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Detrazione 36% - comunicazione ASL,impossibile venire a capo

In questo Forum verranno discusse tutte le problematiche introdotte dal titolo IV del Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) inerenti i cantieri temporanei o mobili ma anche relative all'edilizia in genere ed alle attivita' estrattive.
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inocs
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Iscritto il: 11 lug 2013 15:05

Salve, so che l'argomento sarà stato trattato tante volte, ma credetemi, per quanto in lungo e in largo
abbia cercato, ovunque sul web, non ho trovato niente che risolvesse in modo netto il mio dilemma.

Vi spiego:

l'anno scorso ho avviato una ristrutturazione edilizia per 30000 euro di lavori circa: con permesso di costruire al comune,
per abbattimento muri, redistribuzione spazi, rifacimento bagni e impianti idraulici ed elettrici, cappotto, sistemazione muretto del giardino ecc..
L'impresa esecutrice, con lavoratori dipendenti,
è una sola, ditta individuale artigiana edile. Sul cantiere sono intervenuti due lavoratori autonomi, di cui
uno, l'idraulico, totalmente a carico e responsabilità, con contratto d'opera, dell'impresa esecutrice. L'altro autonomo,
l'elettricista, per conto suo. Da quello che avevo capito della 81/2008, una sola impresa esecutrice
con più lavoratori autonomi non comporta obbligo di comunicazione preventiva alla ASL (e in realtà,
io l'autonomo idraulico non lo consideravo neanche, essendomi rivolto direttamente all'impresa esecutrice).

Per un anno sono stato tranquillo e ho compilato già il mio 730 del 2013. Oggi mi assale un dubbio, all'improvviso,
dopo una chiacchierata con un'altra persona che ha inviato la comunicazione all'ASL a prescindere, perchè, a suo
dire, è sempre meglio fare in più che in meno (cosa che odio, anche se in Italia, vista l'impossibilità di trovare interpretazioni
univoche, finisce per valere).

Il dubbio, dicevo, mi è venuto quando, leggendo la guida Agenzia Entrate sulle ristrutturazioni, leggo che è necessario che
un impianto termico sia a norma della 37/2008. Ora, nell'ambito della stessa ristrutturazione, io ho "caricato" anche la fattura
per l'acquisto di un termocamino, oltre che di termosifoni e altro, il quale ovviamente è stato installato dall'idraulico chiamato dall'impresa esecutrice. Devo quindi,
se ho capito, farmi rilasciare la relativa certificazione, giusto? E comunque non servirebbe sempre e comunque la dichiarazione di conformità per
gli impianti idraulici? Il dubbio è nato quando, parlando con l'idraulico, ho scoperto che
ha anche un figlio coadiuvante.


Apriti cielo. Il web, con i suoi mille link, ha iniziato a confondermi  e preoccuparmi. Mille le domande nate nella mia testa:
1. per caso un coadiuvante familiare e' assimilato a un dipendente e dovevo fare comunicazione all'ASL? (senza la quale perdo la detrazione?)
2. ma poi io che ne sapevo? Io ho affidato il lavoro all'impresa esecutrice!
2. oppure si applica l'art. 21 della 81/2008, sull'impresa familiare?
3. visto che l'idraulico è disposto (l'ho chiamato subito...)a firmarmi una dichiarazione in cui attesta di essere appunto lavoro autonomo (ma poi, l'Agenzia delle Entrate come potrebbe sapere della cosa, visto che io ho fatture solo dell'impresa esecutrice?)
4. già, ma devo o no presentare le dichiarazioni di conformità ex 37/2008 quando l'Agenzia delle Entrate mi chiederà i documenti?
5. la certificazione deve rilasciarla per forza l'idraulico che ha fatto l'impianto o può rilasciarla un altro?
6. non è che....

Ecc.ecc. Onestamente trovo scritto di tutto e di più, e a questo punto mi fermo nel mio cercare, poiché confonde solo le idee e genera apprensione. Chiedo cortesemente a qualcuno di Voi, come si comporterebbe in un caso simile e se ho ragione ad aver fatto le mie riflessioni o esse sono superflue.

Grazie e scusate per la prolissità
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Bohr
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inocs ha scritto:Il dubbio, dicevo, mi è venuto quando, leggendo la guida Agenzia Entrate sulle ristrutturazioni, leggo che è necessario che un impianto termico sia a norma della 37/2008. Ora, nell'ambito della stessa ristrutturazione, io ho "caricato" anche la fattura per l'acquisto di un termocamino, oltre che di termosifoni e altro, il quale ovviamente è stato installato dall'idraulico chiamato dall'impresa esecutrice. Devo quindi, se ho capito, farmi rilasciare la relativa certificazione, giusto? E comunque non servirebbe sempre e comunque la dichiarazione di conformità per gli impianti idraulici? Il dubbio è nato quando, parlando con l'idraulico, ho scoperto che ha anche un figlio coadiuvante.
Non capisco il tuo dubbio. La Dichiarazione di Conformità degli impianti è una previsione di legge che giustamente l'Agenzia delle Entrate ti "obbliga" a rispettare per avere le detrazioni. Cosa centra tutto ciò con la Notifica preliminare?
Una domanda semplicissima che ti chiarirà subito le idee. L'Agenzia delle Entrate chiede copia della Notifica Preliminare? Se la risposta è no...PROBLEMI RISPOLTI.
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inocs
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Credo chieda copia della notifica quando la stessa è dovuta in base alla 81/2008. Il dubbio è dato dal fatto, molto arzigogolato ammetto, che eventualmente io dichiarerei che la notifica non era dovuta e dunque non è stata fatta, e al tempo stesso, magari, dovrei allegare la certificazione per gli impianti. A quel punto, la certificazione dovrebbe venire da quell'autonomo che, cosa che non sapevo, ha un coadiuvante familiare. Da lì non so cosa potrebbe nascere, ma forse il dubbio non è così peregrino, o sbaglio?
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Bohr
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Continuo a non capire.
La Dichiarazione di Conformità è stata fatta o no? Se fatta...mi accerterei innanzitutto che costui possa fartela (abbia i requisiti per farla) poi, verifichi se l'Agenzia delle Entrate richiede la copia della Notifica Preliminare e successivamente verifiche che all'atto del primo ingresso all'interno del tuo cantiere questo autonomo era tale oppure no.

Io eviterei di fasciarmi la testa prima di rompermela.
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inocs
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Allora:

1. può farla sicuramente, ma non è ancora fatta;
2. l'Agenzia richiede copia della notifica "se obbligatoria", altrimenti no (e il mio cruccio è: era eventualmente da farsi o no?)
3. all'atto dell'ingresso questo autonomo era autonomo, con solo un coadiuvante familiare, mai entrato in cantiere
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Geppus
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1. Fattela fare.
2. No, per quello che scrivi in 3.
3. E allora dormi tranquillo.
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larsim
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1. quanti giorni è durato il cantiere?
2. lav.autonomo + coadiuvante = impresa esecutrice (dovevano anche presentare il POS)
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Geppus
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inocs ha scritto:3. all'atto dell'ingresso questo autonomo era autonomo, con solo un coadiuvante familiare, mai entrato in cantiere
A parte che secondo me c'è odorino di troll, l'idraulico era persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell'opera senza vincolo di subordinazione (art.89, comma 1 lett. d), cioè lavoratore autonomo. Perchè avresti voluto il suo POS larsim?
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larsim
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1. perchè onestamente mi era sfuggito il "mai entrato in cantiere"
2. perchè in ogni caso è una situazione un po' limite.
   un conto è una società xyz srl senza lavoratori per la quale lavora il solo ddl -> non ci son dubbi che ci sia solo lui in cantiere,
   a parte eventuali "turisti". ma potenzialmente in questo cantiere c'era un'impresa esecutrice, a mio avviso (anche se mi sto
   arrampicando sugli specchi, vedasi il punto 1)





scusa inocs, il ponteggio chi l'ha montato?
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Geppus
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larsim ha scritto:(anche se mi sto arrampicando sugli specchi, vedasi il punto 1)
Sei un grande!  :smt003
E quindi ti do pienamente ragione, così incasiniamo tutto al massimo.
:smt040
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