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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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attestati corso addetto pronto soccorso aziendale
Buona sera, vi rendo partecipi di una situazione che mi è capitata oggi..una mia azienda, rientrante nel gruppo A, è stata contattata da una società di formazione la quale le ha assicurato che le farà fare un corso di 12 ore invece di 16..al di là della discutibile scelta dell'azienda, in quanto a mio avviso non capisce l'importanza di una corretta formazione in materia di sicurezza, ritengo che questo "espediente" non possa essere valido..l'attestato non dovrebbe riportare esplicitamente a quale fascia appartiene l'azienda, o no? grazie..
Consigliandoti di leggere sia il DM 388/03
http://www.sicurezzaonline.it/leggi/leg ... 715388.htm
che il precendente contenuto di cui al Dlgs 626/94, se il corso viene espletato prima del 03 febbraio 05 (entrata in vigore del DM 388/03) non è necessario attenersi a nessun limite temporale orario.
Inoltre anche nel caso in cui venga svolto ai sensi del DM 388/03 non è necessario indicare la classe di appartenenza.
E aggiungo..... fra 12 e 16 ore, anche se ben svolte, nessuno diventa infermiere.....
Ciao
Alessandro
http://www.sicurezzaonline.it/leggi/leg ... 715388.htm
che il precendente contenuto di cui al Dlgs 626/94, se il corso viene espletato prima del 03 febbraio 05 (entrata in vigore del DM 388/03) non è necessario attenersi a nessun limite temporale orario.
Inoltre anche nel caso in cui venga svolto ai sensi del DM 388/03 non è necessario indicare la classe di appartenenza.
E aggiungo..... fra 12 e 16 ore, anche se ben svolte, nessuno diventa infermiere.....
Ciao
Alessandro
D'accordissimo con Alessandro. Io fra l'altro non vedo bene la nuova legge, perchè in certi casi rende questi corsi troppo "lunghi" e il datore di lavoro si scoccia di far perdere tanto tempo :smt012alessandro celli ha scritto: E aggiungo..... fra 12 e 16 ore, anche se ben svolte, nessuno diventa infermiere.....
Ciao
Alessandro
P.S. io non li trovo lunghi ne una perdita di tempo, però il datore di lavoro la pensa così

ciao ciao :smt006
"Intelligenti pauca "
Come si fa a non essere d'accordo? :smt041
Aggiungo solo che l'attestato e' nominativo, ossia un dipendente che e' stato formato come addetto al primo soccorso, se cambia ditta, si portera' dietro la sua formazione con il proprio attestato della ditta dove lavorava e sara' poi cura del nuovo DDL aggiornarlo sulle procedure aziendali e (ma sarebbe troppo bello) far lavorare/aggiornare/formare il "nuovo" assieme ai "vecchi" per instaurare un buon team.
Lo so, lo so, su questa ultima parte possiamo tranquillamente discutere...
ma io la vedo cosi'.
Aggiungo solo che l'attestato e' nominativo, ossia un dipendente che e' stato formato come addetto al primo soccorso, se cambia ditta, si portera' dietro la sua formazione con il proprio attestato della ditta dove lavorava e sara' poi cura del nuovo DDL aggiornarlo sulle procedure aziendali e (ma sarebbe troppo bello) far lavorare/aggiornare/formare il "nuovo" assieme ai "vecchi" per instaurare un buon team.
Lo so, lo so, su questa ultima parte possiamo tranquillamente discutere...

Se non avete un amico che vi corregga i difetti
pagate un nemico perché vi renda questo servizio.
pagate un nemico perché vi renda questo servizio.
E tra l'altro, la prima cosa che ti insegnano a questi corsi (12 o 16 ore) è: chiamare il 118alessandro celli ha scritto:..... fra 12 e 16 ore, anche se ben svolte, nessuno diventa infermiere.....
Il corso non è una perdita di tempo e comunque costruttivo
- hai un'idea dei contenuti della cassetta di PS, sai a cosa servono e "come" usarli
- quanto appreso a bene ovunque ...
- hai visto mai che potrebbe aiutare qualcuno ...
Piuttosto, non sono riuscito ad approfondire il concetto responsabilità: in che termini il primo soccorritore può essere perseguito legalmente?
Ovvero, anche se ha eseguito la respirazione/massaggio sul manichino, ma nella realtà non se la sente di farlo, può essere perseguito? Credo di no ...
Ma se sposta l'infortunato per facilitarsi l'intervento o crede ci sia un qualche pericolo, facendo più danni che bene?
Ciao :smt039
copio-incollo alcune slides del corso che teniamo noi
COME QUALUNQUE CITTADINO E’ VOSTRA RESPONSABILITA’:
Soccorrere gli infortunati
attivare i soccorsi
prestare assistenza fino al loro arrivo
informarli dell’accaduto (per quanto in vostra conoscenza)
eventualmente informare la Forza Pubblica
SE NON CI SONO MEDICI, INFEMIERI O SOCCORRITORI, VOI SIETE LA PERSONA PIU’ ADATTA A SOCCORRERE L’INFORTUNATO
LA DIAGNOSI OPERATIVA
Chiunque può fare una diagnosi operativa, che non si può ASSOLUTAMENTE sostituire ad una diagnosi medica
Ha valore personale
Ha tanto piu’ valore quanto piu’ e’ qualificata la persona
Cosa e’ una DIAGNOSI
La diagnosi e’ il risultato della sintesi tra dati anamnestici (precedente storia clinica del paziente) e sintomatologia obbiettiva e soggettiva presentata dallo stesso, il tutto verificato da opportuni esami clinici e strumentali
La diagnosi tiene conto di:
Segni
Sintomi
Anamnesi
Testimonianze
scena dell’incidente
Esperienza e cognizioni
ATTENZIONE !!!
Il rischio di ogni cittadino che non si adopera per intervenire in soccorso di un infortunato e’ di commettere il reato di “omissione di soccorso”, mentre il rischio di chi eccede e’ quello di sconfinare nell’ “esercizio abusivo della professione medica”.
__________________________________
spero di aver almeno parzialmente dato il mio punto di vista rispetto alle responsabilita', conscio che ci sarebbero altre milioni di cose da dire
buon lavoro
Mauro
COME QUALUNQUE CITTADINO E’ VOSTRA RESPONSABILITA’:
Soccorrere gli infortunati
attivare i soccorsi
prestare assistenza fino al loro arrivo
informarli dell’accaduto (per quanto in vostra conoscenza)
eventualmente informare la Forza Pubblica
SE NON CI SONO MEDICI, INFEMIERI O SOCCORRITORI, VOI SIETE LA PERSONA PIU’ ADATTA A SOCCORRERE L’INFORTUNATO
LA DIAGNOSI OPERATIVA
Chiunque può fare una diagnosi operativa, che non si può ASSOLUTAMENTE sostituire ad una diagnosi medica
Ha valore personale
Ha tanto piu’ valore quanto piu’ e’ qualificata la persona
Cosa e’ una DIAGNOSI
La diagnosi e’ il risultato della sintesi tra dati anamnestici (precedente storia clinica del paziente) e sintomatologia obbiettiva e soggettiva presentata dallo stesso, il tutto verificato da opportuni esami clinici e strumentali
La diagnosi tiene conto di:
Segni
Sintomi
Anamnesi
Testimonianze
scena dell’incidente
Esperienza e cognizioni
ATTENZIONE !!!
Il rischio di ogni cittadino che non si adopera per intervenire in soccorso di un infortunato e’ di commettere il reato di “omissione di soccorso”, mentre il rischio di chi eccede e’ quello di sconfinare nell’ “esercizio abusivo della professione medica”.
__________________________________
spero di aver almeno parzialmente dato il mio punto di vista rispetto alle responsabilita', conscio che ci sarebbero altre milioni di cose da dire
buon lavoro
Mauro
ciao paal
che mi risulti l'unico obbligo perseguibile (ma non solo per la squadra primo soccorso, bensì per tutti i cittadini oltre che lavortatori) è l'omissione di soccorso.
Una volta avvisato il 118 e assistinto per quanto possibile l'operatore non credo vi siano altro obblighi.
Se sei dottore ovviamente la cosa cambia.
che mi risulti l'unico obbligo perseguibile (ma non solo per la squadra primo soccorso, bensì per tutti i cittadini oltre che lavortatori) è l'omissione di soccorso.
Una volta avvisato il 118 e assistinto per quanto possibile l'operatore non credo vi siano altro obblighi.
Se sei dottore ovviamente la cosa cambia.
"lasciate il mondo un po' migliore di come l'avete trovato." BP
Fare i corsi di primo soccorso , come è già stato detto, non significa diventare dei paramedici . Significa principalmente saper gestire l'emergenza in attesa dei soccorsi esterni. Non è necessaria una vera e propria diagnosi ovviamente ma saper dare a chi ci risponde al 118 le giuste informazioni sulle condizioni dell'infortunato (battito,respiro,condizioni delle pupille,tipo di lesione) è fondamentale.
Questa è la responsabilità e il compito degli addetti della squadra di primo soccorso.
Se poi si è in grado di fare di più questo deve essere valutato da ogni singolo individuo sulla base delle proprie capacità tecniche ed emotive. Questo è quello che ci viene insegnato ai corsi di PS dagli stessi medici del 118.
Personalmente ho fatto diverse prove di rianimazione cardiorespiratoria ma non so se, di fronte all'emergenza sarei davvero in grado di eseguire la manovra in maniera corretta (ricordo che un massaggio cardiaco fatto male può essere causa di ulteriori lesioni come ad esempio al rottutra delle costole) . Si spera ovviamente di non doverlo mai provare su qualcuno che non sia il manichino (posso toccare ferro che non si sa mai?).
bye
Shawanda
Questa è la responsabilità e il compito degli addetti della squadra di primo soccorso.
Se poi si è in grado di fare di più questo deve essere valutato da ogni singolo individuo sulla base delle proprie capacità tecniche ed emotive. Questo è quello che ci viene insegnato ai corsi di PS dagli stessi medici del 118.
Personalmente ho fatto diverse prove di rianimazione cardiorespiratoria ma non so se, di fronte all'emergenza sarei davvero in grado di eseguire la manovra in maniera corretta (ricordo che un massaggio cardiaco fatto male può essere causa di ulteriori lesioni come ad esempio al rottutra delle costole) . Si spera ovviamente di non doverlo mai provare su qualcuno che non sia il manichino (posso toccare ferro che non si sa mai?).
bye
Shawanda
Grazie per le risposte.
Fermo restando che il prestare soccorso dovrebbe essere un obbligo morale di qualunque persona (di fatto, purtroppo, non è così), la figura aziendale preposta al primo soccorso ha anche un obbligo di "mansione".
I compiti richiesti da questa posizione sono la manutenzione della cassetta di primo soccorso, intervenire in caso di necessità ed aver predisposto la chiamata ai soccorsi.
Gli interventi che l'addetto al primo soccorso esegue sull'infortunato, sono quelli che si sente di fare, consapevole che "se sbaglia paga".
Quindi c'è anche da aspettarsi che l'addetto al primo soccorso non se la senta di eseguire un massaggio cardiaco e la respirazione; comunque per questo non può essere perseguito (sempre che abbia attivato i soccorsi ed abbia verificato l'infortunato).
Facciamo un esempio pratico, anche se limite.
Incidente stradale o meglio, in azienda, crolla uno scaffale che investe un operaio.
E' evidente che ci possono essere dei traumi, ma non si sa di quale entità; la persona ha perso conoscenza e data la sua posizione non è possibile verificarne i parametri vitali e non è possibile spostare il materiale. Bisognerebbe spostare l'infortunato.
Ora, l'addetto al primo soccorso, dopo aver fatto attivare i soccorsi, deve scegliere:
1) Sposta l'infortunato, consapevole che può non riuscire a determinare i parametri vitali, può non riuscire a fare niente, può AUMENTARE i traumi (il paziente ha una lesione vertebrale e spostandolo procuriamo un danno irreparabile: resta sulla sedia a rotelle).
2) I soccorsi sono stati attivati; non sposta l'infortunato perchè ha paura di quello che potrebbe combinare (magari per niente) e si limita a slacciarli la camicia.
Ora chiedo: se l'addetto opera come al punto 1), sicuramente può essere perseguito civilmente/penalmente dall'infortunato con richieste di risarcimenti danni astronomiche.
Se opera come al punto 2) nessuno può contestargli niente?
Scusate se sono stato particolarmente prolisso (e forse paranoico), ma un aspetto che vorrei capire.
Grazie

Fermo restando che il prestare soccorso dovrebbe essere un obbligo morale di qualunque persona (di fatto, purtroppo, non è così), la figura aziendale preposta al primo soccorso ha anche un obbligo di "mansione".
I compiti richiesti da questa posizione sono la manutenzione della cassetta di primo soccorso, intervenire in caso di necessità ed aver predisposto la chiamata ai soccorsi.
Gli interventi che l'addetto al primo soccorso esegue sull'infortunato, sono quelli che si sente di fare, consapevole che "se sbaglia paga".
Quindi c'è anche da aspettarsi che l'addetto al primo soccorso non se la senta di eseguire un massaggio cardiaco e la respirazione; comunque per questo non può essere perseguito (sempre che abbia attivato i soccorsi ed abbia verificato l'infortunato).
Facciamo un esempio pratico, anche se limite.
Incidente stradale o meglio, in azienda, crolla uno scaffale che investe un operaio.
E' evidente che ci possono essere dei traumi, ma non si sa di quale entità; la persona ha perso conoscenza e data la sua posizione non è possibile verificarne i parametri vitali e non è possibile spostare il materiale. Bisognerebbe spostare l'infortunato.
Ora, l'addetto al primo soccorso, dopo aver fatto attivare i soccorsi, deve scegliere:
1) Sposta l'infortunato, consapevole che può non riuscire a determinare i parametri vitali, può non riuscire a fare niente, può AUMENTARE i traumi (il paziente ha una lesione vertebrale e spostandolo procuriamo un danno irreparabile: resta sulla sedia a rotelle).
2) I soccorsi sono stati attivati; non sposta l'infortunato perchè ha paura di quello che potrebbe combinare (magari per niente) e si limita a slacciarli la camicia.
Ora chiedo: se l'addetto opera come al punto 1), sicuramente può essere perseguito civilmente/penalmente dall'infortunato con richieste di risarcimenti danni astronomiche.
Se opera come al punto 2) nessuno può contestargli niente?
Scusate se sono stato particolarmente prolisso (e forse paranoico), ma un aspetto che vorrei capire.
Grazie

non esistono posizioni in cui non si possano controllare i parametri vitali, se l'infortunato e' raggiungibile, se non e' raggiungibile non ci si pone nemmeno il problema.
nei corsi di primo soccorso di solito si insegna una cosa che puo' essere chiamata "scala delle urgenze". A seconda di chi insegna, potrebbe risuonare piu' o meno cosi'
Emorragie massive
Alterazione (inibizione) delle funzioni vitali
shock
trauma cranico, di colonna
Fratture
sulla posizione dei primi due punti si dibatte molto
come si puo' notare, in genere, il trauma cranico o di colonna viene inserito beno dopo altri "questioni di vita o di morte"
Lo spostare o il non spostare un infortunato dipende da tanti fattori, ma tutti di semplice analisi, almeno per cio' che dovrebbe essere insegnato a chi soccorre in azienda. E dovrebbe essere fatto in modo da non lasciare dubbi. Tipo: se non resespira e non gli batte il cuore, lo sposti; se c'e' un principio di incendio vicino all'infortunato, o spegni l'incendio o lo sposti; e cosi' via.
Per tornare alle responsabilità, io direi che hanno pari peso: il non agire e l'agire differiscono per un solo punto: la dimostrabilità di cosa sarebbe successo nell'altro caso. Se fosse possibile sempre sapere cosa sarebbe successo con la modalità non scelta, il problema si porrebbe in maniera sostanzialmente differente. Pero' in genere e' piu' facile stabilire cosa sarebbe successo se non avessi fatto qualcosa, che non se avessi fatto qualcosa.
Un ultimo appunto: prestare soccorso non e' un obbligo morale, ma un obbligo civile: se non lo fai sei punibile. Discutere sul come e sul quanto, invece, e' molto complicato.
Buon lavoro
Mauro
nei corsi di primo soccorso di solito si insegna una cosa che puo' essere chiamata "scala delle urgenze". A seconda di chi insegna, potrebbe risuonare piu' o meno cosi'
Emorragie massive
Alterazione (inibizione) delle funzioni vitali
shock
trauma cranico, di colonna
Fratture
sulla posizione dei primi due punti si dibatte molto
come si puo' notare, in genere, il trauma cranico o di colonna viene inserito beno dopo altri "questioni di vita o di morte"
Lo spostare o il non spostare un infortunato dipende da tanti fattori, ma tutti di semplice analisi, almeno per cio' che dovrebbe essere insegnato a chi soccorre in azienda. E dovrebbe essere fatto in modo da non lasciare dubbi. Tipo: se non resespira e non gli batte il cuore, lo sposti; se c'e' un principio di incendio vicino all'infortunato, o spegni l'incendio o lo sposti; e cosi' via.
Per tornare alle responsabilità, io direi che hanno pari peso: il non agire e l'agire differiscono per un solo punto: la dimostrabilità di cosa sarebbe successo nell'altro caso. Se fosse possibile sempre sapere cosa sarebbe successo con la modalità non scelta, il problema si porrebbe in maniera sostanzialmente differente. Pero' in genere e' piu' facile stabilire cosa sarebbe successo se non avessi fatto qualcosa, che non se avessi fatto qualcosa.
Un ultimo appunto: prestare soccorso non e' un obbligo morale, ma un obbligo civile: se non lo fai sei punibile. Discutere sul come e sul quanto, invece, e' molto complicato.
Buon lavoro
Mauro