Proprio quando Il Mugnaio parlava di revisione la 98/37, ho ricevuto il testo PDF della proposta di modifica della direttiva macchine al Consiglio UE.
Se interessa la posso inviare al Moderatore.
ciao
Renato
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
RES (REQUISITI ESSENZIALI DI SICUREZZA)
Mi permetto di portare all'attenzione dei colleghi, quella parte della mia esperienza maturata come consulente tecnico di parte in procedimenti penali per infortuni sul lavoro.
In caso di reati d'evento, il GUP fa riferimento, oltre alle norme prevenzionali, anche alle norme tecniche che "regolano" la sicurezza della determinata categoria di macchine coinvolte nell'evento.
Infatti, quello che normalmente viene chiesto ai soggetti sotto processo (datore di lavoro e/o dirigente e fabbricante), è quello di dimostrare che l'azienda costruttrice e l'azienda utilizzatrice abbiano indirizzato lo sforzo prevenzionale verso la ricerca dei migliori ritrovati tecnologici disponibili, prima dell'evento, per ottenere la più efficace azione preventiva, indipendentemente dai costi di essa.
Va però chiarito che ciò non significa, per l'utilizzatrice, che non debbano essere consentite lavorazioni o attività in sé pericolose ma che le stesse possono essere effettuate purché vengano apprestate da chi le organizza e le dirige, misure idonee a contenerne al massimo i rischi.
Tale imprescindibile condizione deve essere intesa, nel senso che le misure di sicurezza da adottare vanno ricercate ed attuate nell’ambito di quelle aventi maggiore efficacia sperimentate, nello specifico contesto ambientale in cui vanno applicate, a livello nazionale ed internazionale.
In questa logica, in un procedimento penale, il fatto che una norma tecnica per una determinata cataegoria di macchine, non sia stata ancora "etichettata" dall'UNI, perde qualunque importanza se queste "regole" sono già diffuse nella UE come norme EN.
In caso di reati d'evento, il GUP fa riferimento, oltre alle norme prevenzionali, anche alle norme tecniche che "regolano" la sicurezza della determinata categoria di macchine coinvolte nell'evento.
Infatti, quello che normalmente viene chiesto ai soggetti sotto processo (datore di lavoro e/o dirigente e fabbricante), è quello di dimostrare che l'azienda costruttrice e l'azienda utilizzatrice abbiano indirizzato lo sforzo prevenzionale verso la ricerca dei migliori ritrovati tecnologici disponibili, prima dell'evento, per ottenere la più efficace azione preventiva, indipendentemente dai costi di essa.
Va però chiarito che ciò non significa, per l'utilizzatrice, che non debbano essere consentite lavorazioni o attività in sé pericolose ma che le stesse possono essere effettuate purché vengano apprestate da chi le organizza e le dirige, misure idonee a contenerne al massimo i rischi.
Tale imprescindibile condizione deve essere intesa, nel senso che le misure di sicurezza da adottare vanno ricercate ed attuate nell’ambito di quelle aventi maggiore efficacia sperimentate, nello specifico contesto ambientale in cui vanno applicate, a livello nazionale ed internazionale.
In questa logica, in un procedimento penale, il fatto che una norma tecnica per una determinata cataegoria di macchine, non sia stata ancora "etichettata" dall'UNI, perde qualunque importanza se queste "regole" sono già diffuse nella UE come norme EN.
In questa logica, in un procedimento penale, il fatto che una norma tecnica per una determinata cataegoria di macchine, non sia stata ancora "etichettata" dall'UNI, perde qualunque importanza se queste "regole" sono già diffuse nella UE come norme EN.[/quote]
Carissimo è una considerazione di notevole rilievo.....ma....quanti giudicanti ragionano nella stessa maniera ?
Conosco abbastanza bene i "Giudicanti" ; per raggiungere il giudizio analizzano il problema ascoltano i testi fanno considerazioni di tanti elementi in definitiva si "fanno una opinione" e di questa opininione sono irremovibili poi dopo per ultimo (stesura delle motivazioni) cercano tra le Leggi gli articoli piu attinenti .
Ovvero "vestono" la loro opinione con le Norme di legge ...ora mi chiedo quanti sono i giudicanti che nell'analisi del problema hanno la stessa "opinione" ?
![:-)](./images/smilies/001.gif)
Carissimo è una considerazione di notevole rilievo.....ma....quanti giudicanti ragionano nella stessa maniera ?
Conosco abbastanza bene i "Giudicanti" ; per raggiungere il giudizio analizzano il problema ascoltano i testi fanno considerazioni di tanti elementi in definitiva si "fanno una opinione" e di questa opininione sono irremovibili poi dopo per ultimo (stesura delle motivazioni) cercano tra le Leggi gli articoli piu attinenti .
Ovvero "vestono" la loro opinione con le Norme di legge ...ora mi chiedo quanti sono i giudicanti che nell'analisi del problema hanno la stessa "opinione" ?
![:-)](./images/smilies/001.gif)
... Catanga ha perfettamente ragione.
Lo stesso concetto si applica alle Direttive, perche nel diritto comunitario una "Direttiva di prodotto", una volta recepita in almeno uno Stato membro, può essere richiamata per far valere i propri diritti da qualunque Costruttore della UE.
Saluti
Marco
Lo stesso concetto si applica alle Direttive, perche nel diritto comunitario una "Direttiva di prodotto", una volta recepita in almeno uno Stato membro, può essere richiamata per far valere i propri diritti da qualunque Costruttore della UE.
Saluti
Marco
Per il "Ilmugnaio".
Diciamo che i "Giudicanti" che ragionano come detto dal sottoscritto, sono quelli che ho incontrato.
Visto che di procedimenti penali ne ho seguiti diverse decine, le cose sono due:
- ho avuto un sedere pazzesco ad incontrare sempre e solo questi "illuminati", oppure
- i "Giudicanti" si tengono aggiornati e si avvalgono di CTU parimenti aggiornati.
Faccio presente che i concetti enunciati prima, sono ormai da anni consolidati in un'ampia giurisprudenza di riferimento (Cassazione Penale).
Non nascondo che nonostante ciò, in alcuni particolari contesti, ci siano delle prese di posizione "a priori" da parte dei "Giudicanti".
Ma del resto sono uomini anche loro.
Diciamo che i "Giudicanti" che ragionano come detto dal sottoscritto, sono quelli che ho incontrato.
Visto che di procedimenti penali ne ho seguiti diverse decine, le cose sono due:
- ho avuto un sedere pazzesco ad incontrare sempre e solo questi "illuminati", oppure
- i "Giudicanti" si tengono aggiornati e si avvalgono di CTU parimenti aggiornati.
Faccio presente che i concetti enunciati prima, sono ormai da anni consolidati in un'ampia giurisprudenza di riferimento (Cassazione Penale).
Non nascondo che nonostante ciò, in alcuni particolari contesti, ci siano delle prese di posizione "a priori" da parte dei "Giudicanti".
Ma del resto sono uomini anche loro.