Ciao
un dipendente che lavora all'estero ricade sicuramente sotto la legislazione dello stato estero, ma credo anche sotto il d.l. 81 e nel caso di differenze, immagino si debba applicare la norma più severa (es. distanza linee elettriche).
Se si fa male, cosa mi chiederà lo SPISAL o chi per esso?
Ciao
Carlo
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Lavoro all'estero: come si configura?
Lo credo anch'io.Carlodg ha scritto:il lavoro all'estero ricade sicuramente sotto la legislazione dello stato estero, ma credo anche sotto il d.l. 81
Ci ho avuto a che fare e più che applicare la norma + restittiva, nel senso più ampio del termine, occorre applicarle entrambe.
Non credo che la ASL ci possa fare un granchè!
Ammesso che il sistema SSN & INAIL allerti la Magistratura non credo sia facile individuare la procura competente ne tantomeno la ASL competente. In merito a eventuali accertamenti dubito gli ispettori possano andare all'estero e al più è possibile acquisire della documentazione.
In un caso concreto un mio caro amico :smt031 suggerì di interessare il ministero degli esteri affinchè attivasse il consolato italiano di Timisoara (se esiste) affinchè chiedesse alla "ispettoranto competente" se avesse fatto delle indagini e, in tal caso di acqusire gli atti.
Poi c'è il problema della traduzione che nel penale deve essere fatto in un certo modo...
dottò che famo? Prescritto o archiviato?
givi
"... se sbaglio mi corriggerete!"
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