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Elettrogeno mobile e differenziale.

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luci
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Iscritto il: 29 ott 2004 22:26

Buongiorno a tutti,
vorrei porre questo quesito:

nella Norma CEI 64-8/551.4.4.2 (gruppi generatori di bassa tensione) leggo che:

«Nei sistemi TN, TT ed IT un dispositivo di protezione a corrente differenziale avente una corrente differenziale nominale di intervento non superiore a 30 mA deve essere installato in accordo con 431.1 per la interruzione automatica dell’alimentazione».
Questa prescrizione si applica (551.4.4) «...omissis... quando l'impianto ed il gruppo generatore non sono permanenti e fissi».

La situazione che sto studiando per un evento (illuminazione + riprese audiovideo e proiezioni + vani assimilabili a uffici con più di un centinaio di utilizzatori tra stampanti, computer, switch ecc.ecc.) prevede due gruppi elettrogeni trasportabili (su container) da 400 kVA l'uno (sistema TN-S), posti all'esterno del fabbricato, che dovranno alimentare per 2 giorni l'impianto provvisorio appositamente realizzato. Aggiungo che l'impianto si sviluppa all'interno di un palazzetto dello sport, con tutte le protezioni e gli accorgimenti del caso, realizzato come se fosse definitivo e fisso.
Questo vuol dire che sono obbligato ad installare a monte un differenziale con Id di 30 mA?
Ma con un impianto così vasto e con queste potenze in gioco, purtroppo sono quasi certo che, con una Id tanto bassa, si avranno parecchi scatti intempestivi, con gravi disagi e inutili condizioni di pericolo per le circa 2500 persone presenti.

Non ci sono altre soluzioni? Quello che leggo mi sembra inconcepibile e, francamente, poco logico...

Grazie
Saluti - luci
JoMarco

Certo che la soluzione c'è. Quello che serve a te è la coordinazione tra impianto di terra e differenziale, alternativa al semplice differenziale da 30mA; non ricordo se al  431.1 se ne parla o comunque ne faccia riferimento.

Sostanzialmente se si riesce a garantire una bassa resistenza di terra, ad esempio 20 ohm, la tua massima corrente di dispersione diverrebbe 50V / 20ohm = 2,5A, ecco che potresti utilizzare un differenziale fino a 2,5A, ma molto probabilmente a te basterà un 0,3A.

Attenzione che questa installazione deve essere subordinata comunque ad un progetto da parte di un elettricista abilitato o da un progettista (da progettista se potenza > 6kW o superficie installazione > 500mq, certamente il tuo caso) ed è necessaria la denuncia della conformità dell'impianto.
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luci
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Iscritto il: 29 ott 2004 22:26

Ciao JoMarco,
il progetto è proprio il mio incarico, ma è la prima volta che mi capita una situazione di questo tipo e mi sto documentando.
Quello che dici è applicabile a tutti gli ambienti, meno che a quelli MARCIO e/o alcuni ambienti particolari (tra i quali appunto quelli in 551.4.4.2), in cui il differenziale ad alta sensibilità è richiesto "a prescindere" dal valore della resistenza di terra e del corrispondente coordinamento. L'impianto realizzato avrà un sistema TN-S, quindi contro i contatti indiretti forse basterebbero anche solo interruttori magnetotermici.
Questa prescrizione, appunto come ho scritto nel mio post precedente, stranamente vale solamente per quelli "non permanenti e fissi" e non ne capisco il motivo, anche se la premura del legislatore penso sia indirizzata alle precarie situazioni spesso riscontrabili in caso di presenza di elettrogeni portatili.
Ma non è il mio caso, in cui tutto sarà realizzato con la massima cura, e per questo motivo volevo capire se ci fosse qualche altro modo di leggere e/o interpretare questa prescrizione, stranamente riduttiva.
Come certamente sai, l'Italia è la patria degli avvocati, un motivo ci sarà... Anche se, insieme alle leggi, il buon senso deve essere sempre la nostra guida principale e, secondo me, installare un differenziale da 30 mA a monte di un impianto di 800 kVA NON E' buon senso e NON E' neanche realizzare impianti "secondo la regola dell'arte".
Grazie comunque della risposta.
Saluti - luci
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