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rischio cesoiamento su una macchina

Inviato: 12 nov 2008 18:07
da Sint
Provo a spiegare il mio caso.

Su di una macchina (rotativa per la stampa) è stata montata una saracinesca in plexiglas che si abbassa con un comando pneumatico (semplifico un po' la descrizione; la saracinesca non è un riparo per la sicurezza ma per convogliare delle emissioni). Questa saracinesca presenta una finestrella scorrevole (manuale) che, una volta abbassata la saracinesca, permette all'operatore di effettuare piccole operazioni di regolazione.
E' evidente il rischio cesoiamento quando si comanda la chiusura della saracinesca se un addetto inserisce la mano nella finestrella ed un altro operatore comanda la chiusura.
Per ovviare a questo problema:
- comando della chiusura con pulsante con presenza uomo (se l'operatore toglie il dito la saracinesca si arresta)
- fermo meccanico quando la saracinesca è abbassata
- procedura scritta e firmata dagli operatori in cui si dice che occorre sempre inserire il fermo meccanico una volta abbassata la saracinesca, che una volta accertatisi che la finestrella è chiusa si può comandare la chiusura dopo aver tolto il fermo.

Se siete riusciti a capire il discorso (spero di sì...) la domanda è: è sufficiente la procedura oppure è indispensabile inserire un micro sulla finestrella che mi impedisce comunque la chiusura della saracinesca.
Il rischio di cesoiamente non coinvolge l'operatore che effettua il comando di chiusura perchè si trova ad una distanza sufficiente; potrebbe coinvolgere gli altri operatori della macchina (tuttavia possono essere visti dall'operatore che comanda).

Grazie!

Gian :smt039

Inviato: 12 nov 2008 18:31
da Renato
Se ho capito bene (se mandi la foto sarebbe meglio) e se c'e' il pericolo di cesoiamento (grave !), allora mi vien da pensare che bisogna mettere un bordo sensibile che arresta, ed eventualmente inverte il movimento, se la saracinesca dovesse impattare contro la mano.

Renato

Inviato: 12 nov 2008 18:52
da Sint
Siccome secondo me il rischio è veramente remoto (cioè avviene un infortunio solo se l'operatore che aziona il comanda vuole fare del male ad un altro operatore) vorrei capire quali sono i requisiti minimi di legge.
Tieni presente che per di più sono in zona 0 atex, quindi meno dispositivi (elettrici etc.) metto meglio è...

Grazie!  :smt039

Inviato: 12 nov 2008 18:56
da ursamaior
Il rischio non è assolutamente remoto, non necessariamente deve essere un'azione dolosa come asserisci, può semplicemente trattarsi di un errore: micro tutta la vita, altrimenti fotocellula che impedisca l'azionamento della cesoia se è presente qualcuno nel raggio d'azione della macchina

Inviato: 12 nov 2008 19:33
da Marzio
Nel mio ruolo di CTP,periodo di un grave infortunio ad una ragazza, che è tuttora ricoverata nel reparto grandi ustionati, sedata e ancora con prognosi riservata dopo un mese e 1/2 dall'incidente. Anche in quel caso l'incidente era molto improbabile e non era mai accaduto nell'attività.
Ora l'azienda lavora in sicurezza. E' stata realmente info/formata dall'accadimento. Tutti, dall'AD, all'ultimo operaio. Il paradosso è che se avessi detto il giorno prima dell'infortunio che poteva accadere quello che poi è successo, mi avrebbero probabilmente fatto capire, con educazione, di non dire stupidaggini.

Tutto questo preambolo per dire che se esiste un grave pericolo potenziale, seppur associato ad una probabilità minima, bisogna agire pesantemente per ridurlo. Perché se può accadere, prima o poi accade. Se un dispositivo banale come un interblocco serve pressoché ad azzerare la probabilità di accadimento, sicuramente SI all'installazione.

Ciao

Marzio

Inviato: 12 nov 2008 20:05
da ursamaior
Che era successo, Marzio? Puoi raccontarlo senza fare riferimenti?

Inviato: 12 nov 2008 20:45
da Marco
... Marzio anch'io sono interessato a sapere cos'è successo alla ragazza. Un evento raro che genera danni considerevoli è bene raccontarlo, per capire non per altro.

Marco

Inviato: 13 nov 2008 06:05
da Marzio
Le cose sono a tutt'oggi in movimento. Il CTU deve ancora presentare la relazione. Sono coinvolte più figure sia interne che esterne all'azienda. Non me la sento di entrare ora nel dettaglio. Mi riprometto di farlo sicuramente appena le bocce saranno ferme. Lo prendo come un'impegno.

Quello che per me è importante ora, oltre all'aspetto principale, e cioè che la ragazza si rimetta, si riprenda "totalmente" e sia restituita alla sua bimba alla sua vita e ai suoi affetti, è la modifica straordinaria nel comportamento dell'intera organizzazione a seguito dell'incidente.
Non sarebbero state sufficienti 1000 ore di corso di formazione per ottenere un simile risultato.
La maggioranza di noi è "progettata" per imparare solo ed esclusivamente dai propri errori, non da quelli degli altri né tantomeno dai corsi di formazione. Purtroppo.

Ciao a tutti.

Marzio

Inviato: 13 nov 2008 08:56
da Sint
Grazie per le risposte.
Come temevo non è sufficiente la procedura...

Domanda: per non inserire dispositivi elettrici potrei pensare ad un interblocco meccanico con chiave?
La medesima chiave, che si può estrarre solo a finestrella chiusa, mi servirebbe per abilitare il comando di risalita della saracinesca.

:smt023

Inviato: 14 nov 2008 06:34
da Gerod
Di solito:
1. Eliminare tutti i possibili pericoli della macchina con la progettazione = fare l'analisi dei rischi e trovare le soluzioni costruttive, quindi, se esiste il modo per inserire un micro, una barriera optoelettronica o sensibile, bisogna farlo. Più che la rarità dell'evento pericoloso bisogna concentrarsi sulla gravità.
2. DPI (in questo caso non credo ne esistano perchè il rischio di cesoiamento interesserebbe arti superiori, capo, etc, quindi gran parte del corpo)
3. Informazione e formazione alla fine.
Quindi, se nel tuo caso puoi mettere un sistema di sicurezza, devi metterlo.

...e speriamo che la storia raccontata da Marzio vada a buon fine! In bocca al lupo per la mamma!

Ciao