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nomina MC in asilo nido

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mirko
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In un asilo nido con bambini da 0 a 3 anni le educatrici deve essere nominato il MC che sottoporrà a visita le educatrici?
Secondo voi ci sono rischi specifici per la salute derivati dall'attiivtà svolta per cui è necessaria la nomina del MC?
Io in realtà ne ho trovato uno ma ad alcuni sembra irrilevante per cui eviterebbero tale incombenza...
(nn sono un medico!)..
Ciao  a tutti
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Nofer
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tempo fa, si parlò di potenziale rischio biologico per il possibile contatto con le deiezioni infantili ( :smt003  ), cosa che farebbe pensare davvero molto a male delle prassi igieniche attuate.
Secondo me, e parlo da nonna e quindi da mamma, il problema serio sta nel sollevare e rimettere a ninna, o sul seggiolone o per terra, i bimbetti. Che sono dei tesori, è vero, ma pesano, e talvolta scalciano,  e talvolta si dimenano, sono sempre troppi e soprattutto non sono "carichi facilmente maneggiabili". Per non parlare di quando ti tocca stare semiaccucciata per terra o piegata in quasi due per seguire i primi passi.
Qualunque madre di bimbino piccolo vi dirà che le fa male la schiena.
E di solito, una mamma ne ha 1 o 2 al massimo tra o e 3 anni, e sono figli suoi. Figuratevi voi una puericultrice!
Nonnofer
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weareblind
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Oggi mi si è presentata esattamente la stessa casistica. Sottoscrivo quanto detto da Nofer.
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Nofer
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Ehm, sono mortificata...
Wearino, mi posso mortificare anche a nome tuo?
Insomma, Mirko, nè io né weare abbiamo avuto il buon senso di concludere il tutto dicendo che, a ns. avviso, il personale risulta esposto a rischio di disturbi muscolo-scheletrici come previsti al titolo V del D.Lgs.626/94, e pertanto la nomina del MC è atto dovuto.
Ogni quanto farà le visite, come e secondo quali linee-guida, è un problema del medico: noi non siamo medici!
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mirko
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ebbene, forse avevo un pò sottovalutato la mmc dei bambini in quanto difficilmente stimabile. Secondo me il problema vero è derivato dal potenzile rischio biologico, in particolare:
L’attività non prevede uso deliberato di agenti biologici, tuttavia il contatto prolungato delle educatrici con bambini potenzialmente affetti da malattie diffusive (morbillo, rosolia, parotite, pertosse, scarlattina, varicella propri di qull'età) può predisporre a infezioni/malattie se questi non sono immunizzati naturalmente o vaccinati. Pertanto Il personale che opera nelle strutture, e i bambini stessi, sono considerati a rischio per le patologie diffusive soprattutto a trasmissione respiratoria (aerea). Il personale femminile (educatrici) non immune per rosolia deve essere considerato a rischio di malformazione per embrione/feto che può derivare dall’infezione contratta in gravidanza.  
Non credete??????  :smt030

Ciao  Ciao
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Stilo
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Attenzione anche all'altro 'senso di marcia' degli agenti biologici patogeni: le educatrici potrebbero a loro volta essere portatrici di malattie nei confronti dei bambini. Onde evitare possibili problemi legati anche ad eventuali responsabilità, penso che una bella certificazione di idoneità al lavoro rilasciata dal MC sia senz'altro opportuna.
Saluti
Stilo
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mirko
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Perfetto stilo... infatti ciò che dici ho dimenticato di riportalo qui ma no lo ho dimenticato nel DVR specifico
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Nofer
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mirko ha scritto:ebbene, forse avevo un pò sottovalutato la mmc dei bambini in quanto difficilmente stimabile.
Non è per la fare la precisina, ma è difficile da quantificare, anche volendo applicare tutte le equazioni NIOSH di questo mondo, perchè non saprai mai quante volte ti toccherà prendere in braccio un bimbo e di quale peso, però stimabile sì perchè, sia pur con minori pesi in assoluti, la movimentazione di bimbetti è del tutto assimilabile alla mmc dei pazienti ospedalieri, pertanto è stimabile: "a orecchio", son concorde, ma comunque stimabile
mirko ha scritto:Il personale femminile (educatrici) non immune per rosolia deve essere considerato a rischio di malformazione per embrione/feto che può derivare dall’infezione contratta in gravidanza.  
Non credete??????  :smt030
Se vuoi la mia opinione, la vaccinazione antirubeolica (ma guardate che bella parola mi son ricordata stamane!) dovrebbe essere assolutamente obbligatoria -previo dosaggio anticorpi esistenti- per tutte gli individui di sesso femminile in età fertile adibiti alla cura ma anche solo alla frequentazione di bambini ed adolescenti. Se ne sa poco, se ne parla poco, ma chi ha visto che disastro(e che dolore) può derivare da un'infezione da rosolia durante la gravidanza non può non sottolineare questa necessità. Il buon senso mi farebbe dire che il rischio biologico dei puericultori, insegnanti e simili è una giusta via di mezzo tra quello dei sanitari e parasanitari ed ausiliari in ambiente ospedaliero e quello di tutti coloro che espletano la loro attività in ambienti confinati con presenza di pubblico (uffici, banche, autobus etc.): ossia, nulla che non sia correttamente risolvibile con corrette procedure igieniche, vecchie come il cucco ed alcune anche regolate (profilassi delle malattie infettive). Che poi alcune di queste normazioni siano recentemente assurte a dignità di leggi specifiche , tipo l'HACCP, non esclude che il rischio biologico è e deve rimanere -a mio avviso- relegato alle attività di intenzionale manipolazione dei microrganismi di cui etc. etc. . Dal punto di vista strettamente biologico, infatti, e questo io DEVO saperlo, la patogenicità di un microrganismo è funzione diretta della capacità patogena e della carica patogena in correlazione alle condizioni immunitarie dell'esposto. Cerco di chiarire: 1 salmonella, ingerita, NON fa venire niente, perchè la povera salmonella muore digerita nello stomaco.  1000 salmonelle distribuite in uno strato di maionese su una intera porzione di pesce, nemmeno, ma ad un soggetto immunodepresso possono aggravere l'immunodepressione. 1000 salmonelle/gr di alimento, qualcuno si becca la salmonellosi. 1.000.000 salmonelle/gr di alimento, è un'epidemia .
Il rischio "moderato" o, se preferite, lieve, ha trovato la sua prima definizione nella lotta all'inquinamento biologico: presenza obiettiva di un agente patogeno, ma in quantità e/o modi di contatto insufficienti a generare infezione generalizzata nel soggetto colpito.
Dunque, nei normali ambienti comunitari di vita e di lavoro non di rischio biologico a parer mio si deve parlare, bensì di potenziale rischio igienico in nesso causale alle condizioni ambientali.
Ora devo correre a fare un'analisina di amiantuccio allo FTIR, la prossima volta che ho tempo parliamo degli impianti di distribuzione aria condizionata, ok?

Nofer
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mirko
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Si si ci credo... nn sono medico ripeto... però nn sono pienamente daccordo con la tua affermazione "Dunque, nei normali ambienti comunitari di vita e di lavoro non di rischio biologico a parer mio si deve parlare, bensì di potenziale rischio igienico in nesso causale alle condizioni ambientali" per i motivi che magari scriverò domani dato che ora sono in partenza per un bel sopralluogo di un tizio impicciato con la pratica più brutta del mondo:
il CPI!!!

Ciao
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weareblind
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mirko ha scritto:magari scriverò domani dato che ora sono in partenza per un bel sopralluogo di un tizio impicciato con la pratica più brutta del mondo:
il CPI!!!
PAROLE SANTISSIME!!  :smt074  :smt067
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