L'idoneità tecnico-professionale degli autonomi è stata verificata secondo l'allegato XVII. Esistono poi contratti che legano l'impresa affidataria agli autonomi subappaltatori per la realizzazione dell'edificio. In ogni caso è una chiara impresa di fatto e come tale (penso) sanzionabile dal DPL.
Per deontologia professionale vorrei avvertire il committente della situazione (che tra l'altro ha non consapevolmente autorizzato) in merito alle eventuali sanzioni che potrebbe subire.
Grazie per eventuali spunti di riflessione!
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
Impresa di fatto, il Committente può essere sanzionato?
se cè un impresa che subappalta a 1000 lavoratori autonomi dimmi dove sta l'impresa di fatto!? l'impresa reale esiste e coordina le lavorazioni dei lavoratori autonomi, i quali rispondono unicamente all'impresa committente. nessun lavoratore autonomo in questo caso può essere individuato coem datore di lavoro quindi il problema non sussiste! (teoricamente) poi di fatto magari ul lav autonomo coordina gli altri, ma ciò sulla carta non comparià mai!
so di non sapere (Socrate)
Il problema che mi sono posto è che i lavoratori autonomi sono così solo sulla carta ma in realtà sono manovali totalmente subordinati all'impresa affidataria (praticamente dei dipendenti di fatto poiché privi di autonomia e mezzi propri!). Non sono sanzionabili? E il committente che ha autorizzato il subappalto?
Grazie!
Grazie!
la risposta è no! di fatto non sono dipendenti, e voglio vedere chi può dimostrare il contrario. sono lavoratori autonomi che svolgono lavorazioni con i propri mezzi ed attrezzature per conto dell'impresa affidataria. se nemmeno questo è possibile non oso immaginare dove andremmo a finire!
so di non sapere (Socrate)
Informandomi da colleghi ma anche leggendo vari post (es. http://www.forumsicurezza.com/forum/vie ... hp?t=10328) mi è sembrato abbastanza chiaro che sia illecito usare manodopera chiamando l'autonomo quando serve. La mia preoccupazione è sapere se è un problema solo dell'impresa affidataria e dei LA (quindi affari loro se vogliono rischiare) oppure anche del committente.
Grazie per la discussione.
Grazie per la discussione.
Nel caso in cui si individua un affidataria, esistono anche casi in cui un intera impresa sembra essere alle dipendenze dell'affidataria, la quale gestisce solamente l'appalto (general a contractor)
Succede che addirittura l'affidataria non è esecutrice di lavorazioni ma dirige le lavorazioni delle subappaltatrici.
si delinea quindi un rapporto di subordinazione simile a quello interno di un'impresa: datore di lavoro e dipendente. Ciò non è comunque sanzionabile per la mia esperienza. caso diverso è quando la DPL indaga e verifica che un lav. Aut non è autonomo nell'arco dell'anno e che fattura solamente verso un unico committente, questo è illecito sanzionabile nei confronti dell'affidataria, ma non del lavoratore autonomo.
Il committente generale dell'opera non rischia nulla, se nel suo contratto con l'affidataria non specifica il divieto di subappalto, l'impresa può subappaltare a quanti e come vuole, ovviamente a imprese e lavoratori autonomi con l'ITP corretta.
Il rischio per la sicurezza in queste tipologie di subordinazione non esiste, esiste un rischio di tipo Fiscale, cioè la capacità contributiva diventa diversa nel lavoratore autonomo, il quale se risulta "dipendente" è tenuto a versare contributi supplementari... o per meglio dire l'impresa che gli commissiona il lavoro è tenuta ad adempiere a questo obbligo, perchè le fatture verranno contabilizzate come bustapaga netta! ma forse un commercialista può spiegartelo meglio e non voglio addentrarmi in questo tipo di lavoro.
Se sei coordinatore o consulente dell'impresa la cosa cambia. e va vista a seconda del punto di vista "sicurezza" e "fiscalità".
Succede che addirittura l'affidataria non è esecutrice di lavorazioni ma dirige le lavorazioni delle subappaltatrici.
si delinea quindi un rapporto di subordinazione simile a quello interno di un'impresa: datore di lavoro e dipendente. Ciò non è comunque sanzionabile per la mia esperienza. caso diverso è quando la DPL indaga e verifica che un lav. Aut non è autonomo nell'arco dell'anno e che fattura solamente verso un unico committente, questo è illecito sanzionabile nei confronti dell'affidataria, ma non del lavoratore autonomo.
Il committente generale dell'opera non rischia nulla, se nel suo contratto con l'affidataria non specifica il divieto di subappalto, l'impresa può subappaltare a quanti e come vuole, ovviamente a imprese e lavoratori autonomi con l'ITP corretta.
Il rischio per la sicurezza in queste tipologie di subordinazione non esiste, esiste un rischio di tipo Fiscale, cioè la capacità contributiva diventa diversa nel lavoratore autonomo, il quale se risulta "dipendente" è tenuto a versare contributi supplementari... o per meglio dire l'impresa che gli commissiona il lavoro è tenuta ad adempiere a questo obbligo, perchè le fatture verranno contabilizzate come bustapaga netta! ma forse un commercialista può spiegartelo meglio e non voglio addentrarmi in questo tipo di lavoro.
Se sei coordinatore o consulente dell'impresa la cosa cambia. e va vista a seconda del punto di vista "sicurezza" e "fiscalità".
so di non sapere (Socrate)
Grazie per le risposte! Sono coordinatore e se gli operai lavorano in sicurezza non mi faccio problemi. Il dubbio era solo deontologico nei confronti del committente. In effetti mi sembra sensato che non sia tirato in ballo anche se quando sceglie un'impresa dovrebbe verificare se ha la forza lavoro e le attrezzature necessarie per svolgere l'incarico.
Grazie!
Grazie!
Secondo me in realtà esiste invece un rischio concreto per la sicurezza.
Distinguerei 2 casi, il primo regolare, il secondo no:
1) I L.A. lo sono realmente, cioè svolgono attività indipendenti, ad esempio uno fa il paistrellista, l'altro l'idraulico, l'altro l'eletricista, a quel punto il compito dell'affidataria è quello di coordinarli, ma anche il CSE (se c'è) deve svolgere la propria funzione di coordinamento risolvendo le interferenze tra affidataria ed autonomi e tra gli autonomi stessi.
2) molto più complicato il caso in cui i così detti L.A. lavorano invece a stretto contatto come se fossero colleghi inquadrati in una medesima impresa....il rischio nasce dal fatto che essi non sono inquadrati, non esiste un P.O.S. delle lavorazioni che essi svolgono insieme, non sono previste misure preventive e protettive.
Faccio un esempio: supponiamo che 2 autonomi lavorino alla stessa lavorazione, ma che uno dei 2 abbia una patologia, ad esempio disturbi all'equilibrio, che non è conosciuta (dall'altro,ma magari neanche da lui stesso) quel lavoratore potrebbe introdurre nel cantiere un rischio che nessuno conosce e quindi nessuno ha valutato e risolto ad esempio adottando certe misure preventive e protettive o disponendo le lavorazioni in una certa maniera o semplicemente destinando il lavoratore ad altra mansione, come sarebbe invece successo se fosse stato dipendente dell'impresa.
La soluzione del caso 2 potrebbe essere quella di creare una ATI di L.A. con un datore di lavoro che provvede alla soluzione di tutti gli aspetti critici propri dell'attività dell'impresa.
Sono riuscito a spiegarmi chiaramente?
Distinguerei 2 casi, il primo regolare, il secondo no:
1) I L.A. lo sono realmente, cioè svolgono attività indipendenti, ad esempio uno fa il paistrellista, l'altro l'idraulico, l'altro l'eletricista, a quel punto il compito dell'affidataria è quello di coordinarli, ma anche il CSE (se c'è) deve svolgere la propria funzione di coordinamento risolvendo le interferenze tra affidataria ed autonomi e tra gli autonomi stessi.
2) molto più complicato il caso in cui i così detti L.A. lavorano invece a stretto contatto come se fossero colleghi inquadrati in una medesima impresa....il rischio nasce dal fatto che essi non sono inquadrati, non esiste un P.O.S. delle lavorazioni che essi svolgono insieme, non sono previste misure preventive e protettive.
Faccio un esempio: supponiamo che 2 autonomi lavorino alla stessa lavorazione, ma che uno dei 2 abbia una patologia, ad esempio disturbi all'equilibrio, che non è conosciuta (dall'altro,ma magari neanche da lui stesso) quel lavoratore potrebbe introdurre nel cantiere un rischio che nessuno conosce e quindi nessuno ha valutato e risolto ad esempio adottando certe misure preventive e protettive o disponendo le lavorazioni in una certa maniera o semplicemente destinando il lavoratore ad altra mansione, come sarebbe invece successo se fosse stato dipendente dell'impresa.
La soluzione del caso 2 potrebbe essere quella di creare una ATI di L.A. con un datore di lavoro che provvede alla soluzione di tutti gli aspetti critici propri dell'attività dell'impresa.
Sono riuscito a spiegarmi chiaramente?
E' molto chiaro e condivisibile. Penso sia la volontà del legislatore porre rimedio a situazioni del genere ma dimostrare che sono "dipendenti di fatto" non è facile. Il mio dubbio originario continua ad essere quello se informare o no il committente di eventuali rischi a suo carico.
Grazie!
Grazie!
...Light non facciamo filosofia, se uno soffre di vertigini di certo che sia dipendente, datore di lavoro o lavoratore autonomo cercherà di lavorare secondo i propri limiti. Io ammetto di essere una cippa in ItaGliano e per questo son Geometra!
Molte volte capita che l'impresa impiantista chiami a se altri lavoratori autonomi impiantisti, o che l'impresa di pitture chiami a se pittori; esempio di impresa che chiama lavoratori autonomi.
Che problema cè!? penso sia corretto legale e se ben coordinato un modo serio per svolgere attività lavorativa in modo sicuro. Come coordinatore puoi semplicemente far firmare i verbali di sopralluogo sia all'affidataria, sia agli autonomi in subappalto.
pensa se l'appalto fosse gestito da un autonomo che subappalta all'impresa!? succede, ma è meglio che non ti dico cosa dovresti fare in quei casi!!!!!
Molte volte capita che l'impresa impiantista chiami a se altri lavoratori autonomi impiantisti, o che l'impresa di pitture chiami a se pittori; esempio di impresa che chiama lavoratori autonomi.
Che problema cè!? penso sia corretto legale e se ben coordinato un modo serio per svolgere attività lavorativa in modo sicuro. Come coordinatore puoi semplicemente far firmare i verbali di sopralluogo sia all'affidataria, sia agli autonomi in subappalto.
pensa se l'appalto fosse gestito da un autonomo che subappalta all'impresa!? succede, ma è meglio che non ti dico cosa dovresti fare in quei casi!!!!!
so di non sapere (Socrate)