come cacchio si scrivono quelle pasticche del diavolo) è una tecnica talmente grezza che non garantisce alcunchè; in ogni caso, se esce negativo, ossia al di sotto del cut off, il risultato è negativo, punto e basta.
L'altro NO è relativo alla sensibilità, appunto: ovviamente se si sta usando uno stick con sensibilità pari per esempio a 30 ng/ml per la canapa o a 80 per la coca si sta turlupinando il lavoratore perchè uso un rivelatore con soglia più bassa di quelle che quella pifferona della signora CU ha deciso possa ritenersi segno di assunzione di sostanze psicotrope; e se se ne accorge il lavoratore o il suo legale, con il test di conferma che darà la negatività, sono ca... amarissimi per tutti: per il MC, per il DdL, per la Casa produttrice... Io, sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi perchè mai la soglia per la canapa, che mi hanno assicurato se ne fuma a grammi al giorno, sia di 50 e quello della coca, che se ne assumono decigrammi, sia di 150: forse, la coca è più accettabile ?
Comunque sia, il MC in caso di sos. positività deve sospendere l'idoneità alla mansione, in attesa dell'esito del test di conferma. Diciamoci le cose in faccia e non nascondiamoci dietro un dito: il lavoratore sarà erroneamente sputtanato per sempre, perchè anche se il test di conferma dirà che in realtà era pieno di antidolorifici per il mal di schiena (magari dovuto proprio al muletto...) o infarcito di antistaminici efedrinici perchè il magazzino è pieno zeppo di muffe, si porterà tutta la vita, in quella fabbrica, la nomea di "drogato", e magari le MP di cui in realtà soffre non saranno mai più prese in considerazione da nessuno, o peggio vissute come rivalsa/vendetta del lavoratore falsamente incriminato con conseguenti rischi seri per la salute degli altri. Sempre che il ddl non ne profitti per farlo fuori, dati i tempi.
Ora che ci penso, i NO passano a 3: no ad uno Stato che abdica ai suoi doveri, che si è dato da solo (L.833/78, DPR 309/90 e L.125/01), e li demanda a figure improprie (i DdL + i MC) fingendo in maniera ignobile di tutelare i terzi, che saremmo noi. Lasciando perdere il carrellista, ma voi ci pensate ai proprietari di un solo TIR, ma grande, che non sono dipendenti da nessuno e si possono strisciare quintali di coca e andare a fari spenti nella notte per vedere se è così difficile far morire?
Ma voi vi siete resi conto che per i medici e il personale ospedaliero in generale si deve verificare se bevono (lasciamo perdere quest'altra cavolata addirittura sublime, non ci sono test scientificamente univoci per diagnosticare l'alcool dipendenza!) ma anche loro possono entare in sala operatoria tutti belli pimpanti di coca o di pasticche varie? Idem dicasi per insegnanti di ogni ordine e grado.
Un ultimo pensiero ai nostri esimi governanti/parlamentari/amministratori... Le Iene insegnano...
A volte, ascoltando i telegiornali, viene seriamente il pensiero che dovrebbero almeno cambiare spacciatore e assumere robe meno psicotrope.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Grazie Nofer per la tua risposta che però non cambia la sostanza di quello che penso.
In primis non sta a me giudicare che strumenti o quali rilavatori userà il laboratorio preposto, ma immagino che se qualcuno si rivalga, le conseguenze possano essere esclusivamente per il laboratorio stesso.
Se io distruggo un magazzino, la colpa è mia o degli addetti preposti che ci lavorano, non di chi mi ha venduto i muletti, non credi?
la domanda del test e dei suoi valori è puramente per rispondere ad un dubbio...in quanto il medico competente mi ha spiegato che a parte la "cattiveria" del metabolita della cannabis che resta nel fisico anche per 21 giorni solo per aver fumato 4-5 tiri, risulta devastante, in quanto non ce ne accorgeremo nemmeno che la gente dovrà scendere dai carrelli per 4 tiri fatti magari dieci giorni prima...e in pausa pranzo permettiamo alle catene di ristorazione di vendere alcolici nelle mense....questo non è più grave/rischioso, a livello QUOTIDIANO???
Mi sembra che qui si stia sfiorando l'assurdo...
e i paramentri sempre detti dal dottore in sede, sono proprio "assurdi"...
Io ritengo che non sia questa la strada corretta, anzi solo una forma discrimantoria e un misero tentativo di chi governa di limitare gli incidenti sul lavoro"...che da quello che ne so, per l'80% sono nel settore edilizio dove mancano completamente le misure di controllo e prevenzione e dove ai lavoratori stessi impiegati nei cantieri non vengono nemmeno fornite le attrezzature che devono essere impiegate per lo svolgimento della mansione...
Se il governo vuole interrompere davvero la curva degli incidenti, allora deve rivolgere lo sguardo alle vere problematiche di questo paese.
Ripeto. Chi beve in pausa non è meno pericoloso a mio avviso di chi magari in una serata di amicizia e baldoria si è fatto una canna con amici. è una cosa assurda, che rischia come diceva Nofer giustamente di "discrimanare" una lavoratore e di portargli conseguenze spiacevoli per un'assurdità.
Meditiamo gente.
Mi scuso pubblicamente con BPaolo per avergli dato erroneamente la paternita' di questa risposta.
Pensavo che il post fosse stato messo online nella fretta da lui senza prima loggarsi e per questo gli avevo attribuito l'intervento dell'Ospite inserendo un nick simile al suo BPaolo_ (in quanto non posso, ovviamente, scrivere con lo UserID di un abbonato o registrato).
Capita, a volte, che un registrato/abbonato entri da ospite magari da una postazione pc non abituale e non si accorge, nella fretta, di non essere regolarmente loggato ... ma non era questo il caso (come mi ha comunicato BPaolo via mail) e per questo gli rinnovo le piu' profonde scuse per l'increscioso accaduto.
Un cordiale saluto e buona serata a tutti
Mod
In primis non sta a me giudicare che strumenti o quali rilavatori userà il laboratorio preposto, ma immagino che se qualcuno si rivalga, le conseguenze possano essere esclusivamente per il laboratorio stesso.
Se io distruggo un magazzino, la colpa è mia o degli addetti preposti che ci lavorano, non di chi mi ha venduto i muletti, non credi?
la domanda del test e dei suoi valori è puramente per rispondere ad un dubbio...in quanto il medico competente mi ha spiegato che a parte la "cattiveria" del metabolita della cannabis che resta nel fisico anche per 21 giorni solo per aver fumato 4-5 tiri, risulta devastante, in quanto non ce ne accorgeremo nemmeno che la gente dovrà scendere dai carrelli per 4 tiri fatti magari dieci giorni prima...e in pausa pranzo permettiamo alle catene di ristorazione di vendere alcolici nelle mense....questo non è più grave/rischioso, a livello QUOTIDIANO???
Mi sembra che qui si stia sfiorando l'assurdo...
e i paramentri sempre detti dal dottore in sede, sono proprio "assurdi"...
Io ritengo che non sia questa la strada corretta, anzi solo una forma discrimantoria e un misero tentativo di chi governa di limitare gli incidenti sul lavoro"...che da quello che ne so, per l'80% sono nel settore edilizio dove mancano completamente le misure di controllo e prevenzione e dove ai lavoratori stessi impiegati nei cantieri non vengono nemmeno fornite le attrezzature che devono essere impiegate per lo svolgimento della mansione...
Se il governo vuole interrompere davvero la curva degli incidenti, allora deve rivolgere lo sguardo alle vere problematiche di questo paese.
Ripeto. Chi beve in pausa non è meno pericoloso a mio avviso di chi magari in una serata di amicizia e baldoria si è fatto una canna con amici. è una cosa assurda, che rischia come diceva Nofer giustamente di "discrimanare" una lavoratore e di portargli conseguenze spiacevoli per un'assurdità.
Meditiamo gente.
Mi scuso pubblicamente con BPaolo per avergli dato erroneamente la paternita' di questa risposta.
Pensavo che il post fosse stato messo online nella fretta da lui senza prima loggarsi e per questo gli avevo attribuito l'intervento dell'Ospite inserendo un nick simile al suo BPaolo_ (in quanto non posso, ovviamente, scrivere con lo UserID di un abbonato o registrato).
Capita, a volte, che un registrato/abbonato entri da ospite magari da una postazione pc non abituale e non si accorge, nella fretta, di non essere regolarmente loggato ... ma non era questo il caso (come mi ha comunicato BPaolo via mail) e per questo gli rinnovo le piu' profonde scuse per l'increscioso accaduto.
Un cordiale saluto e buona serata a tutti
Mod
Attenzione a maneggiare dati sensibili: fare riferimento alla 196/03 in tutto e per tutto e in particolare verificare di avere un Sistema di Gestione della Privacy con un DPS che risponde alle esigenze sia formali e sia sostanziali, con ad esempio l'accesso all' esito della verifica del medico competente sia gestito dal Titolare e da persone previste sul DPS opportunamente incaricate, ed essendo cartaceo sia chiuso in armadio a chiave.
Conosco un'azienda che è stata portata al Garante da un dipendente solo perchè la consegna delle cartelle degli accertamente sanitari ( chiaramente in busta chiusa) effettuati dal MC erano stati effettuati da un'altro dipendente. Per fortuna dell'azienda, dal DPS era previsto che poteva svolgere quella mansione.
Però sono storie rognose.
Un saluto
Conosco un'azienda che è stata portata al Garante da un dipendente solo perchè la consegna delle cartelle degli accertamente sanitari ( chiaramente in busta chiusa) effettuati dal MC erano stati effettuati da un'altro dipendente. Per fortuna dell'azienda, dal DPS era previsto che poteva svolgere quella mansione.
Però sono storie rognose.
Un saluto
carissimo meo, c'è assai poco da avere DPS e procedure per la privacy: se il giorno X sono stati passati "a visita" con esame screening certi lavoratori , quindi avvisati non oltre 1 giorno prima anzichè i tradizionali 10-15 gg che si danno di preavviso per le visite "normali", e dal giorno dopo 1 o 2 di loro risultano sospesi dalla mansione, non ci vuole mica l'accesso ai documenti per dedurre che quell'uno (o quei due) sono usciti positivi.
Come si dice dalle parti mie, "nun ce vo' 'a zingara p' addivinà, Cuncé! " ...
Come si dice dalle parti mie, "nun ce vo' 'a zingara p' addivinà, Cuncé! " ...
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Sono chiaramente daccordo con te, ma ripeto un semplice concetto della centonontaseizerotre: chi da la comunicazione di sospensione al dipendente deve essere il Titolare o Incaricato secondo quanto già scritto e applicato nel DPS, altrimenti l'azienda rischia che il dipendente (immaginate le sue condizioni psichiche dopo una comunicazione del genere) trascini l'azienda stessa davanti al Garante.
E' chiaro che ci vuole poco a tirare le somme come dici tu e a capire di che si tratta, ma un conto è una supposizione e un'altra è una comunicazione ufficiale. Era solo per accendere una lampadina di Allarm su questa tematica.
Ciaoo
E' chiaro che ci vuole poco a tirare le somme come dici tu e a capire di che si tratta, ma un conto è una supposizione e un'altra è una comunicazione ufficiale. Era solo per accendere una lampadina di Allarm su questa tematica.
Ciaoo
sulle procedure non ci sono dubbi, hai ragioni da vendere, ed anzi talmente tante ragioni da regalarne anche.
Peraltro, se vuoi la mia modesta opinione, anche in pieno rispetto delle procedure c'è comunque abbastanza carne al fuoco da poter far storie in ogni caso, specie se, ripeto, si tratta di false positività dovute all'inaffidabilità sostanziale degli stickini, o meglio proprio della tecnica su cui si basano, relativamente a quelle particolari molecole.
Questo senza tener conto del fatto che -anche avvisati solo il giorno prima i meglio cannaroli -basta che assumano nelle 24 ore da che ricevono l'avviso sino a che si fa il prelievo 3-4 lt di acque oligominerali particolarmente diuretiche e vedi come si va ampiamente sottosoglia... ma perchè queste regolette pseudotecniche e realdemagogiche non le chiedono a chi di mestiere questo va facendo?
Peraltro, se vuoi la mia modesta opinione, anche in pieno rispetto delle procedure c'è comunque abbastanza carne al fuoco da poter far storie in ogni caso, specie se, ripeto, si tratta di false positività dovute all'inaffidabilità sostanziale degli stickini, o meglio proprio della tecnica su cui si basano, relativamente a quelle particolari molecole.
Questo senza tener conto del fatto che -anche avvisati solo il giorno prima i meglio cannaroli -basta che assumano nelle 24 ore da che ricevono l'avviso sino a che si fa il prelievo 3-4 lt di acque oligominerali particolarmente diuretiche e vedi come si va ampiamente sottosoglia... ma perchè queste regolette pseudotecniche e realdemagogiche non le chiedono a chi di mestiere questo va facendo?
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Chiedo scusa per il ritardo nella risposta ma, come noterete sopra, ho avuto un “sosia” che ha risposto per me.
Cara Nofer sono assolutamente d’accordo con te sul piano etico ma non posso concordare sul piano operativo. Piaccia o non piaccia siamo tenuti a rispettare la norma esistente che, concordo pienamente con te, è quanto meno ridicola per i motivi che tu ben descrivi.
Ma se vogliamo essere operativi, ed è questo siamo obbligati a fare, dobbiamo agire in conformità della norma esistente. E la norma dice di considerare negativo (ovviamente in prima battuta, per quello che viene definito “test di screening”) gli accertamenti con risultati inferiori al cut off stabilito.
Cosa stabilisce la norma:
prima dell’esecuzione del test di screening il dipendente deve dichiarare (tra le altre cose), la eventuale assunzione di farmaci anche riferita ai giorni trascorsi. Poniamo che il lavoratore in questione dichiari di avere assunto una sostanza farmacologica nota per essere interferente con il test di screening e questo risulti positivo (si pensi ad esempio alla assunzioni di calmanti per la tosse contenenti codeina, o antidolorifici – Contramal, Coefferalgan ecc- che danno positività agli oppiacei), come ci si deve comportare? Si invia al il campione di urina (contrassegnato con la lettera “B”) al laboratorio per l’analisi di II livello. In questo caso la tecnica gascromatografica abbinata alla spettrometria di massa ci fornirà un risultato negativo senz’ altra conseguenza per il dipendente.
N.B.: il Medico competente NON deve dichiarare la temporanea non idoneità del dipendete. Il giudizio deve infatti essere espresso alla conclusione delle procedure di primo livello ossia a seguito del risultato positivo del test di conferma mediante cromatografia accoppiata a spettrometria di massa eseguito presso un laboratorio B2 (vedi FAQ Regione Lombardia riportate anche in questo sito). Quindi per il dipendente non vi saranno “complicanze”. Da quanto sopra descritto si deduce che una accurata anamnesi farmacologica (attuale e pregressa), sia di vitale importanza per il corretto del MC
Altra possibilità:
Nel caso di test di primo livello positivo è corretto che non venga data nessuna comunicazione al DDL fino al test di conferma? E se nel frattempo accade un infortunio chi ne è responsabile?
Tra il test immunochimico (on site o presso laboratorio) e il test di conferma devono passare 5 giorni in Lombardia o 10 nel resto del mondo...
Quando il test immunochimico di primo livello è eseguito presso un Laboratorio di tipo B2, in presenza di risultato positivo, il Laboratorio provvede di norma all’effettuazione del test di conferma senza nessuna comunicazione al MC di tale prima positività. Il MC riceverà solo il risultato conclusivo, positivo sia al primo livello che nella conferma.
Nel caso invece di primo test eseguito dal MC direttamente presso l’Azienda, spetterà al MC la valutazione, caso per caso, sulla scelta più opportuna: attesa della conferma di positività senza assunzione di provvedimenti, oppure, in presenza di dati anamnestici e obiettivi indicativi di situazione di alto rischio, assunzione di misure immediate, ivi compreso l’allontanamento cautelativo dalla mansione del lavoratore.
Penso che questa sia la risposta a Koala, altrimenti ... ci riprovo!
Ciao!
Cara Nofer sono assolutamente d’accordo con te sul piano etico ma non posso concordare sul piano operativo. Piaccia o non piaccia siamo tenuti a rispettare la norma esistente che, concordo pienamente con te, è quanto meno ridicola per i motivi che tu ben descrivi.
Ma se vogliamo essere operativi, ed è questo siamo obbligati a fare, dobbiamo agire in conformità della norma esistente. E la norma dice di considerare negativo (ovviamente in prima battuta, per quello che viene definito “test di screening”) gli accertamenti con risultati inferiori al cut off stabilito.
Cosa stabilisce la norma:
prima dell’esecuzione del test di screening il dipendente deve dichiarare (tra le altre cose), la eventuale assunzione di farmaci anche riferita ai giorni trascorsi. Poniamo che il lavoratore in questione dichiari di avere assunto una sostanza farmacologica nota per essere interferente con il test di screening e questo risulti positivo (si pensi ad esempio alla assunzioni di calmanti per la tosse contenenti codeina, o antidolorifici – Contramal, Coefferalgan ecc- che danno positività agli oppiacei), come ci si deve comportare? Si invia al il campione di urina (contrassegnato con la lettera “B”) al laboratorio per l’analisi di II livello. In questo caso la tecnica gascromatografica abbinata alla spettrometria di massa ci fornirà un risultato negativo senz’ altra conseguenza per il dipendente.
N.B.: il Medico competente NON deve dichiarare la temporanea non idoneità del dipendete. Il giudizio deve infatti essere espresso alla conclusione delle procedure di primo livello ossia a seguito del risultato positivo del test di conferma mediante cromatografia accoppiata a spettrometria di massa eseguito presso un laboratorio B2 (vedi FAQ Regione Lombardia riportate anche in questo sito). Quindi per il dipendente non vi saranno “complicanze”. Da quanto sopra descritto si deduce che una accurata anamnesi farmacologica (attuale e pregressa), sia di vitale importanza per il corretto del MC
Altra possibilità:
Nel caso di test di primo livello positivo è corretto che non venga data nessuna comunicazione al DDL fino al test di conferma? E se nel frattempo accade un infortunio chi ne è responsabile?
Tra il test immunochimico (on site o presso laboratorio) e il test di conferma devono passare 5 giorni in Lombardia o 10 nel resto del mondo...
Quando il test immunochimico di primo livello è eseguito presso un Laboratorio di tipo B2, in presenza di risultato positivo, il Laboratorio provvede di norma all’effettuazione del test di conferma senza nessuna comunicazione al MC di tale prima positività. Il MC riceverà solo il risultato conclusivo, positivo sia al primo livello che nella conferma.
Nel caso invece di primo test eseguito dal MC direttamente presso l’Azienda, spetterà al MC la valutazione, caso per caso, sulla scelta più opportuna: attesa della conferma di positività senza assunzione di provvedimenti, oppure, in presenza di dati anamnestici e obiettivi indicativi di situazione di alto rischio, assunzione di misure immediate, ivi compreso l’allontanamento cautelativo dalla mansione del lavoratore.
Penso che questa sia la risposta a Koala, altrimenti ... ci riprovo!
Ciao!
QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIENT ALBAS COLUMBAS TUNC VOCABERIS SAPIENS
(Quando nella tua casa i neri corvi partoriranno bianche colombe allora sarai chiamato
sapiente)
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sapiente)