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protez. linea elettr. gruppo di pomp. antincendio

Archivio Impianti Tecnici (L. 46/90)/Atmosfere Esplosive (ATEX)/Radiazioni.
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maxeng
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Iscritto il: 15 ott 2004 18:44

dovendo alimentare separatamente (al fine di bypassare lo sganciatore di emergenza incendi)  il gruppo di pompaggio antincendio, mi sembra opportuno (e non so se sia addirittura previsto da qualche norma) non proteggere la linea di alimentazione del suo quadro con un interruttore automatico,al fine di evitare un eventuale intervento intempestivo dello stesso.

l'impiego di un semplice sezionatore però espone a rischio eventuali manomissioni accidentali della linea, che quindi andrà protetta meccanicamente;

quali sono i sistemi di protezione possibili

una generosa blindatura in cls del tubo corrugato è sufficiente e va segnalata in qualche modo?

grazie

a presto

massimo
Renato

Chi io sappia (voce del verbo "sappàre" :-)) vanno installati solo i fusibili di calibro tale da intervenire solo in caso di corto circuito a valle.
Quindi al solo scopo di evitare che, in caso di grave guasto l'elettropompa o dei cavi elettrici, non diventi essa stessa causa di guai aggiuntivi.

ciao
R
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serafino
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Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
Località: BO-UD

1- si è previsto da qualche norma o legge, che ovviamente fornirò appena trovo il cd del caso, ossia domani o dopo...

2-i vigili del fuoco non vorrebbero nemmeno dei dispositivi di protezione, nell'ottica che la pompa deve andare sempre, ma sappiamo che non è prprio il caso.

3-sono d'accordo sul proteggere con il massimo grado di prudenza il cavo (la scelta oltre che in base al rischio meccanico va fatta anche in base alla collocazione del sistema di pompaggio)

4-la linea di alimentazione viene definita preferenziale, ossia nessun'altra utenza vi può essere collegata. Mi spiego ( ma non credo serva..) non ci puoi mettere una presa lungo la dorsale perchè potrebbe essere questa stessa a far saltare la protezione della pompa

altre info non appena trovo l'introvabile CD
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weareblind
Messaggi: 3196
Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

Le protezioni usate normalmente negli impianti elettrici civili ed industriali sono essenzialmente di due tipi: magnetotermiche e differenziali.  Gli interruttori magnetotermici servono a proteggere dai sovraccarichi e cortocircuiti mentre i differenziali (detti impropriamente "salvavita") salvaguardano gli impianti e le persone dalle dispersioni di corrente verso terra (non è del tutto vero; un magnetotermico va benissimo anche a fini sicurezza delle persone, bisogna calcolare l'impedenza di guasto e paragonare la corrente di guasto risultante con la corrente nominale di utilizzo moltiplicata per il coefficiente del magnetotermico).

Un interruttore magnetotermico contiene al suo interno due protezioni distinte, cioè la protezione magnetica e quella termica.   La prima ha il compito essenziale di proteggere la linea a valle dell'interruttore dei sovraccarichi molto bruschi ed intensi come i cortocircuiti.  Come dice il nome stesso è costituita da alcune spire poste in serie al carico, quindi percorse dalla corrente che attraversa l'interruttore.  Questa bobina ha la funzione di provocare lo sgancio dell'interruttore se la corrente supera un valore di molte volte più alto del valore nominale.  Lo sgancio dell'interruttore in questo caso avviene perché la bobina, percorsa dalla corrente di guasto, genera un campo magnetico molto intenso ed in grado di aprire in contatti dell'interruttore stesso attraverso delle molle precaricate.  

La protezione termica invece interviene per correnti anche di poco superiori alla nominale (a partire da 1,2 Volt) e non è istantanea come la protezione magnetica.  

E difatti a fine sicurezza delle persone non la considero.

La corrente di corto circuito a fine linea potrebbe creare problemi poiché l'impedenza del gruppo elettrogeno è più alta dell'impedenza equivalente della rete ENEL a monte e ciò determinerebbe un notevole abbassamento della corrente di corto circuito, al punto da non essere individuata come tale dalle protezioni magnetiche a monte.

Quindi alla fine uso un magnetotermico come sopra detto.

Riferimento: CEI 64-8 parte 4, punto 435.1
Lo stesso si riferisce alla CEI 64-8 parte 5, punto 533 lettera e)
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serafino
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Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
Località: BO-UD

le protezioni sono almeno 3 tipi, in quanto ci sono i fusibili che sono i dispositivi in assoluto più sicuri.

non confondiamo i magnetotermici di casa, con le protezioni termiche : i primi non sono tarabili e quindi operano ad impedenza (tensione/corrente) note e fisse, mentre i secondi si adeguano al valore massimo di corrente assorbita, ed è il caso titpico dei motori (ci siamo con la pompa).

come ogni circuito di sicurezza, va dedicato (es ascensori ivi compresa l'illuminazione zona quadro) e quindi il gruppo di pompaggio va alimentato e protetto a se.

diventa necessario calcolare il valore della protezione : se usi un magneto tarabile, questo potrebbe essere modificato etc e dopo un certo periodo va cambiato (usura) e periodicamente provato.

i fusibili invece (se li metti dentro una scatola chiusa) non li modifichi e ne provi l'efficienza ogni volta che provi il gruppo di pompaggio.

devi scegliere il tipo di fusibile da usare (ritardato, rapido, a sabbia aetc) ed indicare tali info all'esterno della scatola in modo che posano essere facilmente sostituiti

io personalmente suggerirei i fusibili perchè tenersi due fusibili di scorta è facile, si impiega poco tempo a sostituirli e non si lavora mai sotto tensione. inoltre i portafusibili sezionatori sono anche rapidi da montare.
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ugo
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Iscritto il: 27 ott 2005 03:16

Indicazione pratica (tratta da tante discussioni e articoli sul tema):
- userei fusibili o magnetotermico (per protezione contro cortocircuiti)
- aggiungerei differenziale (Idn ad es. da 0,5 A - intervento da 1 s)

se trovo gli articoli che spiegano meglio questa soluzione li cito (senza citare la fonte, altrimenti vado a violare le regole di questo forum...)
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serafino
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Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
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io invece non userei un differenziale.

per garantire la sicurezza dell'operatore potrei usare un sistema IT (trasformatore di isolamento) protetto dai fusibili

vantaggio : una dispersione lieve verso terra non mi blocca la pompa

ovvio che il costo lievita
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weareblind
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Iscritto il: 07 ott 2004 20:36

Di norma (cioè più spesso) i sistemi sono TN per questa casistica.
I sistemi IT li vedo per es. in sale operatorie e simili.
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serafino
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Iscritto il: 03 ago 2005 14:22
Località: BO-UD

il sistema TN è quello standard perchè costa poco (ossia tutti lo possono fare)

La proposta di passare ad un IT (ossia di fare a meno del differenziale) è troppo spesso i vigili del fuoco vogliono la massima indipendenza dall'impianto elettrico.
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maxeng
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Iscritto il: 15 ott 2004 18:44

L’impianto di terra è TT;

il gruppo di pompaggio (non UNI 9490: albergo >100 posti) è protetto da un suo quadro in dotazione probabilmente con dei salvamotore termici e/o fusibili (devo appurarlo)

il mio quesito riguardava l’opportunità di proteggere dai contatti accidentali la linea (privilegiata) dal quadro generale al quadro pompe

ho previsto un sezionatore e la protezione meccanica della linea con tubo metallico

mi chiedevo quale fosse il rischio maggiore: un intervento intempestivo di un differenziale o il contatto accidentale con la linea in tensione, per quanto ben protetta meccanicamente
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