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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Lettura dei rapporti di prova COV?
Ciao, volevo sapere come interpretare la qualità dell'aria dai rapporti di prova forniti dal laboratorio per le misure di aerodispersi in ambiente di lavoro alla voce COV (n-esano) dato che non è riportato un TLV di riferimento. :smt013
infatti non ha alcun senso misurare i "COV" negli ambienti di lavoro, figuriamoci certificarla!
Come parametro, è previsto in maniera generica per le emissioni in atmosfera , ma con il criterio di "composto organico volatile (COV): qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K una pressione di vapore di 0,01 kPa o superiore, oppure che abbia una volatilità corrispondente in condizioni particolari di uso" e viene mutuato anche come parametro di screening mediante autoanalizzatori (assai empirici) relativi alla qualità dell'aria outdoor, dove si distiguono almeno in metanici espressi come metano e non metanici, in quel caso espressi come n-esano anche, ed infine se ne parla ma in maniera quanto mai impropria per indicare le sostanze organiche che possono contaminare terreni e sottosuoli, ma anche lì poi si devono cercare ed analizzare almeno a "famiglie chimiche".
Non esiste la sostanza o il prodotto "COV".
Esistono "i" COV, ma ognuno di questi Composti Organici Volatili ha un suo nome, un numero CAS almeno, e le sue caratteristiche di pericolo, alcuni di essi hanno anche dei Valori Limite.
Dunque, non puoi valutare affatto la "qualità dell'aria in ambiente di lavoro".
In compenso, puoi valutare se questa fesseria -che a mio avviso è talmente incredibile da raggiungere il sublime - è partita da chi ha valutato questi presunti COV come agenti di rischio chimico, da chi ha scelto che si misurassero in quel modo o da chi ha proposto quell'analisi come indicativa di una valutazione in ambienti di lavoro.
Come parametro, è previsto in maniera generica per le emissioni in atmosfera , ma con il criterio di "composto organico volatile (COV): qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K una pressione di vapore di 0,01 kPa o superiore, oppure che abbia una volatilità corrispondente in condizioni particolari di uso" e viene mutuato anche come parametro di screening mediante autoanalizzatori (assai empirici) relativi alla qualità dell'aria outdoor, dove si distiguono almeno in metanici espressi come metano e non metanici, in quel caso espressi come n-esano anche, ed infine se ne parla ma in maniera quanto mai impropria per indicare le sostanze organiche che possono contaminare terreni e sottosuoli, ma anche lì poi si devono cercare ed analizzare almeno a "famiglie chimiche".
Non esiste la sostanza o il prodotto "COV".
Esistono "i" COV, ma ognuno di questi Composti Organici Volatili ha un suo nome, un numero CAS almeno, e le sue caratteristiche di pericolo, alcuni di essi hanno anche dei Valori Limite.
Dunque, non puoi valutare affatto la "qualità dell'aria in ambiente di lavoro".
In compenso, puoi valutare se questa fesseria -che a mio avviso è talmente incredibile da raggiungere il sublime - è partita da chi ha valutato questi presunti COV come agenti di rischio chimico, da chi ha scelto che si misurassero in quel modo o da chi ha proposto quell'analisi come indicativa di una valutazione in ambienti di lavoro.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Non esiste la sostanza o il prodotto "COV".
Esistono "i" COV, ma ognuno di questi Composti Organici Volatili ha un suo nome, un numero CAS almeno, e le sue caratteristiche di pericolo, alcuni di essi hanno anche dei Valori Limite.
Dunque, non puoi valutare affatto la "qualità dell'aria in ambiente di lavoro".
In compenso, puoi valutare se questa fesseria -che a mio avviso è talmente incredibile da raggiungere il sublime - è partita da chi ha valutato questi presunti COV come agenti di rischio chimico, da chi ha scelto che si misurassero in quel modo o da chi ha proposto quell'analisi come indicativa di una valutazione in ambienti di lavoro.
Esistono "i" COV, ma ognuno di questi Composti Organici Volatili ha un suo nome, un numero CAS almeno, e le sue caratteristiche di pericolo, alcuni di essi hanno anche dei Valori Limite.
Dunque, non puoi valutare affatto la "qualità dell'aria in ambiente di lavoro".
In compenso, puoi valutare se questa fesseria -che a mio avviso è talmente incredibile da raggiungere il sublime - è partita da chi ha valutato questi presunti COV come agenti di rischio chimico, da chi ha scelto che si misurassero in quel modo o da chi ha proposto quell'analisi come indicativa di una valutazione in ambienti di lavoro.