Chiedo un aiuto ai più esperti per verificare la fondatezza del seguente ragionamento:
Il caro buon vecchio D.Lgs. 277/91, art. 43 così recitava: "Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione dell'udito a tutti i lavoratori la cui esposizione quotidiana personale può verosimilmente superare 85 dBA."
Il ...(lascio gli aggettivi alla discrezione di Nofer)..nuovo
D.Lgs. 195/06 invece, all'art. 49 septies, recita che:
"1. Il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 49-sexies, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo IV ed alle seguenti condizioni:
a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito;
b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i dispositivi di protezione individuale dell'udito;
c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;
d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito.
2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare il rispetto dei valori limite di esposizione."
Ok, fin qui tutti ci siamo arrivati voi direte, la lacuna legislativa relativa alle modalità di scelta ed utilizzo dei DPI a me pare evidente. Infatti il D.Lgs. 196/06 non modifica per niente le disposizioni del
D.M.del Lavoro 2 maggio 2001.
Ma il D.M.Lavoro 2 maggio 2001 recita "...Ravvisata la necessita' di riferirsi a norme di buona tecnica per la determinazione dei suddetti criteri;Vista la norma UNI EN 458 (1995) concernente DPI per la protezione dell'udito;..." , ovvero richiama la norma UNI EN 458:95.
Basta applicare la norma citata? questo è il mio primo dubbio visto che la UNI EN 458:95 è stata ritirata con sostituzione con la norma UNI EN 458:05 (che io ho reperito solo in lingua inglese, quindi suppongo non ancora tradotta!?!?).
Ok diciamo che applico la norma più recente (ma lo posso fare!?!?)...ma se così fosse sorge spontanea la seguente domanda: la UNI EN 458:05 dice chiaramente (chiaramente per uno come me che parla solo stretto dialetto bolognese è un eufemismo...) che i DPI che espongono a rumore all'orecchio superiore agli 85 dB(A) sono da considerare (o classificare) come non sufficienti.......PERCHE' ALLORA IL D.Lgs. 196/06 INTRODUCE IL VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE A 87 dB(A)?????????
Ammesso poi che le prove di laboratorio relative all'attenuazione del rumore dei DPI siano sempre da considerare attendibili anche per DPI utilizzati in determinati ambienti di lavoro.
C'è qualcosa che mi sfugge? Ho forse sbagliato qualcosa?
Attendo eventuali riflessioni o interventi che correggano quanto scritto.
Vorrei solo capire ciò che incomprensibilmente, a volte, combina il legislatore.
Grazie.
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Decreto Rumore e UNI EN 458:2005
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- medalhouse
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buongiorno
da quello che so il 277 inponeva il DL a distribuire i dpi per livelli di esposizione al di sopra degli 85 dB e sostanzialmente il 195 non ha cambiato nulla; il limite di 87 dB si riferisce che oltre quel limite devo apllicare ciò che era previsto per il limite dei 90 dB del 277, registro esposto ecc... almeno credo sia giusto, sono confuso e felice.....
da quello che so il 277 inponeva il DL a distribuire i dpi per livelli di esposizione al di sopra degli 85 dB e sostanzialmente il 195 non ha cambiato nulla; il limite di 87 dB si riferisce che oltre quel limite devo apllicare ciò che era previsto per il limite dei 90 dB del 277, registro esposto ecc... almeno credo sia giusto, sono confuso e felice.....
eeeeehhhh.... piccini, :smt003 stavolta avete toppato!
il ***** D.Lgs. 195/06 (gli asterischi mi sembrano sufficientemente esaustivi) dice appunto che (art. 49 septies, comma 1 lettera a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito.
OH. perfetto. Ma, adesso, quale è il limite inferiore di azione? 80 dB.A, piccini!!!! (cfr. 49 quater, comma 1 lettera c)
quindi, diciamo un grande favore ai venditori di tappini e cuffie. in primis.
poi, proseguiamo. Il decreto del 2001 dice 458/95 e quindi tu non puoi applicare la 458/05, che giustamente dice che se un DPI fa superare gli 85 dB.A è NO BUONO. ma la medesima 458 parla di tutt'un altro sistema di valutazione teorica della riduzione, eseguita pesando sulle varie frequenze, cosa alla quale noi al momento non pensiamo afffatto; anche se c'è a dire che la Merluzzi (Franca, figlia suppongo) ha già da almeno 2 anni presentato lavori scientifici, a mio avviso di eccellente livello, dove si parla di teoria dell'Uguale Quantità di Energia per l'insorgenza di patologie uditive, e richiama anche la UNI 9432 che a sua volta richiama la UNI 458, criticandone anche aspramente il contenuto. Ci terrei infatti a dire che nella 9432 sta scritto proprio che:
E non pensiate che 2 decibel significa il doppio della pressione che arriva al nostro misero timpano: la scala è logaritimica, 2 in questo caso significa 10^2, che fino a prova contraria è 100: una pressione di 100 volte superiore.
La teoria della Merluzzi è che non è una questione di decibel, se uno diventa sordo o no, ma di energia, per la precisione di pressione, quindi. Sapete tutti che ci sono 85 decibel sopportabilissimi con nessun sordo e 85 decibel insostenibili con tutti sordi: dipende dalla frequenza. L'energia sulle basse frequenza è minore che sulle alte frequenze, e questo è un fatto fisico che capisco persino io, quindi dev'essere una cosa alla femminile. Sempre secondo la Merluzzi, nel calcolo dell'energia deve assolutamente essere considerato anche il rumore impusivo, che è vero che dura meno di un secondo (non per nulla la 9432 dice di misurare in costante slow...) ma ti dà una mazzata sul timpano che dagli oggi e dagli domani pure ci diventi sordo.
Dunque, tornado ai DPI e ai fattori di attenuazione considerabili ai fini espositivi, i tappini non vengono considerati come fattori di attenuazione dalla UNI 9432, ma di questo il 195 non fa cenno alcuno.
Vi chiederete <<e>> . Oh, bella, e come perchè! perchè le cuffie proteggono anche la lamina cribrosa, che sarebbe la parte dietro l'orecchio tutta sforacchiata da dove comunque la pressione sonora arriva alla catena degli ossicini, e quindi è una reale barriera fisica (anche se tutta da misurare...), mentre il tappino o protettore auricolare che dir si voglia funziona da attenuatore SOLO sulla trasmissione aerea della pressione sonora e non su quella in via ossea, che poi è forse la peggiore dal punto di vista potenzialità dannose.
E cuffie che garantiscano il mantenimento al di sotto di 85 dB.A, magari quando il livello equivalente continuo è di 113, e vi giuro che ci sono, li conosco di persona personalmente, insomma... sono poche le case che indicano i fattori di attenuazione teorici per singole bande centrali d'ottava. E gli altri, che si fa, li mandiamo tutti a vender gelati sulle spiagge? beninteso, con i gelati prodotti dalle ditte che fa(ceva)nno i tappini!
poufffff... queste discussioni mi stressano!
Non per sciovinismo, ma lo sapete che in Grande Madre Russia già dagli anni 70 i limiti erano per singole bande centrali di ottava? e sapete perchè ? Perchè erano comunisti, ed oltre a mangiare i bambini e accrastare le nonnette, se un lavoratore si ammalava gli toccava pagarlo vita natural durante. (N.d.R.:Infatti, sono falliti.)
Noferinfervoratissima
il ***** D.Lgs. 195/06 (gli asterischi mi sembrano sufficientemente esaustivi) dice appunto che (art. 49 septies, comma 1 lettera a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito.
OH. perfetto. Ma, adesso, quale è il limite inferiore di azione? 80 dB.A, piccini!!!! (cfr. 49 quater, comma 1 lettera c)
quindi, diciamo un grande favore ai venditori di tappini e cuffie. in primis.
poi, proseguiamo. Il decreto del 2001 dice 458/95 e quindi tu non puoi applicare la 458/05, che giustamente dice che se un DPI fa superare gli 85 dB.A è NO BUONO. ma la medesima 458 parla di tutt'un altro sistema di valutazione teorica della riduzione, eseguita pesando sulle varie frequenze, cosa alla quale noi al momento non pensiamo afffatto; anche se c'è a dire che la Merluzzi (Franca, figlia suppongo) ha già da almeno 2 anni presentato lavori scientifici, a mio avviso di eccellente livello, dove si parla di teoria dell'Uguale Quantità di Energia per l'insorgenza di patologie uditive, e richiama anche la UNI 9432 che a sua volta richiama la UNI 458, criticandone anche aspramente il contenuto. Ci terrei infatti a dire che nella 9432 sta scritto proprio che:
Dunque, il problema viene da lontano. Lo scarto di ben 2 decibel tra i requisiti richiesti per i DPI da una norma tecnica e i valori limite di esposizione non mi meravigliano affatto: difatti, una cosa è la capacità intrinseca di un DPI di attenuazione, e un'altra -ben diversa- è l'effettiva riduzione pressoria, che dipende da un mare di cose: l'effettiva tenuta del bordo morbido delle cuffie intorno al padiglione auricolare (impossibile per chi porta gli occhiali), la conformazione del cranio del lavoratore (prescindendo dal contenuto), la distanza personalissima tra la parete interna della cuffia e la parete esterna del timpano... UH, e quante ne volete!UNI 9432/02 , punto 5.8 ha scritto:Qualora il lavoratore utilizzi, per esigenze di lavorazione, dispositivi di protezione individuali, ad eccezione dei protettori auricolari, che possono produrre un effetto schermante
tra le sorgenti di rumore e l’orecchio del lavoratore, il livello di esposizione personale al rumore del lavoratore interessato deve essere calcolato tenendo conto dell’attenuazione sonora prodotta dagli stessi.
Il valore di tale attenuazione sonora deve essere convenientemente dimostrato.
E non pensiate che 2 decibel significa il doppio della pressione che arriva al nostro misero timpano: la scala è logaritimica, 2 in questo caso significa 10^2, che fino a prova contraria è 100: una pressione di 100 volte superiore.
La teoria della Merluzzi è che non è una questione di decibel, se uno diventa sordo o no, ma di energia, per la precisione di pressione, quindi. Sapete tutti che ci sono 85 decibel sopportabilissimi con nessun sordo e 85 decibel insostenibili con tutti sordi: dipende dalla frequenza. L'energia sulle basse frequenza è minore che sulle alte frequenze, e questo è un fatto fisico che capisco persino io, quindi dev'essere una cosa alla femminile. Sempre secondo la Merluzzi, nel calcolo dell'energia deve assolutamente essere considerato anche il rumore impusivo, che è vero che dura meno di un secondo (non per nulla la 9432 dice di misurare in costante slow...) ma ti dà una mazzata sul timpano che dagli oggi e dagli domani pure ci diventi sordo.
Dunque, tornado ai DPI e ai fattori di attenuazione considerabili ai fini espositivi, i tappini non vengono considerati come fattori di attenuazione dalla UNI 9432, ma di questo il 195 non fa cenno alcuno.
Vi chiederete <<e>> . Oh, bella, e come perchè! perchè le cuffie proteggono anche la lamina cribrosa, che sarebbe la parte dietro l'orecchio tutta sforacchiata da dove comunque la pressione sonora arriva alla catena degli ossicini, e quindi è una reale barriera fisica (anche se tutta da misurare...), mentre il tappino o protettore auricolare che dir si voglia funziona da attenuatore SOLO sulla trasmissione aerea della pressione sonora e non su quella in via ossea, che poi è forse la peggiore dal punto di vista potenzialità dannose.
E cuffie che garantiscano il mantenimento al di sotto di 85 dB.A, magari quando il livello equivalente continuo è di 113, e vi giuro che ci sono, li conosco di persona personalmente, insomma... sono poche le case che indicano i fattori di attenuazione teorici per singole bande centrali d'ottava. E gli altri, che si fa, li mandiamo tutti a vender gelati sulle spiagge? beninteso, con i gelati prodotti dalle ditte che fa(ceva)nno i tappini!
poufffff... queste discussioni mi stressano!
Non per sciovinismo, ma lo sapete che in Grande Madre Russia già dagli anni 70 i limiti erano per singole bande centrali di ottava? e sapete perchè ? Perchè erano comunisti, ed oltre a mangiare i bambini e accrastare le nonnette, se un lavoratore si ammalava gli toccava pagarlo vita natural durante. (N.d.R.:Infatti, sono falliti.)
Noferinfervoratissima
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
chiedo venia per la poca precisione sul mio intervento, in effetti sto analizzando più attentamente il 195 e, oltre al quello che ha precisato Nofer, dal di dentro mi si pongono molte domande....
comunque il problema della frequenza è evidente, ma se il legislatore non ci da gli strumenti per confrontare quello strumentalmente che può essere misurato...... boooh
ci sto lavorando!!!!
comunque il problema della frequenza è evidente, ma se il legislatore non ci da gli strumenti per confrontare quello strumentalmente che può essere misurato...... boooh
ci sto lavorando!!!!
e aggiungo:
se prima con il metodo per bande d'ottava si andava ad analizzare l'attenuazione dei DPI durante una misura particolare (la più alta per esempio...), come si dovrebbe fare ora ad utilizzare lo stesso metodo su un Lep,d?
Mi spiego: Io ottengo un lep,d di 90 dBA, al massimo posso fare il calcolo per mezzo del metodo dell'snr corretto (90 - snr) ma di sicuro non posso considerare le frequenze e quindi l'ottimo metodo per bande d'ottava.
Mi sbaglio? :smt012
se prima con il metodo per bande d'ottava si andava ad analizzare l'attenuazione dei DPI durante una misura particolare (la più alta per esempio...), come si dovrebbe fare ora ad utilizzare lo stesso metodo su un Lep,d?
Mi spiego: Io ottengo un lep,d di 90 dBA, al massimo posso fare il calcolo per mezzo del metodo dell'snr corretto (90 - snr) ma di sicuro non posso considerare le frequenze e quindi l'ottimo metodo per bande d'ottava.
Mi sbaglio? :smt012
e poi,
il 277/91 parlava di fonometrie con strumenti in categoria 1; tutto mi sembra scomparso con il 195/06 o no.
il 277/91 parlava di fonometrie con strumenti in categoria 1; tutto mi sembra scomparso con il 195/06 o no.
Renato c'hai ragione, la classe I non è più necessaria ma credo non sia tutto sommato questo il problema, l'errore grosso a mio avviso è la stima dell'esposizione, l'incertezza sul fonometro non credo sia un grosso problema considerato il tutto....attendo conferme a riguardo però
ehehehehehhh....
e io invece il trucco l'ho trovato! quel caspiterolo di decreto 195 abroga il capo IV del D.Lgs. 277, ma NON l'allegato VI, dunque nulla di invariato, su questo fatto delle caratteristiche!!!
solo, che a prima lettura NON si capisce: starà a noi far valere la cosa, nel senso iniziate a spargere voce soprattutto tra gli OOVV. Per l'appunto, mi si consenta di cogliere l'irripetibile occasione per invitare gli amichetti di forum che sono anche UUPPGG, OOVV, e tutte le altre sigle significative , a riesaminare questa mia posizione. perchè è vero che si fa riferimento a (qualche cosa abrogato), ma non è esplicitamente segnato, si parla di "caratteristiche degli strumenti di misura", e siccome quel comma 3 di cui parlavo non dice nulla, io sostengo che, giuridicamente parlando, essendoci una legge di tipo speciale (vabbè, un allegato, non fate i pignoli...) NON ABROGATA, non essendovi ulteriori o difformi indicazioni nel 195/06 si fa riferimento allo specifico, nonché speciale, allegato VI del D.Lgs. 277/91. Tiè! (capo, ma non ci sono gif che indichino sulo un braccino piegato con una manina appoggiata nell'incavo del gomito?)
Così, si fa resistenza passiva, ha una valido motivo giuridico e ...
resistere, resistere, resistere... come disse un Procuratore Generale della Repubblica all'apertura dell'Anno Giudiziario 2002.
certo, questo non ci aiuta molto a decidere come valutare l'attenuazione precisa degli otoprotettori...
ma su questo sono assopuffamente certa che adesso come adesso sulla cosa manfro potrà tenervi una conferenza.
Nofer
e io invece il trucco l'ho trovato! quel caspiterolo di decreto 195 abroga il capo IV del D.Lgs. 277, ma NON l'allegato VI, dunque nulla di invariato, su questo fatto delle caratteristiche!!!
solo, che a prima lettura NON si capisce: starà a noi far valere la cosa, nel senso iniziate a spargere voce soprattutto tra gli OOVV. Per l'appunto, mi si consenta di cogliere l'irripetibile occasione per invitare gli amichetti di forum che sono anche UUPPGG, OOVV, e tutte le altre sigle significative , a riesaminare questa mia posizione. perchè è vero che si fa riferimento a (qualche cosa abrogato), ma non è esplicitamente segnato, si parla di "caratteristiche degli strumenti di misura", e siccome quel comma 3 di cui parlavo non dice nulla, io sostengo che, giuridicamente parlando, essendoci una legge di tipo speciale (vabbè, un allegato, non fate i pignoli...) NON ABROGATA, non essendovi ulteriori o difformi indicazioni nel 195/06 si fa riferimento allo specifico, nonché speciale, allegato VI del D.Lgs. 277/91. Tiè! (capo, ma non ci sono gif che indichino sulo un braccino piegato con una manina appoggiata nell'incavo del gomito?)
Così, si fa resistenza passiva, ha una valido motivo giuridico e ...
resistere, resistere, resistere... come disse un Procuratore Generale della Repubblica all'apertura dell'Anno Giudiziario 2002.
certo, questo non ci aiuta molto a decidere come valutare l'attenuazione precisa degli otoprotettori...
ma su questo sono assopuffamente certa che adesso come adesso sulla cosa manfro potrà tenervi una conferenza.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.