Qui non se ne esce. Ognuno ha una sua posizione sulla quale imposta il proprio lavoro.
A questo punto ben venga il T.U. che abroga l'intera normativa ante 626 così sarà tutto valutabile (e tutto quindi opinabile).
Ciao
Marzio
PS1 - Non capisco il concetto di sostituzione del legislatore da parte del consulente. Se faccio presente che nei trapani i pezzi devono essere "trattenuti mediante morsetti o altri mezzi appropriati" (art. 104 DPR 547/55) e non pongo programmazione su tale misura (cioè deve essere attuata da subito) non capisco quale ruolo di legislatore assumo. Assumerei un ruolo, come dire, legislativo, se a fronte di attività ben normate dal 547/55 mi mettessi a realizzare una valutazione del rischio che è già stata realizzata dal legislatore nel 1955.
PS2 - Non credo sia possibile dare programmazione ad interventi di messa a norma di macchine ai sensi del DPR 547/55. Le macchine devono risultare conformi alla norma da quando è iniziata l'attività. Se non lo sono non posso utilizzarle.
Il forum di SICUREZZAONLINE è stato ideato, realizzato e amministrato per oltre 15 anni da Giuseppe Zago (Mod).
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
via di fuga come via di fuga… e non conformita' nel doc. VdR
- weareblind
- Messaggi: 3268
- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
Catanga aveva a suo tempo postato un suo scritto notevole, se riesco lo posterò.
Io comunque ad oggi evidenzio tutto in un unico DVR; nel senso che riporto sia carenze legislative riscontrate (che dovrebbero essere colmate in tempo zero, ma sappiamo bene che è impossibile), le quali nemmeno dovrebbero invece rientrare nel DVR (che analizza il rischio residuo; residuo dopo cosa? Dopo che ho applicato al 100% le leggi del settore), sia i rischi propri della attività, non già regolamentati dal legislatore.
Io comunque ad oggi evidenzio tutto in un unico DVR; nel senso che riporto sia carenze legislative riscontrate (che dovrebbero essere colmate in tempo zero, ma sappiamo bene che è impossibile), le quali nemmeno dovrebbero invece rientrare nel DVR (che analizza il rischio residuo; residuo dopo cosa? Dopo che ho applicato al 100% le leggi del settore), sia i rischi propri della attività, non già regolamentati dal legislatore.
We are blind to the worlds within us waiting to be born
... eppure a me sembra evidente.
Ipotesi:
"Non capisco il concetto di sostituzione del legislatore da parte del consulente. Se faccio presente che nei trapani i pezzi devono essere "trattenuti mediante morsetti o altri mezzi appropriati" (art. 104 DPR 547/55) e non pongo programmazione su tale misura (cioè deve essere attuata da subito) non capisco quale ruolo di legislatore assumo".
Tesi:
Il Consulente non deve dire nel DVR che i pezzi devono essere trattenuti mediante morsetti o altri mezzi appropriati, ma deve illustrare in quali modi possono/devono essere attuate le misure di sicurezza previste ad esempio per l'impiego dei trapani.
Sv:
Diamo come assunto non dimostrato che il Decreto Presidente Repubblica n. 547 del 27.04.1955 sia stato scritto dal Legislatore rivolto ai "Datori di Lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori, Commercianti".
All'articolo 104 del Decreto citato poi c'è già scritto che "I pezzi da forare al trapano, che possono essere trascinati in rotazione dalla punta dell'utensile, devono essere trattenuti mediante morsetti od altri mezzi appropriati".
Ora, a mio modo di vedere, il Consulente (a me DdL) mi dovrà illustrare come devono lavorare i miei dipendenti per evitare che si facciano male. Quantomeno mi aspetto di sapere quali sono questi "altri mezzi appropriati". Al contrario se mi ripete quello che posso leggere da solo all'articolo 104 del Decreto, resto dell'idea che ho speso male i miei soldi.
Ora so bene che non è così semlice, ma il principio base a me sembra questo.
Saluti
Marco
Ipotesi:
"Non capisco il concetto di sostituzione del legislatore da parte del consulente. Se faccio presente che nei trapani i pezzi devono essere "trattenuti mediante morsetti o altri mezzi appropriati" (art. 104 DPR 547/55) e non pongo programmazione su tale misura (cioè deve essere attuata da subito) non capisco quale ruolo di legislatore assumo".
Tesi:
Il Consulente non deve dire nel DVR che i pezzi devono essere trattenuti mediante morsetti o altri mezzi appropriati, ma deve illustrare in quali modi possono/devono essere attuate le misure di sicurezza previste ad esempio per l'impiego dei trapani.
Sv:
Diamo come assunto non dimostrato che il Decreto Presidente Repubblica n. 547 del 27.04.1955 sia stato scritto dal Legislatore rivolto ai "Datori di Lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori, Commercianti".
All'articolo 104 del Decreto citato poi c'è già scritto che "I pezzi da forare al trapano, che possono essere trascinati in rotazione dalla punta dell'utensile, devono essere trattenuti mediante morsetti od altri mezzi appropriati".
Ora, a mio modo di vedere, il Consulente (a me DdL) mi dovrà illustrare come devono lavorare i miei dipendenti per evitare che si facciano male. Quantomeno mi aspetto di sapere quali sono questi "altri mezzi appropriati". Al contrario se mi ripete quello che posso leggere da solo all'articolo 104 del Decreto, resto dell'idea che ho speso male i miei soldi.
Ora so bene che non è così semlice, ma il principio base a me sembra questo.
Saluti
Marco
Premesso che non si puo' non sposare la tesi esposta nel post di cui piu' sopra da Marco (e che mi pare sia condivisa da molti qua dentro) mi viene comunque da fare qualche considerazione du quanto espresso dagli amici del forum in altri posts.
Non sono d'accordo sul secondo.
Scusa Delma ma quale sarebbe l'ALTRO documento.
Mi sembra che il legislatore abbia previsto un SOLO documento di valutazioine dei rischi.
E qua per conto mio non ci siamo ... qua si torna al DVR = libro dei sogni.
Non trovi sia così?
Nel documento specifico (che per me dovrebbe essere solo ed esclusivamente il DVR) tu dici che rilevi le non conformita' e pianifichi dei piani di miglioramento.
Ma questi interventi NON DEVONO ENTRARE IN ALCUN PIANO DI MIGLIORAMENTO.
Come ben detto da Marzio (e mi pare anche da altri) quando si trovano situazioni non conformi alla legislazione previgente ad es. su macchine ci si trova di fronte alla necessita' di rimediare SUBITO (o meglio fin da ieri) alla inottemperanza di legge.
Non nel DVR mi pare ... ma allora nel DVR cosa ci sta scritto?
Immagino procedure che dipingono una situazione tutta rosea.
Pero' nel frattempo mi dici che nel documento riservato hai tutte le non conformita' e che lo esibiresti in caso di sopralluogo dell'asl?
Ma così facendo non ti audenunci per bene (vieppiu' con la documentazione fotografica allegata?).
Sottolineo la parola MIGLIORAMENTO.
La protezione mobile interbloccata non certo va nella direzione del miglioramento.
Deve esserci punto e basta.
E una difformita' come quella descritta dall'amico Stilo non puo' (sempre secondo il mio modesto avviso, ben inteso) essere programmata in quanto la macchina deve essere a posto fin da ieri.
Mi sembra un po' contraddittoria la cosa (scusami ma magari non ho forse capito bene ... ormai sono un po' fuso con tutte le citazioni che ho fatto)
Dobbiamo combattere ogni giorno con moltissima zavorra che si riempie la bocca di sicurezza e salute sul lavoro senza sapere praticamente niente ed il mercato (purtroppo) molte volte gli da ragione.
E' una lotta impari in cui ci troviamo coinvolti tutti ... nostro malgrado.
Speriamo che le cose migliorino (anche se il t.u. non lascia presagire niente di buono).
Mi perdoneranno Delma e Stilo per queste risposte punto per punto ma era per riesaminare anche quanto faccio io e che vi ho esposto nel mio primo intervento (non so se dopo questo mio post fiume avro' piu' la forza di replicarvi).
Io penso che discurterne apertamente non puo' altro che migliorarci tutti.
Speriamo che a seguire vengano altri interventi di persone come voi che ne sanno ben piu' di me in materia.
Servirebbe magari anche il pare illuminante di qualche organo di controllo al riguardo che indicherebbe a tutti la via giusta.
Salutoni cordiali a tutti da
Onesto :smt025
Buona, secondo il mio modesto avviso (ben inteso Delma il mio parere vale meno del due di picche), il primo comma di quanto scritto piu' sopra.Delma ha scritto:Poi la normativa mi impone di fare in modo di eliminare o ridurre tutti i rischi, quindi esplicito tutte le procedure di prevenzione e protezione che mi limitano la probabilità di accadimento ed il danno.
Nessuno mi richiede di esplicitare in QUESTO documento i problemi che io riscontro nell'ambiente lavorativo.
Non sono d'accordo sul secondo.
Scusa Delma ma quale sarebbe l'ALTRO documento.
Mi sembra che il legislatore abbia previsto un SOLO documento di valutazioine dei rischi.
Sì Delma ma queste procedure le descrivi prevedendo a monte tutta la situazione a posto come se le tre uscite siano perfettamente agibili no?Delma ha scritto:Se io ipotizzo un rischio di "difficoltà di evacuazione in caso di emergenza" non vado a scriverci di fianco "abbiamo tre uscite di sicurezza lucchettate", ma descrivo tutte le procedure aziendali di verifica costante - formazione specifica - ecc... per ridurre o eliminare il rischio di difficoltà di evacuazione in caso di emergenza.
E qua per conto mio non ci siamo ... qua si torna al DVR = libro dei sogni.
Non trovi sia così?
Ripeto che secondo il mio modesto parere NON CI DEVE ESSERE ALCUN DOCUMENTO SPECIFICO che esula dal DVR (ma puntualizzo ancora una volta E' SOLO LA MIA OPINIONE e niente piu').Delma ha scritto:Quando poi periodicamente vado ad analizzare l'ambiente di lavoro evidenzio in un documento specifico tutte le problematiche del caso, ognuna tramite una foto di non conformità, e su quella martello fino a quando, con i piani di miglioramento, tale non conformità viene rimossa, rifacendo poi la foto della rimozione della non conformità ed aggiornando di anno in anno tutte le non conformità e tutte le rimozioni.
Nel documento specifico (che per me dovrebbe essere solo ed esclusivamente il DVR) tu dici che rilevi le non conformita' e pianifichi dei piani di miglioramento.
Ma questi interventi NON DEVONO ENTRARE IN ALCUN PIANO DI MIGLIORAMENTO.
Come ben detto da Marzio (e mi pare anche da altri) quando si trovano situazioni non conformi alla legislazione previgente ad es. su macchine ci si trova di fronte alla necessita' di rimediare SUBITO (o meglio fin da ieri) alla inottemperanza di legge.
Ma scusa l'asl le non conformita' evidenti e cioe' che rileva al solo esame visivo (tipo le porte di emergenza lucchettate) dove le legge?Delma ha scritto:Se l'asl riscontra una non conformità non ti verrà mai a dire "perchè non c'è la non conformità nel DVR?", l'importante è che il rischio sia valutato nel DVR (altrimenti si che si rischia la sanzione) e che siano prese le giuste precauzioni per eliminarlo o ridurlo.
Se L'asl notasse una non conformità io gli mostrerei il documento del piano di miglioramento, senza rischiare autodenunce...
ai sensi di legge non credo di omettere nulla con tale procedimento, ne di fare il mio lavoro male perchè invece di scriverlo nel DVR lo scrivo in altro documento specifico.
spero di essermi spiegato un po' meglio, la settimana è stata lunga e sono parecchio stanco..
(chiaramente un DVR ha al suo interno mille altre valutazioni e documentazioni, ma non voglio dilungarmi troppo su argomenti marginali per la nostra discussione)
Non nel DVR mi pare ... ma allora nel DVR cosa ci sta scritto?
Immagino procedure che dipingono una situazione tutta rosea.
Pero' nel frattempo mi dici che nel documento riservato hai tutte le non conformita' e che lo esibiresti in caso di sopralluogo dell'asl?
Ma così facendo non ti audenunci per bene (vieppiu' con la documentazione fotografica allegata?).
Come hanno detto altri in post precedenti al mio anche secondo me la protezione mobile interbloccata non e' un intervento da programmare in quanto va attuato fin da subito e la macchina nel frattempo non deve essere assolutamente utilizzata.Stilo ha scritto:Facciamo l'esempio più rognoso, così li ricomprendiamo tutti, che è la valutazione delle macchine e prendiamo un trapano non a norma rispetto al 547. Individuo un rischio (es. taglio/abrasione) e lo valuto (es. 6). Poi indico le misure di prevenzione e protezione (es. installare una protezione mobile interbloccata). Tale intervento farà parte del PROGRAMMA con accanto la sua scadenza.
Io mi rifaccio ancora piu' a monte e vado al titolo del 626 dove si parla di MIGLIORAMENTO delle condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori durante il lavoro.Stilo ha scritto:Secondo me il processo non può che essere questo nel senso che qualsiasi altra interpretazione sarebbe in difformità di quanto prescritto dall'art. 4.
Però ha ragione anche Luca quando dice che non è necessario specificare che quel trapano non è conforme al 547. Si dirà semplicemente che il suo utilizzo è associato al rischio di taglio/abrasione e che per eliminarlo (non dimentichiamoci l'art. 3!) si deve fare la tal cosa entro il tale tempo.
Sottolineo la parola MIGLIORAMENTO.
La protezione mobile interbloccata non certo va nella direzione del miglioramento.
Deve esserci punto e basta.
E una difformita' come quella descritta dall'amico Stilo non puo' (sempre secondo il mio modesto avviso, ben inteso) essere programmata in quanto la macchina deve essere a posto fin da ieri.
Scusa Stilo ma parlando di mancanza della protezione mobile interbloccata non manifesti una non conformita' di legge?Stilo ha scritto:Se affrontiamo il problema dalla parte opposta, comparirebbe allora un dvr in cui sta scritto che il trapano non presenta rischi (e che quindi non necessita di misure di prevenzione e protezione). Oppure un dvr in cui il trapano ed il relativo rischio non è nemmeno citato. Questo approccio non mi pare possa essere accettato.
Sono inoltre d'accordissimo con chi ha scritto che il ddl non deve sostituirsi al legislatore. In tanti dvr vedo frasi del tipo: "l'impianto x è dotato della prescritta...." Ma che c'entra? Il dvr deve individuare i rischi, non le conformità e nemmeno le non conformità. Poi una considerazione: se il dvr non è fatto bene, è oggetto di sanzione. E ne può rispondere il consulente...
Mi sembra un po' contraddittoria la cosa (scusami ma magari non ho forse capito bene ... ormai sono un po' fuso con tutte le citazioni che ho fatto)
Qua sono stramaleddamente d'accordo con te.Stilo ha scritto:Piuttosto, secondo me c'è un altro problema: un dvr fatto come si deve è un lavoraccio che necessita di tanto tempo (e di tante conoscenze). Ed un lavoro di tal genere non può costare due lire. E con la concorrenza che c'è in giro, quella che propone dvr fotocopia, si rischia di non lavorare più. Anche perchè i ddl preferiscono un consulente che non faccia fare troppe cose e che costi poco. E succede che pur di lavorare si fanno delle porcherie. Ma questo è un altro discorso.
Saluti
Stilo
Dobbiamo combattere ogni giorno con moltissima zavorra che si riempie la bocca di sicurezza e salute sul lavoro senza sapere praticamente niente ed il mercato (purtroppo) molte volte gli da ragione.
E' una lotta impari in cui ci troviamo coinvolti tutti ... nostro malgrado.
Speriamo che le cose migliorino (anche se il t.u. non lascia presagire niente di buono).
Mi perdoneranno Delma e Stilo per queste risposte punto per punto ma era per riesaminare anche quanto faccio io e che vi ho esposto nel mio primo intervento (non so se dopo questo mio post fiume avro' piu' la forza di replicarvi).
Io penso che discurterne apertamente non puo' altro che migliorarci tutti.
Speriamo che a seguire vengano altri interventi di persone come voi che ne sanno ben piu' di me in materia.
Servirebbe magari anche il pare illuminante di qualche organo di controllo al riguardo che indicherebbe a tutti la via giusta.
Salutoni cordiali a tutti da
Onesto :smt025
Va benissimo Onesto, siamo qui per discuterne, non c'è problema.
Io ho solo capito che spiegare un metodo lavorativo in poche righe, senza alcun supporto di documentazione è molto difficile.
Soprattutto se è così "personale" e soggetivo come il documento di Valutazione dei rischi.
Non ci sono Valutazioni "standard" ed ognuno può avere un proprio metodo di valutazione, segnalazione, rimozione delle non conformità.
Mi limito qui perchè da tutto il discorso pare che abbiate solo dedotto che è una mezza ciofeca di metodo lavorativo, oltre non riesco a spiegarmi e mi sono dilungato fin troppo.
Posso solo assicurarti che io in giro di non conformità non ne lascio, che ho documentate non solo le Valutazioni di TUTTI i rischi degli ambienti di lavoro ma anche di TUTTE le non conformità valutate inizialmente (ma NON le scrivo nel DVR, ma in un documento a parte), che dopo una prima valutazione entrano nel "Piano di miglioramento" come interventi da programmare.
In molte verifiche ASL (ed in giro di miei DVR ce ne sono parecchi), non ho mai preso una sanzione per questo metodo di lavoro, ne segnalazioni alcune da parte di ispettori.
Per molte persone, anche se qui sembro il solo, scrivere le non conformità nel DVR costituisce autodenuncia, lo penso anch'io e preferisco segnalarle in altri documenti, senza infrangere nessuna norma e senza occultare nulla.
L'importante è che il documento di Valutazione dei rischi soddisfi la normativa e che sia funzionale per una corretta gestione della sicurezza aziendale.
Luca
Io ho solo capito che spiegare un metodo lavorativo in poche righe, senza alcun supporto di documentazione è molto difficile.
Soprattutto se è così "personale" e soggetivo come il documento di Valutazione dei rischi.
Non ci sono Valutazioni "standard" ed ognuno può avere un proprio metodo di valutazione, segnalazione, rimozione delle non conformità.
Mi limito qui perchè da tutto il discorso pare che abbiate solo dedotto che è una mezza ciofeca di metodo lavorativo, oltre non riesco a spiegarmi e mi sono dilungato fin troppo.
Posso solo assicurarti che io in giro di non conformità non ne lascio, che ho documentate non solo le Valutazioni di TUTTI i rischi degli ambienti di lavoro ma anche di TUTTE le non conformità valutate inizialmente (ma NON le scrivo nel DVR, ma in un documento a parte), che dopo una prima valutazione entrano nel "Piano di miglioramento" come interventi da programmare.
In molte verifiche ASL (ed in giro di miei DVR ce ne sono parecchi), non ho mai preso una sanzione per questo metodo di lavoro, ne segnalazioni alcune da parte di ispettori.
Per molte persone, anche se qui sembro il solo, scrivere le non conformità nel DVR costituisce autodenuncia, lo penso anch'io e preferisco segnalarle in altri documenti, senza infrangere nessuna norma e senza occultare nulla.
L'importante è che il documento di Valutazione dei rischi soddisfi la normativa e che sia funzionale per una corretta gestione della sicurezza aziendale.
Luca
Agisci da uomo di pensiero e pensa da uomo di azione. (Henry Bergson)
In sintonia con l'approccio dettato da Onesto e convenendo con Delma che non è semplice esprimersi compiutamente in questi interventi, vorrei soltanto cercare di chiarire meglio il mio pensiero.
Con un esempio, anzi una domanda che rivolgo ad Onesto.
Se in fase di valutazione del rischio riscontri che una determinata attrezzatura è sprovvista della prescritta protezione, che fai?
Io vedo le seguenti soluzioni:
1. valuto il rischio elevato e programmo nell'immediato il rispristino della situazione riscontrata. Salvo poi aggiornare il documento a cose fatte.
2. Ignoro l'assenza della protezione e valuto comunque il rischio (lieve o grave che sia), senza programmare nulla
3. Mi astengo dall'effettuare la valutazione finchè il ddl non provvede a sistemare la cosa.
4. Scrivo che 'va tutto bene' su un documento e che 'va tutto male' su un altro documento.
A me pare che le soluzioni 2, 3 e 4 siano improponibili, anche considerando che io valutatore potrei passare dei guai. Altre non ne vedo, per cui chiedo cortesemente lumi perchè ho l'impressione che sto perdendo alcune delle poche certezze che mi erano rimaste.
Insomma, sono d'accordo anch'io che la macchina deve essere già a norma e se non lo è non può essere utilizzata. Ma purtroppo la situazione è quella che vedo io e che vedrebbe anche qualsiasi UPG in sede di verifica... Allora che si fa?
Aiuto! E grazie infinite.
Stilo
Con un esempio, anzi una domanda che rivolgo ad Onesto.
Se in fase di valutazione del rischio riscontri che una determinata attrezzatura è sprovvista della prescritta protezione, che fai?
Io vedo le seguenti soluzioni:
1. valuto il rischio elevato e programmo nell'immediato il rispristino della situazione riscontrata. Salvo poi aggiornare il documento a cose fatte.
2. Ignoro l'assenza della protezione e valuto comunque il rischio (lieve o grave che sia), senza programmare nulla
3. Mi astengo dall'effettuare la valutazione finchè il ddl non provvede a sistemare la cosa.
4. Scrivo che 'va tutto bene' su un documento e che 'va tutto male' su un altro documento.
A me pare che le soluzioni 2, 3 e 4 siano improponibili, anche considerando che io valutatore potrei passare dei guai. Altre non ne vedo, per cui chiedo cortesemente lumi perchè ho l'impressione che sto perdendo alcune delle poche certezze che mi erano rimaste.
Insomma, sono d'accordo anch'io che la macchina deve essere già a norma e se non lo è non può essere utilizzata. Ma purtroppo la situazione è quella che vedo io e che vedrebbe anche qualsiasi UPG in sede di verifica... Allora che si fa?
Aiuto! E grazie infinite.
Stilo
Ut sementem feceris, ita metes.
Ma scusa Stilo la risposta te la sei gia' data ...
Insomma, sono d'accordo anch'io che la macchina deve essere già a norma e se non lo è non può essere utilizzata.
La macchina non deve essere utilizzata.
Punto e basta.
la macchina non conforme e' un entita' che non esiste in azienda e se arriva un UPG e la vede deve chiaramente capire che non e' utilizzabile preche' priva che ne so io del quadro bordo macchina.
Cioe' voglio dire che deve essere EVIDENTE ED INEQUIVOCABILE che non puo' essere utilizzata da NESSUNO IN ALCUN MODO (neanche con acrrocchi improbabili).
Questa e solo questa e' la soluzione da mettere in essere.
Programmare l'adeguamento di una macchina non conforme e' assolutamente fuori luogo (tenete tutti conto comunque che queste sono mie opinioni che contano sicuramente zero in confronto a tutti gli esperti che popolano questa bellissima community).
Ancora cordialissimi e amichevoli saluti a Stilo e Delma da
Onesto
Insomma, sono d'accordo anch'io che la macchina deve essere già a norma e se non lo è non può essere utilizzata.
La macchina non deve essere utilizzata.
Punto e basta.
la macchina non conforme e' un entita' che non esiste in azienda e se arriva un UPG e la vede deve chiaramente capire che non e' utilizzabile preche' priva che ne so io del quadro bordo macchina.
Cioe' voglio dire che deve essere EVIDENTE ED INEQUIVOCABILE che non puo' essere utilizzata da NESSUNO IN ALCUN MODO (neanche con acrrocchi improbabili).
Questa e solo questa e' la soluzione da mettere in essere.
Programmare l'adeguamento di una macchina non conforme e' assolutamente fuori luogo (tenete tutti conto comunque che queste sono mie opinioni che contano sicuramente zero in confronto a tutti gli esperti che popolano questa bellissima community).
Ancora cordialissimi e amichevoli saluti a Stilo e Delma da
Onesto

ho dimenticato ... non e' che la si debba buttare la macchina non a norma, ben inteso.
Ma prima l'adegui tenendola RIGOROSAMENTE INUTILIZZABILE e poi, una volta fatta adeguare, la utilizzi nel processo produttivo e quindi valuti i rischi residui che puo' presentare che ne so in virtù del tipo di ambiente in cui viene collocata o in relazione al grado di formazione/addestramento che ha la persona che la utilizza.
Questo e' il mio pensiero che mi piacerebbe trovasse conferma o smentita all'interno del Forum (che bello sarebbe che qualche UPG si esprimesse in proposito)
Ancora saluti a tutti dal rompi
Onesto :smt004
Ma prima l'adegui tenendola RIGOROSAMENTE INUTILIZZABILE e poi, una volta fatta adeguare, la utilizzi nel processo produttivo e quindi valuti i rischi residui che puo' presentare che ne so in virtù del tipo di ambiente in cui viene collocata o in relazione al grado di formazione/addestramento che ha la persona che la utilizza.
Questo e' il mio pensiero che mi piacerebbe trovasse conferma o smentita all'interno del Forum (che bello sarebbe che qualche UPG si esprimesse in proposito)
Ancora saluti a tutti dal rompi
Onesto :smt004
Esatto, concordo con l'amico Onesto....attendo lumi da Ispettori ASL o da magistrati o da chi è assolutamente convinto della cosa ed ha i fondamenti giuridici per illustrarla....le non conformità registrate nel DVR sono autodenunce? c'è un articolo di riferimento o va ad interpretazione a seconda dei casi?
oppure rischio di essere considerato un cattivo professionista perchè le segnalazioni le faccio altrove?
bisognerà pur uscirne in qualche modo...
saluti
Luca
oppure rischio di essere considerato un cattivo professionista perchè le segnalazioni le faccio altrove?
bisognerà pur uscirne in qualche modo...
saluti
Luca
Agisci da uomo di pensiero e pensa da uomo di azione. (Henry Bergson)
... aggiungo alla esposizione di Onesto che per le macchine che hanno un circuito elettrico permanentemente collegato alle rete elettrica di distribuzione aziendale (quindi non quelle con una presa a spina), tale circuito di collegamento deve essere elettricamente isolato. In altre parole non è sufficiente l'apertura dell'inturruttore di sezionamento o protezione, ma il conduttore deve essere chiaramente isolato.
Oltre a ciò deve essere applicata sulla macchina una segnalazione che comunichi chiaramente, anche al personale occasionalmente presente nel reparto, la non utilizzabilità dell'attrezzatura.
Se vi serve un parere di un UPG, ... io sono UPG.
Saluti
Marco
Oltre a ciò deve essere applicata sulla macchina una segnalazione che comunichi chiaramente, anche al personale occasionalmente presente nel reparto, la non utilizzabilità dell'attrezzatura.
Se vi serve un parere di un UPG, ... io sono UPG.
Saluti
Marco