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Primo soccorso Parigi-Dakar
Inviato: 11 gen 2005 14:17
da Delma
Stamattina durante l'undicesima tappa della Parigi-Dakar è venuto a mancare per arresto cardiocircolatorio un grande pilota motociclistico italiano, Fabrizio Meoni.
47 anni, 2 volte vincitore della Parigi-Dakar, 2 volte secondo, 3 volte terzo, attualmente era secondo in classifica.
In questo momento, oltre a ricordarlo, mi viene da riflettere sul permesso di partecipare ad una gara tanto dura per il fisico ad un quarantasettenne ed alla lentezza delle procedure di primo soccorso in una competizione che presenta molteplici rischi per i piloti e difficoltà di intervento da parte dei mezzi di soccorso.
Luca
Inviato: 11 gen 2005 16:16
da Stilo
La Parigi Dakar è una gara massacrante. Questo lo sanno tutti, in primis i partecipanti.
Organizzare interventi di primo soccorso lungo un percorso di centinaia di chilometri per tappa ed in ambiente così ostile è oggettivamente molto arduo.
Da sportivo e da motociclista, tutto il mio cordoglio per la scomparsa di un grande campione.
Ma sapeva quel che faceva ed i rischi cui poteva incorrere, proprio perchè non era un pivello. E non è, caro Luca, che un uomo non possa affrontare certe prove 'solamente' perchè ha 47 anni. Te ne accorgerai al momento opportuno. Il buon Paul Newmann ne ha più di 80 e sta correndo proprio ora a Daytona in una gara ufficiale.
Saluti
Stilo
Inviato: 11 gen 2005 16:42
da Delma
Beh non è un esclusione a priori, però è chiaro che più l'età è elevata più i rischi aumentano, soprattutto in competizioni ai limiti delle possibilità umane...è una normale legge della natura... e poi Paul Newman proprio ieri non è finito fuori strada rischiando di morire bruciato all'interno?
(non voglio mica offendere nessuno degli over 45, io a 31 ho le articolazioni smontabili e riesco a malapena a fare mezz'ora di jogging!)
Luca
Condoglianze
Inviato: 11 gen 2005 17:28
da Mod
Mi unisco anch'io da motociclista (stradista) alle condoglianze rivolte alla famiglia di un grande campione motociclistico come Meoni.
Gia' ieri un motociclista spagnolo era morto all'ospedale dopo una bruttissima caduta.
Anche il suo fondatore Thierry Sabine, ricordo, perse la vita tragicamente in elicottero durante lo svolgimento di una Dakar.
E' una gara forse troppo dura e che andrebbe rivisitata molto in termini di sicurezza totale anche se la sua stessa natura (intrinsecamente pericolosa) permettera', presumo, pochi migliormamenti in tal senso.
Ancora condoglianze ai familiari degli scomparsi.
Mod
Condoglianze
Inviato: 12 gen 2005 08:37
da catanga
Mi unisco anch'io alle condoglianze per le famiglie degli scomparsi.
Per molti anni, prima con un Caballero e, poi, con una Husqvarna mi sono divertito ad andar su e giù per le montagne delle mie parti; quindi so cosa vuol dire muoversi su percorsi diciamo "accidentati".
La Parigi-Dakar è sì una corsa massacrante ma muove un business incredibile.
E' veramente difficile organizzare un sistema efficiente ed efficace di gestione delle emergenze in quelle condizioni ambientali, a meno di spendere cifre molto ma molto significative.
Quindi, il problema è capire quali sono le reali priorità degli organizzatori.
Anche con tale favorevole scelta, non è detto che si possa poi sempre salvare chi incorre in tali incidenti.
Forse, per la Parigi - Dakar dovremmo cominciare a domandarci se vale la pena di continuare ad averla.
A me sembra che il prezzo che si paga ogni anno per incrementare le vendite di moto, attrezzature, vestiario e kit vari dedicati, sia troppo alto.