Buongiorno a tutti gli amici del Forum,
ho un problema che non riesco a risolvere e per questo vi chiedo un gentile aiuto.
Il caso: un cantiere navale di rimessaggio imbarcazioni da diporto. Le attività di manutenzione dei natanti sono svolte da dipendenti del cantiere e da ditte appaltatrici esterne, con rapporti regolati dal disposto del D.Lgs 626/94 art. 7.
Esistono però anche dei proprietari di barche che chiedono di accedere al cantiere per svolgere direttamente, con propria attrezzatura ecc., i lavori di manutenzione. Il problema è questo: come regolare il rapporto tra azienda e questi privati.
Potrebbe essere sufficiente un attestazione che dichiari l'estraneità dell'azienda e quindi la renda non responsabile in caso di eventi pericolosi o dannosi?
Grazie
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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lavoratori esterni in cantiere navale
io darei anche delle procedure di sicurezza e delle raccomandazioni circa viabilità, impianti, collocazione attrezzature antincendio, vie di fuga ecc...
una specie di quegli opuscoli che ti danno come "visitatore" all'interno delle grandi aziende.
Tieni però conto che se il "visitatore" comunque utilizza attrezzature, locali, impianti del canitere nautico pur lavorando con operai propri o come lavoratore autonomo, non vedo come possa essere dissociato dalla figura di "azienda" esterna e come tale svignarsela dall'applicazione dell'art. 7.
ciao
una specie di quegli opuscoli che ti danno come "visitatore" all'interno delle grandi aziende.
Tieni però conto che se il "visitatore" comunque utilizza attrezzature, locali, impianti del canitere nautico pur lavorando con operai propri o come lavoratore autonomo, non vedo come possa essere dissociato dalla figura di "azienda" esterna e come tale svignarsela dall'applicazione dell'art. 7.
ciao
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
Rigirando la 'frittella', direi che una dichiarazione di tal genere potrebbe rivelarsi INsufficiente.
Per venire fuori dal problema, penso che occorra adottare misure di tipo organizzativo, in quanto non mi pare lecito equiparare i privati alle imprese appaltatrici. Tutta la responsabilità in caso di danni da interferenze è quindi da far ricadere sull'impresa.
La prima cosa che mi viene in mente è quella di riservare una parte della banchina alle sole attività aziendali, interdicendone l'accesso agli estranei. I quali avranno l'altra zona in cui potersi sbizzarrire con i loro natanti. Capisco benissimo che i posti barca sono preziosi e non è conveniente lasciare degli spazi di sicurezza liberi, ma peggio sarebbe dover rispondere a qualche 'togato' del proprio operato.
Bisogna poi vedere, e dalla domanda non si evince, se la ditta in questione ha effettivamente la disponibilità delle aree. In caso contrario, la situazione è ancora più complessa.
Saluti
Stilo
Per venire fuori dal problema, penso che occorra adottare misure di tipo organizzativo, in quanto non mi pare lecito equiparare i privati alle imprese appaltatrici. Tutta la responsabilità in caso di danni da interferenze è quindi da far ricadere sull'impresa.
La prima cosa che mi viene in mente è quella di riservare una parte della banchina alle sole attività aziendali, interdicendone l'accesso agli estranei. I quali avranno l'altra zona in cui potersi sbizzarrire con i loro natanti. Capisco benissimo che i posti barca sono preziosi e non è conveniente lasciare degli spazi di sicurezza liberi, ma peggio sarebbe dover rispondere a qualche 'togato' del proprio operato.
Bisogna poi vedere, e dalla domanda non si evince, se la ditta in questione ha effettivamente la disponibilità delle aree. In caso contrario, la situazione è ancora più complessa.
Saluti
Stilo
Ut sementem feceris, ita metes.
bella serie di domande!! ...perchè ti rendi conto, vero, che non è mica una sola domanda?
E siccome stamattina sto dispettosissima più del solito, a mia volta ti risponderò con domande alle domande.
Ok: per rimessaggio , tu intendi la sosta dei natanti all'asciutto, ossia barche tirate a secco e posizionate sotto tettoie o simili, oppure intendi piccolo molo in ambito portuale di darsena ad uso esclusivo? Perchè se sono a secco, per esperienza personale (ebbene sì, anche questo!) è la stabilità dei natanti la gatta da pelare più brutta, specie se i sostegni sono stati posizionati solo di risulta (natante per il quale non è stata previsto che salga gente sopra), e se ci fanno gli accomodi con la vetroresina fresca, o il gel coat, in giro ci sono di certo vapori di stirolo che possono ristagnare, nei locali chiusi...
e ancora:
Manutenzione, di che tipo? strutturale? (ripresa gel-coat, fissaggio vetroresine, ripresa allestimenti interni, falegnameria?) Motoristica? Ognuna di queste attività può comportare rischi specifici
infine:
Propria attrezzatura e propri operai, o ciascuno per sè ??? Anche il proprietario deve dire che tipo di lavori vuole fare: non è che un "rischio chimico ambientale provocato dal proprietario è meno "rischioso" che se lo provocano gli addetti specifici!
Aspetto.
Nofer
E siccome stamattina sto dispettosissima più del solito, a mia volta ti risponderò con domande alle domande.
ale ha scritto:Il caso: un cantiere navale di rimessaggio imbarcazioni da diporto.
Ok: per rimessaggio , tu intendi la sosta dei natanti all'asciutto, ossia barche tirate a secco e posizionate sotto tettoie o simili, oppure intendi piccolo molo in ambito portuale di darsena ad uso esclusivo? Perchè se sono a secco, per esperienza personale (ebbene sì, anche questo!) è la stabilità dei natanti la gatta da pelare più brutta, specie se i sostegni sono stati posizionati solo di risulta (natante per il quale non è stata previsto che salga gente sopra), e se ci fanno gli accomodi con la vetroresina fresca, o il gel coat, in giro ci sono di certo vapori di stirolo che possono ristagnare, nei locali chiusi...
e ancora:
Le attività di manutenzione dei natanti sono svolte da dipendenti del cantiere e da ditte appaltatrici esterne, con rapporti regolati dal disposto del D.Lgs 626/94 art. 7.
Manutenzione, di che tipo? strutturale? (ripresa gel-coat, fissaggio vetroresine, ripresa allestimenti interni, falegnameria?) Motoristica? Ognuna di queste attività può comportare rischi specifici
infine:
Esistono però anche dei proprietari di barche che chiedono di accedere al cantiere per svolgere direttamente, con propria attrezzatura ecc., i lavori di manutenzione.
Propria attrezzatura e propri operai, o ciascuno per sè ??? Anche il proprietario deve dire che tipo di lavori vuole fare: non è che un "rischio chimico ambientale provocato dal proprietario è meno "rischioso" che se lo provocano gli addetti specifici!
Aspetto.
Nofer
Nofer
_______________________________________
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Scusate se banalizzo, ma se il proprietario va presso il cantiere a fare quello che vuole con la propria barca, non credo che sia applicabile la 626, ne' nessuna altra norma inerente la sicurezza sul lavoro. Penso che se un cantiere offre tra i propri servizi quello di concedere al propietario di entrare a fare lavori, deve consentirgli di lavorare in sicurezza, come il proprietario di un bowling deve fare in maniera che il giocatore non si spacchi le gambe su un gradino in mezzo alla pista.
Diverso e' se lavoratori dipendenti dal proprietario del natante o di altra azienda vanno nel cantiere a eseguire lavori. Allora, secondo me, e' necessario coordinamento e art. 7, con tutte le considerazioni rispetto alla enorme quantità di possibilità ineccepibilmente descritte da Nofer.
Pero'.... e' un parere
Buon lavoro
Mauro
Diverso e' se lavoratori dipendenti dal proprietario del natante o di altra azienda vanno nel cantiere a eseguire lavori. Allora, secondo me, e' necessario coordinamento e art. 7, con tutte le considerazioni rispetto alla enorme quantità di possibilità ineccepibilmente descritte da Nofer.
Pero'.... e' un parere
Buon lavoro
Mauro
Grazie per i contributi,
i lavori si svolgono su piazzali abbastanza ampi, ma è difficile, specialmente, in questo periodo, quando le imbarcazioni sono già posizionate, suddividere le zone, dedicandone una esclusivamente ai "privati".
Nel cantiere si svolgono tutte le normali attività di rimessaggio, strutturali e motoristiche, sia al coperto che all'aperto, nei piazzali.
Non è facile conoscere preventivamente ed in maniera definita i lavori che questi "privati" svolgono e, peraltro, non è nemmeno facile sapere se sulla loro barca fanno magari lavorare qualcuno " a scappatempo".
Applicare l'art 7 mi sembra pertanto particolarmente difficile perchè normalmente non sono soggetti o imprese che svolgono attività di questo tipo.
Spero di aver chiarito qualche aspetto.
Grazie
i lavori si svolgono su piazzali abbastanza ampi, ma è difficile, specialmente, in questo periodo, quando le imbarcazioni sono già posizionate, suddividere le zone, dedicandone una esclusivamente ai "privati".
Nel cantiere si svolgono tutte le normali attività di rimessaggio, strutturali e motoristiche, sia al coperto che all'aperto, nei piazzali.
Non è facile conoscere preventivamente ed in maniera definita i lavori che questi "privati" svolgono e, peraltro, non è nemmeno facile sapere se sulla loro barca fanno magari lavorare qualcuno " a scappatempo".
Applicare l'art 7 mi sembra pertanto particolarmente difficile perchè normalmente non sono soggetti o imprese che svolgono attività di questo tipo.
Spero di aver chiarito qualche aspetto.
Grazie