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incendio in una scuderia

Archivio norme tecniche e legislazione in materia di Prevenzione Incendi.
Per una corretta interpretazione ed applicazione delle norme relative alla prevenzione degli incendi, lo Staff di Sicurezzaonline ha creato questo archivio per l'enorme importanza che riveste la materia per tutti i luoghi di lavoro (Riservato agli abbonati)
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luckylad
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Iscritto il: 26 apr 2007 09:48
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Buonasera a tutti.
Un incendio è divampato in una scuderia e alcuni cavalli sono morti bruciati vivi mentre altri sono sopravvissuti con lesioni permanenti.
Non è chiara la natura dell'incendio ma alcuni sostengono fosse doloso ( i focolai pare fossero 2 ed in luoghi diversi ).
Il problema ce l'hanno alcuni proprietari per ottenere il risarcimento del danno.
Posto che se dovesse essere dimostrato che l'incendio era doloso potrebbe venire meno il nesso causale a tutto vantaggio del proprietario della scuderia ove si trovavano i cavalli, occorre  individuare  quale siano le norme di prevenzione incendi che possono essere applicate ad un allevamento e/o scuderia di cavalli sportivi.
L'avvocato del proprietario della scuderia sostiene che manca una previsione normativa  sulla prevenzione incendi che possa essere applicata alle scuderie di cavalli ( Il proprietario della scuderia aveva anche lasciato incustodita la scuderia al momento del fatto ).
A me sembra impossibile! Chi  sa darmi un consiglio?
Grazie
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ursamaior
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se i quantitativi di paglia sono superiori a 500 q.li, potresti ricadere al punto 46 dell'allegato al DM 16/2/82
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luckylad
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Iscritto il: 26 apr 2007 09:48
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Grazie controllerò.
Le lettiere dei cavalli in questione erano di truciolo di legno e non credo ci fosse paglia ma fieno sì, il che credo faccia lo stesso.
Nelle scuderie che ho visitato ci sono sempre gli estintori affissi alla parete.
Certo che deve essere stata una cosa tremenda per i pompieri quando sono arrivati..........
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ursamaior
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Località: L'isola che non c'è

Il fieno fa lo stesso. Le lettiere in truciolo partecipano al calcolo del carico di incendio, ma non servono a determinare se si ricada o meno nell'obbligo di CPI.
Preferisco non pensare alla scena che si è proposta all'arrivo dei VVF... stomaco debole
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luckylad
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Iscritto il: 26 apr 2007 09:48
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Già!
Ho guardato il DM ma non credo che ci si arrivi a quella quantità. Pensavo però che essendo la scuderia anche un luogo aperto al pubblico ( la scuderia è all'interno di un allevamento che ha al suo interno una associazione sportiva dilettantistica.......) magari ci può soccorrere qualche altra normativa..... che ne dici?
Grazie
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ursamaior
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Neanche se ti incateni al lampione di fronte al ministero degli interni. Non è un locale di pubblico spettacolo (a meno che non si organizzassero manifestazioni temporanee), ma in ogni caso, se ho ben capito, il tuo problema è l'edificio destinato a scuderia. E' sull'attività svolta lì dentro che devi concentrare la tua attenzione.
Mi è venuta in mente un'altra idea: la struttura era in legno?
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luckylad
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Si l'edificio della scuderia era tutto di legno e questa brava persona del proprietario ha pensato di costruirci anche in aderenza il fenile!!!
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ursamaior
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Hai una chance: il punto 7 della tabella B allegata al DPR 689/59 prevede che nel caso in cui l'attività sia esercitata in struttura in legno e vi siano più di 15 addetti, essa ricada tra quelle di cui art. 36, lett.b) del DPR 547/55 e pertanto è soggetta a controllo da parte dei VVF.

N.B.
Per queste attività NON è obbligatorio l'ottenimento del CPI, ma sono comunque soggette a controllo obbligatorio da parte dei VVF.
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luckylad
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Iscritto il: 26 apr 2007 09:48
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Mi sa di no.......... ahimè lì ci lavorava solo un palafreniere ( uomo di scuderia ) peraltro straniero.
Il cavaliere che gestiva i cavalli era fuori per gare e lì mi sa che forse c'era un altro dipendente e basta.
di solito per una ventina di cavalli bastano 2 uomini.
Non so quanti ce ne fossero lì ma temo che a 15 addetti non ci si arrivi comunque.
So che era stato aperto un procedimento penale contro ignoti regolarmente concluso con un provvedimento di archiviazione ( mai trovati i colpevoli ).
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Ronin
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Iscritto il: 07 apr 2006 19:09

purtroppo o per fortuna che sia, la nostra legislazione non pone particolare attenzione ai diritti degli animali.
questi vengono considerati alla stregua di proprietà materiali dei proprietari, ragion per cui è certamente vero che non è necessario, dal punto di vista legislativo, porre in essere alcuna misura particolare di protezione della vita degli stessi.

in pratica, la scuderia è coperta solo dalle normale leggi sulla sicurezza dei lavoratori (non dei cavalli), come il dm 10/03/98.
di fatto, tra la scuderia con cavalli vivi, e il capannone di un'industria di macellazione con appesi ai ganci i quarti già scuoiati, per la legge non c'è nessuna differenza.

quindi se pure corretto in teoria il riferimento al punto 46, nella pratica di fatto esso non sarebbe di nessun aiuto, perchè esso obbligherebbe a prendere disposizioni sulla sicurezza dei lavoratori, non degli animali; le valutazioni sulla protezione dai danni economici, infatti, sono sempre lasciate alla discrezione dei singoli, mai normate per legge (cioè anche applicando il punto 46, potrei tranquillamente concludere che me ne infischio di salvare dal fuoco i cavalli, purchè siano garantite le vie di fuga per i cavalieri...).

Di fatto, quindi, l'annotazione dell'avvocato mi pare corretta, purtroppo, e l'unica cosa da fare mi sembra leggere bene il contratto, e analizzare quali garanzie sull'incolumità degli animali (soprattutto assicurative) il proprietario della scuderia fornisce ai proprietari degli animali.
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Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
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