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RSPP e procedure di sicurezza

Archivio Figure della sicurezza (DL/RSPP/Addetti SPP/Emergenza e Pronto Soccorso/RLS).
Discussioni relative alle varie figure coinvolte nel mondo della sicurezza sul lavoro quali Datori di Lavoro (DL), Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), Emergenze e Pronto Soccorso, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) (Riservato agli abbonati)
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mirko
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Iscritto il: 23 nov 2004 20:32
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Vorrei sapere, dagli RSPP presenti, come gestiscono le procedure di sicurezza prodotte per le attività Aziendali.

Ho notato che la procedura prodotta, illustrata e consegnata al DdL per l'applicazione quasi sempre viene firmata per ricevuta dalle parti e riinfilata nel faldone delle procedure operative.

Ovvero è solo un pezzo di carta in più da tenere agli atti.
Inoltre vorrei sapere come controllate l'applicazione della procedura.

Ovviamente parlo di RSPP esterni all'azienda.

Saluti

Mirko
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Lupomik
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Iscritto il: 10 dic 2004 16:34
Località: PARMA

tanto per iniziare il controllo non spetta al rspp ma caso mai a dl, dir, preposti!!!!

se non sono applicate spesso (a meno che non siano campate in aria) vuol dire che non sono state concordate all'inizio e dunque non sono condivise.
La differenza fra  un genio e uno stupido  è che il genio ha dei limiti.
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Marzio
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Iscritto il: 14 ott 2004 16:38
Località: Pordenone

Innanzi tutto io differenzierei tra procedura ed istruzione operativa. Sono cose diverse ed operano a livelli differenti.
Ho visto il lavoro che è necessario sviluppare l'analisi organizzativa preliminare necessaria alla realizzazione di una procedura e, devo dire, in alcuni casi è davvero laborioso e richiede competenze specifiche.

Se la procedura realizzata non è implementata dall'azienda probabilmente o non serve oppure non è ritagliata sull'organizzazione.

Ciao

Marzio
"Ogni soluzione genera nuovi problemi" (Corollario 7, Legge di Murphy)
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mirko
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Iscritto il: 23 nov 2004 20:32
Località: Roma

Per Marzio:

Procedura operativa di sicurezza, ovvero istruzione di sicurezza.
Es. Corretto utilizzo delle scale portatili;

La ritengo una procedura operativa di sicurezza destinata ai lavoratori che utilizzano scale portatili e sulla quale applicazione dovrebbe vigilare il preposto e/o il DdL.

3 paginette semplici semplici non mi sembra che possano dare fastidio all'azienda.
Infatti le procedure sono tutte firmate, sia dal DdL che dai lavoratori ma come dicevo se il tutto non parte dal "cuore" (o portafoglio) del DdL anche queste sono pezzi di carta tenuti in un cassetto.

Solo che noi RSPP dobbiamo farle quando necessario e l'art. 9 parla chiaro su questo.

Ciaoooo :smt039
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catanga
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Iscritto il: 17 nov 2004 19:44

Questo è un esempio di Istruzione per l'esecuzione di lavori a

1.  SCOPO
La presente istruzione riguarda le modalità per eseguire in sicurezza lavori di manutenzione su attrezzature, macchine ed impianti, che possono comportare rischi derivanti dalla riattivazione non intenzionale o inattesa di fonti d’energia.

2.  CAMPO D’APPLICAZIONE
La presente istruzione si applica in tutti i siti dell’azienda quando:
• sono eseguiti lavori che comportano la rimozione di protezioni fisse;
• sono eseguiti lavori che comportano l’inserimento del corpo o di parti dello stesso in una zona dove, durante il normale funzionamento della macchina o dell’impianto, vi sono parti in movimento, sotto tensione/pressione, ecc.;
• si tratta di interventi eseguiti su un impianto di distribuzione elettrica o su un impianto esteso in cui possono essere presenti aria compressa, fluidi in pressione, prodotti chimici, energia elastica, ecc. e per cui non si ha il controllo di tutte le zone pericolose;
• possono essere coinvolte terze persone, anche estranee all’intervento.

3. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
Definizioni:

“Lock-out”
• Posizionamento di un dispositivo di blocco (lucchetto) in corrispondenza della posizione “OFF” di un dispositivo di isolamento (sezionatore, valvola, ecc.) di una qualsiasi fonte energetica (energia elettrica, pneumatica, fluido pericoloso, ecc.).

“Tag-out”
•Posizionamento di un cartello in corrispondenza del dispositivo di blocco per il “lock-out”, riportante chiaramente: il nominativo dell’addetto autorizzato ad eseguire l’intervento e le date di inzio e fine del periodo di blocco, stimando quest’ultimo in funzione di una preventiva analisi delle priorità e cercando di ridurre al minimo il suddetto periodo.

Personale interessato
• Personale che opera nelle immediate vicinanze dell’impianto o macchinario sottoposto al “Lock-out”.

Personale addetto
• Personale autorizzato ad applicare la procedura di “lock-out” a seguito di specifico training.


4. RESPONSABILITÀ
La responsabilità dell’applicazione della presente istruzione operativa è demandata, nei plant, al responsabile del reparto manutenzione del sito, con la collaborazione del RSPP. Negli altri siti (magazzini, uffici, ecc.), la responsabilità dell’applicazione della presente istruzione operativa è demandata al responsabile del sito, con la collaborazione del RSPP . Per semplicità, tale figura sarà definita come “Responsabile dei lavori”. Questi, ha la responsabilità di nominare il supervisore dei lavori.

5. MODALITÀ OPERATIVE

5.1 Arresto
Prima di effettuare interventi di pulizia e/o manutenzione per cui è necessario applicare la procedura di “Lock-out”, occorre fermare la macchina o l’impianto secondo le normali procedure operative utilizzando i dispositivi di comando presenti (pulsanti d’arresto, valvole di chiusura, ecc.).

5.2. Informazione del personale
Dopo aver fermato la macchina o l’impianto, il “Personale addetto” deve informare il “Personale interessato” avvertendolo che si è in procinto di intervenire sulla macchina o l’impianto per posizionare il dispositivo di blocco (lucchetto).

5.3 Isolamento delle fonti d’energia
Il “Personale addetto” deve procedere all’isolamento di tutte le fonti d’energia presenti sulla macchina o l’impianto intervenendo tramite gli organi di sezionamento/isolamento presenti (interruttori, valvole d’incertezzazione fluidi, ecc.).
5.4 Posizionamento dispositivi di blocco (Lock-out)
Dopo aver isolato le fonti d’energia, è necessario posizionare i dispositivi di blocco (lucchetti) sugli organi di sezionamento/isolamento fissandoli nella posizione “OFF”.  I lucchetti devono essere di tipo “personale” e ad una sola chiave, assegnata al “Personale addetto”, che è responsabile della sua conservazione. Tale chiave non può essere ceduta ad altre persone. Copia della chiave relativa a ciascun lucchetto, fornito in dtazione al “Personale addetto”, deve essere custodita dal “Responsabile dei lavori” (così come definito al par. 4), in luogo solo a questi accessibile.
In sostituzione del dispositivo di protezione bloccato è prevista l’adozione di efficaci misure alternative di protezione individuate ed adottate dal supervisore dei lavori.

5.5 Posizionamento segnalazione (Tag-out)
Ciascun dispositivo di blocco (lucchetto) posizionato, deve essere identificato e segnalato utilizzando un apposito cartellino indicante anche il nominativo dell’operatore (Personale autorizzato) che lo ha apposto e il periodo di blocco, con data di inzio e fine.

5.6 Controllo dell’avvenuto sezionamento/isolamento
Prima di iniziare i lavori, è necessario procedere alla verifica dell’avvenuto sezionamento/isolamento della macchina o dell’impienato su cui si deve intervenire. Per quanto riguarda l’energia elettrica, la verifica dovrà essere effettuata tramite apposito “Tester”. Per le altre fonti d’energia, in particolare per quelle potenzialmente immagazzinabili (circuiti in pressione, condensatori, inerzia masse, ecc.), sarà necessario attendere, prima di procedere all’intervento, che tali energie siano scaricate o provvedere direttamente scaricando la pressione, ecc..

5.7 Rimozione dispositivi di blocco (Lock-out)
Terminato il lavoro di pulizia o di manutenzione, si potranno rimuovere i dispositivi di “Lock-out” e rialimentare la macchina o l’impianto. Autorizzati alla rimozione dei lucchetti, saranno solo coloro che li hanno posizionati ed il cui nominativo è riportato sul cartellino (“Tag-out”) citato al par. 5.5.

5.8 Rimozione temporanea dei dispositivi di blocco (Lock-out) e di segnalazione (Tag-out)
Nei casi in cui i dispositivi di blocco (Lock-out) e la segnalazione (Tag-out) debbano essere temporaneamente rimossi per effettuare dei controlli sul funzionamento delle macchine o impianti, con la conseguente rialimentazione degli stessi, è necessario: 1) allontanare dalla macchina o impianto, i materiali e gli strumenti utilizzati; 2) verificare che tutto il personale si sia posto in una posizione sicura al riparo da eventuali parti che andranno in movimento e/o sotto tensione al riattivarsi della macchina e/o dell’impianto; 3) rimuovere i dispositivi di blocco e di segnalazione; 4) riattivare l’energia e verificare il funzionamento della macchina e/o dell’impianto; 5) isolare le fonti di energia; 6) riapplicare i dispositivi di blocco e di segnalazione; 7) proseguire con le attività di manutenzione.

5.9 Intervento su più turni lavorativi
Nel caso in cui l’intervento di manutenzione si prolungasse per più turni lavorativi, il supervisore dei lavori designato e che ha inizialmente applicato la procedura “Lock-out/Tag-out” nel proprio turno di lavoro, deve trasferire la responsabilità dell’applicazione della procedura, aggiornandolo sullo stato d’avanzamento dei lavori, al supervisore del turno subentrante. Quest’ultimo dovrà, a sua volta, apporre il proprio dispositivo di blocco e di segnalazione sugli organi di sezionamento/isolamento ed aggiornare il personale addetto ed il personale interessato subentrante. Questa procedura dovrà essere sempre attuata ogni qualvolta ci siano cambi turno e/o cambi del personale addetto o interessato.

5.10 Personale autorizzato
L’elenco del personale addetto, autorizzato ad eseguire lavori a rischio di rilascio d’energia, è riportato in allegato.

6. REGISTRAZIONE E ARCHIVIAZIONE
Copia dei modelli "Permesso di Lavoro", riguardanti i lavori che comportano per il personale il rischio per il rilascio d’energia, sono archiviati dal RSPP presso l’archivio sicurezza del sito.

7. RIFERIMENTI
Inserire gli eventuali riferimenti

8. ALLEGATI
Inserire gli eventuali allegati
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mirko
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Per Catanga:

Perdomani se non capisco ma se faccio cosi per fare manutenzione mi servono almeno 10-20 procedure, un tomo di carta poco utile seondo me.

E poi non è meglio predisporre sistemni che evitino il riavvio incontrollato in caso di ritorno dell'energia elettrica??
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catanga
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Questo sistema è stato adottato nei paesi anglosassoni da diverso  tempo ed ha permesso di ridurre notevolmente gli infortuni durante questi tipi di interventi manutentivi.

Inoltre, se vuoi avere un sistema di gestione della sicurezza, basta leggersi i contenuti di un qualunque standard (OHSAS 18001, ad esempio e le relative linee guida OHSAS 18002 ma anche il SGSL UNI - INAIL) per avere conferma della necessità di avere delle istruzioni operative che coprano queste attività lavorative.

Andando a guardare le modalità d'accadimento e le cause degli infortuni, è facile notare che molti di essi avvengono proprio nelle fasi di lavoro in cui si "esce" dalla normalità e si entra nelle fasi di lavoro "straordinarie" (manutenzione, ad esempio), bypassando le "normali" protezioni/cautele presenti durante l'attività lavorativa.

Ovviamente, non è che proceduralizzando queste attività, dopo un mese hai risolto i problemi ma poni le basi per un cambiamento di atteggiamenti e di comportamenti e cioè del modo di lavorare che, comunque, necessità di altri interventi riguardanti la sfera motivazionale del personale a tutti i livelli (dall'amministratore delegato all'ultimo dei neoassunti).
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Lupomik
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siano istruzioni o procedure (zuppa o pan bagnato) il problema è sempre quello:
la cultura soggettiva della sicurezza (leggi il post di catanga in proposito http://www.forumsicurezza.com/forum/vie ... 6&start=30)

la istruzione o procedura può essere anche di una paginetta, anche di un rigo, ma se non è "sentita" come propria, non sarà assimilata e si tradurrà in un pezzo di carta in più.

Qui la responsabilità primaria però va nell'ordine addebitata ai DdL, Dirig, Preposti e, non da ultimo, ai formatori.
La differenza fra  un genio e uno stupido  è che il genio ha dei limiti.
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