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Azienda insalubre?

Archivio sulle norme inerenti i Rifiuti e le norme Ambientali.
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Ivan

Siamo una azienda che fa solo stampaggio di materie plastiche.
Circa una settimana fa ci è arrivata comunicazione da parte del comune che dice che l'azienda è stata classificata azienda insalubre di prima classe voce B80 del Decreto min. 5-9-1994.
Ci stavamo chiedendo intanto se tale classificazione è corretta o meno in quanto facciamo, come detto, solo stampaggio di plastica da granuli iniziali.
E se fosse vera tale classificazione il comune ci chiede una relazione tecnica che riporti tutti i provvedimenti tecnici adottati per non recare nocumento (esattamente così sta scritto) alla salute del vicinato.
Ma quali potrebbero essere tali provvedimenti visto che non ci sono emissioni in atmosfera e nessun tipo di rumore verso l'esterno?
Forse ho fatto troppi quesiti in un colpo solo (e miscuso) va volevamo essere certi di non buttare i soldi per niente (forse basta una autocertificazione o poco più)
Grazie per i vostri eventuali aiuti e cordiali saluti

Ivan
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shawanda
Messaggi: 107
Iscritto il: 19 ott 2004 12:15
Località: Milano

Dipende tutto da come viene eseguito lo stampaggio:
se è a caldo rientri inevitabilmente tra le aziende insalubri di prima classe mentre se è a freddo no.
Nel primo caso (stampaggio a caldo) mi pare molto strano che tu non abbia emissioni...più probabile forse che tu le abbia ma le reintroduci all'interno dell' ambiente di lavoro (vietatissimo dalla normativa vigente). Anche sul rumore sono piuttosto dubbiosa...sempre che la mia memoria di quando lavoravo in ASL non mi tradisca.
Autocertificazioni ritengo non siano sufficienti. Dovrai dimostrare come gestisci le emissioni (che vanno portate all'esterno, sopra il colmo del tetto) e se il rumore rientra nei limiti previsti dalla zonizzazione comunale.

Se invece fai stampaggio a freddo devi comunicarlo al Comune contestando (con gentilezza) la classificazione, in quanto questo tipo di lavorazione rientra nella seconda classe delle aziende insalubri e non nella prima (con conseguente minor impatto)


Personalmente ti consiglio di affidarti a un buon professionista che possa valutare la questione "in campo".

ciao
Shawanda
Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore (B.Brecht)
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weareblind
Messaggi: 3196
Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

Decreto Ministeriale del 05/09/1994
Elenco delle industrie insalubri di cui all'art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie.

Non conosco la tua azienda, bisogna esaminare i due elenchi del decreto.

B) Prodotti e materiali
80. Materie plastiche produzione di monomeri, di intermedi; produzione di resine per polimerizzazione, poliaddizione, policondensazione; trasformazione (con esclusione delle lavorazioni meccaniche a freddo)

Mi sembrerebbe corretta quindi la classificazione.

Regio Decreto n° 1265 del 27/07/1934
Approvazione del Testo Unico delle leggi sanitarie.
Capo III - Delle lavorazioni insalubri.

Art. 216.
Le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi.
La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda quelle che esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato.
Questo elenco, compilato dal consiglio superiore di sanità, è approvato dal Ministro per [l'interno] la sanità, sentito il Ministro per le corporazioni, e serve di norma per l'esecuzione delle presenti disposizioni.
Le stesse norme stabilite per la formazione dell'elenco sono seguite per iscrivervi ogni altra fabbrica o manifattura che posteriormente sia riconosciuta insalubre.
Una industria o manifattura la quale sia inscritta nella prima classe, può essere permessa nell'abitato, quante volte l'industriale che l'esercita provi che, per l'introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il suo esercizio non reca nocumento alla salute del vicinato.
Chiunque intende attivare una fabbrica o manifattura compresa nel sopra indicato elenco, deve quindici giorni prima darne avviso per iscritto al podestà, il quale, quando lo ritenga necessario nell'interesse della salute pubblica, può vietarne l'attivazione o subordinarla a determinate cautele.

Ecco da dove arriva la parola in questione.

Se vi serve una mano, fate un fischio.

weareblind
We are blind to the worlds within us waiting to be born
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