Non riesco davvero a comprendere cosa sta accadendo a Napoli in questi giorni. Mi sembra tragico e surreale. E' mai possibile che non si riesca a trovare una soluzione? Dai giornali alle televisioni emergono solo i fatti di cronaca senza approfondimenti. Anche Report non ha ben chiarito (o forse non l'ho capito io) quali siano i termini della questione. Dato che mi piacerebbe davvero comprendere per bene la situazione, esiste qualche "anima santa" che possa spiegare o riepilogare perchè a Napoli non si fa e non si è fatto quello che normalmente viene realizzato in ogni città?
Ciao
Marzio
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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E i rifiuti di Napoli?
- alessandra
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- Iscritto il: 02 mar 2007 22:14
- Località: Bologna
Ciao, ti consiglio di trovare con un motore di ricerca: "RIFLESSIONE. GUIDO VIALE: RIFIUTI, CHE FARE". E' un articolo molto interessante. Qui non lo posso mettere sia perchè è lunghissimo, sia perchè contiene espliciti riferimenti politici e violerei le regole auree.
Saluti, Alessandra
Saluti, Alessandra
Alessandra
vista da fuori la faccenda, da uno come me superficiale, ignorante e qualunquista (come vengo definito in altro post...) sorge solo una domanda, anzi tante ma ne voglio girare una sola a voi?
perchè nelle altre 19 regioni d'Italia ci sono comuni che non minacciano "guerre civili" e hanno discariche aperte?
un'emergenza che dura da oltre 10 anni non è emergenza, è mancanza di qualcosa alla base e nonostante questa "emergenza" (tornando al O.T. 7) ci sono amministratori regionali che continuano a vincere con il 60% non aggiungo altro...
Segnalo a tutti gli abbonati che dal mese di maggio 2007, stante la gravita' della situazione, abbiamo deciso di mettere online tutti i decreti-legge, ordinanze, ecc... relativi all'emergenza rifiuti in Campania.
Cordiali saluti a tutti
Mod
perchè nelle altre 19 regioni d'Italia ci sono comuni che non minacciano "guerre civili" e hanno discariche aperte?
un'emergenza che dura da oltre 10 anni non è emergenza, è mancanza di qualcosa alla base e nonostante questa "emergenza" (tornando al O.T. 7) ci sono amministratori regionali che continuano a vincere con il 60% non aggiungo altro...
Segnalo a tutti gli abbonati che dal mese di maggio 2007, stante la gravita' della situazione, abbiamo deciso di mettere online tutti i decreti-legge, ordinanze, ecc... relativi all'emergenza rifiuti in Campania.
Cordiali saluti a tutti
Mod
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
non so come mai, eppure- anche se stavolta nessuno ha fatto il mio nome- mi sento chiamata in causa.
Volete che vi racconti com'è successo, oppure cosa sta succedendo?
eh, perchè c'è differenza, e pure molta.
parto da cosa è successo, e spero di far presto che stasera devo andare a ninna prestino.
come fosse una fiaba, c'era una volta una città splendida, con un mare splendido, un cielo splendido e degli abitanti altrettanto splendidi. Che, come tutti gli umani cosorziati nelle urbanizzazioni, producevano rifiuti. A quel tempo, c'erano dei signori che tutte le mattine salivano tutte le scale di tutti i palazzi della città splendida con un grosso saccone di tela gommata, vuoto. I signori, che erano chiamati netturbini, da nettàre=pulire l'urbe=città, bussavano a tutti i campanelli di tutte le case, e svuotavano nel loro saccone la pattumiera della casa. Erano tempo divesi da oggi, nelle case non c'erano tutti i rifuti di imballaggi che ci sono adesso, anche perchè le donne , per esempio, andavano a fare la spesa con la "borsa della spesa", che era una sacca di rete piuttosto resistente e che si allargava a dismisura; però, c'è a dire che a quel tempo le donne uscivano tutte le mattina a fare la spesa, anche perchè nella città splendida non tanto usava che le donne lavorassero. Comunque, le signore che lavoravano, ovvero anche quelle che per qualche altro motivo uscivano, lasciavano la loro pattumiera fuori l'uscio, così che il signor netturbino potesse raccoglierla. La domenica, facevano festa. E insomma, questi netturbini poi quando scendevano dal palazzo, con il loro saccone più o meno pieno (dipendeva dal numero di piani e dal numero di appartementi per piano) e lo sversavano dentro un grosso camion (se la strada era larga) oppure in un piccolo camion tipo ape, se la strada era stretta, e quando il camio era pieno si avviava in un posto che allora era estrema periferia ovest, che si chiama "montagna spaccata", dove c'era una cava di tufo dismessa da almeno un paio di decenni che aveva fatto un buco davvero enorme dentro ad una collina dal lato dei campi flegrei. in questa ex cava, che veniva chiamata "lo sversatoio di pianura", tutto il materiale veniva scaricato dai camion, e c'erano delle ruspe che lo compattavano/spiaccicavano, poi ci pasavano sopra un po' della roccia non più sfruttabile commercialmente ma per ammassare andava benissimo, e ricoprivano il tutto. Piccolo inconveniente: si pendeva e ci si metteva anche tutto quello che si trovava per le strade, che però all'epoca non erano assalite da di tutto come oggi, ma era diciamo normale trovarci la lattina di vernice, a volte lo sfabbrico di qualcuno che aveva cambiato le mattonelle in bagno, ma mai in città. E già, perchè nella splendida città c'erano degli artigiani, i cui mestieri sembrano dissolti nel fumo, che giravano per tutte le vie di tutti i quartieri, e pure nei paesi, a raccogliere dalle case ciò che non serviva o non serviva più. Vi faccio un esempio: cambio di mobilia, che me ne faccio dell'armadio vecchio, o delle sedie rotte, o del tavolo di marmo spaccato o del servizio di piatti ormai troppo spaiato? Semplice, vado a chiamare il "saponaro" (=robivecchi) e quello tanto gentilmente viene e e si porta tutto via. Il saponaro a volte riparava i mobili e li rivendeva usati (mia madre era grande frequentatrice, ha beccato diverse cosette pregevoli), esponeva i soprammibili e quant0altro nella sua botteguccia, e insomma il tutto andava tranquillament in ricircolo. Poi, c'era il "piattaro " (=ferraio) che ti veniva fin dentro casa a chiederti sai mai ti trovassi qualcosa di metallico. Al piattaro si davano le pentole scassate, le buatte vecchie (lattine, scatole,fustini etc.) e se per caso ti capitava di aver sostituito la ringhiera del balcone quello ti pagava pure; il vero periodo d'oro dei piattari fu quando la gente che se lo poteva permettere iniziò ad acquistare lavatrici, e dunque il mastellone di alluminio non serviva più, o addirittura quando i più ricchi sostituivano la "cucina all'americana", che erano tutte di ferro smaltato, con "cucine all'americana in legno". Nelle strade, giravano dei dipendenti comunali con mansione di spazzini, ma detti "mozzonari", che con delle scope di fascina spazzavano strade e marciapiedi; venivano detti mozzonari perchè il grosso di ciò che rimuovevano erano foglie (d'autunno) e mozziconi di sigaretta. I poverelli, che non avevano soldi per le sigarette, li seguivano e recuperavano tutte le mezze sigarette spente, e magari anche appiattite sotto la scarpa, così si trovavano del tabacco a costo 0; vi prego di tenere a mente che a quel tempo sigarette con il filtro, solo le americane... I vestiti dismessi, quando si dismettevano, se erano ancora mettibili si portavano alla parrocchia più vicina che il parroco provvedeva a regalarli ai meno abbienti, oppure alla Croce Rossa Italiana, che aveva una grande, apposita lavanderia dove li lavava e a propria volta li distribuiva ai "poverelli". Non c'erano tante scarpe, una volta nelle case, nè tanti cappotti... Quanto al vetro, le bottiglie di pagavano, erano (come di ritorna a tentare di far oggi) "vuoto a rendere". Personalmente, ricordo benissimo che la signore del piano di sotto mi regalava tutti i sabati le bottiglie del vino della settimana, e io andavo dal signor vinaio, prendevo moneta contante e mi andavo a comperare il mio bravo Topolino, e a volte (se avevano avuto gente a mangiare) mi ci usciva anche il gelato. Casa mia no, mamma scendeva con bottiglia vuota e risaliva con bottiglia piena Quando se ne rompeva una, erano tragedie, che bisognava di nuovo pagare la bottiglia. La centrale del latte, per evitare il problema delle bottiglie, aveva iniziato a confezionare il latte in certi cosi piramidali di carta. Negli anni 70, verso la metà per intenderci, si decise che era troppo brutto come mestiere quello del netturbino, e così ci diedero delle buste nere di plastica, e ci dissero di mettere lì l'immondizia, che poi la sera avremmo dovuto andare a mettere il sacchetto negli appostiti contenitori che intanto fiorirono lungo le strade. Beh, che vi devo dire, c'era ci si scocciava di scendere apposta dopo cena, e magari tentava di centrare il cassonetto dal balcone del 3° piano. C'è a dire, mira pessima in questa città...Non solo ma c'era anche il problema che nei cassonetti iniziò a finire di tutto, comprese le sedie scassate, le lavatrici rotte, i panni dismessi, le scrpe sfondate e diciamo che tutto questo creava qualche problema in fase di raccolta: se ne sono schiattate, coclee dei compattatori, rivoltando degli igienici o cose del genere.
Nel 1982, qualcuno di voi ricorda, e qualcun altro ha studiato, che fu emessa la prima normativa sui rifiuti, il mitico 915, che però vide reale applicabilità solo 2 anni dopo con la Del CIPE 27/7/84, che stabiliva per la prima volta come dovevano essere le discariche e per che cosa.
Ecco, è da allora che non si è capito più niente. Lo sversatoio di pianura, che era privato e prendeva i soldini dal comune per prendersi tutta la ns immondizia, divenne una discarica di 1^ categoria. Prima di tutto, teniamo presente che era già dagli anni 50 che ci si portava roba, ma poi le nuove modalità di conferimento, assai selettive, non permettevano di prenderci tutto quello che ci finiva prima. Vogliamo dirla proprio tutta? anche molte attività prpoduttive, le fabbrichette che erano ancora in centro città, trovarono che era tanto più comodo mettere tutto nei cassonetti, anzichè continuae a stare a far buchi ovunque per stivarci i rifiuti solidi. I liquidi, sempre tranquillamente in fogna alla faccia della Legge Merli del 1976.
Che dire, affianco ai cassonetti, oltre che nei cassonetti, c'era ormai di tutto, la discarica che sino a quel momento era stata utlizzata ormai si era quasi riempito il buco fatto tanto anni prima nella collina, per di più la ittà in fase di edilizia spontanea sio era allargata sino alle pendici della collina (che intanto ormai era ritornata tale, adesso è tutto verde e ci volevano fae un campo da golf...) e fu così che nel 1994 (sì, avete letto bene, 1994) qualche genio della politica decise che noi avevmo un'emergenza rifiuti, e si nominò un commissario ad acta, che però essendo sempre stato per anni il prefetto figuratevi voi che ne poteva capire di monnezza. Qulacuno, amico di alcuni amici ,trovò molto inteessante farsi presentare al prefetto, dicendo di avere in disponibilità un solo così e colì dove poter fare 'ste benedette discariche. Voi sapete bene la borbonica abitudine di rivolgersi sempre a "persone amiche", e insomma fu così che si iniziò a rincorrere, anche gestendola indirettamente l'emergenza, piccoli regali agli addetti della raccolta per sabotare i mezzi compattatori, piccoli nonchè medio-grandi regali per avere l'appalto per 6 mesi, un anno, e il Comune pagava 'sta monnezza davvero a peso d'oro, e meno male che a quell'epoca ancora non c'era 'sto fatto moderno della gestione aziendale delle casse comunali, che se no ci avrebbero fatto economicamente proprio assai male. intanto, in quel periodo, altri amici di altri amci ancora trovaono estremamente interessante la possibilità di "fittare" al Comune i mezzi di raccolta. Solo, ditemi voi, se invece di andar poi a recapitare l'immondizia nei camion fino al tal posto dove c'era il terreno dell'amico di prima la sversavate alla più o meno dove capitava in qualche stradina isolata di campagna (tanto, quella è roba putrescibile, sempre a compost sarebbe finita...), si ottenevano in un colpo tre effetti positivi: la discarica dell'amico, poteva durare di più, che pure ogni tanto qualcosa ci doveva pur finire, il viaggio costava assai meno di benzina, e tutti erano pagati e contenti.
che però nel 1992 era successa tangentopoli, e come fu e come non fu noi avemmo una eccezionale monnezzopoli, che nel 1996 saltò l'intero consiglio comunale perchè dal 1994, anno in cui teoricamente ne avrebbe dovuto rispondere il prefetto, il comune aveva fatto una splendida quantità di "convenzioni"... e i prefetti che si erano succeduti ne uscirono indenni tutti dicendo "eh, ma il Comune ha fatto la convenzione, io mi dovevo solo assicurare che funzionasse il servizio di raccolta!". E fu così che si decise che il Commissario Straordinaio di Governo per la munnezza dovesse essere il Pesidente della Regione, che aveva qualche ptere di controllo oggettivamente migliore. Oh, be', che volete da me, mica ero io il magistrato!
A quel tempo, e parliamo ormai del 1997, uscì il beneamato e, almeno da me, rimpiantissimo decreto Ronchi. Situazione politica: governo di centro sx (prodi 1 ) ma regione con presidente ex MSI, quindi AN, e giunta di centro dx. Premettendo che io credo ancora oggi che quel presidente fosse una persona per bene, diciamo che alle 22 del 31 dicembre 1998 (giuro, ho il pdf della delibera: ce li vorrei proprio vedere, tutti a palazzo Santa Lucia la sera dell'ultimo dell'anno!) fu bandita una gara, che avrebbe assegnato a livello regionale tutta la gestione dello smaltimento rifiuti ad una sola azienda. E questo perchè giusto quella sera scadeva il mandato del commissario se non avesse risolto il problema.
E qua, mo', mi tocca riassumere che ci ho scritto decine e decine di pagine, ricostruendo tutto.
L'azienda che si era aggiudicata la gara, ai primi del 2000 dopo diversi ricorsi al tar di altre azienda meno titolate che pure avevano partecipato, per contratto avrebbe scelto siti in sua disponibilità per farci 3 inceneritori, 6 stazioni di trasferenza (???) e 7 impianti di CDR.
Ora, voi mi insegnate che il CDR buono si può fare SE e solo SE non ci va a finire tutto indistintamente. Eppure, l'azienda che aveva vinto la gara (e il mio attuale governatore dovette firmare per forza l'atto di incarico perchè dovuto in quanto già il tutto deliberato dalla Giunta regonale qualche giorno prima delle elezioni che cambiarono il lato del governo regionale) non aveva nemmeno messo in conto la possibilità di recuperare alcunchè. E ci avevano pure dei motivi ottimi: il contratto prevedeva il pagamento un tanto a Kg per quello che entrava (dunque, perchè scartare qualcosa), nonchè un tanto di rimborso sempre a Kg per lo smaltimento delle ceneri (dunque, perchè ottimizzare la combustione de più faccio sfrido e più mi pagano?).
Dal 2000, è successo di tutto. Il sito prescelto dall'azienda vincitrice era ad Acerra, in una zona industriale già area ex Montefibre dove l'unica soa da fare sarebbe farci un sarcofago di cemento come a Cernobil, per quello che ci è andato a finire in 50 anni di petrolchimica. Il sindaco aveva protestato perchè -a parte tutto - la zona è già dichiarata zona contaminata "di interesse nazionale", ossia si dovrebbe bionificarla, non è proprio il caso di andarci a creare quel ben di dio. Oltre tutto, guarda caso, mancavano TUTTE ma dico proprio TUTTE le autorizzazioni di legge, in quanto l'ex Presidente dlla Regione , ma soprattutto i suoi compagni di merende, aveva fatto tutto con i poteri straordinari. Voi siete liberi di non crederci, ma non sono stati trasmessi gli atti per i dovuti controlli nemmeno alla provincia nè all'ARPAC. Alla provincia, non esiste nessuna richiesta nè informativa per la costruzione di niente, nemmeno degli impianti di produzione CDR. I cosiddetti impianti di produzione CDR aperti ce n'è forse uno, che gli altri sono tutti stati chiusi dalla magistratura perchè, per caso giudiziario, l'anno scorso i NOE ci hanno fatto dei controllucci, e... In compenso, ci lavorerebbero un qualche centinaio di LSU (Lavoatori Socialmente Utili) che per adesso prendono li stipendio e basta.
Intanto, ma già dal 1996, dopo la munnezzopoli di cui vi ho detto, è stata creata l'ASIA (Azienda S? di Igiene Ambientale), che è un grosso ente a capitale prevalentemente comunale che si dovrebbe interessare del servizio di raccolta.
Le Campane di raccolta della plastica e del vetro in questa città sono come i fatasmi: appaiono, scompaioni, ricompaiono... I cassonettini di raccolta dlla carta qualche saggio li ha fatti fare che ci infili dentro giusto un giornale, già se hai l'imballo del PC non ci entra nennemo piegato, lo devi fare a pezzi piccoli.
Ma che tutto continui così fa comodo, anzi comodissimo, alle società di trasporto monnezza che fanno decine di chilometri per portare tutto a...
E qui veniamo a oggi: a nessuna parte!
L'azienda aggiudicataria (a proposito, finalmente l'anno scorso Bassolino si è deciso a stracciare quel contratto) è sotto processo per frode in pubblico appalto, con chiamata di correo per tutto lo staff del Commissariato Straordinario Bassolino compreso.
Ti prego, Mod, apprezza che fin qui non ho detto come si chiama e mi sono anche guardata da dire chi c'è dietro alla società in parola.
Pare che noi si produca circa 3mila tonnellate di rifiuti al giorno.
OK, in Campania c'è una sola stazione di compostaggio, a Teora in provincia di Salerno, distrutta dal terremoto dell'80, e fanno un ottimo compost che però lo regalano agli agricoltori del circondario perchè nessuno sa che esistono. Privati, per inciso. Non c'è verso di vedere davvero recuperati plastica e metallo, finiscono tutti indistintament ai cosiddetti impianti di produzione di CDR, che infatti sono stati chiusi perchè fanno montagne di "ecoballe" ma le raccontano pure, anche se ce li fanno raccogliere a parte, perchè non abbiamo stazioni di recupero; finisce tutto in un immenso inutilizzabile calderone di sporcizia. non solo, ma la regione, la provincia e adesso l'albo gestori rifiuti ormai sono 3 anni che non rilasciano un permesso nemmeno a spararli. Dico, compresi i piattari, ossia quelli che fanno compravendita di alluminio, ferro, rame, ottone, bronzo, insomma metalli. Perchè? Perchè abbiamo un PM (veramente sono almeno 3) che dal 2003 stanno mettendo sotto inchiesta tutti i gestori di rifiuti indistintamente, e tutti per traffico illecito di rifiuti pericolosi. Già, come se un piattaro (R13) potesse seppellire tonnellate di fusti nell'entroterra del nolano.. quello i fusti li svuoterebbe e se li venderebbe a fusione.
Non si danno autorizzazioni a seconda fusione, per lo stesso motivo, e addirittura sono stata io che un anno fa, in pubblica udienza, ho informato uno di quei PM di cui sopra , nonchè il giudice ovviamente, che a recupero semplificato possono andare anche rifiuti pericolosi, come da D.Lgs. 162/02, che quella manco sapeva che esistesse. Ha fatto una figura barbina, e il mio cliente è andato assolto per non aver commesso il fatto. Sono sotto processo persino dei signori che hanno da anni una bella azienda di recupero carta, causa che certamente vinceranno, ma intanto gli hanno sequestrato l'azienda e sono 2 anni che nemmeno più la carta si recupera con tranquillità!
Non danno autorizzazioni nemmeno per il compostaggio, perchè non sanno neanche di cosa stiamo parlando.
A mio avviso, Bertolaso, che è l'attuale Commissario, non ha capito una cosa, oppure non la vuole capire: senza raccolta differenziata che vada effettivamente a recupero, non se ne uscirà MAI.
Perchè ci sarà sempre la signora idiota che butta la lattina dei pomodori o la bottiglia dell'olio nel saccheto, ma una cosa è la percentuale di metallo, vetro e plastica degli idioti e ben altra è rimestare tutto assieme.
La gente protesta che non vuole le discariche perchè il traffico di camion pesanti renderebbe irrespirabile anche la loro aria, non sono capaci di trovare (eppure credetemi ce ne avremmo..) un posto che sia abbastanza distante dall'abitato e dalle colture, la gente non vuole le discariche perchè, fino a che non si fa la raccolta differenziata e il recupero di tutto il recuperabile, nei Rifiuti Solidi Urbani ci finisce di tutto, e noi abbiamo tutta la metà del nostro territorio pianeggiante con falde superficiali, ma molto superficiali, da cui si attinge l'acqua per irrigare. Per dire, ad acerra la falda supeficiale (oddio, ora ci sono più idrocaburi alogenati che acqua, ma insomma sempre falda è) sta appena a -4 m. dal livello campagna, che infatti per secoli quella zona si è chiamata "terra di Lavoro" perchè per l'abondanza d'acqua nel suolo è di un fertile indicibile, ci si facevano anche 4 raccolti l'anno.
Io so che tutte queste discariche prima o poi dovranno essere se non bonificate almeno risistemate, perchè mettere i teli ti serve a un piffero se poi mi lasci cacciare un percolato (per cattiva capacità gestionale) con idrocarburi con proprietà di solventi della plastica. Sono anche contenta, che -se sono brava- qualche caratterizzazione d'avanzo a quelle che faranno i soliti amici degli amici magari la becco anche io.
Ma SONO ESAUSTA di sentirmi dire che sono in emergenza, e sono stufa di vedere sacchetti su sacchetti per ogni dove (e come puzzano!), quando io so perfettamente che tutto questo potrebbe non essere e nemmeno con grosse difficoltà, anzi creeremmo persino nuovi posti di lavoro e potremmo avere degli imprenditori che producono PET, PVC, SBR e quant'altro tutto di recupero (siamo tanti, noi), potremmo farci e disfarci da noi vetro, ferro, alluminio, carta...
Non mi ci fate pensare, che mi avvilisco.
E nessuno si provi a dirmi "noferella, ma perchè non lo hai detto a nessuno?", perchè l'ho detto, anzi l'ho anche scritto; l'anno scorso, io e un mio amico geologo abbiamo buttato il veleno e due mesi a lavorare di sera/notte per tirare giù una bozza di legge regionale, con tanto di allegati di dettaglio che comprendevano dagli incentivi all'isola di recupero arredi di quartiere sino alla raccolta gratuita degli sfridi dai mercati generali (e supermercati) di frutta e pesce per l'avvio a compostaggio.
Risultato? Bene, bravi, complimenti: bellissima presentazione di questa bozza a Direttivo Regionale di questa parte politica che l'aveva chiesta al mio amico geologo, loro tesserato (io, no tesserata mai più di alcunchi), grandi applausi. Presentazione in Consiglio... mai avvenuta, perchè "adesso non è il momento politico adatto". Pare l'abbiano messa a ruolo un mese fa, e per quanto il mio amico ed io ci si sia sforzati di prendere anche cose dai DDL regionali di altre forze politiche, giusto per creare il consenso e la condivisione, mo' stanno a palleggiarsi il problema del consenso delle popolazioni. Che si sta votando, da qualche parte, come sapete.
E io ho risposto: ma andate a cag....!!!
Nofer
P.S. oh, cicci, c'è di certo qualche refuso di digitazione, spero non troppi, ma è davvero troppo lungo per correggermelo tutto, vi prego di scusarmi per stavolta. Occhio soprattutto alle R e alle E, che i tastini del portatile non sempre si pigiano più come dovrebbero
Volete che vi racconti com'è successo, oppure cosa sta succedendo?
eh, perchè c'è differenza, e pure molta.
parto da cosa è successo, e spero di far presto che stasera devo andare a ninna prestino.
come fosse una fiaba, c'era una volta una città splendida, con un mare splendido, un cielo splendido e degli abitanti altrettanto splendidi. Che, come tutti gli umani cosorziati nelle urbanizzazioni, producevano rifiuti. A quel tempo, c'erano dei signori che tutte le mattine salivano tutte le scale di tutti i palazzi della città splendida con un grosso saccone di tela gommata, vuoto. I signori, che erano chiamati netturbini, da nettàre=pulire l'urbe=città, bussavano a tutti i campanelli di tutte le case, e svuotavano nel loro saccone la pattumiera della casa. Erano tempo divesi da oggi, nelle case non c'erano tutti i rifuti di imballaggi che ci sono adesso, anche perchè le donne , per esempio, andavano a fare la spesa con la "borsa della spesa", che era una sacca di rete piuttosto resistente e che si allargava a dismisura; però, c'è a dire che a quel tempo le donne uscivano tutte le mattina a fare la spesa, anche perchè nella città splendida non tanto usava che le donne lavorassero. Comunque, le signore che lavoravano, ovvero anche quelle che per qualche altro motivo uscivano, lasciavano la loro pattumiera fuori l'uscio, così che il signor netturbino potesse raccoglierla. La domenica, facevano festa. E insomma, questi netturbini poi quando scendevano dal palazzo, con il loro saccone più o meno pieno (dipendeva dal numero di piani e dal numero di appartementi per piano) e lo sversavano dentro un grosso camion (se la strada era larga) oppure in un piccolo camion tipo ape, se la strada era stretta, e quando il camio era pieno si avviava in un posto che allora era estrema periferia ovest, che si chiama "montagna spaccata", dove c'era una cava di tufo dismessa da almeno un paio di decenni che aveva fatto un buco davvero enorme dentro ad una collina dal lato dei campi flegrei. in questa ex cava, che veniva chiamata "lo sversatoio di pianura", tutto il materiale veniva scaricato dai camion, e c'erano delle ruspe che lo compattavano/spiaccicavano, poi ci pasavano sopra un po' della roccia non più sfruttabile commercialmente ma per ammassare andava benissimo, e ricoprivano il tutto. Piccolo inconveniente: si pendeva e ci si metteva anche tutto quello che si trovava per le strade, che però all'epoca non erano assalite da di tutto come oggi, ma era diciamo normale trovarci la lattina di vernice, a volte lo sfabbrico di qualcuno che aveva cambiato le mattonelle in bagno, ma mai in città. E già, perchè nella splendida città c'erano degli artigiani, i cui mestieri sembrano dissolti nel fumo, che giravano per tutte le vie di tutti i quartieri, e pure nei paesi, a raccogliere dalle case ciò che non serviva o non serviva più. Vi faccio un esempio: cambio di mobilia, che me ne faccio dell'armadio vecchio, o delle sedie rotte, o del tavolo di marmo spaccato o del servizio di piatti ormai troppo spaiato? Semplice, vado a chiamare il "saponaro" (=robivecchi) e quello tanto gentilmente viene e e si porta tutto via. Il saponaro a volte riparava i mobili e li rivendeva usati (mia madre era grande frequentatrice, ha beccato diverse cosette pregevoli), esponeva i soprammibili e quant0altro nella sua botteguccia, e insomma il tutto andava tranquillament in ricircolo. Poi, c'era il "piattaro " (=ferraio) che ti veniva fin dentro casa a chiederti sai mai ti trovassi qualcosa di metallico. Al piattaro si davano le pentole scassate, le buatte vecchie (lattine, scatole,fustini etc.) e se per caso ti capitava di aver sostituito la ringhiera del balcone quello ti pagava pure; il vero periodo d'oro dei piattari fu quando la gente che se lo poteva permettere iniziò ad acquistare lavatrici, e dunque il mastellone di alluminio non serviva più, o addirittura quando i più ricchi sostituivano la "cucina all'americana", che erano tutte di ferro smaltato, con "cucine all'americana in legno". Nelle strade, giravano dei dipendenti comunali con mansione di spazzini, ma detti "mozzonari", che con delle scope di fascina spazzavano strade e marciapiedi; venivano detti mozzonari perchè il grosso di ciò che rimuovevano erano foglie (d'autunno) e mozziconi di sigaretta. I poverelli, che non avevano soldi per le sigarette, li seguivano e recuperavano tutte le mezze sigarette spente, e magari anche appiattite sotto la scarpa, così si trovavano del tabacco a costo 0; vi prego di tenere a mente che a quel tempo sigarette con il filtro, solo le americane... I vestiti dismessi, quando si dismettevano, se erano ancora mettibili si portavano alla parrocchia più vicina che il parroco provvedeva a regalarli ai meno abbienti, oppure alla Croce Rossa Italiana, che aveva una grande, apposita lavanderia dove li lavava e a propria volta li distribuiva ai "poverelli". Non c'erano tante scarpe, una volta nelle case, nè tanti cappotti... Quanto al vetro, le bottiglie di pagavano, erano (come di ritorna a tentare di far oggi) "vuoto a rendere". Personalmente, ricordo benissimo che la signore del piano di sotto mi regalava tutti i sabati le bottiglie del vino della settimana, e io andavo dal signor vinaio, prendevo moneta contante e mi andavo a comperare il mio bravo Topolino, e a volte (se avevano avuto gente a mangiare) mi ci usciva anche il gelato. Casa mia no, mamma scendeva con bottiglia vuota e risaliva con bottiglia piena Quando se ne rompeva una, erano tragedie, che bisognava di nuovo pagare la bottiglia. La centrale del latte, per evitare il problema delle bottiglie, aveva iniziato a confezionare il latte in certi cosi piramidali di carta. Negli anni 70, verso la metà per intenderci, si decise che era troppo brutto come mestiere quello del netturbino, e così ci diedero delle buste nere di plastica, e ci dissero di mettere lì l'immondizia, che poi la sera avremmo dovuto andare a mettere il sacchetto negli appostiti contenitori che intanto fiorirono lungo le strade. Beh, che vi devo dire, c'era ci si scocciava di scendere apposta dopo cena, e magari tentava di centrare il cassonetto dal balcone del 3° piano. C'è a dire, mira pessima in questa città...Non solo ma c'era anche il problema che nei cassonetti iniziò a finire di tutto, comprese le sedie scassate, le lavatrici rotte, i panni dismessi, le scrpe sfondate e diciamo che tutto questo creava qualche problema in fase di raccolta: se ne sono schiattate, coclee dei compattatori, rivoltando degli igienici o cose del genere.
Nel 1982, qualcuno di voi ricorda, e qualcun altro ha studiato, che fu emessa la prima normativa sui rifiuti, il mitico 915, che però vide reale applicabilità solo 2 anni dopo con la Del CIPE 27/7/84, che stabiliva per la prima volta come dovevano essere le discariche e per che cosa.
Ecco, è da allora che non si è capito più niente. Lo sversatoio di pianura, che era privato e prendeva i soldini dal comune per prendersi tutta la ns immondizia, divenne una discarica di 1^ categoria. Prima di tutto, teniamo presente che era già dagli anni 50 che ci si portava roba, ma poi le nuove modalità di conferimento, assai selettive, non permettevano di prenderci tutto quello che ci finiva prima. Vogliamo dirla proprio tutta? anche molte attività prpoduttive, le fabbrichette che erano ancora in centro città, trovarono che era tanto più comodo mettere tutto nei cassonetti, anzichè continuae a stare a far buchi ovunque per stivarci i rifiuti solidi. I liquidi, sempre tranquillamente in fogna alla faccia della Legge Merli del 1976.
Che dire, affianco ai cassonetti, oltre che nei cassonetti, c'era ormai di tutto, la discarica che sino a quel momento era stata utlizzata ormai si era quasi riempito il buco fatto tanto anni prima nella collina, per di più la ittà in fase di edilizia spontanea sio era allargata sino alle pendici della collina (che intanto ormai era ritornata tale, adesso è tutto verde e ci volevano fae un campo da golf...) e fu così che nel 1994 (sì, avete letto bene, 1994) qualche genio della politica decise che noi avevmo un'emergenza rifiuti, e si nominò un commissario ad acta, che però essendo sempre stato per anni il prefetto figuratevi voi che ne poteva capire di monnezza. Qulacuno, amico di alcuni amici ,trovò molto inteessante farsi presentare al prefetto, dicendo di avere in disponibilità un solo così e colì dove poter fare 'ste benedette discariche. Voi sapete bene la borbonica abitudine di rivolgersi sempre a "persone amiche", e insomma fu così che si iniziò a rincorrere, anche gestendola indirettamente l'emergenza, piccoli regali agli addetti della raccolta per sabotare i mezzi compattatori, piccoli nonchè medio-grandi regali per avere l'appalto per 6 mesi, un anno, e il Comune pagava 'sta monnezza davvero a peso d'oro, e meno male che a quell'epoca ancora non c'era 'sto fatto moderno della gestione aziendale delle casse comunali, che se no ci avrebbero fatto economicamente proprio assai male. intanto, in quel periodo, altri amici di altri amci ancora trovaono estremamente interessante la possibilità di "fittare" al Comune i mezzi di raccolta. Solo, ditemi voi, se invece di andar poi a recapitare l'immondizia nei camion fino al tal posto dove c'era il terreno dell'amico di prima la sversavate alla più o meno dove capitava in qualche stradina isolata di campagna (tanto, quella è roba putrescibile, sempre a compost sarebbe finita...), si ottenevano in un colpo tre effetti positivi: la discarica dell'amico, poteva durare di più, che pure ogni tanto qualcosa ci doveva pur finire, il viaggio costava assai meno di benzina, e tutti erano pagati e contenti.
che però nel 1992 era successa tangentopoli, e come fu e come non fu noi avemmo una eccezionale monnezzopoli, che nel 1996 saltò l'intero consiglio comunale perchè dal 1994, anno in cui teoricamente ne avrebbe dovuto rispondere il prefetto, il comune aveva fatto una splendida quantità di "convenzioni"... e i prefetti che si erano succeduti ne uscirono indenni tutti dicendo "eh, ma il Comune ha fatto la convenzione, io mi dovevo solo assicurare che funzionasse il servizio di raccolta!". E fu così che si decise che il Commissario Straordinaio di Governo per la munnezza dovesse essere il Pesidente della Regione, che aveva qualche ptere di controllo oggettivamente migliore. Oh, be', che volete da me, mica ero io il magistrato!
A quel tempo, e parliamo ormai del 1997, uscì il beneamato e, almeno da me, rimpiantissimo decreto Ronchi. Situazione politica: governo di centro sx (prodi 1 ) ma regione con presidente ex MSI, quindi AN, e giunta di centro dx. Premettendo che io credo ancora oggi che quel presidente fosse una persona per bene, diciamo che alle 22 del 31 dicembre 1998 (giuro, ho il pdf della delibera: ce li vorrei proprio vedere, tutti a palazzo Santa Lucia la sera dell'ultimo dell'anno!) fu bandita una gara, che avrebbe assegnato a livello regionale tutta la gestione dello smaltimento rifiuti ad una sola azienda. E questo perchè giusto quella sera scadeva il mandato del commissario se non avesse risolto il problema.
E qua, mo', mi tocca riassumere che ci ho scritto decine e decine di pagine, ricostruendo tutto.
L'azienda che si era aggiudicata la gara, ai primi del 2000 dopo diversi ricorsi al tar di altre azienda meno titolate che pure avevano partecipato, per contratto avrebbe scelto siti in sua disponibilità per farci 3 inceneritori, 6 stazioni di trasferenza (???) e 7 impianti di CDR.
Ora, voi mi insegnate che il CDR buono si può fare SE e solo SE non ci va a finire tutto indistintamente. Eppure, l'azienda che aveva vinto la gara (e il mio attuale governatore dovette firmare per forza l'atto di incarico perchè dovuto in quanto già il tutto deliberato dalla Giunta regonale qualche giorno prima delle elezioni che cambiarono il lato del governo regionale) non aveva nemmeno messo in conto la possibilità di recuperare alcunchè. E ci avevano pure dei motivi ottimi: il contratto prevedeva il pagamento un tanto a Kg per quello che entrava (dunque, perchè scartare qualcosa), nonchè un tanto di rimborso sempre a Kg per lo smaltimento delle ceneri (dunque, perchè ottimizzare la combustione de più faccio sfrido e più mi pagano?).
Dal 2000, è successo di tutto. Il sito prescelto dall'azienda vincitrice era ad Acerra, in una zona industriale già area ex Montefibre dove l'unica soa da fare sarebbe farci un sarcofago di cemento come a Cernobil, per quello che ci è andato a finire in 50 anni di petrolchimica. Il sindaco aveva protestato perchè -a parte tutto - la zona è già dichiarata zona contaminata "di interesse nazionale", ossia si dovrebbe bionificarla, non è proprio il caso di andarci a creare quel ben di dio. Oltre tutto, guarda caso, mancavano TUTTE ma dico proprio TUTTE le autorizzazioni di legge, in quanto l'ex Presidente dlla Regione , ma soprattutto i suoi compagni di merende, aveva fatto tutto con i poteri straordinari. Voi siete liberi di non crederci, ma non sono stati trasmessi gli atti per i dovuti controlli nemmeno alla provincia nè all'ARPAC. Alla provincia, non esiste nessuna richiesta nè informativa per la costruzione di niente, nemmeno degli impianti di produzione CDR. I cosiddetti impianti di produzione CDR aperti ce n'è forse uno, che gli altri sono tutti stati chiusi dalla magistratura perchè, per caso giudiziario, l'anno scorso i NOE ci hanno fatto dei controllucci, e... In compenso, ci lavorerebbero un qualche centinaio di LSU (Lavoatori Socialmente Utili) che per adesso prendono li stipendio e basta.
Intanto, ma già dal 1996, dopo la munnezzopoli di cui vi ho detto, è stata creata l'ASIA (Azienda S? di Igiene Ambientale), che è un grosso ente a capitale prevalentemente comunale che si dovrebbe interessare del servizio di raccolta.
Le Campane di raccolta della plastica e del vetro in questa città sono come i fatasmi: appaiono, scompaioni, ricompaiono... I cassonettini di raccolta dlla carta qualche saggio li ha fatti fare che ci infili dentro giusto un giornale, già se hai l'imballo del PC non ci entra nennemo piegato, lo devi fare a pezzi piccoli.
Ma che tutto continui così fa comodo, anzi comodissimo, alle società di trasporto monnezza che fanno decine di chilometri per portare tutto a...
E qui veniamo a oggi: a nessuna parte!
L'azienda aggiudicataria (a proposito, finalmente l'anno scorso Bassolino si è deciso a stracciare quel contratto) è sotto processo per frode in pubblico appalto, con chiamata di correo per tutto lo staff del Commissariato Straordinario Bassolino compreso.
Ti prego, Mod, apprezza che fin qui non ho detto come si chiama e mi sono anche guardata da dire chi c'è dietro alla società in parola.
Pare che noi si produca circa 3mila tonnellate di rifiuti al giorno.
OK, in Campania c'è una sola stazione di compostaggio, a Teora in provincia di Salerno, distrutta dal terremoto dell'80, e fanno un ottimo compost che però lo regalano agli agricoltori del circondario perchè nessuno sa che esistono. Privati, per inciso. Non c'è verso di vedere davvero recuperati plastica e metallo, finiscono tutti indistintament ai cosiddetti impianti di produzione di CDR, che infatti sono stati chiusi perchè fanno montagne di "ecoballe" ma le raccontano pure, anche se ce li fanno raccogliere a parte, perchè non abbiamo stazioni di recupero; finisce tutto in un immenso inutilizzabile calderone di sporcizia. non solo, ma la regione, la provincia e adesso l'albo gestori rifiuti ormai sono 3 anni che non rilasciano un permesso nemmeno a spararli. Dico, compresi i piattari, ossia quelli che fanno compravendita di alluminio, ferro, rame, ottone, bronzo, insomma metalli. Perchè? Perchè abbiamo un PM (veramente sono almeno 3) che dal 2003 stanno mettendo sotto inchiesta tutti i gestori di rifiuti indistintamente, e tutti per traffico illecito di rifiuti pericolosi. Già, come se un piattaro (R13) potesse seppellire tonnellate di fusti nell'entroterra del nolano.. quello i fusti li svuoterebbe e se li venderebbe a fusione.
Non si danno autorizzazioni a seconda fusione, per lo stesso motivo, e addirittura sono stata io che un anno fa, in pubblica udienza, ho informato uno di quei PM di cui sopra , nonchè il giudice ovviamente, che a recupero semplificato possono andare anche rifiuti pericolosi, come da D.Lgs. 162/02, che quella manco sapeva che esistesse. Ha fatto una figura barbina, e il mio cliente è andato assolto per non aver commesso il fatto. Sono sotto processo persino dei signori che hanno da anni una bella azienda di recupero carta, causa che certamente vinceranno, ma intanto gli hanno sequestrato l'azienda e sono 2 anni che nemmeno più la carta si recupera con tranquillità!
Non danno autorizzazioni nemmeno per il compostaggio, perchè non sanno neanche di cosa stiamo parlando.
A mio avviso, Bertolaso, che è l'attuale Commissario, non ha capito una cosa, oppure non la vuole capire: senza raccolta differenziata che vada effettivamente a recupero, non se ne uscirà MAI.
Perchè ci sarà sempre la signora idiota che butta la lattina dei pomodori o la bottiglia dell'olio nel saccheto, ma una cosa è la percentuale di metallo, vetro e plastica degli idioti e ben altra è rimestare tutto assieme.
La gente protesta che non vuole le discariche perchè il traffico di camion pesanti renderebbe irrespirabile anche la loro aria, non sono capaci di trovare (eppure credetemi ce ne avremmo..) un posto che sia abbastanza distante dall'abitato e dalle colture, la gente non vuole le discariche perchè, fino a che non si fa la raccolta differenziata e il recupero di tutto il recuperabile, nei Rifiuti Solidi Urbani ci finisce di tutto, e noi abbiamo tutta la metà del nostro territorio pianeggiante con falde superficiali, ma molto superficiali, da cui si attinge l'acqua per irrigare. Per dire, ad acerra la falda supeficiale (oddio, ora ci sono più idrocaburi alogenati che acqua, ma insomma sempre falda è) sta appena a -4 m. dal livello campagna, che infatti per secoli quella zona si è chiamata "terra di Lavoro" perchè per l'abondanza d'acqua nel suolo è di un fertile indicibile, ci si facevano anche 4 raccolti l'anno.
Io so che tutte queste discariche prima o poi dovranno essere se non bonificate almeno risistemate, perchè mettere i teli ti serve a un piffero se poi mi lasci cacciare un percolato (per cattiva capacità gestionale) con idrocarburi con proprietà di solventi della plastica. Sono anche contenta, che -se sono brava- qualche caratterizzazione d'avanzo a quelle che faranno i soliti amici degli amici magari la becco anche io.
Ma SONO ESAUSTA di sentirmi dire che sono in emergenza, e sono stufa di vedere sacchetti su sacchetti per ogni dove (e come puzzano!), quando io so perfettamente che tutto questo potrebbe non essere e nemmeno con grosse difficoltà, anzi creeremmo persino nuovi posti di lavoro e potremmo avere degli imprenditori che producono PET, PVC, SBR e quant'altro tutto di recupero (siamo tanti, noi), potremmo farci e disfarci da noi vetro, ferro, alluminio, carta...
Non mi ci fate pensare, che mi avvilisco.
E nessuno si provi a dirmi "noferella, ma perchè non lo hai detto a nessuno?", perchè l'ho detto, anzi l'ho anche scritto; l'anno scorso, io e un mio amico geologo abbiamo buttato il veleno e due mesi a lavorare di sera/notte per tirare giù una bozza di legge regionale, con tanto di allegati di dettaglio che comprendevano dagli incentivi all'isola di recupero arredi di quartiere sino alla raccolta gratuita degli sfridi dai mercati generali (e supermercati) di frutta e pesce per l'avvio a compostaggio.
Risultato? Bene, bravi, complimenti: bellissima presentazione di questa bozza a Direttivo Regionale di questa parte politica che l'aveva chiesta al mio amico geologo, loro tesserato (io, no tesserata mai più di alcunchi), grandi applausi. Presentazione in Consiglio... mai avvenuta, perchè "adesso non è il momento politico adatto". Pare l'abbiano messa a ruolo un mese fa, e per quanto il mio amico ed io ci si sia sforzati di prendere anche cose dai DDL regionali di altre forze politiche, giusto per creare il consenso e la condivisione, mo' stanno a palleggiarsi il problema del consenso delle popolazioni. Che si sta votando, da qualche parte, come sapete.
E io ho risposto: ma andate a cag....!!!
Nofer
P.S. oh, cicci, c'è di certo qualche refuso di digitazione, spero non troppi, ma è davvero troppo lungo per correggermelo tutto, vi prego di scusarmi per stavolta. Occhio soprattutto alle R e alle E, che i tastini del portatile non sempre si pigiano più come dovrebbero
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
condivido in toto (emergenza dopo 15 anni?).
piccola aggiunta: recentemente il governo ha imposto alle regioni che hanno la sanità dissestata, di introdurre tasse aggiuntive per contribuire a ripianare il bilancio.
e per i rifiuti, non è il caso di fare altrettanto?
piccola aggiunta: recentemente il governo ha imposto alle regioni che hanno la sanità dissestata, di introdurre tasse aggiuntive per contribuire a ripianare il bilancio.
e per i rifiuti, non è il caso di fare altrettanto?
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Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
Tutti sono a favore della porta aperta, fino a che sono chiusi fuori (H. Kissinger).
Molto interessante e più che comprensibile lo sfogo di Nofer.
Credo che sul posto si stia verificando la storiella del campanile ed del cannone, correva l'anno milletrecento.
L'orologio del campanile segnava un'ora completamente sbagliata e qulcuno volle capire perchè. L'addetto disse che lui era a posto perchè il cannone reale tuonava ogni giorno alle 12 esatte e lui era pronto controllare le lancette.
A questo punto chiesero al cannoniere reale, e lui disse che non potevano esserci errori perchè lui guardava sempre campanile ed ogni volta che scoccavano le 12 esatte lui faceva partire il colpo.
Io però mi sento un po' orfano del presidente della repubblica....abito troppo lontano dal suo paese natio.
ciao :smt002
Credo che sul posto si stia verificando la storiella del campanile ed del cannone, correva l'anno milletrecento.
L'orologio del campanile segnava un'ora completamente sbagliata e qulcuno volle capire perchè. L'addetto disse che lui era a posto perchè il cannone reale tuonava ogni giorno alle 12 esatte e lui era pronto controllare le lancette.
A questo punto chiesero al cannoniere reale, e lui disse che non potevano esserci errori perchè lui guardava sempre campanile ed ogni volta che scoccavano le 12 esatte lui faceva partire il colpo.
Io però mi sento un po' orfano del presidente della repubblica....abito troppo lontano dal suo paese natio.
ciao :smt002
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