uni 13779 e aria fritta
Inviato: 28 feb 2007 09:29
non so se qualcuno di voi si è già scontrato con la nuova norma sui requisiti della ventilazione degli edifici (uin 13779 appunto).
adesso non voglio aprire un dibattito troppo tecnico (gli aspetti poco chiari son molti), mi voglio occupare della questione del recupero del calore dall'aria espulsa dagli ambienti.
la norma classifica l'aria estratta in 4 categorie, ETA 1-2-3-4 (1= locali ordinari senza produzione di inquinanti, 2= locali con limitata produzione quali locali tisaneria, macchinetta del caffè, piccoli depositi, 3= aria inquinata, bagni, cucine, magazzini, 4= fortemente inquinata, garage, luoghi con lavori di saldatura o produzione polveri, etc).
ovviamente l'aria di categoria 4 non si può mai ricircolare, e quindi ne è vietato anche il recupero del calore se non con batteria di scambio intermedia.
per recuperare il calore dall'aria di categoria 3 non si possono usare recuperatori rotativi (evabbeh).
per poter recuperare da aria di categoria 2 e 3 con il recuperatore a flussi incrociati, dice la norma, è necessario mantenere il lato di presa aria di rinnovo in sovrappressione rispetto a quello di ripresa.
ciò significa che il 90% degli impianti sono finiti fuori norma (perchè di solito questa sovrappressione non c'è, perchè il ventilatore di mandata aspira dal recuperatore mentre quello di ripresa preme, per cui è l'esatto contrario).
Le norme però non sono cogenti, purchè sia mantenuto un livello di rischio equivalente a quello che scaturisce dal loro rispetto.
la domanda a questo punto è la seguente: voi che fate valutazione del rischio, vi risulta che in qualche guida che si occupa dei lavoratori che con quest'aria sono a contatto (cuochi, lavapiatti, lavoratori delle pulizie, magazzinieri) si generi un rischio professionale?
e mi sapete indicare queste guide, se esistono?
Perchè se ovviamente di questo rischio non si tiene conto per chi quell'aria se la respira tutto il giorno, figuriamoci se c'è un rischio per chi potrebbe in qualche strana situazione respirarsela per un piccolo periodo di tempo in piccola percentuale.
questo mi permetterebbe di dichiarare che, pur non rispettando la nuova norma, il livello di sicurezza equivalente è comunque garantito (altrimenti da oggi in poi mi toccherà fare solo macchine con recuperatore doppia batteria, che costano di più e in tante situazioni rendono molto meno, e non è etico :smt018 ).
adesso non voglio aprire un dibattito troppo tecnico (gli aspetti poco chiari son molti), mi voglio occupare della questione del recupero del calore dall'aria espulsa dagli ambienti.
la norma classifica l'aria estratta in 4 categorie, ETA 1-2-3-4 (1= locali ordinari senza produzione di inquinanti, 2= locali con limitata produzione quali locali tisaneria, macchinetta del caffè, piccoli depositi, 3= aria inquinata, bagni, cucine, magazzini, 4= fortemente inquinata, garage, luoghi con lavori di saldatura o produzione polveri, etc).
ovviamente l'aria di categoria 4 non si può mai ricircolare, e quindi ne è vietato anche il recupero del calore se non con batteria di scambio intermedia.
per recuperare il calore dall'aria di categoria 3 non si possono usare recuperatori rotativi (evabbeh).
per poter recuperare da aria di categoria 2 e 3 con il recuperatore a flussi incrociati, dice la norma, è necessario mantenere il lato di presa aria di rinnovo in sovrappressione rispetto a quello di ripresa.
ciò significa che il 90% degli impianti sono finiti fuori norma (perchè di solito questa sovrappressione non c'è, perchè il ventilatore di mandata aspira dal recuperatore mentre quello di ripresa preme, per cui è l'esatto contrario).
Le norme però non sono cogenti, purchè sia mantenuto un livello di rischio equivalente a quello che scaturisce dal loro rispetto.
la domanda a questo punto è la seguente: voi che fate valutazione del rischio, vi risulta che in qualche guida che si occupa dei lavoratori che con quest'aria sono a contatto (cuochi, lavapiatti, lavoratori delle pulizie, magazzinieri) si generi un rischio professionale?
e mi sapete indicare queste guide, se esistono?
Perchè se ovviamente di questo rischio non si tiene conto per chi quell'aria se la respira tutto il giorno, figuriamoci se c'è un rischio per chi potrebbe in qualche strana situazione respirarsela per un piccolo periodo di tempo in piccola percentuale.
questo mi permetterebbe di dichiarare che, pur non rispettando la nuova norma, il livello di sicurezza equivalente è comunque garantito (altrimenti da oggi in poi mi toccherà fare solo macchine con recuperatore doppia batteria, che costano di più e in tante situazioni rendono molto meno, e non è etico :smt018 ).