Un mio collega (resp ingegneria / manutenzione) parlando del ruolo di rspp interno in una azienda lo ha definito: "un lavoro del menga" (un lavoro del cavolo); in cui anche lui si troverebbe a disagio poichè privo di punti di riferimento, poteri, autorità, con responsabilità non sempre chiare, tirato in ballo per le questioni più disparate e spesso in modo pretestuoso salvo poi non considerare le sue indicazioni, costretto a confrontarsi con una legislazione incasinata e a volte contraddittoria, poco considerato dal ddl che lo vede come una figura imposta dalla legge, poco considerato anche dalla gran parte dei lavoratori che ignorano bellamente secondo convenienza obblighi divieti o procedure.
Io lo so che in teoria il rspp è tutt'altra cosa però in pratica non mi sento di dargli torto. E voi ?
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A lui va la nostra gratitudine ed il nostro affettuoso ricordo.
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Una provocazione
Mi avvalgo della facoltà di pranzare al fine di non perdere l'appetito....poi risponderò!!!
Saluti
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- weareblind
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- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
No. Non mi sento di dargli torto. Perché percentualmente le aziende (anche pubbliche) si comportano in massima parte così come scrivi tu. Questa è la realtà.
We are blind to the worlds within us waiting to be born
Vorrei dare il mio contributo su queste affermazioni che considero veritiere.
In effetti la situazione in cui si lavora solitamente è pari a quella descritta (trascuro il fatto che io opero in una azienda medio-grande con personale impiegatizio, quindi in situazione agevolata).
Gli accorgimenti che adotto, anche se sono cosciente del fatto che sono scomodi, corrispondono ad uno scritto ogni volta che si discute sulle varie argomentazioni riguardo la sicurezza.
Emetto regolarmente un messaggio e-mail a tutti gli interessati verbalizzando ciò che è stato detto e sarà eseguito, in questa maniera sono tutti coscienti e responsabilizzati del ruolo da loro assunti.
Penso che comportarsi così possa essere professionale e nel contempo giusto e corretto.
Saluti
In effetti la situazione in cui si lavora solitamente è pari a quella descritta (trascuro il fatto che io opero in una azienda medio-grande con personale impiegatizio, quindi in situazione agevolata).
Gli accorgimenti che adotto, anche se sono cosciente del fatto che sono scomodi, corrispondono ad uno scritto ogni volta che si discute sulle varie argomentazioni riguardo la sicurezza.
Emetto regolarmente un messaggio e-mail a tutti gli interessati verbalizzando ciò che è stato detto e sarà eseguito, in questa maniera sono tutti coscienti e responsabilizzati del ruolo da loro assunti.
Penso che comportarsi così possa essere professionale e nel contempo giusto e corretto.
Saluti
Sono RSPP dal 1996 nella stessa azienda e non ritengo che il mio sia un lavoro del "m.....".
Come per ogni ruolo che comporta responsabilità a volte è necessario assumere decisioni che collidono con le abitudini o gli interessi di qualcuno.
Non ci sono difficoltà insormontabili quando spieghi alla gente il perchè di determinate decisioni, e ne dimostri l'utilità, soprattutto se godi della stima e del rispetto dei colleghi.
Per quanto riguarda il DDL vale il medisimo ragionamento; se le decisioni prese dal RSPP sono ponderate, motivate, rapportate al reale contesto aziendale, non possono che essere condivise e sostenute dal DDL.
Come per ogni ruolo che comporta responsabilità a volte è necessario assumere decisioni che collidono con le abitudini o gli interessi di qualcuno.
Non ci sono difficoltà insormontabili quando spieghi alla gente il perchè di determinate decisioni, e ne dimostri l'utilità, soprattutto se godi della stima e del rispetto dei colleghi.
Per quanto riguarda il DDL vale il medisimo ragionamento; se le decisioni prese dal RSPP sono ponderate, motivate, rapportate al reale contesto aziendale, non possono che essere condivise e sostenute dal DDL.
- weareblind
- Messaggi: 3254
- Iscritto il: 07 ott 2004 20:36
Magari, se è così tu sei fortunato e professionale, e mi fa piacere. Ma spesso il DdL dice: 15.000 euro per realizzare tutte le compartimentazioni, ma va, ho 33 modi migliori di spendere i soldi.ferste ha scritto:Per quanto riguarda il DDL vale il medisimo ragionamento; se le decisioni prese dal RSPP sono ponderate, motivate, rapportate al reale contesto aziendale, non possono che essere condivise e sostenute dal DDL.
Ciò in una azienda di stampaggio film plastici.
Guardiamo in faccia alla realtà, si deve a volte addirittura minacciare (come consulenti!) per la sicurezza dell'azienda altrui.
We are blind to the worlds within us waiting to be born
Io credo che l'inizio del lavoro di RSPP sia quello citato dall'amico (per i consulenti esterni è già diverso, c'è più rispetto), è una provocazione ma abbastanza veritiera.
Però lavorando come si deve e facendosi rispettare in questi anni ho fatto cambiare idea a molte aziende, ottendendo stima professionale ed anche parecchie soddisfazioni.
Vincere sempre il pregiudizio iniziale, ottenere il rispetto per il proprio lavoro, farlo al meglio ed alla fine riuscire ad avere la stima di tutti (a volte anche l'amicizia) credo che sia ogni giorno di grande stimolo e, professionalmente parlando, il massimo!
se poi ad uno non piace o non è portato a lottare ogni giorno per migliorare ambiente di lavoro , persone, e a migliorarsi, probabilmente ha sbagliato mestiere.
E' un lavoro in cui mescoli il sociale, il tecnico e la buona comunicazione, tutti credono di saperlo fare al meglio ma questo è difficile, se sbagli una sola delle tre componenti ti ritrovi come nella descrizione della "provocazione".
Io ringrazio ogni giorno per il mio meraviglioso lavoro...quando vedo persone impigrite e spente sulla poltrona della propria scrivania mi viene tristezza...noi non lo siamo mai!
Però lavorando come si deve e facendosi rispettare in questi anni ho fatto cambiare idea a molte aziende, ottendendo stima professionale ed anche parecchie soddisfazioni.
Vincere sempre il pregiudizio iniziale, ottenere il rispetto per il proprio lavoro, farlo al meglio ed alla fine riuscire ad avere la stima di tutti (a volte anche l'amicizia) credo che sia ogni giorno di grande stimolo e, professionalmente parlando, il massimo!
se poi ad uno non piace o non è portato a lottare ogni giorno per migliorare ambiente di lavoro , persone, e a migliorarsi, probabilmente ha sbagliato mestiere.
E' un lavoro in cui mescoli il sociale, il tecnico e la buona comunicazione, tutti credono di saperlo fare al meglio ma questo è difficile, se sbagli una sola delle tre componenti ti ritrovi come nella descrizione della "provocazione".
Io ringrazio ogni giorno per il mio meraviglioso lavoro...quando vedo persone impigrite e spente sulla poltrona della propria scrivania mi viene tristezza...noi non lo siamo mai!
Agisci da uomo di pensiero e pensa da uomo di azione. (Henry Bergson)