Ho cercato nel sito, ma non ho trovato niente, per cui chiedo direttamente.
Nel caso di attività lavorativa in un magazzino frigorifero (temperatura tra 0 e 5°C), quali sono le cautele da adottare?
Io ho pensato ai soliti DPI, ma anche ai tempi di esposizione e di riposo; esistono limiti di esposizione?
Dovendo entrare ed uscire dal magazzino con notevole frequenza, ho pensato anche che un rischio notevole può essere il continuo sbalzo termico, specie d'estate.
Chi mi può dare qualche indicazione, indirizzi, siti, pubblicazioni o quanto di altro può tornare utile.
Non mi risulta che ci siano norme di legge specifiche, ma forse norme tecniche sì?
Grazie per l'aiuto e saluti a tutti
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Lavoro a bassa temperatura
Purtroppo non riesco ad aiutarti direttamente, ma questo è un tipico caso in cui coinvolgerei il MC. Il quale dovrà dare tutte le risposte alle tue domande.
Ciò per sottolineare che noi consulenti non possiamo, nè dobbiamo, essere depositari di OGNI verità. Dal momento che in azienda esiste la figura del MC, sfruttiamola, perbacco!
Ciao
Stilo
Ciò per sottolineare che noi consulenti non possiamo, nè dobbiamo, essere depositari di OGNI verità. Dal momento che in azienda esiste la figura del MC, sfruttiamola, perbacco!
Ciao
Stilo
Ciao DS
Ci sono diverse possibilità di intervento. Per prima cosa potresti valutare le condizioni microclimatiche con l'indice di Fanger, trovi tutto su norme UNI EN.
La seconda possibilità consiste nell'analizzare come il calore ambientale viene sottratto. L'organismo umano ha necessità di smaltire calore per conduzione, per convezione e per irraggiamento. Per un parziale equilibrio l'ambiente dovrebbe essere raffreddato non solamente con l'immissione di getti di aria fredda.
Poi passa al miglioramento dell'abbigliamento dei lavoratori.
Saluti
Marco
Ci sono diverse possibilità di intervento. Per prima cosa potresti valutare le condizioni microclimatiche con l'indice di Fanger, trovi tutto su norme UNI EN.
La seconda possibilità consiste nell'analizzare come il calore ambientale viene sottratto. L'organismo umano ha necessità di smaltire calore per conduzione, per convezione e per irraggiamento. Per un parziale equilibrio l'ambiente dovrebbe essere raffreddato non solamente con l'immissione di getti di aria fredda.
Poi passa al miglioramento dell'abbigliamento dei lavoratori.
Saluti
Marco
Per Marco: io ho sottomano la UNI EN ISO 7730 del 1997 e la UNI ENV ISO del 2001. Ti chiedo: sono ancora in vigore o sono state sorituite? A me non risulta. Ce ne sono altre? Grazie per le indicazioni; cercavo di evitare di imbarcarmi con Fanger, ma purtroppo lo dovrò fare.
Per Stilos: posso anche coinvolgere MC, e lo farò senz'altro, ma prima devo fornirgli quegli indici.
Non posso intervenire sull'ambiente, perché le sue caratteristiche sono determinate dalle esigenze di conservazione del prodotto, quindi non mi rimangono che i tempi di esposizione e gli abiti.
Non ho ancora letto le due norme, quindi non so se l'argomento è trattato, però secondo me il rischio peggiore è il frequentissimo sbalzo termico al quale è soggetto il lavoratore. Ne sapete qualcosa?
Grazie a tutti e saluti
Per Stilos: posso anche coinvolgere MC, e lo farò senz'altro, ma prima devo fornirgli quegli indici.
Non posso intervenire sull'ambiente, perché le sue caratteristiche sono determinate dalle esigenze di conservazione del prodotto, quindi non mi rimangono che i tempi di esposizione e gli abiti.
Non ho ancora letto le due norme, quindi non so se l'argomento è trattato, però secondo me il rischio peggiore è il frequentissimo sbalzo termico al quale è soggetto il lavoratore. Ne sapete qualcosa?
Grazie a tutti e saluti
- weareblind
- Messaggi: 3196
- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
Dal sito UNI
UNI EN ISO 7730:1997
Ambienti termici moderati. Determinazione degli indici PMV e PPD e specifica delle condizioni di benessere termico.
Non sono riportati superamenti della norma.
UNI EN ISO 7730:1997
Ambienti termici moderati. Determinazione degli indici PMV e PPD e specifica delle condizioni di benessere termico.
Non sono riportati superamenti della norma.
We are blind to the worlds within us waiting to be born
... per il momento è sufficiente fare la valutazione come "Ambiente Termico Moderato" e verificare se vi sono le condizioni di "Stazionarietà" e di "Omogenità" dei parametri misurati.
Se l'Indice di Fanger non è in grado di dare delle informazioni si può utilizzare un Indice per "Ambienti Freddi". Ma per le temperature che hai rese note il Fanger dovrebbe ancora essere il più indicato.
Eventualmente si tratta di elaborare gli stessi parametri misurati con un altro criterio.
Saluti
Marco
Se l'Indice di Fanger non è in grado di dare delle informazioni si può utilizzare un Indice per "Ambienti Freddi". Ma per le temperature che hai rese note il Fanger dovrebbe ancora essere il più indicato.
Eventualmente si tratta di elaborare gli stessi parametri misurati con un altro criterio.
Saluti
Marco