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DUVRI per 100 o 30 supermercati?

Questo Forum, aperto in occasione dell'uscita del Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro, ospitera' qualsiasi tipo di discussione che non sia relativa a cantieri e ad argomenti di carattere prettamente tecnico (che dovranno essere riportate negli altri due forum).

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nbsicurezza
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Iscritto il: 03 ott 2011 01:25

Il caso in questione è il seguente:
il proprietario di una catena di oltre 100 supermercati ne ha in gestione diretta 70, gli altri 30 sono dati in gestione  a terzi. Questi terzi pertanto sono i datori di lavoro del proprio supermercato in gestione (i dipendenti sono assunti da lui).
All'interno di questi supermercati ci sono ditte che svolgono in subappalto altre attività (per esempio il panificio oppure pescheria...) la domanda è: il DUVRI dei 30 supermercati dati in gestione lo redige sempre il proprietario dei 100 supermercati o si deve occupare SOLO di quelli che sono di diretta sua gestione (nel senso che i dipendenti sono sul suo libro paga)?


grazie
nb
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QUADRATO
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Iscritto il: 13 lug 2010 08:50
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io la vedrei più assimilabile ad un piano di emergenza, non ad un duvri;
il subappalto, se cè non è per manutenzioni o lavorazioni particolari.
è solo un canone, rata di affitto, per usufruire dei locali panetteria, macelleria, pescheria.
ovviamente ci saranno più imprese che condividono lo stesso locale, ci saranno senz'altro zone comuni, come aree di deposito e carico scarico merci, oltre che zone non accessibili, dai lavoratori, a solo da manutentori (centrali impiantistiche)

aspettiamo però qualche parere più preciso del mio!
so di non sapere (Socrate)
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El Sander
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Iscritto il: 11 ago 2010 15:25
Località: Solaro - MI

Ho seguito un caso del genere e l'azienda A (proprietaria del supermercato) ha concesso in locazione all'azienda B tutto il reparto salumeria/macelleria comprensivo di attrezzature di lavoro, per cui l'azienda B operava con propri lavoratori all'interno del reparto divenuto "proprio".
In tale caso non abbiamo ritenuto necessario il DUVRI ma un documento piuttosto simile, poichè è vero che non si trattava di un contratto di appalto, ma i rischi da interferenza o simili esistevano comunque (ad esempio per accedere alle celle frigorifere c'era un percorso comune tra i lavoratori dell'azienda A e quelli dell'azienda B).

Per fare un parallelo, è come quando un'impresa installatrice opera in un luogo di lavoro non cantiere: consiglio comunque di redigere un piano di sicurezza molto simile al POS per lo specifico luogo di lavoro.
:smt006
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Pauk
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Iscritto il: 05 feb 2008 14:35
Località: Sesto San Giovanni

L'art. 26 parla di Committente non di proprietario.

Per me non ci sono dubbi: è il DDL del punto vendita avuto in gestione che deve fare tutto (verifica ITP, DUVRI, ecc...).

E questo vale per ogni altra singola cosa del TU (a meno di accordi particolari tra le parti, x es. sulla manutenzione degli impianti...)
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larsim
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Iscritto il: 14 mag 2008 10:08
Località: Casnà

ma è effettivamente configurato come un subappalto?
"When a finger points at the sky, the imbeciles look at the finger"
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danrobo
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Iscritto il: 04 giu 2007 15:01
Località: Genova [ Italy ]

art. 118 del Codice dei Contratti Pubblici:

Al comma 11 si prevede, infatti, che "è considerato subappalto qualsiasi contratto avente ad oggetto attività ovunque espletate che richiedono l'impiego di manodopera, quali le forniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importo delle prestazioni affidate o di importo superiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo della manodopera e del personale sia superiore al 50 per cento dell'importo del contratto da affidare".
Inoltre, non sono mai considerate "subappalto" :
"a) l'affidamento di attività specifiche a lavoratori autonomi;
b) la subfornitura a catalogo di prodotti informatici" (così il comma 12 dell'art. 118).

[..]


:smt024
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igno_ranza
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Iscritto il: 25 mar 2010 19:44

Scusami Danrobo,ma il D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE." che hai citato si applica anche ai privati, come nel caso della discussione?


Art. 1. Oggetto
 1.  Il  presente  codice  disciplina  i  contratti  delle  stazioni appaltanti,  degli  enti  aggiudicatori e dei soggetti aggiudicatori, aventi  per  oggetto  l'acquisizione  di  servizi, prodotti, lavori e opere.

Art. 3 Definizioni (...) c.33.   L'espressione   "stazione   appaltante"  (...)  comprende  le amministrazioni   aggiudicatrici   e   gli   altri  soggetti  di  cui all'articolo 32.
c.25.  Le  "amministrazioni  aggiudicatrici" sono: le amministrazioni dello  Stato; gli enti pubblici territoriali; gli altri enti pubblici non  economici;  gli  organismi di diritto pubblico; le associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati, costituiti da detti soggetti.


Art. 32   Amministrazioni aggiudicatrici e altri soggetti aggiudicatori (artt. 1 e 8, direttiva 2004/18; art. 2, legge n. 109/1994;art. 1, d.lgs. n. 358/1992; artt. 2 e 3, co. 5, d.lgs. n. 157/1995)
 1.  Salvo  quanto  dispongono il comma 2 e il comma 3, le norme del presente  titolo (che e' il titolo I "CONTRATTI DI RILEVANZA COMUNITARIA" a cui appartiene anche il da te citato art.118, nota mia),  nonche' quelle della parte I, IV e V, si applicano in  relazione ai seguenti contratti, di importo pari o superiore alle soglie di cui all'articolo 28:

e segue un elenco faticosissimo di lavori pubblici o comunque correlati a servizi pubblici.

:smt017

Non per fare lo splendido esaminatore ma vorrei sapere precisamente da dove si evince che questo d.lgs. si applica in ogni caso, indipendentemente da pubblico o privato.

Grazie 10mila.
Oggi faccio un'analisi a 300 gradi: 60 gradi li tengo per me. - Francesco Scoglio
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danrobo
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Iscritto il: 04 giu 2007 15:01
Località: Genova [ Italy ]

.. la risposta che ho riportato mi è stata data da un legale, per un caso di subappalto privato.


..attendiamo risposta a questo punto da un legale o appena posso chiederò lumi ..  :smt017
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Nofer
Leggenda
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Iscritto il: 06 ott 2004 21:09

non mi pare che sia il caso di scomodare un avvocato... io riesco ancora a leggere in maniera autonoma.

1) DIRETTIVA 2004/17/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 31 marzo 2004 che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali.

2) DIRETTIVA 2004/18/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 31 marzo 2004 relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi

Quest'ultima al punto 2 dice "L’aggiudicazione degli appalti negli Stati membri per
conto dello Stato, degli enti pubblici territoriali e di altri organismi di diritto pubblico è subordinata al rispetto dei principi del trattato ed in particolare ai principi della libera circolazione delle merci, della libertà di stabilimento e della libera prestazione dei servizi, nonché ai principi che ne derivano, quali i principi di parità di trattamento, di non discriminazione, di riconoscimento reciproco, di proporzionalità e di trasparenza"

Orbene, escludendo che un supermercato si possa interessare di erogazione di acqua (non si intende in bottiglie, infatt) o di energia nè di trasporti e men che meno di posta, la 17 è fuori discussione.
Per la 18, non ho mai visto un supermercato equiparato o equiparabile ad un ente pubblico territoriale, per quanto a volte questi ultimi pare vengano considerati da taluni soggetti privati come luoghi ove far provviste ...

Io ti proporrei di andare sul sito della GUCE, di stamparti le direttive in questione e di portarle all'avvocato che ti ha dato questa interpretazione, pregandolo di farti leggere da dove deduce che qusto si applichi anche nel caso di un appalto indetto dal privato,
Entrambe le direttive di fatto vanno nel senso di esprimere la non prelazione dell'Ente Pubblico sulla aggiudicazione di un appalto da parte di un altro Ente Pubblico  o di diritto pubblico.

Per chiarirmi: se un comune bandisce una gara d'appalto per la VdR o la SS, non può assegnarla alla locale univ o all'asl dicendo che lo fa perchè è un'univ o un'ASL appunto, se c'è un privato che ha presentato un'offerta migliore o in qualche altro modo più vantaggiosa.
L'equiparazione tra pubblico e privato è intesa per chi partecipa, non per chi bandisce: forse vi siete male intesi.


P.S.: un paio di millenni fa, io sarei di certo stata fan di S. Tommaso, anche se il poverino è passato alla storia per essere uno che non credeva a tutto quello che gli dicevano, come fosse un demerito; ma erano altri tempi: non c'era il web, non la rete, non fb e/o twittere e gli altri network sociali, e non la televisione o i giornali e nemmeno wiki. Oggi, sì. E siccome anche la TV capita che dia una notizia a volte poco verosimile, adesso ci sono altri mezzi di comunicazione di massa per vedere altre versioni o sentire altre campane. Soprattutto, la UE sono anni che mette in rete persino gli OdG di tutti i suoi Organi... Io forse non mi sarei mai accorta - o almeno non subito - di come era stato tradotto impropriamente nel d.lgs. 25/02 con  moderato  il vocabolo anglosassone di "slight"
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Geppus
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Iscritto il: 22 ott 2004 15:12

Nofer ha scritto:non mi pare che sia il caso di scomodare un avvocato...
Esatto. Anche perchè il risultato, nel 99,99% dei casi (questo compreso), è sconfortante.
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